Storie di donne: Graciela è finalmente libera di scegliere
Fuggita da un matrimonio forzato da ragazzina, oggi Graciela è una giovane donna indipendente. “Finché ci sarà un centro di accoglienza, ci sarà sempre una possibilità di scelta”.
Mi chiamo Graciela*, ho 21 anni e sono vittima di un tentativo di matrimonio forzato da parte di mia zia, che quando avevo diciott’anni voleva darmi in sposa a suo marito.
All’epoca, sapute le sue intenzioni, scappai di casa e mi rifugiai presso una donna che mi aveva sempre trattata come una figlia. Questa signora però iniziò a sfruttarmi facendomi lavorare duramente e costringendomi ad abbandonare gli studi.
Fu allora che venni accolta presso il centro di accoglienza per le donne vittime di violenza.
Al centro ho trovato la pace e il sostegno per superare la paura, la tristezza e la delusione della mia famiglia. Ho anche stretto amicizia con altre ragazze. Ho avuto l’opportunità di studiare per due anni scolastici frequentando anche un corso di sartoria, di imprenditorialità e di gestione alberghiera e domestica.
Da tre anni lavoro in una clinica di Ostetricia e Ginecologia, dove svolgo le pulizie. Grazie a questo lavoro, posso pagarmi gli studi. Ho infatti l’ambizione di imparare e di esplorare nuove opportunità per me perché voglio diventare una donna indipendente, onesta e istruita…Una grande donna.
Alle ragazze che si trovano nella mia situazione vorrei offrire conforto attraverso la mia esperienza. Io ho provato una disperazione, una paura e un dolore tali da non credere quasi più in me stessa. Mi sono sentita sola al mondo perché non potevo contare sulla mia famiglia, che mi considerava una traditrice.
Grazie al centro di accoglienza, però, pian piano sono riuscita a stare meglio.
Oggi vivo con un altro parente, il mio zio materno, e sono trattata con dignità e rispetto.
Non dobbiamo mai permettere agli altri di compiere delle scelte al nostro posto approfittandosi della nostra ingenuità o della nostra insicurezza perché, finché ci sarà un centro di accoglienza, ci sarà sempre una possibilità di scelta.
> La situazione delle donne in Guinea-Bissau
> Approfondisci il nostro progetto in corso “NO TENE DIRITU A UM VIDA SEM VIOLÊNCIA” – Rafforzamento dei meccanismi di protezione delle vittime di gbv e promozione dei diritti delle donne in Guinea-Bissau” finanziato dall’Unione Europea e promosso da Mani Tese in partenariato con FEC – Fé e Cooperação, ENGIM – Fondazione Ente Nazionale Giuseppini Murialdo, AMIC – Associação dos Amigos da Criança.
*Nome di fantasia per tutelare la privacy della ragazza.