3 OTTOBRE 2015 – SECONDO ANNIVERSARIO DELLA STRAGE DI LAMPEDUSA Diciamo no alla globalizzazione dell’indifferenza
Sono passati due anni da quel 3 ottobre 2013 nel quale 368 persone persero la vita nel tentativo di raggiungere l’Europa. In questo giorno vogliamo ricordare tutte le vittime del Mediterraneo, principalmente nel Canale di Sicilia e nel Mar Egeo, che, nel 2015, sono già 3000 (fonte l’UNHCR). A questi si aggiungono le 3500 morte nel […]
Sono passati due anni da quel 3 ottobre 2013 nel quale 368 persone persero la vita nel tentativo di raggiungere l’Europa.
In questo giorno vogliamo ricordare tutte le vittime del Mediterraneo, principalmente nel Canale di Sicilia e nel Mar Egeo, che, nel 2015, sono già 3000 (fonte l’UNHCR). A questi si aggiungono le 3500 morte nel 2014 tra migranti e rifugiati. Questa la distinzione spesso utilizzata per identificare le vittime del mare che noi non accettiamo: il nostro appello è all’Europa affinché possa impegnarsi concretamente nel salvataggio delle vite umane nel Mediterraneo e affinché non si costruiscano nuovi muri e barriere bensì corridoi umanitari e politiche di accoglienza.
Mani Tese, che da 50 anni lavora con le comunità locali del Sud del mondo e per la giustizia sociale, crede nella pace e nella possibilità di realizzare un nuovo modello economico sostenibile che comprenda il dialogo, l’incontro tra culture, persone e valori con pari dignità. Ed è per questo che dobbiamo impegnarci per progetti reali di accoglienza e sviluppo delle comunità locali.
Nell’ Enciclica Laudato Si’ di Papa Francesco si legge: “Bisogna rafforzare la consapevolezza che siamo una sola famiglia umana. Non ci sono frontiere e barriere politiche o sociali che ci permettano di isolarci, e per ciò stesso non c’è nemmeno spazio per la globalizzazione dell’indifferenza”