Gli effetti del terrorismo in Burkina Faso
Con il progetto “Semina – Uscire dall’emergenza promuovendo l’agricoltura” abbiamo finanziato e distribuito beni di prima necessità alle popolazioni che abitano nelle zone diventate pericolose. Le storie di due donne che hanno ripreso in mano la loro vita.
In Burkina Faso lavoriamo nei comuni di Ouahigouya, Thiou, Zogore e Tangaye nel Nord del Paese, dove la presenza di gruppi radicali armati è stata sempre più presente negli ultimi mesi provocando un’escalation di violenza che sta mettendo in pericolo la vita quotidiana delle persone.
In questa situazione così instabile e rapidamente mutevole, diventa sempre più importante la nostra azione nell’ambito del progetto “Semina – Uscire dall’emergenza promuovendo l’agricoltura”, cofinanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo.
Attraverso questo progetto e grazie a un’equipe che ha saputo implementare delle strategie di adattamento al contesto, insieme con il partner locale Ocades Ouahigouya, abbiamo intrapreso una serie di azioni che coniugano all’attività di sviluppo anche attività di emergenza.
Accanto alla promozione dell’agricoltura con un approccio agroecologico abbiamo infatti intrapreso attività a sostegno di 120 famiglie vulnerabili, tra cui molti sfollati interni: abbiamo distribuito viveri (100 kg di riso, 75 kg di miglio, 25 kg di fagioli, 25 kg di pasta, 20 kg di sale e 10 litri di olio per famiglia), kit di igiene (stuoie, taniche, secchi, saponi, candeggina, assorbenti igienici, etc) e credito incondizionato (unconditional cash).
Questi interventi sono stati condotti dal nostro staff locale, che può ancora parzialmente accedere a queste zone, purtroppo interdette agli espatriati per l’oggettivo alto rischio.
Ecco le testimonianze di due donne destinatarie di queste attività di emergenza.
Ouedraogo Mariam
Mi chiamo Mariam, ho 45 anni, cinque figli e sono la prima moglie di un uomo poligamo sposato con tre mogli.
Con mio marito abbiamo vissuto tranquillamente a Koumbri, un villaggio di circa 3.000 abitanti non lontano da Ouahigouya, fino all’avvento del terrorismo nella zona.
Da allora, mio marito si è trasferito a Ouagadougou con le ultime due mogli, lasciandomi sola con i miei cinque figli. Mi ha abbandonato improvvisamente e sono rimasta senza alcun sostegno.
Ora vivo in una casa in affitto con i miei cinque figli e tutte le spese sono a mio carico. Devo lottare ogni giorno per poter procurare a tutti da mangiare.
Anche se mi sono recata più volte presso la sede della “Direction Provinciale de l’Action Humanitaire”, la mia famiglia non è mai stata selezionata per alcun tipo di assistenza.
Per fortuna, però, siamo stati trovati dall’equipe Ocades Ouahigouya (partner di Mani Tese) che ci ha aiutato. Abbiamo ricevuto del cibo, un kit di igiene e un trasferimento in denaro del valore di 33.330 fcfa (circa 50 euro).
Ho usato parte di questa somma per curarmi e l’altra parte per pagare arachidi, pesi di terra e sapone liquido coi quali iniziare un piccolo commercio. Il cibo lo stiamo consumando con attenzione.
Questo progetto mi ha aiutato molto e per questo ringrazio davvero il progetto e Ocades e il suo supporto, che ci ha salvato la vita.
Niampa Kalizeta
Mi chiamo Niampa, ho 44 anni, sono sposata e madre di 7 figli.
Da quando sono iniziati gli attacchi terroristici nel villaggio di Dougouri nel comune di Titao, nella provincia del Lorum, vivo con mio marito in una casa in affitto nel grande cortile di famiglia (dove siamo in 28 in totale) a Ouahigouya.
Dall’azione sociale non abbiamo ricevuto alcun aiuto perché ci sono troppe persone bisognose da aiutare, ma per fortuna OCADES ci ha fornito un sostegno.
Grazie al progetto ho ricevuto un trasferimento di denaro di 33.330 fcfa (circa 50 euro) e con questa somma sono riuscita a pagare una pecora a 17.500 Fcfa, che sto allevando per poterla poi vendere e così guadagnare qualcosa. Il resto del denaro lo abbiamo usato per soddisfare i bisogni urgenti della famiglia, in particolare l’acquisto di alcuni alimenti.
Ho poi beneficiato di un kit per l’igiene e di cibo.
Voglio davvero dire grazie a questo progetto perché, nella situazione in cui mi trovo, questo sostegno è stato molto importante per la mia famiglia.
In futuro, se guadagnerò dei soldi, ho intenzione di acquistare delle arachidi da cui estrarre l’olio per venderlo e trasformare la polpa che resta dopo la spremitura in coura-coura (ndr: una sorta di pralinatura di arachidi che viene utilizzata per condire gli spiedini di carne) sempre da vendere.