Quale ripartenza per l’industria della moda?
Mani Tese supporta e rilancia gli appelli della Campagna Abiti Puliti per una ripresa del settore che non lasci indietro nessuno, ma che sia anzi l’occasione per ripartire da nuovi presupposti di giustizia.
di Riccardo Rossella, Area Advocacy, Educazione e Campagne
Un mese fa, in occasione della nostra adesione alla Fashion Revolution Week 2020, abbiamo descritto la situazione di grave difficoltà in cui versavano i lavoratori e le lavoratrici impiegati lungo le filiere globali del tessile e dell’abbigliamento, un settore tra i più duramente colpiti dalla crisi attuale a causa del forte rallentamento tanto della produzione quanto della domanda di vestiti e accessori.
Oggi, a distanza di un mese, la situazione non mostra segni di miglioramento. Milioni di persone in tutto il mondo continuano a perdere occupazione e reddito, o per evitare ciò si trovano costretti a lavorare in assenza delle necessarie misure di protezione dal contagio di coronavirus.
La risposta a questo quadro drammatico deve arrivare in primis dalle aziende a monte delle filiere, le quali hanno la responsabilità di tutelare quelle persone che hanno permesso negli anni passati un continuo aumento dei profitti, a partire dal rispetto degli impegni contrattuali in essere con i propri fornitori.
Per questo motivo Mani Tese supporta la petizione rivolta dalla Campagna Abiti Puliti ai marchi e distributori della moda affinché adottino tutte le misure necessarie per fornire adeguate tutele sanitarie, economiche e sociali a tutti i lavoratori e lavoratrici impiegati lungo le loro catene di fornitura.
Anche i governi però possono e devono fare la loro parte, a partire da quello italiano. Ci associamo quindi anche alle richieste che la stessa Campagna Abiti Puliti ha inoltrato all’esecutivo per chiedere che l’accesso ai fondi pubblici del Decreto Rilancio venga garantito solo a quelle aziende che si impegnano al rispetto dei diritti umani e pagano le tasse nel nostro Paese.
La crisi che stiamo vivendo può essere l’occasione per cambiare radicalmente i vecchi e logori modelli di business, fin da subito: la ripartenza deve necessariamente avvenire all’insegna del rispetto dei diritti di tutti i lavoratori e lavoratrici e della tutela dell’ambiente. Deve esserci, da parte di tutti, un rinnovato impegno di giustizia sociale, economica e ambientale.
Per firmare la petizione della Campagna Abiti Puliti:
https://petizioni.abitipuliti.org/covid19/
Per approfondire le richieste inviate al Governo Italiano: http://www.abitipuliti.org/regole-vincolanti-per-le-imprese/vincolare-i-fondi-al-rispetto-dei-diritti-umani-e-ambientali-altrimenti-la-pezza-sara-piu-grande-del-buco/
Per scoprire il programma Made in Justice, finalizzato a promuovere nuovi modelli di business rispettosi di ambiente e diritti umani: https://manitese.it/made-in-justice