Pandemia sotto inchiesta: il giornalismo ai tempi del coronavirus

LiveTalk in occasione della cerimonia di premiazione del Premio Mani Tese per il giornalismo investigativo e sociale con Federica Angeli, Gad Lerner, Tiziana Ferrario, Gianluigi Nuzzi, Eva Giovannini, Francesco Piccinini, Stefania Prandi, Riccardo Iacona, Emilio Ciarlo.

Chi vincerà la seconda edizione del Premio Mani Tese per il giornalismo investigativo e sociale? Lo scopriremo in diretta giovedì 4 giugno alle 18.00 sui canali Facebook e Youtube di Mani Tese durante un evento live che vedrà la partecipazione di tanti e tante ospiti illustri.

Insieme a Federica Angeli, Gad Lerner, Tiziana Ferrario, Gianluigi Nuzzi, Eva Giovannini, Francesco Piccinini, Stefania Prandi, Riccardo Iacona, Emilio Ciarlo, giurati e giurate del Premio, parleremo di giornalismo e comunicazione ai tempi del coronavirus. A seguire i 5 finalisti del Premio, selezionati dalla giuria, si sfideranno presentando il proprio progetto d’inchiesta tramite pitch.

La consegna simbolica del premio (fino a un massimo di 10.000 euro a copertura delle spese di realizzazione dell’inchiesta) sarà affidata a Sara de Simone, Presidente di Mani Tese, con la partecipazione di Margherita Rebuffoni, mamma di Nadia Toffa, alla cui figlia è dedicata l’edizione 2020 del Premio.

Il programma

PANDEMIA SOTTO INCHIESTA: IL GIORNALISMO AI TEMPI DEL CORONAVIRUS
LiveTalk con Federica Angeli, Gad Lerner, Tiziana Ferrario, Gianluigi Nuzzi, Eva Giovannini, Francesco Piccinini, Stefania Prandi, Riccardo Iacona, Emilio Ciarlo.

AMAZON E LO SMALTIMENTO DELL’INVENDUTO: COME È ANDATA A FINIRE?
Collegamento con gli autori dell’inchiesta vincitrice del Premio Mani Tese 2019 “Amazon, uno smaltimento al di sopra di ogni sospetto”.

IL LATO OSCURO DELLA MODA
Pitch dei cinque finalisti del Premio Mani Tese 2020 che presenteranno i loro progetti d’inchiesta sull’impatto dell’industria dell’abbigliamento sui diritti umani e sull’ambiente. Al termine, i giurati/e presenti voteranno il progetto vincitore.

IN RICORDO DI NADIA
Margherita Rebuffoni, mamma di Nadia Toffa, consegna virtualmente il premio in ricordo della figlia insieme a Sara de Simone, Presidente di Mani Tese.

Conduce l’evento Giorgia Vezzoli, Responsabile Comunicazione Istituzionale di Mani Tese.

La giuria del Premio

Federica Angeli
Cronista di nera e giudiziaria, dal 1998 scrive sulle pagine del quotidiano La Repubblica. Nota per le sue inchieste sulla mafia romana per le quali, in seguito alle minacce ricevute, vive sotto scorta dal 17 luglio 2013. Nel 2019 la sua storia è protagonista del film A mano disarmata.

Emilio Ciarlo
Direttore comunicazione dell’AICS. Avvocato, giurista internazionale d’impresa, pubblica su diverse testate articoli su politica estera, cooperazione e diritti umani. Dal 2013 al 2015 è stato Consigliere politico del Vice Ministro degli Esteri e della Cooperazione.

Tiziana Ferrario
Giornalista, già inviata e conduttrice RAI. Dopo essersi occupata di politica estera, guerre e crisi umanitarie, ha deciso di dedicarsi al tema della parità di genere. Nel 2006 pubblica Il vento di Kabul (Baldini Castoldi Dalai). Nel 2017 Orgoglio e Pregiudizi (Chiarelettere).

Eva Giovannini
Giornalista e inviata RAI. Ha condotto l’edizione 2017 del Premio Strega. Membro del “Comitato di Saggi” sull’Europa, ha scritto Europa Anno Zero – Il ritorno dei Nazionalismi (Marsilio, 2015). In TV ha lavorato per Annozero, Piazzapulita, Skytg24. Ha condotto il programma Popolo Sovrano.

Riccardo Iacona
Giornalista e conduttore televisivo, si occupa di giornalismo d’inchiesta. Ha lavorato per diversi programmi televisivi sia in Rai che in Mediaset, fra cui Samarcanda, Il Rosso e il Nero, Tempo Reale, Moby dick, Moby’s, Circus, Sciuscià. Ha realizzato numerose trasmissioni come W gli sposi, W il mercato, W la ricerca e la serie di inchieste W l’Italia. Dal 2009 conduce il suo programma di inchiesta Presa diretta, in onda su Rai Tre.

Gad Lerner
Giornalista e autore di numerosi libri, ha collaborato con Radio Popolare, L’Espresso, Corriere della sera, Repubblica, La stampa, Nigrizia. In RAI ha condotto Profondo Nord, Milano, Italia, Pinocchio, L’Approdo. Su LA7 è stato direttore del tg e conduttore di Otto e mezzo e L’Infedele.

Gianluigi Nuzzi
Giornalista autore di diverse inchieste e scoop che hanno avuto vasta eco come Vaticano S.p.A. (Chiarelettere, 2009) e Metastasi (Chiarelettere 2015). Ha ideato e condotto la trasmissione Intoccabili su La7. Attualmente conduce su Rete4 Quarto Grado.

Francesco Piccinini
Direttore responsabile di Fanpage. Ha lavorato come digital manager di Caltagirone Editore Digital, direttore di AgoraVox Italia e docente presso l’École Supérieure de Gestion di Parigi. Tra gli autori di Novantadue. L’anno che cambiò l’Italia (Castelvecchi, 2012).

Stefania Prandi
Giornalista e fotogiornalista, si occupa di questioni di genere, lavoro, diritti umani, società e ambiente. Ha realizzato reportage collaborando per Al Jazeera, El País e altre testate. È autrice di Oro rosso. Fragole, pomodori, molestie e sfruttamento nel Mediterraneo (Settenove, 2018).

A proposito del Premio Mani Tese

Il Premio Mani Tese per il giornalismo investigativo e sociale è un’iniziativa di Mani Tese, ONG che da oltre 55 anni si occupa di contrastare le ingiustizie nel mondo, e rientra nel programma MADE IN JUSTICE di Mani Tese, che mira a mettere i diritti umani e l’ambiente al centro della governance delle imprese e delle scelte dei consumatori. L’edizione 2020 del Premio si inserisce all’interno del progetto “Cambia MODA! Dalla fast fashion a una filiera tessile trasparente e sostenibile”, realizzato con il contributo dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS).

Scarica e diffondi la locandina dell’evento!

Quale ripartenza per l’industria della moda?

Mani Tese supporta e rilancia gli appelli della Campagna Abiti Puliti per una ripresa del settore che non lasci indietro nessuno, ma che sia anzi l’occasione per ripartire da nuovi presupposti di giustizia.

di Riccardo Rossella, Area Advocacy, Educazione e Campagne

Un mese fa, in occasione della nostra adesione alla Fashion Revolution Week 2020, abbiamo descritto la situazione di grave difficoltà in cui versavano i lavoratori e le lavoratrici impiegati lungo le filiere globali del tessile e dell’abbigliamento, un settore tra i più duramente colpiti dalla crisi attuale a causa del forte rallentamento tanto della produzione quanto della domanda di vestiti e accessori.

Oggi, a distanza di un mese, la situazione non mostra segni di miglioramento. Milioni di persone in tutto il mondo continuano a perdere occupazione e reddito, o per evitare ciò si trovano costretti a lavorare in assenza delle necessarie misure di protezione dal contagio di coronavirus.

La risposta a questo quadro drammatico deve arrivare in primis dalle aziende a monte delle filiere, le quali hanno la responsabilità di tutelare quelle persone che hanno permesso negli anni passati un continuo aumento dei profitti, a partire dal rispetto degli impegni contrattuali in essere con i propri fornitori.

Per questo motivo Mani Tese supporta la petizione rivolta dalla Campagna Abiti Puliti ai marchi e distributori della moda affinché adottino tutte le misure necessarie per fornire adeguate tutele sanitarie, economiche e sociali a tutti i lavoratori e lavoratrici impiegati lungo le loro catene di fornitura.

Anche i governi però possono e devono fare la loro parte, a partire da quello italiano. Ci associamo quindi anche alle richieste che la stessa Campagna Abiti Puliti ha inoltrato all’esecutivo per chiedere che l’accesso ai fondi pubblici del Decreto Rilancio venga garantito solo a quelle aziende che si impegnano al rispetto dei diritti umani e pagano le tasse nel nostro Paese.

La crisi che stiamo vivendo può essere l’occasione per cambiare radicalmente i vecchi e logori modelli di business, fin da subito: la ripartenza deve necessariamente avvenire all’insegna del rispetto dei diritti di tutti i lavoratori e lavoratrici e della tutela dell’ambiente. Deve esserci, da parte di tutti, un rinnovato impegno di giustizia sociale, economica e ambientale.   

Per firmare la petizione della Campagna Abiti Puliti:       
https://petizioni.abitipuliti.org/covid19/

Per approfondire le richieste inviate al Governo Italiano: http://www.abitipuliti.org/regole-vincolanti-per-le-imprese/vincolare-i-fondi-al-rispetto-dei-diritti-umani-e-ambientali-altrimenti-la-pezza-sara-piu-grande-del-buco/

Per scoprire il programma Made in Justice, finalizzato a promuovere nuovi modelli di business rispettosi di ambiente e diritti umani: https://manitese.it/made-in-justice

CAMBOGIA: PREVENIRE IL CORONAVIRUS FRA I PIÙ PICCOLI

Anche il Centro di Accoglienza Damnok Toek in Cambogia, col sostegno di Mani Tese, si protegge dal Coronavirus con la formazione sui metodi di prevenzione, la distribuzione di materiali di protezione e il distanziamento fisico.

In Cambogia Mani Tese supporta da diversi anni l’associazione Damnok Toek che accoglie nel suo centro i bambini e le bambine vittime di trafficking e abusi, per riabilitarli e reintegrarli nelle loro famiglie.

Con la diffusione a livello globale del Coronavirus, oltre alle consuete attività del Centro di Accoglienza, Damnok Toek sta adottando anche delle misure di contenimento del contagio allo scopo di tutelare i bambini e lo staff dell’associazione.

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Un’adeguata conoscenza del virus e dei metodi di prevenzione sono sicuramente fra le cose più importanti e per questo Damnok Toek ha realizzato un training per lo staff e due incontri per i bambini riguardanti informazioni generali sul Covid-19 e le misure igieniche e di protezione da adottare durante questo periodo. Se il primo incontro è stato anche l’occasione per parlare un po’ coi bambini di questa situazione, il secondo incontro è stato invece molto più pratico e concreto per imparare, anche giocando, le regole da seguire.

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Sono stati poi distribuiti a staff e bambini i materiali di prevenzione e protezione a disposizione e si è provveduto all’acquisto di 3 mesi di scorte alimentari per evitare il rischio di incremento dei prezzi e/o di carenza di cibo. 

Le consuete attività del Centro di Accoglienza come i lavori artigianali, l’arte terapia, il supporto psicologico e gli incontri di assistenza psicologica continueranno comunque a svolgersi rispettando ovviamente quel distanziamento fisico che appare oggi come la principale misura di contenimento del contagio.

Qui di seguito alcune foto dei momenti di formazione con staff e bambini e della distribuzione di cibo e materiali di prevenzione e protezione.

 

Scopri di più sul progetto “Bambini al sicuro in Cambogia” e fai una donazione se vuoi supportare anche tu il Centro di Accoglienza di Damnok Toek: https://manitese.it/progetto/cambogia-centro-accoglienza-bambini-vittime-trafficking-rischio-abusi

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TAMIL NADU: LAVORATORI ANCORA FERMI A CAUSA DEL CORONAVIRUS

Mani Tese ha iniziato la distribuzione di generi alimentari per le famiglie senza più lavoro.

Tiruppur, una città dell’India meridionale nello Stato del Tamil Nadu, produce il 50% dei capi di maglieria del Paese e offre opportunità di lavoro a un gran numero di migranti.

Oggi, però, le strade sempre affollate di uno dei più grandi centri tessili in India sembrano deserte. La produzione, a causa delle misure restrittive per il Coronavirus, si è infatti completamente arrestata.

A pagarne le conseguenze sono soprattutto i tanti immigrati che lavorano a giornata e le loro famiglie, che non hanno più di che vivere.

Mani Tese, attraverso l’ONG partner SAVE, sta sostenendo i lavoratori migranti e i loro familiari tramite la distribuzione di generi alimentari, fra cui riso, legumi, farina, patate, cipolle, semi di soia e olio alimentare.

 

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Giù le mani da Mani Tese! Ennesimo raid alla sede di mani tese Napoli

Ennesimo atto intimidatorio a Mani Tese Campania, impegnata a prestare sostegno ai più bisognosi in emergenza Coronavirus. La solidarietà da tutta l’Ong e il video di De Magistris: “C’è bisogno del mondo del volontariato come dell’ossigeno”.

Mani Tese non si ferma, fatevene una ragione. Lo abbiamo detto l’anno scorso e lo ribadiamo anche adesso.

Sono anni che la sede di Napoli subisce attacchi e intimidazioni. L’ultima, ennesima distruzione della sede di Mani Tese Campania, è avvenuta il 4 maggio scorso.

“Il più grave attacco alla nostra sede mai ricevuto negli ultimi anni – affermano i nostri volontari di Napoli – Non solo per la vigliaccheria di prendersela con un’associazione impegnata di cui beneficiano le fasce più deboli della popolazione, ma soprattutto perché in tempi amari come quelli che stiamo vivendo, c’è veramente chi pensa sia il momento giusto per attaccare e sfregiare un’attività costruita sulla solidarietà come quella promossa da una ONLUS come Mani Tese”.

La refurtiva? Un po’ di bigiotteria e di ninnoli d’argento, un fax e un computer già mezzo scassato. Appare chiaro che rubare non fosse l’obiettivo.

In passato, nel 2014, la sede era stata costretta a chiudere per via dei frequenti attacchi e intimidazioni. Solo l’anno scorso ne erano accaduti tre, a poca distanza gli uni dagli altri. Si pensò, all’epoca, alla pista degli usurai perché Mani Tese, attraverso le sue numerose iniziative sociali, di fatto sottrae decine di vittime agli strozzini nel quartiere.

Di certo Mani Tese a Napoli è scomoda, come lo sono tutte le organizzazioni che creano un contesto sociale di solidarietà, legalità e integrazione.  

“Come al solito, non sappiamo chi sia responsabile e forse non lo sapremo mai (nonostante le decine di denunce e solleciti)”, continuano i nostri volontari, “ma di una cosa siamo certi: proprio per motivi come questi, il posto di Mani Tese Campania è in Piazza Cavour e da lì non ce ne andremo“.

In questo periodo di emergenza Coronavirus il volontariato è più necessario che mai. I volontari e le volontarie di Mani Tese, infatti, ora che la bottega solidale è chiusa, si stanno dedicando a chi non ha una casa e non ha da mangiare presso la mensa del Carmine.

Piena solidarietà all’associazione è arrivata da più parti, anche dal Sindaco di Napoli Luigi de Magistris che ha recentemente pubblicato un video a sostegno di Mani Tese. “C’è bisogno del mondo del volontariato come dell’ossigeno”, ha dichiarato Luigi de Magistris dedicando parole di solidarietà all’associazione.

#chitoccamanitesetoccatuttinoi

Qui di seguito alcune foto della sede di Mani Tese Campania dopo l’aggressione.

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Chiusa la campagna #donafuturo 2019 a favore di Mani Tese: IID contribuisce a combattere l’abbandono scolastico

La campagna di raccolta fondi a favore del Giorno del Dono ha portato 36.000 euro.

La dispersione scolastica è uno dei grandi problemi del nostro Paese e l’emergenza Covid-19 rischia di incidere in modo ancora più forte sull’abbandono degli studi da parte dei ragazzi e delle ragazze. Così assumono ancora più valore i fondi che da settembre a dicembre dello scorso anno sono stati raccolti dalla campagna #Donafuturo promossa dall’Istituto Italiano della Donazione (IID) nell’ambito del Giorno del Dono e dedicata nel 2019 a sostenere un progetto dell’Associazione Mani Tese, oltre alle iniziative del Giorno del Dono stesso.

#Donafuturo 2019, in occasione del Giorno del Dono, ha raccolto 36.000 euro: di questi IID ne destinerà oltre 27.000 a Mani Tese per co-finanziare progetti di contrasto all’abbandono scolastico in cinque regioni italiane. Grazie anche alla raccolta fondi #Donafuturo, Mani Tese propone a 4.616 minori delle scuole primarie e a 3.171 delle secondarie di primo grado, per un totale di 6.000 famiglie coinvolte, percorsi di valorizzazione del sé con accompagnamento al passaggio tra scuola primaria e secondaria che prevedono la rigenerazione degli spazi educativi con la partecipazione dei ragazzi stessi. Mani Tese sta inoltre realizzando due progetti pilota di integrazione scuola-famiglia: una scuola per gli adulti e un dopo scuola con i genitori.

“Donafuturo  afferma Stefano Tabò, presidente IID  è un gesto concreto in occasione del Giorno del Dono, frutto della collaborazione che IID ha messo in campo con importanti partner e che permette ogni anno di finanziare un intervento per promuovere i valori del dono e della solidarietà. Il progetto di Mani Tese a favore dei minori è quanto mai prezioso in questo momento in cui l’emergenza sanitaria e sociale rischia di lasciare indietro molti studenti. Siamo grati a tutti coloro che hanno sostenuto la raccolta fondi e che hanno dato spazio e valore a questa iniziativa”.

Dichiara Damiano Carrara, Responsabile UBI Corporate Social Responsibility: “Dal 2011 UBI Banca ha lanciato un’edizione speciale della carta prepagata Enjoy per i propri dipendenti come segno distintivo di appartenenza al Gruppo e come strumento di coinvolgimento in progetti di solidarietà: tutte le commissioni sui pagamenti POS effettuati con questa carta vengono accantonate per essere devolute a un progetto sociale. Grazie a questa iniziativa abbiamo partecipato anche quest’anno a #Donafuturo, di cui siamo partner principali, contribuendo a sostenere i progetti di Mani Tese contro l’abbandono scolastico. UBI Banca condivide pienamente gli obiettivi di Mani Tese: la crescita dei giovani e la loro integrazione sociale rappresentano un target prioritario e specifico per il nostro Istituto”.

“Siamo felici di aver partecipato attivamente ad un’iniziativa importante come #DonoDay2019 dell’Istituto Italiano della Donazione” 
afferma Cinzia Spaziani, Chief of HR, Corporate Communication & Central Staff Services at Nexive. “Abbiamo avuto l’occasione di creare un circolo virtuoso per aiutare un progetto rilevante di supporto alla scolarizzazione, contro l’abbandono scolastico, che riteniamo fondamentale per i valori in cui crediamo”.

Fondamentale è stato il contributo dei partner del progetto: UBI Banca, main partner, ha attivato un conto corrente dedicato, azzerando le commissioni sui bonifici e sensibilizzando i clienti a sostenere la raccolta fondi prelevando una quota da ogni transazione con la carta Enjoy; Nexive ha permesso di avviare la prima asta benefica per #Donafuturo, mettendo a disposizione circa 200 prodotti mai reclamati dai proprietari; le principali compagnie telefoniche hanno assicurato la numerazione solidale in contemporanea alla messa in onda dello spot promozionale sulle reti televisive nazionali; Certiquality ha erogato un importante sostegno; la web agency 3d0 ha curato pro bono l’immagine e la comunicazione della campagna digitale, la Fondazione Accenture ha assicurato il supporto tecnico nella fase di candidatura dei progetti e valutazione online attraverso la piattaforma Ideatre60; Coop Lombardia ha garantito la distribuzione di locandine relative alla raccolta fondi presso i punti vendita.

Gratitudine è stata espressa da Giacomo Petitti, Responsabile Educazione e Formazione di Mani Tese: “Grazie a IID possiamo proseguire nel nostro programma di contrasto alla povertà educativa, realizzando iniziative ad hoc per gli alunni in questo lungo tempo di non scuola. Siamo già al lavoro anche su come gestire il rientro, che vedrà un forte incremento dei dati sull’abbandono scolastico e richiederà un altrettanto forte nostro intervento nelle regioni in cui operiamo”.

Il progetto Giorno del Dono 2020
Ente promotore: Istituto Italiano della Donazione nell’ambito del protocollo di intesa con il Ministero dell’Istruzione.
Enti patrocinanti: ACRI, ANCI, ASSIF, CSVnet, Fondazione Sodalitas, Forum Terzo Settore.
Si ringrazia: Compagnia di San Paolo. 
Partner: Certiquality, UBI Banca.
Partner tecnici: Modulstudio, Nexive.
Media Partner: Avvenire, Docenti Senza Frontiere, Famiglia Cristiana, Il Giornale della Protezione Civile, Redattore Sociale, RMC101.

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Istituto Italiano della Donazione (IID) è un’associazione che, grazie ai suoi strumenti e alle verifiche annuali, assicura che l’operato delle Organizzazioni Non Profit (ONP) sia in linea con standard riconosciuti a livello internazionale e risponda a criteri di trasparenza, credibilità ed onestà. I marchi di qualità IID, concessi alle ONP inserite in IO DONO SICURO, confermano che l’ONP mette al centro del proprio agire questi valori. L’Istituto basa la propria attività sulla Carta della Donazione, primo codice italiano di autoregolamentazione per la raccolta e l’utilizzo dei fondi nel Non Profit. 

6. Zoulahya, la signora delle arachidi

A soli 24 anni, Zoulahya già da 6 anni fa parte dell’associazione Zuba Wanki, che produce e trasforma arachidi in Burkina Faso.

Avete presente quando andate a fare l’aperitivo e vi sgranocchiate quel mezzo chilo di noccioline senza vergogna? Ecco, l’associazione Zuba Wanki si occupa esattamente di questo: produce e trasforma arachidi!

Quando incontriamo le donne dell’associazione, infatti, siamo solite chiamarle scherzosamente Mesdames Cacahuètes.

Zoulahya ha 24 anni e da 6 anni è entrata a far parte dell’associazione Zuba Wanki, beneficiando delle formazioni e del supporto del progetto “Imprese sociali e partecipazione dei migranti per l’inclusione sociale in Burkina Faso” cofinanziato da AICS e Fondazione Marina Enrica. Si dice soddisfatta non solo perché ha imparato tante cose che prima non conosceva, ma anche perché si sente indirizzata verso la strada giusta.

Le arachidi, spiega, sono ricche in zinco, che aiuta il sistema immunitario e lo sviluppo del feto nella donna incinta, inoltre contengono manganese e rame, che servono nella lotta ai radicali liberi e quindi ci mantengono giovani!

Per questo l’associazione Zuba Wanki, che in lingua locale bissa significa “lottiamo insieme contro la povertà”, ha scelto di dedicarsi a questo prodotto, che peraltro è molto consumato e apprezzato nella regione Centro-Est del Paese.

La Presidente dell’associazione ha anche partecipato, nel 2016, all’incontro internazionale di Terra Madre (Slow Food) a Torino, dove ha incontrato l’associazione italiana di migranti burkinabé Song Taaba, che tutt’ora sostiene Zuba Wanki attraverso consigli sulla vita associativa, campagne promozionali in Italia e sostegno economico, anche nell’ambito di questo progetto. In questo senso ha attivato una raccolta fondi con crowfunding che potete trovare al seguente indirizzo https://www.gofundme.com/f/donne-e-impresa-in-burkina-faso.

Bambara, il Presidente di Song Taaba, ricorda bene l’incontro del 2016 con la presidente di Zuba Wanki e tutto ciò che ne è scaturito. Grazie al progetto è rientrato pochi mesi fa in Burkina Faso per due settimane durante le quali ha potuto lavorare fianco a fianco con Zoulahya e Zuba Wanki per contribuire ad organizzare gli acquisti previsti e partecipare ad incontri di formazione e scambio.

Zoulayha, come è normale in questo contesto del Burkina Faso, nonostante la giovane età è già abituata a prendersi cura dei suoi numerosi familiari, così mi rivela una ricetta che cucina e che è molto apprezzata a casa sua. Ovviamente a base di arachidi! Eccola di seguito:

ZONLI

Ingredienti: pasta d’arachidi e sorgo.

Preparazione: versare la pasta di arachidi in un piatto di alluminio e mescolare continuamente in modo da separare l’olio dal resto. Mettere da parte l’olio e riscaldare la pasta rimanente (chiamata torteaux d’arachide) con un po’ d’acqua in una pentola, mescolando continuamente. Nel mentre far bollire il sorgo fino a completa cottura, in una pentola a parte. Dopo 45 minuti aggiungere il sorgo all’impasto di arachidi e far cuocere per altri 15 minuti. Lo Zonli sarà pronto per essere servito!

Lo Zonli è un ottimo piatto ma è un po’ lungo da preparare, infatti per Zoulayha non c’è cosa migliore delle arachidi grigliate, pronte da sgranocchiare velocemente… et voilà, in un attimo è subito aperitivo!

Un approfondimento su Bambara, Presidente dell’associazione Song Taaba

Bambara vive a Napoli dove l’Associazione raccoglie 40 iscritti anche se agli eventi che propongono ci sono in media 80 persone. Oltre a sostenere le attività in Burkina Faso di Zuba Wanki, Song Taaba si occupa di integrazione di migranti e supporto alle loro pratiche burocratiche.

Bambara conosce bene Mani Tese, lo scorso anno ha fatto uno stage con Mani Tese Campania proprio per imparare a gestire meglio Associazioni di volontariato come quella che dirige.

Purtroppo in questo momento, a causa del COVID- 19, sono bloccate alcune attività che avevano in programma per raccogliere fondi per Zuba Wanki ma hanno tante idee nel cassetto e appena potranno le riproporranno ai propri amici e sostenitori.

Chiedo a Bambara se conosce lo Zonli: mi risponde di no, ma è contento di conoscere la ricetta di questa pietanza e di poterla far assaggiare ai suoi amici napoletani. Non è l’unica cosa, mi dice, che sta imparando da quest’esperienza di partenariato e scambio con Zuba Wanki.

Qui di seguito due foto di Zoulahya davanti a una struttura di Zuba Wanki e di fronte alla piantagione di arachidi.

 

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Webinar sui sistemi idrici in Mozambico: online video e presentazioni

È ora possibile scaricare le presentazioni e assistere al webinar “Integrated Water Resources Management in the Rural-Urban Transition of Mozambique”, tenutosi il 24 aprile.

Lo scorso 24 aprile Mani Tese ha partecipato a un interessante webinar sulla gestione delle risorse idriche in Mozambico organizzato dal Water Harvesting Lab dell’Università degli Studi di Firenze, dal Politecnico di Milano e dall’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo.

È ora possibile assistere al webinar e scaricare tutte le presentazioni. Tra queste, segnaliamo la presentazione del Water Harvesting Lab dell’Università degli Studi di Firenze, partner del progetto Quelimane agricola, che mostra tutto ciò che c’è dietro la costruzione dei sistemi idrici finanziati dal progetto: dati sulla Zambezia, analisi sul perché è stato deciso di procedere con un determinato intervento, foto dall’inizio alla fine dei lavori e molto altro.

Nell’ambito del progetto Quelimane agricola, co-finanziato dall’AICS, al momento sono stati completati 3 flood wells (altri 3 sono in costruzione) e sono già in funzione 20 sistemi di raccolta di acqua piovana da tetto.