Appello contro l’indifferenza

La lettera di Mani Tese: contro l’odio e la nuova ondata di fascismo occorre schierarsi. Noi, ancora una volta, ci mettiamo le mani.

A novembre 2018, l’Alto Commissariato per i Diritti Umani delle Nazioni Unite aveva rilevato un aumento degli attacchi d’odio in Italia, legittimati da politici “che abbracciano spudoratamente la retorica razzista e xenofoba anti-immigrante e anti-straniera”.

Oggi, a un anno di distanza, la situazione è tutt’altro che migliorata. I recenti attacchi conto la senatrice Liliana Segre, che l’hanno costretta sotto scorta, non sono che l’ultimo e più eclatante episodio di una serie sempre più violenta di attacchi a matrice fascista che hanno colpito realtà impegnate nella produzione culturale come La Pecora Elettrica, personaggi pubblici simbolo di integrazione come il calciatore Balotelli, e più in generale la gente comune di origine straniera, come è accaduto a Bologna con la mappatura delle case popolari occupate da residenti di origine straniera sulla falsariga dei “censimenti della razza” nazisti.

Assistiamo, sgomenti e indignati, alla crescita incontrollata di hate speech sul web e nel discorso pubblico, che sempre più spesso sfocia in azioni violente contro i gruppi sociali più vulnerabili (migranti, omosessuali, donne) e contro chiunque osi prendere le loro parti. Invece di prendere posizione con fermezza e in modo unanime, buona parte della classe politica nicchia, chiude un occhio o tutti e due, si gira dall’altra parte o addirittura giustifica e apertamente legittima.

Come Mani Tese, riteniamo necessario, ancora una volta, schierarci in modo deciso e inequivocabile al fianco dei più deboli e di chi li difende. Per questo, esprimiamo tutta la nostra solidarietà e vicinanza a Liliana Segre e a tutte le vittime di questa recrudescenza fascista. Gli attacchi d’odio ci fanno paura, ma ancora più paura ci fa l’indifferenza, il fatto che chi avrebbe la possibilità di farlo non prenda posizione e non denunci la deriva sempre più preoccupante delle destre estreme. L’indifferenza, vale sempre la pena di ricordarlo, è stata la culla del nazifascismo all’inizio del XX secolo, e può riprodurre lo stesso risultato in qualsiasi momento storico.

Riteniamo che sia nostro dovere continuare a lavorare affinché i diritti di tutti siano garantiti, perché è cominciando a fare differenze tra “noi” e “loro” che muore la democrazia. I diritti o ci sono per tutti o non ci sono per nessuno. Con una sempre maggiore convinzione, continueremo a lottare per un mondo più giusto ed equo, e ad investire tutte le nostre energie nell’educazione e nella formazione sia in Italia che nel Sud del mondo, perché la cultura e la conoscenza sono le uniche armi efficaci contro il razzismo, il fascismo e l’intolleranza. Lavoriamo nei territori per una società più aperta e inclusiva, che sappia difendersi dalle derive autoritarie, razziste e militaristiche ma soprattutto che abbia il coraggio di prendere posizione e schierarsi ogni volta che sarà necessario.

 

Mani Tese parteciperà alla manifestazione del 10 dicembre a Milano per Liliana Segre.

A breve i dettagli sul ritrovo (seguite i nostri canali social).

KENYA, CONTINUANO LE FORMAZIONI DEI GIOVANI SU TECNOLOGIE SOLARI E BIOGAS

La seconda giornata di formazione del Molo Solar Light Group è stata l’occasione per un incontro con due aziende sociali locali, SCODE e New Andcol Enterprises.

Nelle giornate del 24 e 25 ottobre si è svolta la seconda giornata di formazione del Molo Solar Light Group impartita dagli esperti di E4Impact, acceleratore d’impresa fondato da ALTIS Università Cattolica di Milano per promuovere una nuova generazione di imprenditori a forte impatto sociale in Africa.

Il Molo Solar Light Group è un gruppo di giovani installatori di impianti fotovoltaici che si sta formando nell’ambito del progetto IMARISHA! Energie rurali per la lotta al cambiamento climatico e la salvaguardia ambientale, cofinanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo.

Il gruppo si è raccolto adesso sotto il brand YOU GREEN e ha come obiettivo la promozione di soluzioni innovative per la lotta al cambiamento climatico.

Durante la formazione sono state presentate due aziende sociali locali, SCODE e New Andcol Enterprises, attive nella promozione di soluzioni green e climate smart.

A inizio incontro è stato messo in evidenza il grande lavoro di SCODE nella promozione di soluzioni per risolvere il gap energetico delle comunità rurali. In particolare sono stati presentati i fireless cookers e le stufe solari.

Il Molo Solar Light Group ha manifestato poi l’interesse a stabilire una partnership commerciale con SCODE per la vendita e distribuzione di queste soluzioni nelle comunità di riferimento.

La seconda impresa, New Andcol Enterprises, fa invece parte del Biogas Programme, incubato presso l’acceleratore di E4Impact. Durante la visita alla struttura di E4Impact era sorta l’idea di connettere New Andcol e Molo Solar Light Group e la formazione è stata il momento ideale per tale incontro.

New Andcol Enterprises è appunto specializzata in fornitura di biogas, attraverso la costruzione di impianti in muratura migliorata. Questa soluzione, che è stata dibattuta durante la plenaria, presenta alcuni vantaggi per sistemi di grande dimensione ed è più labour intensive rispetto alla soluzione “plug and play” proposta dal progetto IMARISHA a 30 allevatori. Quest’ultima consiste in una sorta di pallone in plastica ad alta resistenza dove avviene la reazione di decomposizione delle deiezioni suine. Questo secondo sistema è valido per sistemi di più ridotte dimensioni rispetto alla costruzione in muratura.

Il Molo Solar Light Group ha mostrato interesse a essere formato nella costruzione dei sistemi in muratura migliorata, in modo da allargare il proprio portafoglio di servizi.

La formazione è stata molto importante – secondo quanto affermato dal formatore e direttore di E4Impact Mr. David Cheboryot – per rinforzare il lavoro della piccola impresa solare. Il lavoro è servito anche a mostrare come il Molo Solar Light Group stia lavorando all’espansione della propria base di giovani coinvolti nella vendita e promozione ed abbia già raggiunto 12 giovani in varie aree.

Più forti dell’acciaio: il nuovo film documentario di Mani Tese

Un viaggio emotivo sull’impatto sociale e ambientale dell’industria siderurgica raccontato con gli occhi di chi non si arrende.

Tre persone, tre vite diverse, tre luoghi distanti. Tutti legati da un unico filo conduttore: l’acciaio. Simbolo dell’industria estrattiva e siderurgica mondiale, l’acciaio fa da ingombrante sfondo al nuovo, intenso, lungometraggio commissionato da Mani Tese, Ong che da oltre 55 anni si batte per la giustizia sociale e ambientale nel mondo, alla regista Chiara Sambuchi “PIÙ FORTI DELL’ACCIAIO”.

Il film verrà presentato in anteprima a Taranto il 25 novembre 2019, alle ore 21, presso il Cinema Bellarmino e a Milano il 28 novembre, alle ore 21, presso il Cinema Anteo con proiezioni a ingresso gratuito, previa iscrizione, che saranno seguite da dibattito.  

A Taranto sarà presente la regista del film Chiara Sambuchi con Alessandro Marescotti, Presidente di Peacelink. A Milano parteciperà Susanna Camusso, Responsabile politiche di genere e internazionali CGIL con Andrea Di Stefano, Direttore di Valori. In entrambe le proiezioni sarà presente la pediatra tarantina Grazia Parisi, protagonista del film.

Più forti dell'acciaio_movie poster_mani tese_2019

PIÙ FORTI DELL’ACCIAIO” è un vero e proprio viaggio emotivo sulle conseguenze sociali e ambientali di una delle filiere produttive più controverse, che inizia dalla più grande miniera a cielo aperto del mondo nello stato amazzonico del Parà, in Brasile, prosegue fino all’impianto siderurgico di Taranto e termina a Duisburg, nell’ ex bacino della Ruhr, in Germania.

“Mani Tese prosegue il suo impegno per la promozione di una cultura di impresa che sia capace di coniugare la redditività con il rispetto dei diritti umani e dei cicli naturali – dichiara Giosuè De Salvo, Responsabile Advocacy, Educazione e Campagne di Mani Teseattraverso la proposta di un documentario profondo, a tratti commovente, che vuole ‘volare alto’ rispetto alla cronaca di questi giorni e innescare un dibattito pubblico sulla transizione industriale richiesta dalle sfide del cambiamento climatico e degli altri obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, lanciati nel 2015 con orizzonte al 2030”.

I tre personaggi

Pixininga è un piccolo agricoltore brasiliano che lotta per la sopravvivenza dei contadini nella regione brasiliana del Carajas, occupata, per più della metà della sua superficie, dal gigante dell’estrazione mineraria Vale.

Grazia, pediatra tarantina, ha un chiodo fisso: la chiusura dell’acciaieria della sua città, per non dover più spiegare ai suoi piccoli pazienti perché i bimbi e i loro genitori a Taranto muoiono prima degli altri.

Nella cittadina tedesca di Duisburg, nel cuore del bacino della Ruhr, Egbert lavora alla conversione di un enorme stabilimento siderurgico, sanato dopo la sua chiusura, in un parco naturale per famiglie.

PIÙ FORTI DELL’ACCIAIO’ è un film sulla presa di coscienza, sulla volontà indistruttibile di voler scrivere un nuovo corso per il proprio mondo e sulla lotta a cui i nostri tre eroi sono disposti, pur di riuscirci – commenta la regista Chiara Sambuchi –  È la risposta positiva e piena di speranza a una foresta amazzonica deturpata dalla voragine della miniera di ferro di Serra Norte. È la reazione a decenni trascorsi a Taranto respirando diossina e seppellendo madri, padri, amici e sempre più spesso i propri figli. O ancora il risveglio dopo decenni di tremendo inquinamento nel bacino della Ruhr, che finalmente si riappropria di sé”.

Il documentario in breve

Attraverso l’osservazione intima del quotidiano dei tre protagonisti, in tre luoghi simbolo della filiera globale dell’acciaio, “PIÙ FORTI DELL’ACCIAIO” descrive l’impatto dell’industria estrattiva e siderurgica attuale sui delicati equilibri naturali e sulla salute di chi vive a ridosso dei siti produttivi.

Il film documentario mostra lo sforzo personale che ognuno dei tre protagonisti compie contro uno sfruttamento delle risorse umane e naturali spesso cieco e votato al sovra consumo senza fine. Tra lotte legali per mantenere il possesso delle terre e la vita contadina, l’agricoltore Pixininga conduce lo spettatore in una scoperta tragica e affascinante del cuore della foresta amazzonica violata, fino all’immensa miniera di Serra Norte, la più grande a cielo aperto del mondo.

In perenne movimento tra le strade del rione Tamburi, il quartiere accanto all’acciaieria tarantina in cui vivono molti dei suoi piccoli assistiti, la pediatra Grazia lotta contro l’inquinamento causato dalle emissioni della diossina delle ciminiere e dalla perenne esposizione alle polveri di ferro e altre sostanze patogene. Egbert, direttore dei lavori di riqualificazione di una delle regioni storicamente più inquinate di Europa, suggerisce allo spettatore come agire per superare un modello di consumo ormai non più sostenibile.

Scheda del film

Genere: film documentario
Anno di produzione: 2019
Durata: 60 minuti
Regia: Chiara Sambuchi
Direzione della fotografia: Paolo Pisacane, Ralf Klingelhöfer
Montaggio: Simone Veneroso
Casa di produzione: TV Plus, Berlino
Progetto: Mani Tese

Più forti dell’acciaio è un documentario prodotto all’interno del progetto “New Business for Good”, realizzato con il contributo di Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, e supporta il programma di Mani Tese MADE IN JUSTICE per una cultura dei diritti umani e del rispetto dell’ambiente nelle aziende e nella società

Guarda il trailer del docufilm

Per registrarsi alla prima del film a Taranto:
https://www.eventbrite.it/e/biglietti-piu-forti-dellacciaio-il-docufilm-di-mani-tese-a-taranto-81715634663
Per registrarsi alla prima del film a Milano:
https://www.eventbrite.it/e/biglietti-piu-forti-dellacciaio-il-docufilm-di-mani-tese-a-milano-81717155211

FIERA AGROECOLOGICA DI QUELIMANE: IL VIDEO RACCONTO

Il 7 e 8 settembre 2019 si è svolta la prima Fiera Agroecologica di Quelimane con l’obiettivo di sensibilizzare la popolazione sull’importanza della produzione e del consumo di prodotti locali.

Il 7 e 8 settembre 2019 si è svolta la prima Fiera Agroecologica di Quelimane (Mozambico), nell’ambito del progetto “Quelimane agricola: produce, cresce e consuma sostenibile” cofinanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo.

La fiera si inserisce in una serie di attività volte a promuovere un’agricoltura sostenibile che possa produrre cibo locale, sano e nutriente e far crescere gli agricoltori e i commercianti di Quelimane.

Guarda il video racconto!

KENYA, CONCLUSO IL PROGETTO AGRI-CHANGE!

Il progetto, co-finanziato dalle Regione Emilia-Romagna ha agito con lo scopo di migliorare la sicurezza alimentare delle comunità rurali della Contea di Baringo.

Il 31 ottobre si è concluso il progetto AGRI-CHANGE! SICUREZZA ALIMENTARE PER LE COMUNITÀ DEL LAGO BARINGO, co-finanziato dalla Regione Emilia Romagna, che ha agito allo scopo di migliorare la sicurezza alimentare delle comunità rurali della contea di Baringo, in Kenya.

Parallelamente a Rimini e Faenza si sono svolte due attività di sensibilizzazione inerenti alla tematica trattata dal progetto e gli eventi sono stati collegati tra loro grazie al passaggio, da una città all’altra, del libro delle testimonianze dal Kenya. L’ultimo evento si è svolto a Faenza  la sera del 31 ottobre in occasione del campo invernale e del weekend for Africa dell’Associazione Mani Tese Faenza.

Nel corso della serata i  volontari dell’Associazione hanno approfondito il contesto socioculturale, la sfida della sicurezza alimentare e le criticità provocate dai cambiamenti climatici in Kenya e le risposte attuate dalle attività realizzate nel corso del progetto. L’utilizzo di letture, musiche e video ha resto la serata piacevole e ricca di interessanti spunti di riflessione.

campo faenza cooperazione mani tese 2019
In foto i volontari del campo invernale dell’Associazione Mani Tese Faenza

Un calendario solidale per I “Climate Change Heroes”

Climate Change Heroes è il nuovo calendario solidale di Mani Tese per l’anno 2020 che l’Ong – che da oltre 55 anni  si batte per un mondo più giusto – ha deciso di dedicare alle donne e agli uomini che stanno cambiando il volto del Kenya, difendendo la propria terra dai cambiamenti climatici e creando […]

Climate Change Heroes è il nuovo calendario solidale di Mani Tese per l’anno 2020 che l’Ong – che da oltre 55 anni  si batte per un mondo più giusto – ha deciso di dedicare alle donne e agli uomini che stanno cambiando il volto del Kenya, difendendo la propria terra dai cambiamenti climatici e creando uno sviluppo sostenibile.
Si tratta, per Mani Tese, di veri e propri eroi ed eroine che, nella loro quotidianità, insegnano al mondo un progresso rispettoso dell’ambiente riscrivendo un futuro che sembrava definitivo.
Fra loro, c’è Nancy, una contadina che sfrutta l’energia solare tutelando gli alberi e che, grazie al risparmio energetico sfama la sua famiglia e permette ai suoi figli di studiare. C’è Denis, guardiano della foresta, che mentre pascola i suoi capi di bestiame allerta la comunità Ogiek quando vede qualcuno intento a disboscare gli alberi. C’è Helen che pianta alberi: ha dato avvio a un vivaio che, in tre anni, garantirà a lei e al marito l’approvvigionamento necessario di legna preservando la foresta.
Sono dodici, una per mese, le storie di questi “eroi”. Molti di loro sono destinatari del progetto di Mani Tese “Imarisha! Energie rurali per la lotta al cambiamento climatico e la salvaguardia ambientale”, che si propone di tutelare l’ambiente nella foresta Mau migliorando le condizioni di vita delle popolazioni locali.

La foresta Mau
La foresta Mau è la più vasta estensione forestale del Kenya ed è la fonte di 12 fiumi che sostengono un delicato ecosistema. Fonte di combustibile e spesso terreno di pascolo per gli animali, dagli anni ’70 è stata oggetto di continua deforestazione a causa dell’accrescimento demografico e degli effetti del cambiamento climatico.
Il progetto “Imarisha!” si occupa di lotta al cambiamento climatico e salvaguardia ambientale attraverso la gestione partecipata della foresta Mau e del suo bacino idrico, la mappatura della biodiversità e delle aree a rischio, la riforestazione e il consolidamento degli argini del fiume Molo, la fornitura alle famiglie di fornelli migliorati e la costruzione di impianti fotovoltaici e a biogas.

Il fotografo Alessandro Grassani
Le foto del calendario sono di Alessandro Grassani che si è recato con Mani Tese in Kenya per documentare i progetti di cooperazione in corso. Alessandro Grassani è un fotografo e video maker documentarista che ha viaggiato in oltre 30 Paesi. I suoi reportage sono pubblicati, tra gli altri, da The New York Times, TIME, CNN e sono stati esposti a livello internazionale come al Palazzo delle Nazione Unite, al Museo de la Porte Dorèe a Parigi e alla Royal Geographic Society di Londra. E’ stato premiato, tra gli altri, per due volte ai Sony World Photography Awards e ai Days Japan International Awards.

Le caratteristiche del calendario e come riceverlo
Il calendario Climate Change Heroes è stampato a colori su carta riciclata 100% in formato 29,7×42 (A3).
Per riceverlo e sfogliarlo in anteprima, è sufficiente collegarsi al sito www.manitese.it o direttamente sul sito dedicato ai doni solidali regalisolidali.manitese.it.
Le donazioni per il calendario andranno a sostegno dei progetti di Mani Tese in Kenya.
La donazione minima consigliata è di 7 euro.

>>Sfoglia il calendario on line<<
Su richiesta, sono disponibili le immagini del calendario

 

MILLE ALBERI E NUOVA VITA AL POLMONE VERDE DI OUAGADOUGOU

In occasione della Giornata del Rimboschimento della capitale del Burkina Faso, Mani Tese ha piantato 1000 alberi e inaugurato un nuovo impianto di irrigazione.

di Giulia Polato, Rappresentante Paese Burkina Faso

 

La Siberia è in fiamme, l’Amazzonia brucia, il deserto avanza inesorabilmente (e noi di Mani Tese qui in Burkina Faso ne sappiamo qualcosa!). Che fare di fronte a questi drammi ambientali? Come dice un proverbio zen “anche un viaggio di mille miglia inizia con un passo” e quindi… noi in Burkina Faso abbiamo fatto il nostro.

Mani Tese è presente nel Paese con diversi progetti. In particolare, è attiva nelle province del Boulkiemdé e del Boulgou e nella capitale Ouagadougou con il progetto Imprese sociali innovative e partecipazione dei migranti per l’inclusione sociale in Burkina Faso, cofinanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo e dalla Fondazione Maria Enrica, con l’obiettivo di migliorare le condizioni di vita della popolazione rurale attraverso lo sviluppo di attività produttive e il coinvolgimento di donne, giovani e migranti in Italia.

All’epoca dell’ex presidente Thomas Sankara (1949-1987), la città di Ouagadougou poteva vantare una florida “cintura verde” che la circondava: una foresta rigogliosa che le passate generazioni ben ricordano. Con la morte di Sankara e la crescita della città, nessuno tuttavia si prese più cura di quello spazio, che è stato in parte dimenticato, in parte usato come discarica e in parte sfruttato per recuperare legna da ardere.

Oggi, di quella bella cintura, non rimane che un piccolo collier vecchio, sporco e malandato. E così, in collaborazione con il Comune di Ouagadougou – nostro partner di progetto – abbiamo deciso di fare la nostra parte per dare nuova vita al polmone verde della città.

Ad agosto, di fronte alla comunità e alla presenza delle autorità locali e della stampa, in occasione della giornata del rimboschimento di Ouagadougou abbiamo inaugurato un impianto di irrigazione nel quartiere di Kossoghin. Uno château d’eau con 300 metri di perimetro irriguo che permetterà a un’associazione composta da oltre 40 donne di coltivare l’area.

Ma non è tutto: grazie all’aiuto di diversi attori locali, nella stessa giornata sono stati piantati nella zona oltre 1000 alberi, che avranno a disposizione un ampio bacino d’acqua per crescere e consentire così alla foresta di Ouagadougou di tornare a splendere come un tempo. Anche perché, come diceva Sankara; “Planter un arbre fait partie des exigences minimales pour être et durer au Burkina” (Piantare un albero è uno dei requisiti minimi per vivere in Burkina) e noi aggiungiamo “nel mondo”.

 

Mani Tese cerca 5000 “Angeli” per sostenere l’educazione dei bambini

Al via la ricerca di volontari per la campagna “Molto più di un pacchetto regalo!” che quest’anno sostiene i progetti di educazione in Benin e Guinea-Bissau

Studiare è un diritto di tutti e di tutte. Ma per molti, purtroppo, non è così. Per questo motivo, la campagna Molto più di un pacchetto regalo!, l’iniziativa di raccolta fondi natalizia di Mani Tese realizzata in collaborazione con laFeltrinelli, quest’anno sarà a favore dei progetti di sviluppo per l’educazione di bambini e bambine e ragazzi e ragazze in Benin e in Guinea-Bissau. 

Giunta alla sua XIII edizione, la campagna Molto più di un pacchetto regalo! interesserà 50 città e più di 90 librerie e raccoglierà fondi che andranno a sostegno dell’educazione delle bambine in Benin, delle ragazze vittime di violenza di genere e di matrimoni forzati e precoci e dei ragazzi privi di sbocchi lavorativi in Guinea-Bissau.

Per realizzarla, Mani Tese cerca 5000 volontari in tutta Italia per impacchettare regali nelle librerie. I volontari e le volontarie di Mani Tese confezioneranno libri e oggetti acquistati dai clienti delle librerie laFeltrinelli nel periodo prenatalizio (dal 1 al 24 dicembre 2019).

Le offerte raccolte dai volontari andranno a supporto di tre progetti di cooperazione allo sviluppo di Mani Tese in Benin e in Guinea-Bissau.

Studiare per poter contare

In Benin più della metà della popolazione è analfabeta, cifra che per le donne si abbassa addirittura al 27%. Nei comuni di Natitingou, Toucountouna e Kouandé, il tasso di dispersione scolastica sale vertiginosamente: basti pensare che solo nel primo trimestre dell’anno scolastico 2018-2019, l’8% dei bambini iscritti ha abbandonato la scuola.

Il dipartimento dell’Atacora, dove si svolge il progetto di Mani Tese, in particolare, registra un elevato tasso di dispersione scolastica che sta aumentando di anno in anno e si sta diffondendo in varie località a causa, da un lato, del fenomeno dell’esodo rurale massiccio delle popolazioni verso la Nigeria, che comprende anche il traffico di minori, e dall’altro, del persistere di retaggi culturali che spingono i genitori a impiegare le ragazze nei lavori di casa e i ragazzi come forza lavoro nei campi.

Sono in particolare le bambine a non frequentare la scuola o ad abbandonarla precocemente. Le famiglie, quando raggiungono gli 8-9 anni, le coinvolgono nei lavori in casa – come la cura dei fratelli più piccoli, la pulizia e la cucina o il recarsi a prendere l’acqua – che non consentono loro di avere più il tempo per l’istruzione.

Il progetto SCUOLA, DIRITTI E AGROECOLOGIA PER LE BAMBINE E LE DONNE di Mani Tese intende favorire l’istruzione delle bambine attraverso la formazione e la sensibilizzazione sull’importanza della loro educazione. Queste attività sono svolte con i genitori, gli insegnanti, i leader delle comunità ma anche i bambini e le bambine stesse, che vengono coinvolte per costruire una società dove i diritti delle donne, a partire da quello allo studio, siano rispettati.

Studiare per difendersi

La Guinea-Bissau è uno dei sei stati dove si registra il maggior numero di matrimoni precoci di tutta l’Africa (fonte Unicef). Si stima che la percentuale delle donne sposate minori di 18 anni sia infatti del 27%.  (Rapporto Save The Children 2017). Molte ragazze, a causa del matrimonio precoce e della gravidanza, non terminano la scuola. Per eliminare i matrimoni delle bambine entro il 2030, il Paese dovrebbe raggiungere un tasso di riduzione annuale del 19%. Oggi raggiunge solamente il 3.9% (fonte Unicef).

Grazie alla casa rifugio sostenuta da Mani Tese, nell’ambito del progetto LIBERE DALLA VIOLENZA: DIRITTI ED EMANCIPAZIONE PER DONNE E BAMBINE IN GUINEA-BISSAU, le ragazzine vittime di matrimonio forzato e precoce possono sfuggire a questo drammatico destino e trovare un luogo sicuro che fornisca loro – oltre che protezione – un’educazione che le aiuti a diventare consapevoli dei propri diritti e a imparare un mestiere con cui poter essere indipendenti.

Studiare per realizzare i propri sogni

In Guinea-Bissau oltre il 40% della popolazione sopra i 15 anni è analfabeta (Istituto Nazionale di Statistica della Guinea Bissau, 2014). Secondo il rapporto di Save the Children 2017, i minori costretti a lavorare sono ben il 51%. Molti ragazzi e ragazze vivono inoltre in condizioni precarie e sono privi di opportunità lavorative all’interno del proprio territorio.

Mani Tese, con il progetto RIPARTIRE DAI GIOVANI, offre loro una formazione sia scolastica che extrascolastica attraverso borse di studio, corsi e tirocini professionalizzanti in ambito imprenditoriale e informatico per favorire la creazione di nuovi sbocchi lavorativi.

Come diventare volontari/e per “Molto più di un pacchetto regalo!”

Per partecipare a Molto più di un pacchetto regalo! è sufficiente avere 16 anni compiuti e almeno 4 ore di tempo da dedicare all’attività di volontariato.
Sul sito wwww.manitese.it, nella pagina dedicata alla campagna, è possibile visionare la lista di tutti i punti vendita interessati.