PRIMO FORUM DI DONNE E RAGAZZE PER LA PACE IN GUINEA-BISSAU
l 25 maggio si è svolto a Bissau il primo “Forum femminile per la pace in Guinea-Bissau” organizzato dal Consiglio nazionale delle donne della Guinea
di Lucia Soldà* per Mani Tese
Il primo “Forum femminile per la pace in Guinea-Bissau“, organizzato dal Consiglio nazionale delle donne della Guinea, si è svolto il 25 maggio 2018 a Bissau e ha visto la partecipazione di donne provenienti da tutte le regioni del Paese, da vari partiti, organizzazioni e ONG, da 500 rappresentanti del Consiglio delle donne guineensi (elette in 9 città di tutte le regioni) delle Nazioni Unite e del Governo, alla presenza del Primo Ministro.
Proprio nel giorno dell’Africa, quasi 1000 donne di tutte le regioni della Guinea-Bissau si sono riunite per confermare l’impegno come “combattenti per la pace”, dire “basta” al circolo vizioso dell’instabilità politica, promuovere la costruzione della pace e creare condizioni di stabilità come precondizioni per lo sviluppo.
Fra le tematiche affrontate, si è discusso della necessità di aumentare le donne candidate a posizioni politiche; di una maggiore rappresentatività all’interno degli organi decisionali; aumentare gli spazi per il dialogo sulle tematiche di genere; affrontare le problematiche femminili (alfabetizzazione, abusi, violenza domestica, emigrazione illegale, mutilazione genitale, prostituzione, mancanza di infrastrutture); incrementare la consapevolezza degli uomini sui mezzi di sussistenza e sull’educazione valoriale, in particolare di uguaglianza di genere, dei loro figli; aumentare la consapevolezza della leadership femminile.
Durante il panel “Garantire la partecipazione politica positiva delle donne e dei giovani“, si sono sommati interventi sui diritti umani delle donne e sulla partecipazione di donne e ragazze alla costruzione della pace e all’interno delle istituzioni statali. Si è rilevato che la violazione dei diritti umani delle donne è assidua e che l’uguaglianza di genere non viene rispettata. Si sono affrontate problematiche quali il matrimonio precoce e forzato e si è discusso di leggi esistenti che sostengono i diritti umani delle donne (ad esempio la legge contro le mutilazioni genitali femminili).
È stato ricordato che le donne rappresentano solo il 25% dei dipendenti pubblici e circa il 10% dei rappresentanti politici e che, nonostante i grandi sforzi delle donne in Guinea-Bissau, il Paese non ha ancora sviluppato una mentalità che preveda l’uguaglianza di genere. Questo è il motivo per cui le donne sono state incoraggiate ad assumere un ruolo più attivo nella politica e a lottare per raggiungere l’uguaglianza che esiste già formalmente.
Il primo ministro Aristide Gomes ha detto che, sebbene il governo conti solo quattro ministri donne su un totale di 26 membri, si impegna a intraprendere il percorso verso una maggiore inclusione delle donne e ringrazia il loro impegno e quello dei movimenti sociali per il consolidamento della pace e delle istituzioni.
Le conclusioni della giornata partecipatissima e quasi tutta al femminile, sono state: garantire quote rosa negli organi di decisione pubblica, promuovere politiche pubbliche per garantire l’accesso ai servizi di base (istruzione, salute…), educazione permanente, uguaglianza di genere, lotta contro gli stereotipi di genere e contro tutte le forme di abuso.
“Le donne devono essere unite per una causa comune: le donne unite possono cambiare quelle strutture sociali che non consentono il pieno sviluppo e la piena crescita delle donne nella società”.
—–
*Volontaria di ENGIM, partner del nostro progetto LIBERE DALLA VIOLENZA: DIRITTI ED EMANCIPAZIONE PER DONNE E BAMBINE IN GUINEA-BISSAU