TORNARE A COLTIVARE UNA TERRA NON PIÙ FERTILE GRAZIE ALL’AGROECOLOGIA

Intervista a Jean-Baptiste KABORE, agricoltore coinvolto nel progetto “Nutriamo il futuro” in Burkina Faso.
di Mme Nongma Ernestine OUEDRAOGO

Jean-Baptiste KABOR è un produttore della provincia del Boulkiemde nella regione del Centro-Ovest, dove il progetto “Nutriamo il futuro! Interventi di sicurezza nutrizionale per un’adeguata alimentazione delle mamme e dei bambini da 0 a 5 anni”, cofinanziato da AICS Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, è in corso ormai da due anni. I membri della sua Cooperativa, come quelli di 48 cooperative disseminate in 3 province, hanno ricevuto formazioni in agroecologia e biopesticidi e sono stati supportati nella strutturazione di cooperative di agricoltori attraverso una formazione ad hoc. 

Ecco la sua testimonianza: 

“Mi chiamo KABORE Jean-Baptiste, sono il segretario dell’organizzazione contadina TIKTOAAMPANGA di Godo, nel comune di Pella, provincia di Koudougou, nella regione del Centro-Ovest.  

Da circa due anni la nostra organizzazione riceve il sostegno di Mani Tese attraverso il progetto NUTRIAMO IL FUTURO. Sono uno dei leader, scelti dalla nostra cooperativa, che partecipa ai corsi di formazione organizzati dal progetto e ho il compito di condividere le nuove informazioni e le tecniche apprese agli altri membri della mia cooperativa, affinché tutti possano beneficiare delle conoscenze acquisite. 

I corsi di formazione che ho frequentato negli ultimi due anni con l’ONG Mani Tese hanno contribuito ad aprire le menti dei membri della cooperativa e il nostro metodo di coltivazione è completamente cambiato. Abbiamo ricevuto formazioni sull’agroecologia, sulla protezione dell’ambiente, sull’allevamento di pesci (tilapia e pesce gatto) e sulla legge OHADA relativa al corretto funzionamento di una cooperativa.  Al ritorno dalla formazione, abbiamo riunito tutti i membri dell’organizzazione per trasmettere ciò che abbiamo imparato.   

40 anni fa la nostra terra era ancora fertile e la produzione agricola era buona, ma oggi abbiamo dei problemi. Tutto è cambiato radicalmente: gli alberi ad alto fusto non ci sono più, la terra non è più fertile, l’ambiente non è più quello di una volta. Gli animali della savana e le api sono in via di estinzione. Ci sono molte malattie umane e animali. I raggi del sole si fanno sentire sempre di più e la vita è diventata difficile.  

L’ONG Mani Tese ci sta fornendo nuove competenze e supporto per riscoprire alcune tecniche e tornare a coltivare in modo sostenibile, per essere autosufficienti e riuscire a vendere le eccedenze per soddisfare bisogni delle nostre famiglie. Abbiamo riscoperto la tecnica tradizionale dello ZAÏ, delle mezze lune, ma anche acquisito nuove nozioni sulla costruzione delle dighette, delle fosse per la preparazione del compost con l’utilizzo del letame, ecc… Sono tecniche facili e che non costano nulla. I fertilizzanti chimici, invece, sono costosi e devono essere applicati ogni anno, e il loro uso ci provoca malattie, distrugge la copertura vegetale e gli animali che vivono in natura. 

In 45 giorni possiamo già vedere i frutti del nostro lavoro: abbiamo buoni raccolti e preserviamo la nostra salute.