PRATICHE D’ACCOGLIENZA: I PROGETTI SUL CAMPO.
Nei territori in cui è attiva, Mani Tese sperimenta iniziative per l’inclusione e la formazione di migranti e richiedenti asilo, con il coinvolgimento delle comunità locali.
di CHIARA CECOTTI, Responsabile Volontariato e Servizio Civile di Mani Tese.
NEI TERRITORI IN CUI È ATTIVA MANI TESE STA SPERIMENTANDO INIZIATIVE PER L’INCLUSIONE E LA FORMAZIONE DI MIGRANTI E RICHIEDENTI ASILO: ESPERIENZE CHE COINVOLGONO ANCHE LE COMUNITÀ LOCALI PER COSTRUIRE IL CAMBIAMENTO SENZA SUBIRLO.
Le migrazioni sono sempre fattori di cambiamento delle società con effetti soprattutto a livello locale: l’organizzazione delle città e le scelte fatte in materia di gestione determinano quanto un territorio è predisposto al cambiamento o quanto invece è destinato a subirlo attraverso reazioni conflittuali. Nell’ambito della cooperazione internazionale come delle campagne politiche, il tema del cambiamento è centrale nell’azione di Mani Tese per trasformare i contesti che impediscono la piena realizzazione delle persone e delle comunità. In questo senso, molti sono i progetti che le nostre sedi territoriali stanno realizzando in Italia, dove i migranti portano una domanda di cambiamento dei sistemi di accoglienza e inclusione, ma dove la posta in gioco è in realtà data dalla capacità di generare processi di trasformazione e di sviluppo.
Catania, la fabbrica del riuso.
L’occasione di realizzare qualcosa di concreto nel territorio ci è stata fornita da “ARCI Catania” che ha coinvolto Mani Tese Sicilia nella presentazione di un progetto finanziato da Fondazione con il Sud. E’ nata così FIERi: i migranti, all’interno di una vera e propria “Fabbrica Interculturale Ecosostenibile del Riuso” riparano e trasformano vari materiali che vengono quindi rimessi in circolo. Il progetto ha tre punti di forza: un partenariato di 13 associazioni e cooperative sociali del territorio; uno spazio che era da anni abbandonato, concesso in comodato d’uso, ristrutturato e restituito alla collettività; la creazione di opportunità lavorative per i migranti nell’ambito del riuso. FIERi vuole favorire un processo di “integrazione” dove “integrare” non significa “inserirsi”, ma “rendere completo”, aggiungere qualcosa che prima non c’era e contribuire a renderla migliore.
Treviso, costruire relazioni.
Da diversi anni il gruppo Mani Tese di Treviso ha sviluppato un’azione in collaborazione con le comunità di migranti, in particolare con le associazioni della diaspora del Burkina Faso grazie al programma “Fondazioni For Africa Burkina Faso”, che l’ha coinvolta in attività rivolte alle associazioni di migranti burkinabé della regione. Le relazioni che si sono create hanno portato a realizzare due edizioni dell’iniziativa “Quello che possono le mani – Incontri di donne africane e donne italiane per condividere sogni e saperi”. Il percorso partecipativo sui temi dell’autoproduzione e della sartoria del riuso ha avuto come obiettivi il sostegno alle capacità organizzative e all’autonomia economica delle donne coinvolte e il rafforzamento del loro ruolo all’interno delle famiglie e delle comunità di migranti di appartenenza. Nell’estate 2017 è stata inoltre promossa l’iniziativa “e – STIAMOINSIEME”. Negli ultimi tre anni Treviso ha dovuto organizzare un sistema di accoglienza e di integrazione con circa 1100 richiedenti asilo e 200 rifugiati titolari di protezione internazionale. Queste persone sono per lo più giovani e, durante il periodo estivo, la condizione di solitudine e inattività di questi ragazzi e ragazze tende ad aggravarsi. “e – STIAMOINSIEME” ha promosso un lavoro di rete tra venti soggetti privati e pubblici della città. Ha realizzato un programma di 12 appuntamenti a carattere formativo e aggregativo e due corsi di formazione in panificazione e pizza della durata di 20 ore ciascuno. Oltre trenta i ragazzi richiedenti asilo coinvolti e un centinaio i residenti che hanno fatto esperienza diretta di conoscenza e di relazione.
Pratrivero, lavorare insieme.
A partire da marzo 2016 l’Associazione Mani Tese Pratrivero ha scelto di impegnarsi, a fianco dell’amministrazione comunale e di altre associazioni, per l’inserimento di persone richiedenti asilo interessate dai programmi governativi di accoglienza. Nel mese di marzo è stata stipulata una convenzione della durata di sei mesi con il Comune di Trivero per l’impiego in attività di volontariato di quattro persone ospiti del C.A.S. in frazione Mazzucco. Per 6 mesi alcuni ragazzi hanno potuto svolgere attività di volontariato presso il nostro magazzino e lavori di manutenzione delle strade e del verde comunale. L’esperienza è stata nel complesso positiva e ha permesso un coinvolgimento efficace da parte dei ragazzi e della comunità. Durante lo stage di volontariato organizzato per gli studenti delle scuole superiori del territorio, il gruppo di migranti ha inoltre partecipato alle attività lavorative insieme ai giovani. Purtroppo non sempre da parte dell’ente gestore c’è stata una collaborazione fattiva, quindi a volte i ragazzi non sono stati posti nelle condizioni ideali per continuare il loro lavoro. Nel periodo previsto dalla convenzione si sono spesso alternati, causa trasferimenti da un centro di accoglienza all’altro, interrompendo la continuità del lavoro.
Articolo comparso sul Giornale di Mani Tese dicembre 2017.