Gli studenti dell’università di Milano alla scoperta dei progetti di mani tese in Kenya
Dieci studenti e studentesse hanno visitato la zona della foresta Mau e del lago Baringo e ci hanno raccontato la loro esperienza.
Nel mese di gennaio, un gruppo di studenti e studentesse del corso “Scienze Umane dell’Ambiente, del Territorio e del Paesaggio” dell’Università degli Studi di Milano, ha visitato il Kenya e, in particolare, i luoghi di sviluppo dei nostri progetti dedicati alla tutela ambientale e alla sicurezza alimentare.
Vi raccontiamo com’è andata grazie a un resoconto inviatoci proprio dagli studenti e dalle studentesse che hanno partecipato al viaggio.
“Questo inverno – ci raccontano – grazie al sostegno dell’Università degli Studi di Milano, abbiamo avuto la possibilità di recarci in Kenya, nella regione della foresta Mau, e abbiamo toccato con mano i progetti di Mani Tese che avevamo studiato durante il corso.
Tra le attività che ci hanno colpito maggiormente nella prima parte di viaggio, c’è sicuramente la fattoria biologica di Salomè, che è stata coinvolta in corsi di formazione promossi da Mani Tese e Slow Food e ora è molto attenta alla sostenibilità ambientale. Gestita da Salomè e dalla sua famiglia, la fattoria è diventata ormai un punto di riferimento per la comunità, che può imparare un nuovo modo di coltivare, nel rispetto dell’ambiente e delle risorse naturali.
Sempre nella prima parte del nostro viaggio, siamo stati accolti/e nella casa di Rose, una donna che fa parte della CFA (Community Forest Association). È stata l’occasione per parlare dei problemi e delle risorse della foresta Mau e per partecipare a un pranzo an plein air con la sua famiglia e con altri membri della comunità. I nostri delicati stomaci sono stati messi alla prova da pietanze esotiche, quali la testa di gallo stufata e un particolare latte fermentato con la cenere, il mursik.
Spostandoci nei giorni seguenti verso sud, più precisamente nell’area della foresta di Kiptunga, abbiamo potuto vivere altre esperienze interessanti. Fra queste la visita dell’ecolodge di Mariashoni, dove Mani Tese ha realizzato una guest house, una radio e una raffineria di miele, dando un forte impulso economico e sociale alla comunità.
La figura che più è rimasta impressa nei nostri cuori è stata quella della guida Friedrich Lesingo, del gruppo etnico Ogiek che, fra le altre cose, sono esperti produttori di miele. Friedrich e la sua tribù hanno sempre vissuto in simbiosi con la foresta – fonte di cibo, medicinali e materie prime – ma, negli ultimi decenni, numerosi e controversi interventi governativi e privati li hanno allontanati dalla foresta.
Questa esperienza – concludono gli studenti – ci ha permesso di collezionare molto più che semplici dati e osservazioni. Abbiamo infatti avuto la possibilità di relazionarci con moltissime persone, ognuna con le proprie opinioni, dalle quali abbiamo potuto attingere non solo informazioni, ma veri e propri istanti di vita. Porteremo con noi ricordi di sguardi soddisfatti per ciò che è stato realizzato e per ciò che ancora oggi è in corso d’opera, attraverso gli svariati progetti di cooperazione dei quali Mani Tese è promotrice, azioni talvolta così semplici da lasciare sbalorditi per l’efficacia del proprio effetto.”
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