Istruzione รจ libertร  in Benin

In Benin i progetti puntano sullโ€™educazione e il contrasto allโ€™abbandono scolastico per rafforzare la posizione delle ragazze e delle donne del Paese.

Di Judith Nโ€™BORA, Coordinatrice attivitร  di educazione e sensibilizzazione di Mani Tese in Benin

Mani Tese realizza da qualche anno, in Benin, un programma di intervento che prevede la promozione e il sostegno alla scolarizzazione delle ragazze e lโ€™empowerment femminile. In questโ€™ambito si colloca il progetto โ€œPrevenzione dellโ€™abbandono scolastico e sensibilizzazione di comunitร  e autoritร  riguardo ai diritti dei bambini e delle bambine in Beninโ€, avviato da luglio 2022 e cofinanziato dalla Fondazione Maria Enrica e dai fondi 8 per 1000 della chiesa valdese. Coscienti del fatto che nessuna emancipazione, e piรน ancora alcuna liberazione della donna, รจ concepibile senza lโ€™istruzione e lโ€™educazione, i direttori delle scuole primarie pubbliche e la autoritร  locali dei villaggi coinvolti hanno aderito positivamente e fin da subito a questo intervento che coinvolge 20 scuole primarie pubbliche di quattro comuni del Dipartimento dellโ€™Atacora, per un totale di circa 700 studentesse. Negli istituti coinvolti vengono realizzate attivitร  di sensibilizzazione delle comunitร  sulle conseguenze del traffico di bambini e lo sfruttamento del loro lavoro; forme di pressione verso le autoritร  pubbliche responsabili della protezione dei bambini; sessioni di formazione e giochi educativi sullโ€™importanza della scolarizzazione nelle scuole stesse; trasmissioni radiofoniche per far conoscere con linguaggio accessibile la legge relativa al codice dellโ€™Infanzia della Repubblica del Benin. E ancora: sostegno in attrezzi agricoli e sementi per le famiglie piรน vulnerabili in cui รจ presente una ragazza in etร  scolare. Nella societร  del Benin la donna ha sempre svolto e continua a svolgere un ruolo molto importante ed essenziale in tutte le opere di promozione dello sviluppo comunitario sia a livello di base, a partire dal nucleo famigliare di appartenenza, sia ai diversi livelli amministrativi e decisionali del Paese. La presenza indispensabile della donna in seno alla societร  richiede di accordarle unโ€™attenzione particolare e favorire il suo protagonismo in tutte le tappe della sua esistenza. In questo senso, il progetto in corso si pone lo scopo di creare le condizioni favorevoli a far emergere donne capaci di assumere responsabilitร  tanto sul piano sociale, che economico, culturale e politico. Si puรฒ dunque comprendere il motivo per il quale i direttori delle scuole, i genitori degli alunni e delle alunne e le autoritร  locali abbiano accolto con favore il progetto e lo stesso si puรฒ dire per gli studenti e le studentesse di tutte le scuole coinvolte, come Orou Nโ€™Gobi Farida che spiega: โ€œMolto spesso molte ragazze vengono ritirate dalla scuola dai loro genitori poveri per condurle verso matrimoni precoci e forzati o per mandarle nei campi di cotone o ancora in Nigeria dove vengono sfruttateโ€. La sua speranza รจ che Mani Tese continui a sostenere la sua scuola affinchรฉ possa continuare a studiare e diventare una persona importante un domani.

Bambine n Benin

Per il direttore della scuola primaria pubblica di Tigninti, Fรฉlix Okotey questo progetto risponde a un bisogno reale ed evidente nel contesto sociale, culturale economico e anche politico del Paese. In particolare, Okotey ha evidenziato come sia importante la fornitura di sementi e attrezzi agricoli alle famiglie piรน vulnerabili. Tutte le ragazze che appartengono a famiglie indigenti che ne hanno beneficiato hanno potuto migliorare la loro dieta alimentare quotidiana e questo ha un impatto fondamentale anche sulla frequenza a scuola. โ€œLa mia grande speranza – ha detto – รจ che Mani Tese possa trovare le risorse per estendere queste azioni a molte altre scuole del dipartimento dellโ€™Atacora e questo per un tempo tale da permettere un impatto duraturo e non reversibileโ€. Infine Basile Mane, capo dellโ€™arrondissement (quartiere) di Pรชporiyakou ci ha detto: โ€œquesto progetto รจ veramente il benvenuto. In effetti lโ€™anno scorso sono passato di casa in casa nei villaggi del mio arrondissement per esigere che le ragazze in etร  scolastica fossero mandate a scuola e quelle che giร  erano a scuola la continuassero. Ho anche seguito il caso di una ragazza alla quale i genitori avevano fatto abbandonare la scuola per andare a lavorare in Nigeria. Ho ottenuto il ritorno della ragazza e la sua ripresa del cammino scolastico. Francamente questo progetto รจ come un salvagente per noi.

Bambine Benin

Articolo pubblicato nel numero di dicembre 2022 del Giornale di Mani Tese: LINK

Dalla parte delle donne dellโ€™Africa occidentaleโ€ฆ anche a Natale!

โ€œMolto piรน di un pacchetto regaloโ€
da 15 anni coinvolge migliaia
di volontari e volontarie nelle
librerie per sostenere i progetti
di Mani Tese nel Sud del mondo,
questโ€™anno dedicati alle donne
in Benin, Burkina Faso e
Guinea-Bissau

Di Domenica Mazza, Responsabile sensibilizzazione e promozione del volontariato di Mani Tese

โ€œMolto piรน di un pacchetto regalo!โ€ รจ la campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi di Mani Tese realizzata in partnership con laFeltrinelli. Dal 2007 a oggi, nel mese di dicembre, migliaia di volontari e volontarie di Mani Tese si sono attivati e hanno messo a disposizione il proprio tempo per confezionare i pacchetti regalo dei clienti in decine e decine di librerie sparse su tutto il territorio nazionale. Allo stesso tempo, centinaia di migliaia di persone sensibili e attente hanno accolto questa proposta di solidarietร  avvicinandosi ai nostri volontari, informandosi sui temi della cooperazione e della giustizia e offrendo il loro contributo attraverso libere donazioni. Ogni singolo volontario e ogni singolo sostenitore sono i protagonisti e gli artefici di un cambiamento che, anno dopo anno, sostiene i popoli delle terre piรน povere del pianeta contribuendo a creare un mondo migliore.

โ€œMolto piรน di un pacchetto regalo!โ€ ha raccolto, in questi 14 anni, un totale di 4.339.798,05 euro coi quali Mani Tese ha sostenuto 39 partner locali, associazioni e organizzazioni del Bangladesh, Guatemala, Messico, Nicaragua, Ecuador, Benin, Brasile, Burkina Faso, Guinea-Bissau, Sudan, Mozambico, Kenya, Sud Sudan, India, Cambogia per la realizzazione di 49 progetti di cooperazione internazionale.

Volontari Mani Tese

Anno dopo anno, i numeri parlano di una campagna vincente, di migliaia di volontari impegnati per una grande causa, della sensibilitร  e generositร  di tantissime persone che, ogni anno, accolgono e sostengono la nostra missione. โ€œMolto piรน di un pacchetto regalo!โ€ non รจ solo impacchettamento di regali, รจ anche lโ€™opportunitร  di incontrare gli studenti per formarli su temi importanti e di discutere con loro delle sfide degli obiettivi dellโ€™agenda 2030. รˆ lโ€™opportunitร  per coinvolgere associazioni e cooperative che si occupano di minoranze, di persone con disabilitร  o vulnerabili. รˆ lโ€™opportunitร  per tante aziende di coinvolgere i propri dipendenti in unโ€™esperienza di volontariato unica. รˆ un appuntamento atteso da tanti pensionati, che vogliono dedicare il proprio tempo per qualcosa di importante, e da tutti quei giovani che ci hanno conosciuto a 16 anni e che sono cresciuti con noi. Questโ€™anno lโ€™obiettivo di โ€œMolto piรน di un pacchetto regaloโ€ รจ ancora piรน straordinario: quello di favorire lโ€™emancipazione delle donne in Africa Occidentale contrastando la violenza di genere, lโ€™abbandono scolastico delle ragazze e favorendo lโ€™autonomia economica delle donne in tre Paesi: Benin, Burkina Faso e Guinea-Bissau.
โ€œDonne al centroโ€, infatti, รจ il nome che abbiamo deciso di dare alla campagna di questโ€™anno. In Africa troppe donne non possono decidere del proprio futuro. Su di loro pesa ancora il carico della famiglia – 1/3 delle donne ha un figlio prima dei 18 anni โ€“ che faticano a mantenere a causa della loro scarsa scolarizzazione e delle difficoltร  ad accedere a opportunitร  lavorative. Il 51% delle donne in ambito rurale, inoltre, vive allโ€™interno di un nucleo familiare dove il marito prende tutte le decisioni. Eppure le donne africane sono considerate come le piรน attive economicamente al mondo, soprattutto in campo agricolo dove rappresentano il 52% della forza lavoro, ma che, a causa della forte disparitร  di genere generano solo il 30% del PIL.

Volontari Mani Tese

Per contrastare tutto questo, Mani Tese inizia il suo impegno dalle piรน piccole, in Benin, dove lโ€™abbandono scolastico รจ elevato soprattutto tra le ragazze. Qui interviene nelle scuole, coinvolgendo istituzioni e direttori scolastici per sensibilizzarli sullโ€™importanza del diritto allโ€™istruzione oltre che sulle conseguenze della dispersione scolastica. In Guinea-Bissau, Mani Tese si impegna a fornire assistenza educativa, psicosociale e legale alle donne ospitate in due centri di accoglienza per vittime di violenza di genere e a favorirne il loro reinserimento sociale attraverso percorsi di formazione (in sartoria e panificazione) per poterne garantire lโ€™indipendenza economica. A questo lavoro si affianca anche la creazione di nuove opportunitร  economiche per le donne, in particolare giovani e con disabilitร , attraverso attivitร  di formazione professionale, borse di studio, tirocini, apprendistati e il sostegno di microimprese femminili.
In Burkina Faso, Mani Tese si impegna per lโ€™autonomia delle donne lavorando per il rafforzamento dellโ€™imprenditoria femminile e supportando la formazione sulla gestione amministrativa e finanziaria delle loro cooperative, sulle tecniche di produzione agroecologica e di trasformazione e conservazione dei prodotti e mettendo a disposizione terreni, sementi e attrezzi potenziando le capacitร  produttive e di trasformazione di prodotti della tradizione locale.


โ€œAIUTARE LE PERSONE MI FA SENTIRE BENEโ€ Intervista a Marina Piras, volontaria di โ€œMolto piรน di un pacchetto regaloโ€.

Marina, cosa ti ha spinta a partecipare a โ€œMolto piรน di un pacchetto regaloโ€?
Il periodo natalizio a me piace molto anche perchรฉ ho la passione di fare i pacchetti regalo. Dove abitavo prima mi capitava di vedere associazioni che facessero i pacchetti con scopi di beneficenza. Non ho mai partecipato ma era una cosa che mi ha sempre incuriosita. Allora ho cercato su Internet un modo per farli a Milano e ho trovato subito voi, che mi avete accolta e formata spiegandomi i veri motivi per cui lโ€™associazione fa questa attivitร . Sapere di aiutare delle persone mi faceva sentire bene e utile e cosรฌ ho cominciato questa grande avventura e, da allora, partecipo tutti gli anni!

Consiglieresti questa esperienza?
โ€œMolto piรน di un pacchetto regaloโ€ รจ unโ€™esperienza che mi ha dato tanta consapevolezza: il sapere di poter dare un aiuto concreto per consentire che un mondo diverso potesse crescere, grazie al fatto del mio essere volontaria, ha fatto crescere me stessa. Quindi consiglierei a tutti questa esperienza perchรฉ partecipare a โ€œMolto piรน di un pacchetto regaloโ€ รจ un modo per vivere il Natale in maniera diversa.

Come sono stati i rapporti con gli altri volontari?
รˆ molto interessante incontrare gli altri volontari e avere modo di parlare con loro, conoscerli, scoprire perchรฉ ognuno ha deciso di partecipare allโ€™iniziativa e condividere i momenti al banchetto e divertirsi insieme, anche solo per le 4 ore del proprio turnoโ€ฆOgni persona che ho incontrato mi ha lasciato dei
bei ricordi.

Cโ€™รจ un episodio in particolare che ricordi?
Ricordo ancora un nonno che ha comprato la discografia completa dei Queen per il nipote. Lo ricordo per lโ€™emozione che aveva lui stesso nel farcelo impacchettareโ€ฆAllo stesso tempo lui ci ha ascoltati ed era interessato al motivo per cui stavamo facendo i pacchetti regalo e ai progetti di Mani Tese che gli abbiamo raccontato. Salutandoci ci ha fatto i complimenti per quello che stavamo facendoโ€ฆPuรฒ essere una cosa scontata ma รจ stato bello vedere la gentilezza e la gratitudine nei sui occhi.

Articolo pubblicato nel numero di dicembre 2022 del Giornale di Mani Tese: LINK

Sognare lโ€™impossibile con una sartoria sociale

Il progetto โ€œManiGOLDeโ€
coinvolge le donne donando
nuova vita a cose e persone

Di Gaia Barbieri, Volontaria di Mani Tese Finale Emilia

Lโ€™Associazione Mani Tese di Finale Emilia ha avviato, da oltre 2 anni, una sartoria sociale che esprime unโ€™economia circolare, inclusiva e dโ€™integrazione a tutto tondo. โ€œManiGOLDeโ€ nasce per tante ragioni:
dallโ€™accumulo di abiti e accessori nel magazzino di Finale Emilia, dalla la necessitร  di leggere e accogliere i bisogni della nostra comunitร , da ventโ€™anni di impegno associativo per generare beni e condivisioniโ€ฆ Oggi โ€œManiGOLDeโ€ accoglie oltre 30 volontarie, 4 inserimenti di donne con diverse fragilitร  (psichiatriche, sociali, disabilitร ) con tirocini formativi regionali e una figura professionale di educatore. Lโ€™idea alla base del progetto di sartoria sociale โ€œManiGOLDeโ€ รจ stata quella di utilizzare i materiali usati e di scarto per
produrre capi di abbigliamento โ€œnuoviโ€ e realizzare azioni di inclusione socio-lavorativa per persone vulnerabili. โ€œLavoriamo per le nuove vite e possibilitร  di persone e cose; guardiamo gli scarti come risorse e diamo valore alle loro profonde ricchezze e significati; crediamo nelle nuove opportunitร  e ci โ€˜ricuciamoโ€™ in uno spazio che รจ anche luogo per lโ€™ascolto e la speranzaโ€ dice il nostro manifesto. Il progetto parte a novembre 2019. Grazie alla donazione di Mantovani Benne, possiamo acquistare le macchine professionali. Poche settimane dopo, perรฒ, tutto si chiude: inizia la pandemia e il lockdown e, per tenere โ€œaccesoโ€ questo progetto, ci si incontra al massimo in video. La sartoria รจ pronta ma ci si scoraggia e si
pensa di fermarsi. Due perรฒ sono le Fondazioni che credono in noi e che appoggiano non solo economicamente il progetto: la Fondazione Cattolica Assicurazioni, che dร  la spinta importante iniziale, e la Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola, che ci supporta nellโ€™acquisto dei macchinari.
Per abitare questo tempo sospeso e di emergenza, decidiamo di confezionare e recuperare mascherine, incontrandoci distanziate e per pochi minuti, e recuperiamo cosรฌ la carica di pensare e progettare.

ยฉAntonio Mantovani

Appena possibile, inauguriamo lo spazio vendita nella sede. Ricominciamo a cucire e a costruire insieme. Mani Tese Padova ci mette in contatto con una merceria di Trento che ci dona tutti i mobili e i materiali: un patrimonio inestimabile. La proprietaria, Rita Postal, ci trasmette la sua vita, la sua passione per la moda, lโ€™aggiustare, la dedizione a un lavoro di mani e creativitร . Tutto arriva a Finale Emilia e ogni angolo di Mani Tese straripa di bottoni, gancetti, stoffe, colori e pizzi. Impariamo cosโ€™รจ il gos grain, il tombolo, il merletto. E decidiamo di sfidare lโ€™impossibile: apriamo un temporary store a Finale Emilia che, dopo 6 mesi di prova, sta proseguendo con successo la sua avventura. Con Mani Tese ONG otteniamo un finanziamento dalla Cassa di Risparmio di Modena e nasce il gemellaggio con un progetto di cooperazione in Guinea-Bissau che unisce le donne vittime di violenza alle โ€œManiGOLDeโ€. Durante collegamenti online molto emozionanti, ci scambiamo tutorial, segreti e vite. Attiva da anni, si sviluppa poi con piรน intensitร  la collaborazione con i servizi sociali dellโ€™Unione comuni Area Nord, con il tribunale dei Minori e con lโ€™Ufficio Esecuzione Penale esterna di Modena per accogliere diverse persone in percorsi finalizzati allโ€™inserimento lavorativo e sociale. Con il progetto legato alla sartoria ci si spinge oltre allโ€™aspetto puramente assistenziale e dโ€™integrazione: lo scopo รจ quello di promuovere un insieme di pratiche che coniughino lโ€™aspetto pratico del recupero creativo con un programma di sviluppo orientato a trasferire competenze, etica del lavoro, sensibilitร  ambientale e cultura della solidarietร . Quello che โ€œManiGOLDeโ€ offre รจ quindi unโ€™opportunitร  di crescita professionale che diventa dignitร .

ยฉAntonio Mantovani

Nel passato recente dellโ€™avventura di โ€œManiGOLDeโ€ cโ€™รจ anche la relazione con il gruppo dei ragazzi con disabilitร  dellโ€™Istituto Calvi di Finale Emilia per unโ€™esperienza educativa e formativa molto importante.
Ogni mercoledรฌ, per molti mesi, i ragazzi accompagnati dai loro educatori hanno frequentato la nostra sede, collaborando attivamente con i volontari dellโ€™emporio solidale e della sartoria sociale.
Possiamo certamente dire che โ€œManiGOLDeโ€ oggi รจ molto piรน di una sartoria sociale. รˆ un laboratorio concreto e quotidiano per la sostenibilitร  ambientale, sociale ed economica; un network territoriale che unisce sinergie giร  esistenti sviluppando ambiti imprenditoriali innovativi; un modo per dare e ridare il giusto valore allโ€™uso consapevole delle risorse e allโ€™ambiente che ci circonda; un mezzo per professionalizzare le competenze sartoriali di persone che, per diverse ragioni, hanno difficoltร  a inserirsi nel mondo del lavoro; uno spazio di relazioni e incontri significativi dove trovare e sperimentare i significati profondi della cura del Bene e dellโ€™Altro, facendo economia.
Oggi โ€œManiGOLDeโ€ produce sartoria di qualitร  e di alto valore ambientale e sociale. Al tempo stesso รจ spazio che accoglie le persone nei propri percorsi di disagio e difficoltร  attraverso una visione che valorizza le loro competenze e il loro vissuto e restituisce dignitร  attraverso lโ€™inclusione e il lavoro.
Perchรฉ lโ€™impossibile, a volte, รจ possibile.

ยฉAntonio Mantovani

Articolo pubblicato nel numero di dicembre 2022 del Giornale di Mani Tese: LINK

Burkina Faso: piccole imprenditrici, grandi sogni

La transizione agroecologica
come processo di indipendenza
ed emancipazione delle donne

Di Giulia Tringali, cooperante di Mani Tese in Burkina Faso

โ€œSono nata nel 1984 e ho frequentato la scuola elementare, non cโ€™era possibilitร  di continuare, cosรฌ ho iniziato, un poโ€™ alla volta, a lavorareโ€ racconta Kotine. โ€œHo cominciato a seguire alcune formazioni sullโ€™agricoltura e lโ€™alimentazione allโ€™interno di vari progetti. Non ho mai smesso di imparare e ora sto cominciando a vendere i miei prodotti, specialmente le verdure e la pasta di arachidiโ€.
Kotine Compaore รจ una delle 70 donne dellโ€™Association de soeurs burkinabรฉ de Poedogo, Koubri. Dal 2021 ha cominciato a seguire le formazioni del progetto โ€œDonne al Centro per la Transizione Agroecologicaโ€ cofinanziato dalla Regione Emilia Romagna. Lavoratrice intraprendente, madre di quattro figli, collabora attivamente al reddito famigliare e alla gestione della casa. โ€œCi sono molte ragazze, qui a Koubri, che non hanno lavoro e stanno a casa – afferma Kotine – a volte le famiglie non hanno abbastanza soldi per mandarle a scuola e quindi fanno ancora piรน fatica poi ad avviare unโ€™attivitร  economicaโ€. In Burkina Faso, in effetti, il tasso di sottoutilizzo della manodopera femminile รจ del 41,9% rispetto al 30% degli uomini e nelle zone rurali questa percentuale aumenta (INSD, 2018 – Institut National de la Statistique et de la Dรฉmographie).

La realtร  raccontata da Kotine riguarda molte donne di Koubri. Eveline Rouamba, la presidente dellโ€™Associazione dichiara: โ€œQui ci sono molte donne che non lavorano anche perchรฉ il mercato centrale รจ lontano, quindi molte si limitano a raccogliere la legna per poi andarla a vendere al mercato di Koubri in modo da ricavare qualche soldo. Altre coltivano a casa propria per sopravvivere e dar da mangiare alla famiglia, ma non a tutte basta il proprio perimetro, soprattutto in una zona come questa, colpita dalla siccitร โ€.

Il dipartimento di Koubri (60.802 abitanti secondo lโ€™ultimo censimento nazionale del 2020) si trova, infatti, in una situazione particolarmente drammatica dal punto di vista dei cambiamenti climatici, essendo una zona particolarmente colpita dalla scarsitร  di precipitazioni. La regione non puรฒ piรน contare sulle piogge stagionali e la terra รจ diventata meno fertile. Anche lโ€™accesso allโ€™acqua potabile รจ difficile: secondo il Programma nazionale di approvvigionamento di acqua potabile (MEA, 2020), il tasso di accesso รจ del 68,4% e solo il 16,4% dellโ€™acqua utilizzata viene recuperata e trattata correttamente. Tutto questo si ripercuote sulle abitudini alimentari delle famiglie e, in particolare, delle donne nella provincia di Kadiogo, dove si trova il dipartimento di Koubri, le quali hanno un tasso di malnutrizione in etร  fertile del 4,8% e solo il 25,9% di loro consuma tutti i gruppi alimentari (dati dellโ€™indagine nazionale SMART 2020, Ministero della Salute, Burkina Faso).

Il lavoro portato avanti con lโ€™Association de soeurs cerca di superare il problema permettendo alle donne del gruppo di coltivare, oltre che il proprio orto di casa, anche un ulteriore perimetro fornito di pompa a energia solare, bacini idrici e un edificio adibito a magazzino e sede associativa costruiti grazie al progetto โ€œDonne al centro per lo sviluppo inclusivo e sostenibileโ€ cofinanziato dalla Regione Veneto. โ€œSe avessimo dovuto acquistare da sole un perimetro come questo – afferma Eveline – ci sarebbe costato molto caro, ma grazie al progetto possiamo coltivarlo e piano piano guadagnare qualcosa in piรน per la nostra famigliaโ€.

Nel corso dellโ€™anno, inoltre, le donne dellโ€™Associazione, seguite da animatori e formatori, hanno appreso come trasformare alcuni ortaggi, come sviluppare unโ€™alimentazione corretta con una dieta diversificata e come prendersi cura della casa e di ciรฒ che portano a tavola, grazie a una formazione sulla pulizia e lโ€™igiene. โ€œLe tecniche apprese ora le uso anche a casa mia per coltivare il mio orto e ho migliorato anche il modo con cui preparo da mangiare. Ho scoperto che prima non pulivo abbastanza bene le pentole e la verdura e, spesso, mangiavamo le stesse cose. Oggi, invece, sto molto attenta alla pulizia degli spazi e, grazie anche ai risultati raggiunti con lโ€™Associazione, posso cucinare un giorno il riso, quello dopo i fagioli e quello dopo ancora delle verdure, in casa sono tutti molto contentiโ€ racconta Eveline. Le donne dellโ€™Associazione, oltre che ad aver imparato a diversificare la dieta, sono diventate anche un esempio positivo per la loro comunitร , delle leader che trasmettono quanto appreso anche agli altri, dando lโ€™esempio e dando consigli ai vicini e alle amiche. โ€œHo mostrato quello che ho imparato ai miei vicini – racconta Kotine – Cosรฌ, anche se loro non sono parte del progetto, possono essere informati e imparare. Piano piano vedo che anche da loro le cose stanno cambiandoโ€.
Una transizione lenta ma costante verso lโ€™agroecologia e la sostenibilitร  alimentare รจ ciรฒ che le donne di Koubri stanno contribuendo a realizzare nel loro piccolo. Attraverso la coltivazione, lโ€™utilizzo e la vendita dei frutti del loro lavoro, generano reddito per la famiglia e la mantengono in forma, grazie a una corretta alimentazione.

Non sono le sole in Burkina Faso a essersi rimboccate le maniche. Anche nella Provincia di Boulgou, regione di Centre-Est, le donne che fanno parte del progetto โ€œMiglioramento della Sicurezza alimentare e promozione dello sviluppo rurale nella provincia del Boulgouโ€ cofinanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, sono al centro dello sviluppo. Il progetto, in accordo con il Piano Nazionale di Sviluppo Economico e Sociale (PNDES), lavora con le organizzazioni contadine per promuovere alcuni prodotti agricoli in settori strategici come il riso, la cipolla e il pomodoro. Nel Boulgou le donne si sono organizzate in 4 cooperative agricole e stanno mettendo a frutto 10 ettari di terreno.
Inoltre, grazie alle formazioni sulla trasformazione e la commercializzazione dei prodotti, ciรฒ che non viene utilizzato per lโ€™autoconsumo, verrร  venduto dalle donne, creando unโ€™ulteriore fonte di reddito per la famiglia. La promozione della piccola imprenditoria รจ uno dei punti chiave del progetto, che attraverso il lavoro dignitoso punta a migliorare la sicurezza alimentare della provincia, duramente colpita dai cambiamenti climatici e dallo stato di insicurezza costante in cui versa gran parte del Paese.
Con perseveranza, nelle proprie comunitร  di appartenenza, molte donne Burkinabรฉ stanno lavorando allo sviluppo del Paese. Piccole imprenditrici con il grande sogno di migliorare la propria vita e quella della propria famiglia, del proprio Paese e di lasciare un futuro piรน degno ai propri figli e figlie. โ€œMolte donne Burkinabรฉ stanno imparando a cavarsela da sole – afferma Eveline – capiscono che non devono essere pigre e aspettare che sia il marito a gestire tutto.
Bisogna, invece, lavorare e imparare a darsi da fare, nulla cambia se si sta sdraiate in attesa che gli uomini ci portino questo o quello. Per avanzare e migliorare la propria vita bisogna imparare a cavarsela con le proprie forzeโ€ e mentre conclude la frase ha giร  in mano lโ€™innaffiatoio pronta a bagnare i nuovi germogli.

Articolo pubblicato nel numero di dicembre 2022 del Giornale di Mani Tese: LINK

Guinea-Bissau, empowerment femminile contro la violenza di genere

I progetti puntano da un lato
a sensibilizzare la popolazione
e dallโ€™altro a rendere le donne
piรน autonome e consapevoli
favorendo il loro inserimento
sociale e lavorativo

Di Marika Sottile, cooperante di Mani Tese in Guinea Bissau

Mani Tese in Guinea-Bissau ha iniziato a occuparsi dei diritti delle donne dal 2008, focalizzandosi dapprima sul supporto ad attivitร  di sviluppo economico femminile e successivamente abbracciando il tema della protezione e prevenzione nel quadro della violenza basata sul genere (VBG) con una strategia sempre piรน trasversale e multi-stakeholders che mira a sedimentare la prospettiva di genere nella societร  attraverso la presa in carico da parte delle istituzioni delle attivitร , degli strumenti e dei servizi elaborati nei progetti. La protezione e la prevenzione sulla VBG e lo sviluppo di attivitร  economiche femminili costituiscono i due filoni principali di azione. Sebbene ciascuno abbia una propria peculiaritร , รจ sempre presente unโ€™interconnessione tra i due settori di intervento, poichรฉ lโ€™esperienza ha dimostrato che โ€™integrazione delle due componenti ha un impatto maggiore. Le azioni di Mani Tese sul tema in Guinea- Bissau si sviluppano tra il Settore Autonomo di Bissau e le regioni di Bafatร , Gabu, Cacheu, e Cachungo con unโ€™estensione verso Oio, Tombalรฌ e Quinara grazie alla cooperazione con i partner che operano in queste altre zone. Il primo filone, in modo particolare, ha visto lโ€™implementazione di un progetto pilota โ€œNo na cuida de no vida, mindjerโ€ tra il 2018 e il 2021 cofinanziato dallโ€™Unione Europea sviluppato sugli assi della protezione attraverso lโ€™accoglienza nei centri di Bissau e Sao Domingos delle vittime di VBG; reinserimento familiare e lavorativo attraverso accompagnamento psico-sociale, formazione e opportunitร  di stage; prevenzione con attivitร  di sensibilizzazione sui temi della violenza di genere e dei diritti delle donne quanto per le beneficiarie dirette degli interventi quanto per le loro famiglie e le comunitร  di appartenenza.

Nel quadro dellโ€™empowerment femminile in area rurale, invece, il progetto โ€œJuntasโ€ realizzato da Mani Tese insieme alla ONG italiana AIFO e cofinanziato dallโ€™ Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo per il biennio 2019-2021, รจ lโ€™ultimo di una serie di interventi precedenti in cui si รจ contribuito a consolidare lโ€™agroecologia come strumento di sviluppo economico per le donne delle aree rurali. Da una ricerca che ho condotto per la mia tesi di Laurea Magistrale รจ emersa lโ€™importanza delle attivitร  economiche delle donne per il benessere proprio e della famiglia di appartenenza. Non soltanto le tecniche agro-ecologiche โ€“ e in primo luogo, la sostituzione degli input chimici con quelli naturali โ€“ si sono rivelate la prima fonte di sviluppo economico delle donne, non dovendo piรน queste investire denaro per lโ€™acquisto degli fertilizzanti chimici, ma le attivitร  di ยฉFlavio Gomes Sambรน, FL Produรงรตes sviluppo economico hanno anche giovato alla realizzazione personale delle donne e a una valorizzazione a livello familiare e sociale.

Nelle interviste sul campo, le donne hanno raccontato come lavorando abbiano ottenuto molti benefici, tra cui riuscire a pagare le tasse scolastiche dei figli, acquistare cibo e vestiti o pensare a qualche nvestimento, come la casa. Allo stesso tempo, il progetto ha previsto lโ€™inserimento di strumenti di protezione come il Sistema di Allarme Comunitario (SAC), e di prevenzione della violenza basata sul genere nelle stesse comunitร  del progetto attraverso azioni di sensibilizzazione quali i djumbai (dibattiti organizzati nelle comunitร , ndr) e campagne di sensibilizzazione radiofoniche. Altrettanto eloquente รจ uno dei risultati di una ricerca compiuta nel quadro del progetto โ€œProtection and Durable Solution for Refugees and Asylum Seekers in Guinea Bissauโ€ cofinanziato da UNHCR tra il 2017-2022, che ha messo in luce che nelle comunitร  in cui le donne sono indipendenti dal punto di vista economico la frequenza della VBG รจ ridotta. Nellโ€™ultimo anno, Mani Tese si รจ anche impegnata nellโ€™introduzione della prospettiva di genere nel progetto Ianda Guinรฉ Galinhas. In questo contesto, Mani Tese lavora a stretto contatto con
lโ€™Unitร  di Coordinamento del programma UE per la formazione degli animatori del progetto sulle questioni di genere. Infine, un passo avanti rispetto ai progetti fin qui menzionati รจ stato compiuto nella progettazione di prossimo avvio con lโ€™introduzione della componente di advocacy. โ€œNo na tene diritu a um vida sim violenciaโ€ e โ€œCoinvolgiamo tuttษ™ per costruire il nostro futuro: Politiche, formazione e lavoro
per un business inclusivo!โ€ sono due futuri interventi, di cui Mani Tese รจ capofila, cofinanziati rispettivamente da UE e AICS che, oltre a dare continuitร  alle azioni di protezione e sviluppo
economico per le donne, creeranno dei tavoli di concertazione tra le organizzazioni nazionali, internazionali e istituzioni locali per sviluppare proposte e azioni di politica pubblica sinergiche che mettano le donne al centro, rispettandone il diritto allโ€™auto-determinazione in tutte le sfere della vita quotidiana.

Articolo pubblicato nel numero di dicembre 2022 del Giornale di Mani Tese: LINK

Minacce di genere

La condizione delle donne nel mondo, tra violenze, discriminazioni e lotte.

Di Stefania Prandi, giornalista e fotografa (sito web)

La foto di Mahsa Amini, stretta tra le mani di migliaia di manifestanti per le strade di Teheran, รจ diventata lโ€™emblema della resistenza delle donne iraniane, oppresse dalle rigide regole del potere maschile. Lโ€™arresto e lโ€™uccisione di Mahsa Amini per mano della Polizia morale, perchรฉ aveva liberato dallโ€™hijab delle ciocche di capelli, hanno provocato un movimento che sta scuotendo le coscienze in alcune parti del mondo. La reazione del regime รจ stata feroce: si stima che dallโ€™inizio delle proteste, in Iran, siano state assassinate oltre 280 persone, con piรน di 14mila arresti (sui quali pende il rischio della pena di morte).
La lotta delle donne in Afghanistan, dove dallo scorso anno, con la presa del Paese dei talebani, รจ stato spazzato via il percorso di ricostruzione dei diritti femminili degli ultimi ventโ€™anni, รจ diventata di nuovo di piazza dopo lโ€™attacco suicida del settembre scorso al centro educativo Kaaj di Kabul. Lโ€™attentato, di probabile matrice talebana, avvenuto mentre le studentesse della minoranza hazara dovevano sostenere lโ€™esame di ammissione allโ€™universitร , ha provocato 53 vittime, la maggior parte delle quali ragazze, e centodieci feriti. Immediate le proteste nelle province di tutto lโ€™Afghanistan, da Teheran a Ghazni e Nangarhar. Le autoritร  hanno risposto picchiando le manifestanti e usando armi per disperderle.
Negli Stati Uniti, lo scorso 24 giugno, la Corte suprema ha ribaltato la storica sentenza del 1973 che aveva riconosciuto il diritto allโ€™interruzione volontaria di gravidanza, legalizzandolo a livello federale. La cancellazione dellโ€™accesso legale allโ€™aborto – fondamentale per lโ€™autodeterminazione individuale femminile – รจ un segnale inquietante e, di fatto, legittima le scelte antiabortiste di Paesi come lโ€™Ungheria e
la Polonia.

ยฉStefania Prandi

Secondo le Nazioni Unite, lโ€™impatto della pandemia Covid-19, le conseguenze del global warming e i conflitti geopolitici rappresentano una minaccia per lโ€™uguaglianza di genere e i diritti delle donne in tutto il mondo. Ma, nonostante diversi rapporti internazionali abbiano sollecitato interventi a livello governativo, la maggior parte dei Paesi non ha prestato sufficiente attenzione alle dinamiche di genere.
I dati sullโ€™occupazione femminile restano poco incoraggianti: le donne lavorano in molti casi ancora part-time per โ€œconciliareโ€ vita familiare e pubblica, continuano a svolgere la maggior parte delle attivitร  domestiche e di cura e sono retribuite meno degli uomini. Il 75% della forza lavoro femminile nel Sud globale appartiene allโ€™economia informale, dove รจ piรน difficile avere contratti regolari, diritti legali o protezione sociale; spesso le paghe non sono sufficienti per sfuggire alla povertร . Nei paesi a basso reddito solo un terzo delle ragazze conclude la scuola secondaria, contro quasi la metร  dei ragazzi.
Durante i numerosi lockdown, le bambine e le adolescenti sono state le piรน penalizzate anche per il carico delle faccende domestiche, tra pulizie, preparazione dei pasti e cura dei fratelli.
Le gravidanze precoci tra le under quattordici, dovute alle violenze sessuali, sono aumentate di circa il 25% tra il 2020 e il 2021, con conseguente abbandono scolastico. Nel mondo 736 milioni di donne – quasi una su tre – hanno subito, almeno una volta nella vita, una violenza maschile. I tassi di depressione, disturbi dโ€™ansia, suicidi, gravidanze non pianificate, infezioni sessualmente trasmesse e HIV sono piรน alti in chi ha vissuto abusi, molesti e stupri. La maggior parte degli โ€œabusantiโ€ sono partner o mariti. Al fenomeno non sfuggono le nuove generazioni: quasi una ragazza adolescente su quattro che ha avuto una relazione, รจ stata maltrattata, picchiata o violentata dal fidanzato. Lo stupro continua a essere uno dei crimini piรน diffusi nei conflitti in corso. Le Nazioni Unite, lโ€™Unione Europea e molte associazioni hanno chiesto di indagare e punire le violenze sessuali utilizzate dai russi in Ucraina come arma da guerra. Il problema รจ lโ€™estrema difficoltร  di raccogliere prove e ottenere giustizia.

ยฉStefania Prandi

I movimenti internazionali delle donne da quasi un decennio prendono spunto da quelli dallโ€™America latina che registra i tassi di femminicidio โ€“ termine con cui si intende lโ€™uccisione di una donna a causa del suo genere di appartenenza, per motivi di odio, disprezzo, piacere o senso del possesso โ€“ piรน alti al mondo. Dal 2015, quando a Buenos Aires cโ€™รจ stata la prima manifestazione femminista che ha dato origine al movimento Ni una menos, le mobilitazioni hanno coinvolto diversi paesi sudamericani, raggiungendo in poco tempo il resto del mondo.
Nel 2019 una ripresa della lotta รจ giunta dal Cile, con gli slogan del collettivo cileno Las Tesis: โ€œLa colpa non รจ mia, nรฉ di dovโ€™ero, nรฉ di come ero vestitaโ€; โ€œlo stupratore sei tuโ€. Ma le azioni delle attiviste causano sempre dei contraccolpi, i cosiddetti โ€œbacklashโ€. Nel 2020, appena approvata la legge sullโ€™โ€œaborto sicuroโ€ in Argentina, paesi come lโ€™Honduras hanno blindato la costituzione
in chiave antiabortista.

Lโ€™ultimo rapporto dellโ€™European Institute for Gender Equality (Eige) indica che nemmeno in Italia la situazione รจ rosea, per usare un eufemismo. In certi ambiti, come quello del lavoro, i dati italiani sono tra i peggiori dellโ€™Unione Europea: soltanto circa il 30% delle donne รจ occupata a tempo pieno rispetto alla metร  degli uomini. Le donne italiane continuano a guadagnare meno, con un salario medio mensile inferiore del 16%, che sale al 35% tra le laureate. Nonostante per la prima volta nella storia dโ€™Italia una donna sia diventata presidente del Consiglio, la percentuale femminile in Parlamento รจ scesa del 3% rispetto alla legislatura precedente e soltanto un ministro su quattro รจ donna. Scrive la rivista online di informazione www.ingenere.it: โ€œLa destra di Giorgia Meloni ha giร  lanciato una serie di messaggi chiari e precisi sul fronte della libertร  delle donne e dei diritti civiliโ€, in nome di una certa retorica fondata sul mito
della โ€œvera femminilitร โ€, della โ€œbuona madreโ€ e del perbenismo, โ€œsulla difesa di una rinnovata idea di nazione che chiude le frontiere agli altri, chiunque sianoโ€.

Articolo pubblicato nel numero di dicembre 2022 del Giornale di Mani Tese: LINK

Molto piรน di un Natale a scuola 2022!

โ€œMolto piรน di un Natale a Scuolaโ€ รจ una proposta di partecipazione ad un contest fotografico ideato per coinvolgere le scuole medie in un percorso di avvicinamento degli alunni e delle alunne al tema della solidarietร , della pace e della cooperazione internazionale.

MOLTO PIร™ DI UN NATALE A SCUOLA 2022!

โ€œMolto piรน di un Natale a Scuolaโ€ รจ una proposta di partecipazione ad un contest fotografico ideato per coinvolgere le scuole medie in un percorso di avvicinamento degli alunni e delle alunne al tema della solidarietร , della pace e della cooperazione internazionale.
Ogni alunno/a ha scattato fotografie che ritraggano elementi che fanno pensare alla propria concezione di pace e solidarietร  fra le persone, in sintonia con la propria sensibilitร .

Per Mani Tese la Pace non si costruisce con la Guerra, ma con la cultura del rispetto dellโ€™altro, con la cooperazione e con la promozione di stili di vita responsabili per lโ€™ambiente e per la giustizia. La Pace รจ per tutti o non รจ per nessuno e questo vale per tutte le guerre, dovunque scoppino, qualunque sia la loro forma e qualsiasi il nome che viene dato loro.

Mani Tese lavora da tantissimi anni in Africa e in Burkina Faso contrasta guerra e terrorismo con il progetto โ€œSEMINA: SUPERARE Lโ€™EMERGENZA INCENTIVANDO Lโ€™AGRICOLTURAโ€ che ha lโ€™obiettivo di migliorare le condizioni di vita delle comunitร  locali, con particolare attenzione agli sfollati interni, in fuga a causa della presenza sempre piรน frequente di gruppi radicali armati, che sta mettendo in pericolo la vita quotidiana delle persone.

Le fotografie sono state valutate da una giuria interna di Mani Tese, tutti i partecipanti riceveranno un attestato di partecipazione ed i vincitori del concorso un gadget Mani Tese.

LA FOTO VINCITRICE PER LA CATEGORIA PRIMA MEDIA
UNITI NEL MONDO di Lara Fibbi, David Cucurazan, Paolo Filistrucchi, Armando Pezzano
Istituto Comprensivo โ€œLe Cureโ€ 1C – Firenze

La nostra foto rappresenta l’unione e l’aiuto tra i continenti.

LA FOTO VINCITRICE PER LA CATEGORIA SECONDA MEDIA
LE FOGLIE DELLA DIVERSITร€ di Clotilde Scarpato, Bianca Ciani, Vittoria Piacentini, Alessandro Pirri
Istituto Comprensivo โ€œLe Cureโ€ 2A – Firenze

Con la nostra foto abbiamo voluto rappresentare la solidarietร  tramite lโ€™unione e quindi la โ€œconsiderazioneโ€ tra le foglie โ€œmeno belleโ€ o โ€œsciupateโ€ con quelle che sembrano invece โ€œperfetteโ€ che insieme formano il simbolo della pace: chiunque deve avere la possibilitร  di far parte di un gruppo e di venire accolto a prescindere da come รจ esteriormente, perchรฉ a chiunque fa piacere sentirsi parte dellโ€™insieme.

LA FOTO VINCITRICE PER LA CATEGORIA TERZA MEDIA
LA DECADENZA DELL’ INCOMPRESO di Arianna Federici Barcelรฒ e Sara Rapisarda
Istituto comprensivo โ€œMasaccioโ€ Classe 3E โ€“ Firenze

La foto rappresenta un diritto ย fondamentale, quello dell’istruzione. In molti paesi questa รจ negata a causaย delle grandi guerre che costringono i ย giovani all’impotenza. Ad essi รจ stata privata ogni tipo di scolarizzazione. Inย questa foto si illustra quindi che senzaย PACE, quindi senza giustizia, tutti i diritti fondamentali di cui ha bisogno l’ uomo per garantirsi il ‘benessere’ sono assenti. Cosรฌ vogliamoย diffondere un senso di cosmopolitismo eย pace.

Grazie per la partecipazione e ci vediamo lโ€™anno prossimo con un nuovo progetto di solidarietร !

Il nuovo impianto fotovoltaico unisce italia e Burkina Faso

Nellโ€™ambito del progetto di Mani Tese, la collaborazione fra unโ€™azienda italiana, unโ€™impresa locale e la diaspora burkinabรจ genera sviluppo sostenibile ed emancipazione delle donne.

Sabato 12 novembre nel villaggio di Podeogo, a Koubri, รจ avvenuto un incontro importante, quello fra lโ€™impresa italiana EQUA s.r.l. e lโ€™impresa burkinabรจ Yandalux, che si sono incontrate per collaborare, insieme, allโ€™installazione dellโ€™impianto fotovoltaico che servirร  alle donne dellโ€™Association des femmes burkinabรจ de Podeogo per dare energia al loro centro di trasformazione di prodotti agricoli.

Lโ€™impianto รจ stato realizzato nellโ€™ambito del progetto โ€œDonne al centro per uno sviluppo inclusivo e sostenibileโ€ cofinanziato dalla Regione Veneto. EQUA s.r.l. รจ lโ€™azienda italiana partner tecnico del progetto mentre Yandalux รจ lโ€™impresa locale che ha vinto la gara per lโ€™assegnazione dei lavori.

Micheal Metzger, fondatore di EQUA srl, ha potuto cosรฌ incontrare Banyala P OUOBA, capa cantiere di Yandalux. Insieme hanno portato a termine lโ€™installazione aiutati anche da Aicha Cissรฉ, giovane italo-burkinabรจ con radici ivoriane, che ha fatto loro da interprete traducendo dallโ€™italiano al francese e al mรฒrรฉe.

โ€œErano sei anni che non venivo in Burkina ed essere qui, oggi, a fare da interprete tra unโ€™impresa locale che vende pannelli solari e unโ€™impresa italiana che si occupa di energie rinnovabili mi rende molto felice e ottimistaโ€ racconta Aicha Cissรฉ. Da Treviso รจ arrivata in Burkina Faso per ritrovare le sue radici, salutare la famiglia e osservare con la madre Kadiatou come prosegue il progetto sul perimetro di terra donato allโ€™Association des femmes burkinabรจ de Podeogo da parte dellโ€™Associazione delle sorelle burkinabรจ di Treviso.

Le donne dellโ€™associazione di Podeogo, grazie allโ€™appezzamento di terra donato dalla diaspora di Treviso, oggi possono infatti coltivare diversi ortaggi come le cipolle, i cavoli, i pomodori, ma anche colture tradizionali come lโ€™amaranto e alberi da frutto come mango e papaya. Le donne utilizzano i prodotti raccolti, da un lato, per diversificare la dieta in famiglia; dallโ€™altro, per venderli e aumentare cosรฌ il proprio reddito. Lo stesso 12 novembre, durante la Festa del Raccolto ย organizzata presso la sede del partner di progetto Association Watinoma a Koubri, le donne dellโ€™associazione sono riuscite a vendere tutti i prodotti che avevano preparato per lโ€™evento!

Con lโ€™installazione dei nuovi pannelli fotovoltaici le donne potranno avere maggior energia disponibile per pompare lโ€™acqua dal pozzo ed elettrificare il centro di trasformazione.

Giovanni Sartor, responsabile dei progetti in Africa Occidentale di Mani Tese, presente in Burkina Faso in quei giorni, ha osservato come sia particolarmente importante ed efficace il partenariato di questo progetto che vede collaborare insieme, con la regia di Mani Tese, un’azienda italiana, unโ€˜associazione della diaspora del Burkina Faso in Italia, un soggetto locale (association Watinoma, partner di progetto) ย e unโ€™impresa burkinabรจ. โ€œVedere questi soggetti sul campo operare insieme per un obiettivo comune รจ particolarmente gratificanteโ€, afferma Giovanni, che aggiunge: โ€œFa parte della strategia di Mani Tese coinvolgere le aziende e le Associazioni della diaspora negli interventi di cooperazione internazionale e mi auguro che questo progetto, visti i buoni risultati, possa fare da modello per altri nel prossimo futuroโ€.

ย โ€œSono felice di essere qui finalmente. Da diverso tempo coltivavo lโ€™idea di collaborare con Mani Tese nel campo delle energie rinnovabiliโ€ afferma Micheal Metzger, fondatore di EQUA srl โ€œCome azienda, credo che questo sia un buon modo di gestire il denaro: investendolo nello sviluppo attraverso la condivisione di conoscenze e tecniche, e oggi, lavorando con Yandalux ho apprezzato ancora di piรน il fatto che siano le donne e i giovani a puntare sullo sviluppo di questo settore in Burkina Fasoโ€.

Anche Banyala P OUOBA, capa cantiere di Yandalux, รจ dโ€™accordo: โ€œNon รจ semplice essere una donna giovane e lavorare nellโ€™ambito tecnico-scientifico. I clienti, quando mi vedono, a volte mi sottostimano. Poi, perรฒ, dopo lโ€™installazione rimangono piacevolmente colpiti e capiscono che le donne possono fare anche questo lavoroโ€.

Banyala ha studiato come elettricista a Ouagadougou e poi allโ€™universitร  si รจ specializzata in energia solare. Racconta che sin da piccola le piaceva armeggiare con gli attrezzi e che sua madre lโ€™ha quindi spinta a fare una scuola tecnica. Dal 2016 lavora con Yandalux ed รจ una delle due donne ingegnere presenti nellโ€™impresa.

โ€œDonne al centro per uno sviluppo inclusivo e sostenibileโ€ รจ un vero e proprio approccio che Mani Tese sta adottando nel corso del progetto piรน che un semplice titolo. Un approccio in cui le giovani donne hanno un ruolo fondamentale. โ€œTocca noi ora lavorare per cambiare le cose in Italia e in Africaโ€ afferma Aicha Cissรฉ โ€œTocca a noi impegnarci per lโ€™emanciparci dai retaggi coloniali e riprendere a costruire un futuro sostenibile insiemeโ€.