#16OTTOBRE E DINTORNI: ALLEVARE POLLI IN GUINEA BISSAU, TRA AGROECOLOGIA E SOVRANITÁ ALIMENTARE

Babacar si sveglia presto, è il mujadin della sua tabanka (villaggio), richiama i fedeli alla preghiera e dopo si reca nel pollaio. Nel pollaio, al momento, ci sono 80 pulcinotti di 3 settimane. Babacar è il responsabile del pollaio dell’associazione Wula Nafa di Farim. Farim è una cittadina della Guinea Bissau confinante con il Senegal, […]

Babacar si sveglia presto, è il mujadin della sua tabanka (villaggio), richiama i fedeli alla preghiera e dopo si reca nel pollaio.

Nel pollaio, al momento, ci sono 80 pulcinotti di 3 settimane. Babacar è il responsabile del pollaio dell’associazione Wula Nafa di Farim. Farim è una cittadina della Guinea Bissau confinante con il Senegal, popolata principalmente dalle etnie Fula e Mandinga con vocazione di pastori.

Babacar
Bacar

Questo pollaio è uno dei 19 costruiti da Mani Tese nel 2016 con il progetto “No pui asas pa disnvolvimentu”. Alcuni sono a conduzione famigliare altri a livello associativo, sono delle esperienze pilota per sensibilizzare e formare gli abitanti delle tabanke all’allevamento bio-intensivo di polli. Una tipologia di allevamento che vede massimizzare l’aspetto economico tenendo in considerazione la sostenibilità culturale e ambientale e il benessere animale.

Babacar dopo una formazione nel centro di avicoltura famigliare (CEDAVES) a Bissau (la capitale) alleva polli rispettando le ore di luce naturale e alimentandoli con un mangime prodotto in Guinea con materie prime 100% locali. Il centro CEDAVES è stato ristrutturato e ora funziona a pieno ritmo. Oltre che a seguire sotto l’aspetto tecnico i 19 pollai, produce circa 10 ton di mangime al mese, 150 pulcini a settimana e 1000 polli al mese. I mangimi prodotti sono frutto di un lavoro di studio delle materie prime esistenti nel paese e rispettando i fabbisogni degli animali allevati.

polli

Il progetto sembra semplice invece implica la partecipazione di molti attori della filiera, dai produttori agricoli per la produzione di mais, sorgo e sesamo, alla valorizzazione di sottoprodotti come la pula di riso e gli scarti di pesce essiccato. Lo studio dei mangimi si è orientato soprattutto nel non creare competizione tra l’alimentazione umana e quella animale visto che il 77% delle famiglie guineensi si trova in situazione di insicurezza alimentare e nutrizionale limite cioè riescono a mantenere un consumo alimentare appena adeguato.

I polli ruspanti vengono allevati per circa 3 mesi per poi essere venduti. Un altro prodotto derivante dall’allevamento è la pollina. Grazie a questo favoloso concime naturale gli stessi allevatori possono utilizzarlo per migliorare la fertilità dei proprio orti e aumentarne la produttività.

associazione Wula Nafa
Associazione Wula Nafa

Babacar ha iniziato ad allevare a Giugno di quest’anno con 50 polli, ora ne ha 80 e la sua idea e quella di tutta l’associazione è poter riuscire a raddoppiarne il numero e soprattutto riuscire ad avere in ogni casa un pollaio famigliare. I polli grazie al loro ciclo veloce sono una fonte sia di proteine che di reddito molto importante.

Sono circa le sei di sera e Babacar deve fare il penultimo richiamo alla preghiera ma prima fa rientrare i suoi pulcinotti nel pollaio dove dormiranno protetti dagli animali selvatici e dai ladri.

#16OTTOBRE E DINTORNI: A SCUOLA DI AGROECOLOGIA

di Giovanni Sartor, Responsabile Cooperazione Internazionale di Mani Tese Prosegue la visita ai progetti in Kenya della delegazione di Mani Tese, insieme al partner locale NECOFA (Network for Eco-Farming in Africa).

di Giovanni Sartor, Responsabile Cooperazione Internazionale di Mani Tese

Prosegue la visita ai progetti in Kenya della delegazione di Mani Tese, insieme al partner locale NECOFA (Network for Eco-Farming in Africa).

#16OTTOBRE E DINTORNI: SALOMÈ, COLTIVATRICE CONSAPEVOLE FRA AGROECOLOGIA E DIRITTI

La casa di Salomè si trova in Kenya, a 2700 metri di altitudine, tra colline dove domina il mais, ma risaltano anche il verde acceso del grano e i fiori bianchi e viola delle piante di patate. Siamo qui perché lo scorso anno Salomè ha vinto il premio come miglior piccolo agricoltore della contea di […]

La casa di Salomè si trova in Kenya, a 2700 metri di altitudine, tra colline dove domina il mais, ma risaltano anche il verde acceso del grano e i fiori bianchi e viola delle piante di patate.

Siamo qui perché lo scorso anno Salomè ha vinto il premio come miglior piccolo agricoltore della contea di Nakuru, in Kenya, e in questa casa si sono svolti i festeggiamenti per la giornata mondiale dell’alimentazione.

orto_solome_ridotta

Dopo le presentazioni di rito, Salomè ci mostra il suo orto dove piante a noi più familiari come cavoli e carote, si alternano a prodotti locali come il sukuma wiki e l’albero del pomodoro.
All’interno della fattoria troviamo galline, capre e, soprattutto, tre mucche che producono il latte, alimento fondamentale per la dieta e la cultura tradizionale di questa parte dell’Africa.

Si tratta di una piccola fattoria, ma è difficile immaginare una manifestazione più efficace del concetto di agro-biodiversità. Ed è proprio grazie all’integrazione di attività diverse che Salomè può fare a meno di prodotti chimici: il letame prodotto dagli animali è utilizzato per fertilizzare i campi e la rotazione delle colture riduce la presenza di agenti patogeni. Per eliminare eventuali insetti nocivi per le coltivazioni, Salomè usa prodotti a base di erbe locali che in questo contesto sono più che sufficienti a garantire una buona produzione.

La scelta di una tecnica biologica è dovuta in primo luogo al fatto che buona parte di quello che produce viene consumato dalla sua famiglia o dalla comunità e quindi non vuole che vi siano rischi. Anche i produttori di tè, ci dice, che usano molti prodotti chimici per incrementare la produzione destinata al mercato nazionale e internazionale, quando coltivano i prodotti destinati al consumo locale preferiscono tecniche biologiche.

Prima di farci entrare in casa, Salomè ci mostra il pozzo da cui prende l’acqua per irrigare l’orto. Si tratta di un ingegnoso sistema realizzato con prodotti di riciclo: a una prima occhiata si riconoscono una ruota e una catena di una bicicletta.

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All’interno della sua abitazione, illuminata da lampadine alimentate da un piccolo pannello solare, Salomè ci offre un porridge di mais e sorgo e ci racconta la sua storia di agricoltore modello. Nel 2005 ha iniziato a collaborare con l’ONG locale Necofa e oggi è a capo di un gruppo di contadini che praticano l’agroecologia. Le sue giornate si dividono tra le incombenze domestiche, la cura dell’orto e i seminari di formazione tecnica e politica che svolge nei villaggi circostanti.

È raro trovare in un contadino una tale consapevolezza del legame esistente tra attività nei campi e rivendicazione dei propri diritti. Il mese scorso Salomè ha partecipato al forum organizzato da Necofa per affermare il valore dell’agroecologia, in contrapposizione alla cosiddetta “rivoluzione verde” che negli stessi giorni veniva celebrata in una conferenza a Nairobi.

Questa storia ci racconta che le alternative non sono riservate a nicchie di agricoltori nel Nord del mondo e che l’agroecologia rappresenta un modello innovativo e non un ritorno al passato. La retorica dell’Africa sterile, che per sopravvivere ha bisogno della chimica occidentale, ha fatto il suo tempo.

GIORNATA MONDIALE PER L’ALIMENTAZIONE: LE PAROLE CHIAVE E GLI SCENARI POSSIBILI

A cura di Giosuè De Salvo, responsabile advocacy e campagne di Mani Tese Oggi è il 16 ottobre, Giornata mondiale per l’alimentazione. Lo slogan scelto dalla FAO è “Il clima sta cambiando. Il cibo e l’agricoltura anche”.

A cura di Giosuè De Salvo, responsabile advocacy e campagne di Mani Tese

Oggi è il 16 ottobre, Giornata mondiale per l’alimentazione. Lo slogan scelto dalla FAO è “Il clima sta cambiando. Il cibo e l’agricoltura anche”.

#16OTTOBRE E DINTORNI: LA RESILIENZA DEI PICCOLI AGRICOLTORI IN BURKINA FASO

di Karim Sawadogo, responsabile attività di terreno, Mani Tese, Burkina Faso La Giornata mondiale dell’alimentazione di quest’anno è dedicata ai cambiamenti climatici per ricordare al mondo che le persone più colpite dalla fame e dalla povertà – per lo più contadini, pescatori e agricoltori – sono anche quelli più penalizzati proprio dai cambiamenti climatici.

di Karim Sawadogo, responsabile attività di terreno, Mani Tese, Burkina Faso

La Giornata mondiale dell’alimentazione di quest’anno è dedicata ai cambiamenti climatici per ricordare al mondo che le persone più colpite dalla fame e dalla povertà – per lo più contadini, pescatori e agricoltori – sono anche quelli più penalizzati proprio dai cambiamenti climatici.

#16OTTOBRE E DINTORNI: CHE COSA È L’AGROECOLOGIA

di Elias Gerovasi, Responsabile Progettazione e Partenariati di Mani Tese C’è una certa confusione sull’uso del termine “agroecologia”. In diversi contesti viene descritto come una disciplina scientifica, come un movimento, e come un insieme di pratiche agricole.

di Elias Gerovasi, Responsabile Progettazione e Partenariati di Mani Tese

C’è una certa confusione sull’uso del termine “agroecologia”. In diversi contesti viene descritto come una disciplina scientifica, come un movimento, e come un insieme di pratiche agricole.

#16OTTOBRE E DINTORNI: SPECIALE AGROECOLOGIA

In occasione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione, che si terrà il 16 ottobre, nei prossimi giorni pubblicheremo una serie di notizie e aggiornamenti dedicati all’agroecologia.

In occasione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione, che si terrà il 16 ottobre, nei prossimi giorni pubblicheremo una serie di notizie e aggiornamenti dedicati all’agroecologia.

L’EDUCAZIONE NELL’AGENDA 2030: SFIDE E OPPORTUNITÀ

La Coalizione Italiana della Campagna Globale per l’Educazione, di cui Mani Tese fa parte, e il Centro internazionale di formazione dell’ILO promuovono un momento di riflessione e approfondimento tematico sui Sustainable Development Goals (SDGs) e in particolare sull’Obiettivo numero 4 volto ad assicurare un’educazione di qualità e inclusiva per tutti e a

La Coalizione Italiana della Campagna Globale per l’Educazione, di cui Mani Tese fa parte, e il Centro internazionale di formazione dell’ILO promuovono un momento di riflessione e approfondimento tematico sui Sustainable Development Goals (SDGs) e in particolare sull’Obiettivo numero 4 volto ad assicurare un’educazione di qualità e inclusiva per tutti e a