A caccia di rifiuti a Quelimane!

In occasione della Giornata della Terra, Mani Tese ha promosso una campagna di raccolta della spazzatura nella città di Quelimane, in Mozambico, nell’ambito del nuovo progetto KATAGYA.

In occasione della Giornata della Terra, Mani Tese ha promosso una campagna di raccolta della spazzatura nella città di Quelimane, in Mozambico, nell’ambito del nuovo progetto KATAGYA. 

Si tratta di un’iniziativa in linea con uno dei focus principali di Mani Tese, che è il miglioramento del suolo e dell’ambiente per garantire buon cibo e buona salute a tutti e a tutte, ed è stata realizzata nell’ambito del nuovo progetto KATAGYA – SPERIMENTA! – Donne al centro, per la diversificazione alimentare e la salvaguardia ambientale della città di Quelimane”. Obiettivo del progetto è infatti quello di contribuire alla sovranità, sostenibilità e diversificazione alimentare promuovendo pratiche agro-ecologiche, di piccola filiera, di riforestazione e di educazione ambientale volte alla mitigazione e all’adattamento ai cambiamenti climatici, ponendo le donne al centro dei processi di cambiamento. 

Il progetto KATAGYA è promosso da Mani Tese insieme a Fondazione E-35, Municipio Di Quelimane e Associazione Mani Tese Faenza ed è cofinanziato dalla Regione Emilia Romagna. 

La campagna di raccolta dei rifiuti è stata guidata da Ailton Maiela, coordinatore delle attività ambientali di Mani Tese, che ha evidenziato l’importanza dell’Educazione Ambientale per la mitigazione del cambiamento climatico. Secondo Ailton, questa iniziativa servirà da esempio affinché tutti i cittadini e le cittadine evitino in futuro di inquinare l’ambiente mantenendolo pulito. 

La raccolta  dei rifiuti si è svolta nel giardino situato all’incrocio del fiume Zambesi, noto come Jardim Marques, e in Avenida Bonifacio Gruveta (la Marginale) nella città di Quelimane. Nel giardino Marques, la spazzatura è stata raccolta e pulita intorno all’area piena di erba mentre, sulla Marginale, è stata effettuata la raccolta di bottiglie, buste di plastica, lattine e pezzi di lamiere zincate.  

Per facilitare lo smaltimento sono state utilizzate due cargo bike adattate da Mani Tese per la mobilità urbana, che hanno aiutato a trasportare la spazzatura attraverso le arterie cittadine.  

L’iniziativa ha visto la partecipazione del CACQ- Consiglio della città di Quelimane e di associazioni locali amiche dell’ambiente: LETS DO IT; AJACQ ACODEMADZA-Associazione comunitaria per l’ambiente e la sfida dello sviluppo in Zambezia; AACECS-Associazione di sostegno alla comunità per l’educazione civica e la salute e ONDAS DA MAGANJA DA COSTA.  

Alla fine della raccolta, i partecipanti si sono riuniti festeggiando al grido  ̏Lixo no Chão Não!… ̋(Immondizia per terra, no!), lo slogan adottato dal nostro partner Fondazione E35 nelle sue attività di educazione ambientale a Pemba.  

Emergenza Emilia Eomagna: aiutaci anche tu!

Mani Tese, con i suoi volontari di Mani Tese Faenza e della Cooperativa Riciclaggio e Solidarietà, è impegnata nelle attività di supporto alla popolazione colpita dall’alluvione: ecco tutti i modi per sostenerci!

Mani Tese, con i suoi volontari di Mani Tese Faenza e della Cooperativa Riciclaggio e Solidarietà, è in queste ore impegnata nelle attività di supporto alla popolazione colpita dall’alluvione. Al loro fianco siamo tutti mobilitati, in modo particolare i volontari di Mani Tese Firenze e di Mani Tese Finale Emilia.  

Come Supportarci: 

?? Venendo come volontario/a personalmente a Faenza per liberare abitazioni e negozi dal fango, pulire, togliere i detriti e salvare quello che è possibile recuperare.  

ATTENZIONE: è necessario essere maggiorenni, venire automuniti, con l’occorrente per dormire e con i viveri per cucinare.  

I volontari/e saranno ospitati/e in una parrocchia.  

?️ Spedendo i seguenti materiali:  

– guanti da lavoro, stivali, pale, scope, pompe a scoppio, generatori elettrici, idropulitrici, deumidificatori; 

– latte lunga conservazione, biscotti, dolci, pane, caffè solubile, tè in bustine, parmigiano, carne, verdura, zucchero, pasta, cibo in scatola, vaschette di alluminio o plastica, sacchetti di carta e buste di plastica a uso alimentare. 

  • Spedire o consegnare a Associazione Piccola Betlemme Odv – Via Monsignor Antonio Cantoni, 48, Faenza (RA) – 335 561 2210 (Luca) – 349 6058931 (Camilla) – lapiccolabetlemme@gmail.com 

(L’associazione, composta interamente da volontari, è impegnata da 4 anni in un virtuoso progetto di economia circolare. Ha infatti creato una rete con i supermercati, le aziende impegnate nel food, i negozi e i ristoranti. Quotidianamente va a recuperare tutto il cibo altrimenti scartato che, una volta selezionato, viene ridistribuito alle persone in difficoltà, anche attraverso un prezioso servizio di cucina e mensa in locali offerti dal Comune.) 

? Inviandoci un contributo a sostegno dei costi necessari a intervenire in questa emergenza. 

Modalità di donazione:  

– Carta di credito sul sito di Mani Tese inserendo l’importo che desideri donare (causale/note: EMERGENZA ALLUVIONE EMILIA ROMAGNA) 

– Bonifico bancario intestato a Associazione MANI TESE ONG Onlus presso banca Popolare Etica (IBAN: IT 57 F 05018 01600 000010203040) inserendo come causale EMERGENZA ALLUVIONE EMILIA ROMAGNA 

– CCP, Conto Corrente Postale: n° 291278 intestato a Associazione Mani Tese ONG ONLUS , Piazzale Morandi 2, 20121 Milano inserendo come causale EMERGENZA ALLUVIONE EMILIA ROMAGNA 

Grazie per il vostro supporto! 

Coinvolgiamo tuttə in Guinea-Bissau!

Nel Paese abbiamo avviato un progetto per promuovere una società inclusiva e capace di offrire, in particolare a donne, giovani e persone con disabilità, opportunità formative e professionali per una crescita partecipata e sostenibile.

Mani Tese è attiva in Guinea-Bissau da più di 40 anni e lavora con costanza su temi come la tutela dei diritti umani e delle donne, la sicurezza alimentare e il diritto al cibo, la giustizia ambientale.  

Da novembre 2022 abbiamo intrapreso nel Paese un nuovo progetto, finanziato dalla Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), dal titolo “Coinvolgiamo tuttǝ per costruire il nostro futuro: politiche, formazione e lavoro per un business inclusivo!”.  

Il progetto ha come obiettivo quello di promuovere una società inclusiva, capace di offrire opportunità di formazione professionale e di lavoro per una crescita economica partecipata e sostenibile in particolare a tre gruppi discriminati e cioè ai giovani, alle donne e alle persone con disabilità. 

In Guinea-Bissau vi è infatti una forte discriminazione di genere dovuta alla struttura sociale patriarcale, soprattutto nelle zone rurali. Anche i giovani nella fascia d’età tra 15 ai 29 anni circa vivono in condizioni di povertà, caratterizzate da scarsa formazione, analfabetismo, disoccupazione, precarietà ed esclusione. Le persone con disabilità, infine, sono vittime di stigma sociale e hanno scarse possibilità di accedere alla formazione per questioni economiche e di mobilità. 

Il progetto mira, nelle regioni di intervento (Settore Autonomo di Bissau, Gabu, Bafata, Cacheu e Oio), a rimuovere gli ostacoli alla loro inclusione scolastica, a migliorare e incrementare l’offerta di formazione professionale e l’accesso al lavoro e a sostenere la nascita e la crescita di microimprese e attività economiche. 

Altro scopo è inoltre quello di sviluppare il coordinamento di una rete di 3 gruppi di lavoro tematici sul business inclusivo (giovani tra i 15 e i 34 anni, donne e persone con disabilità), al fine di proporre, alle istituzioni, politiche pubbliche volte all’inclusione formativa e professionale di questi soggetti. 

In questi primi mesi di progetto stiamo lavorando alla creazione del tavolo tematico sull’inclusione di genere e stiamo riaprendo il nostro centro operativo nell’est del Paese, nella provincia di Gabu.  

È infatti nelle province più remote, nelle zone rurali, dove la discriminazione si fa più palpabile e dove la nostra presenza è più importante ed essenziale.  

In questa fase, stiamo anche mappando le micro-imprese più funzionali (create grazie a progetti precedenti), raccogliendone le testimonianze e valutando le difficoltà emerse durante gli anni più drammatici del COVID e della crisi politico-economica che attanaglia questo Paese dell’Africa Occidentale, spesso dimenticato e poco conosciuto, ma con un potenziale enorme di risorse e di umanità.  

Il progetto “Coinvolgiamo tuttǝ per costruire il nostro futuro” è il frutto di un partenariato che vede Mani Tese capofila e che coinvolge le organizzazioni internazionali ENGIM e AIFO e le organizzazioni nazionali RENAJ (Rete Nazionale dei Giovani), FADPD _GB (Federazione delle associazioni per la difesa dei diritti e l’inclusione delle persone con disabilità in Guinea Bissau) e CIFAP (Centri per l’istruzione e la formazione professionale). Queste ONG sono tutte attive da anni in Guinea-Bissau e sono attori chiave nel costruire un cambiamento significativo verso una società più inclusiva. 

 

Chakula chetu afya yetu: il nostro cibo, la nostra salute 

Al via un nuovo progetto in Kenya per migliorare la sicurezza alimentare e nutrizionale delle comunità rurali nella contea di Baringo.

Si dice che il punto di partenza spesso determini quello di arrivo. Questo è ciò che avevamo in mente quando abbiamo avviato il progetto CHAKULA CHETU AFYA YETU (il nostro cibo, la nostra salute) sulle polverose e collinose strade di Baringo, in Kenya. Un viaggio che, nelle nostre intenzioni, ci avrebbe permesso di portare tanti nuovi sorrisi e raccontare storie di vite cambiate. 

“CHAKULA CHETU, AFYA YETU Lotta alla fame ed educazione nutrizionale nella Contea di Baringo” è un progetto promosso da Mani Tese e cofinanziato dall’8×1000 dello Stato Italiano, che ha come obiettivo quello di migliorare la sicurezza alimentare e nutrizionale delle comunità rurali in Kenya, in particolare nella contea di Baringo. 

Per avviare il progetto, come prima cosa abbiamo iniziato con un’attività cruciale ovvero la mappatura dei gruppi beneficiari. Nei primi mesi di quest’anno ci siamo dunque recati nella contea di Baringo per identificare i gruppi che potranno partecipare al progetto e le aree in cui potremo implementarlo.  

Oltre a questo, abbiamo anche incontrato le autorità locali per presentare il progetto e coinvolgerle sin da subito nella sua realizzazione, collaborando insieme. Dopo un incontro presso il Ministero dell’Agricoltura di Marigat, siamo poi andati a incontrare le comunità locali. 

Grazie al Ministero dell’Agricoltura, siamo riusciti a incontrare ben 39 gruppi coprendo tutte le circoscrizioni della parte sud di Baringo. Molti di questi avevano le caratteristiche adatte per poter partecipare al nostro progetto.  

Abbiamo poi visitato nuovamente i gruppi selezionati insieme alle aree dimostrative realizzate per l’implementazione del progetto.  

Durante quest’ultimo incontro abbiamo incontrato anche diverse donne, piene di gioia per il fatto di essere parte del progetto.Ci avete dato nuova speranza” ha affermato una donna del gruppo di vedove di Ndainwa “Stavamo per arrenderci a causa delle difficoltà economiche, ma con questo progetto la nostra speranza è stata ravvivata. Parteciperemo alle sue attività fino alla fine perché sappiamo che porteranno beneficio a tutte”.  

L’attività mappatura dei gruppi è stata molto importante ed è andata a buon fine. Crediamo che questo sia un ottimo modo per avviare bene il progetto.  

Mentre ci apprestiamo alla fase di implementazione delle attività, speriamo di ottenere lo stesso entusiasmo e lo stesso successo. L’obiettivo è quello di lavorare insieme per cambiare in meglio la vita di tante persone. 

 

Mozambico: dopo il ciclone, inizia la distribuzione dei kit alimentari

In questi giorni stiamo distribuendo alcuni kit alimentari nel Distretto di Maganja da Costa, in risposta alla situazione di emergenza causata dalle devastazioni provocate dal ciclone Freddy, che si è recentemente abbattuto sul Paese. 

In questi giorni stiamo distribuendo alcuni kit alimentari nel Distretto di Maganja da Costa, in risposta alla situazione di emergenza causata dalle devastazioni provocate dal ciclone Freddy, che si è recentemente abbattuto sul Paese. 

L’attività rientra nell’ambito del progetto Ø FAME (Food, Agriculture, Malnutrition, Education) in Zambézia, Mozambico, cofinanziato da 8×1000 della Presidenza del Consiglio dei Ministri, e la distribuzione del cibo sta avvenendo nelle tre località del Distretto ovvero Cabuir, Cariua e Alto Mutola. Sono 300 in totale le famiglie interessate (50 famiglie per comunità).  

Ciascun kit alimentare è composto da 15 kg di riso, 1 litro di olio, 2 kg di fagioli, 1,5 kg di zucchero e 1 kg di sale. 

Nonostante le difficoltà incontrate, al momento abbiamo già raggiunto tre comunità (Comeline, Mugaua Açucar e Mucigombe) e 150 famiglie hanno già beneficiato dei kit. Nei prossimi giorni è prevista la distribuzione alle restanti tre comunità e quindi altrettante 150 famiglie 

Sono stati tanti gli ostacoli che il nostro team ha dovuto affrontare per portare il cibo a queste comunità: le strade che le raggiungono sono inaccessibili con l’auto in quanto completamente danneggiate dalla tempesta e allagate, rendendo gli spostamenti un’attività rischiosa. 

Per far fronte alle difficoltà, abbiamo dovuto noleggiare un trattore affinché il cibo arrivasse sano e salvo alle persone. Inoltre, per garantire l’ordine nelle comunità, è stato necessario richiedere anche l’accompagnamento da parte di due agenti di Polizia nonché di un tecnico dell’INGD (Istituto Nazionale per la Gestione dei Disastri) per facilitare la logistica. Utile è anche stato il coinvolgimento del Capo di Località delle comunità interessate dal sostegno. 

Nei prossimi giorni continueremo a sostenere le comunità colpite dal ciclone che, ora più che mai, necessitano di supporto per far fronte all’emergenza e ripartire con le loro attività. 

Per chi può e vuole aiutare, abbiamo aperto una raccolta fondi per sostenere i nostri progetti nel Paese: 

> Modalità di donazione: 

– Carta di credito sul sito di Mani Tese inserendo l’importo che desideri donare 

– Bonifico bancario intestato a Associazione MANI TESE ONG Onlus presso banca Popolare Etica (IBAN: IT 57 F 05018 01600 000010203040) 

– CCP, Conto Corrente Postale: n° 291278 intestato a Associazione Mani Tese ONG ONLUS , P.le Morandi 2, 20121 Milano 

Inserendo come causale (bonifico/CCP):  EMERGENZA CICLONE FREDDY 

 

Nutriamo il futuro delle donne in Burkina Faso!

La testimonianza di Elisabeth, presidente dell’Associazione di Neré, che racconta i benefici delle formazione di Mani Tese nell’ambito del progetto “Nutrire il futuro”.

Kindi è un villaggio nella provincia di Boulkiemdé, nella regione del Centro-Ovest del Burkina Faso. Questa zona presenta ancora un elevato tasso di malnutrizione soprattutto tra i bambini sotto i 5 anni e le donne incinte o allattanti. Le principali cause riguardano l’insufficiente disponibilità di alimenti per via di una limitata produzione agricola, l’insufficiente accesso agli alimenti dovuto alla povertà economica, abitudini alimentari improprie e scarse condizioni igienico sanitarie. A tutto questo si aggiunge anche una situazione di instabilità socioeconomica legata alla precaria sicurezza in tutto il Paese. 

Guardando ai dati dell’Inchiesta Nazionale sulla Nutrizione del 2020, emerge che solo il 59% dei bambini con meno di 6 mesi ha un allattamento esclusivo e il 17,4% dei bambini tra 6-23 mesi ha un’alimentazione minima accettabile. Inoltre, le donne in età di procreazione a livello nazionale con una diversificazione alimentare accettabile raggiungono solo il 13,8%. La situazione è più grave nella regione del Centro-Ovest dove la prevalenza di malnutrizione acuta tra i bambini con meno di 5 anni raggiunge il 9%, mentre nella regione di Cascades arriva a 5,5% (ENN, 2020). 

Con il progetto “Nutriamo il futuro”, cofinanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo  (AICS), cerchiamo di intervenire in modo diretto sulle cause primarie che sono alla base della malnutrizione nella regione del Centro-Ovest e nella regione di Cascades, dove si trova il villaggio Kindi.  

Elisabeth è la Presidente dell’Associazione di donne coltivatrici di Neré, sostenuta dal progetto. 

Come tutte le donne della regione, si alza ogni mattina alle 5 per andare a lavorare il campo di cereali del marito. Le donne qui non dispongono della proprietà della terra, per cui tutto ciò che ricavano dalla coltivazione del campo va alla famiglia o al marito. Difficilmente, quindi, riescono a ricavare un surplus dal raccolto che possa essere rivenduto e generare per loro un picciolo reddito.  

Verso le 10 di mattina Elisabeth si ritrova però con le altre donne nel terreno dell’Associazione. Lì può coltivare prodotti orticoli fondamentali per la diversificazione dell’alimentazione famigliare. Nel pomeriggio, saluta le sue amiche e ritorna a coltivare il campo del marito, per poi rientrare a casa a cucinare la cena. 

Siamo 156 donne nell’associazione e ci occupiamo principalmente di orticoltura: coltiviamo pomodori, patate, cipolle e riso” racconta Elisabeth “Grazie alle formazioni di Mani Tese, abbiamo appreso come coltivare in modo agroecologico i prodotti orticoli e questo ci aiuta a mangiare meglio e in modo più sano”. 

“Essendoci tante bocche da sfamare in famiglia è difficile risparmiare qualcosa dall’attività agricola e spesso il cibo non basta per tutti” continua Elisabeth “Per fortuna come Associazione possiamo coltivare un campo in cui poi il raccolto ci appartiene. Grazie alle formazioni di Mani Tese, riusciremo a renderlo più produttivo e sano per renderci un po’ più indipendenti. 

Dopo le formazioni che abbiamo seguito, ora coltiviamo il terreno facendo il compost con una tecnica più efficace, che ci permette di produrre meglio senza usare fertilizzanti”. 

“Come presidente dell’Associazione” conclude Elisabeth “quando ho sentito che ci sarebbero state queste formazioni mi sono sentita in dovere di parteciparvi, così da condividere poi con le altre donne quanto appreso, in modo che tutte possano produrre meglio e guadagnare qualcosa per mandare i figli a scuola e comprare ciò che serve per la famiglia”. 

Aiutaci a sostenere il progetto “Nutriamo il futuro” in Burkina Faso e a garantire alle donne una maggiore autonomia: https://manitese.it/progetto/nutriamo-il-futuro

Al via il progetto challenge!

Il progetto Challenge affronta il tema dei cambiamenti climatici e degli impatti antropici sugli ecosistemi e sulla perdita di biodiversità attraverso azioni di educazione fondate sull’osservazione partecipante, sulla valorizzazione dei talenti e sulla relazione ineludibile tra individuo e società.

CHALLENGE è una proposta di sfida per un cambiamento, che ha come obiettivo quello di coinvolgere prima di tutto i e le giovani e di diffondere le conoscenze necessarie a comprendere l’agroecologia, intesa come forma di partecipazione attiva e concreta per la riduzione dell’impatto di produzione e consumi alimentari sull’ambiente

Il progetto Challenge affronta il tema dei cambiamenti climatici e degli impatti antropici sugli ecosistemi e sulla perdita di biodiversità attraverso azioni di educazione fondate sull’osservazione partecipante, sulla valorizzazione dei talenti e sulla relazione ineludibile tra individuo e società.

Il filo conduttore che unisce l’essere umano con la “tutela dell’ambiente e della natura” è l’approccio agroecologico, inteso come approccio olistico e forma di partecipazione attiva e concreta per la mitigazione dell’impatto della produzione e dei consumi alimentari sull’ambiente e sul cambiamento climatico.

Il progetto si svolge sul territorio italiano con uno sguardo anche ad esperienze all’estero, soprattutto legate a progetti di cooperazione, grazie alla partecipazione di alcune organizzazioni coinvolte ad AZIONE TERRÆ, coalizione per la transizione agroecologica.

Obiettivo generale del progetto CHALLENGE – CHIAMATA ALL’AZIONE è quello di contribuire allo sviluppo e al rafforzamento di una concezione di “cittadinanza”, intesa come appartenenza alla comunità globale, concorrendo in modo pragmatico al cambiamento individuale e collettivo per la creazione di un mondo più giusto e sostenibile.

In particolare, il progetto, attraverso l’agroecologia intende diffondere conoscenze e sostenere l’adozione di comportamenti e forme di partecipazione attiva volti ad adottare stili di consumo e produzione sostenibili.

Diverse le attività previste: empowerment di docenti ed educatori, laboratori di educazione ambientale, mappatura delle esperienze di agroecologia, seminari di “knowledge & capacity building”, tavoli di progettazione territoriale partecipata, una Social Challenge e anche un Festival itinerante sull’agroecologia con diversi appuntamenti.

Scopri di più sul progetto: https://manitese.it/progetto/challenge-chiamata-azione

Le uova di Pasqua della Guinea-Bissau

Quest’anno la vera sorpresa di Pasqua per molte comunità è stata il miglioramento della sicurezza alimentare e della nutrizione attraverso il progetto “Ianda Guiné-Galinhas”

È da poco trascorsa la Pasqua in Guinea-Bissau, dove, fra i piatti tipici, si prepara la Galinha a Cafriela, un piatto che spesso si mangia in condivisione in un grande vassoio di riso e pollo, preparato con una tipica marinatura di aglio, cipolla, peperoncini verdi e rossi, succo di limone, sale e olio. Si festeggia mangiando insieme e servendosi dallo stesso piatto. 

La condivisione è una delle caratteristiche fondamentali anche del progetto Ianda Guiné-Galinhas, cofinanziato dall’Unione Europea, nell’ambito del quale Mani Tese, attraverso piccoli pollai familiari, cerca di migliorare l’alimentazione e le condizioni della popolazione.  

Un semplice pollaio famigliare può infatti cambiare la vita di molte persone sia per le prospettive economiche che questa attività può aprire che per un generale miglioramento e diversificazione della dieta grazie a un maggior consumo di proteine pro-capite. Opportunità che vengono date anche a chi vive nelle tabanka (villaggi) più remote delle regioni più povere del Paese. 

Investire in un progetto a lungo termine come questo dà valore al lavoro dei produttori e degli allevatori locali dando loro l’opportunità di far parte di un circolo virtuoso che mira a migliorare il benessere di intere comunità in termini di salute ma anche economici. 

La vera sorpresa della Pasqua quest’anno è stata il miglioramento della sicurezza alimentare e della nutrizione. Dentro alle uova di Pasqua, che qui in Guinea-Bissau non sono di cioccolato ma bensì uova vere, ci sono infatti gli elementi fondamentali per una ricerca del benessere, che in Guinea-Bissau è tutt’altro che scontata, ma anzi necessaria.