Sopravvivere al traffico di bambini in Cambogia: la storia di Kosal
Tramite il progetto “Bambini al sicuro in Cambogia”, Mani Tese da anni sostiene il Centro di Accoglienza Damnok Toek, che ospita e protegge minori vittime di violenze e abusi, restituendo loro l’infanzia perduta. Kosal è uno di loro, è un bimbo che è tornato a vivere!
La prima cosa che si nota di Kosal*, 15 anni, è il suo contegno tranquillo e dignitoso, che nasconde il suo spirito acuto e la sua incredibile intelligenza.
Kosal è nato con una disabilità (una forma di nanismo) all’interno di una famiglia povera della Cambogia centrale. Quando era bambino, i suoi genitori sono stati avvicinati da un gruppo di uomini thailandesi che si sono offerti di portarlo nel loro Paese promettendo di prendersi cura di lui.
Kosal, però, come la famiglia scoprì più tardi, cadde vittima di trafficanti, che sfruttarono la sua disabilità per l’accattonaggio forzato nei mercati thailandesi. Dopo anni di abusi, all’età di 13 anni, venne arrestato dalla polizia tailandese per accattonaggio e riportato in Cambogia.
Dal Poipet Transit Centre (PTC), al confine tra Thailandia e Cambogia, venne inviato all’Ufficio per i bambini migranti (CMO) di Damnok Toek, che offre sostegno ai bambini deportati e, in particolare, ai minori non accompagnati.
Kosal ricordava che la sua famiglia viveva nella provincia di Kampong Cham, ma non riusciva a rammentare il nome del suo villaggio natale. Fortunatamente, in questi casi, il Programma di partenariato per la protezione dei bambini della Cambogia (3PC), una rete di collaborazione promossa da Friends International di cui Damnok Toek è un membro centrale, fornisce servizi di rintracciamento familiare e di reintegrazione. Gli assistenti sociali del 3PC hanno quindi localizzato con successo i membri della famiglia di Kosal, per scoprire purtroppo che si trovavano senza casa, in estrema povertà e aggravati dai debiti. Date le circostanze, fu quindi deciso che la soluzione migliore per il bambino fosse quella di venire accolto alla Transitional Care Facility (TCF) di Damnok Toek, il centro sostenuto da Mani Tese, dove avrebbe potuto vivere e proseguire la propria istruzione attraverso il programma di Educazione Non Formale (NFE).
Kosal oggi riflette su questa decisione con gratitudine. “Prima di venire qui, la mia vita era difficile. Vivevo in Thailandia e non ero mai andato a scuola.”, ci racconta, “Quando sono tornato in Cambogia, non avevo un posto in cui stare e non avevo niente da mangiare. A Damnok Toek finalmente ora ho un posto sicuro dove dormire e mangiare tre pasti al giorno. Posso studiare e giocare…” E aggiunge, questa volta in inglese: “…Con i miei amici”.
Il Transitional Care Facility di Damnok Toek offre alloggio a lungo termine, pasti, istruzione, consulenza e altri servizi per i bambini sotto i 16 anni per i quali la reintegrazione familiare non è un’opzione possibile. Molti dei bambini che vivono al TCF hanno subito un trauma estremo a causa della tratta, dello sfruttamento, della violenza, degli abusi e dell’abbandono. La maggior parte di loro non è mai andata a scuola. Per rispondere alle esigenze di ogni bambino, Damnok Toek adotta un approccio d’istruzione individuale basato sull’apprendimento accelerato e sull’insegnamento delle abilità di vita.
Kosal si è dimostrato da subito molto capace nelle sue lezioni e, dopo un anno di istruzione al TCF, è stato trasferito al programma di Educazione Non Formale per completare gli studi. Vantando un eccellente curriculum scolastico e, con il sostegno del suo insegnante, ha continuato a studiare in una scuola secondaria locale, prendendo lezioni extra il sabato mattina.
“Le mie materie preferite sono inglese e informatica” dice Kosal “Amo i computer e mi piacerebbe imparare a usarli meglio”. La sua scuola attuale offre due ore di TIC (Tecnologie per l’Informazione e la Comunicazione) a settimana, ma Kosal si eserciterebbe volentieri di più, se solo avesse accesso a un computer al di fuori dell’orario scolastico.
Nonostante gli ostacoli, tuttavia, Kosal possiede un incrollabile ottimismo quando parla del suo futuro: “Mi piacerebbe andare all’università per progettare diversi modelli di computer e sviluppare programmi. So di non essere un uomo forte, quindi avere competenze nella progettazione di computer sarebbe davvero buono per me”.
Alla fine dell’intervista, abbiamo chiesto a Kosal se potevamo fargli una foto nel suo posto preferito del centro. Dopo aver camminato per un po’, si è fermato davanti a un cespuglio in fiore, ha colto un fiore giallo, l’ha portato al naso e ha esibito un bellissimo sorriso.
Per sostenere il nostro impegno di giustizia per i bambini in Cambogia, usa la causale “Salvali dalla strada” e DONA ONLINE oppure via bonifico tramite iban IT 57 F 05018 01600 000010203040 e Bic/Swift CCRTIT2T84A intestati a Associazione MANI TESE ONG Onlus.
*Il nome del ragazzino è stato cambiato per proteggere la sua identità.