GIORNATA MONDIALE SULL’ACQUA: GLI STATI GARANTISCANO IL DIRITTO UMANO ALL’ACQUA

Sono passati quasi sette anni dallo storico riconoscimento dell’Assemblea Generale dell’ONU del diritto all’acqua e ai servizi igienico sanitari come un diritto umano “essenziale alla qualità della vita e funzionale all’esercizio di tutti gli altri diritti”. Era il 28 luglio del 2010 e la risoluzione era la numero 64/92. Una data che avrebbe dovuto segnare […]

Sono passati quasi sette anni dallo storico riconoscimento dell’Assemblea Generale dell’ONU del diritto all’acqua e ai servizi igienico sanitari come un diritto umano “essenziale alla qualità della vita e funzionale all’esercizio di tutti gli altri diritti”. Era il 28 luglio del 2010 e la risoluzione era la numero 64/92.

Una data che avrebbe dovuto segnare una svolta per la comunità internazionale ma che in realtà, a parte rare eccezioni, non ha finora registrato una reale volontà politica degli Stati di recepire la risoluzione ONU e trasformarla in un diritto esigibile, per esempio definendo un quantitativo minimo di litri garantito a ogni cittadino (o straniero) residente sul proprio territorio.

E così oggi nel mondo si contano 663 milioni di donne, uomini e bambini che vivono senza acqua potabile in casa, trascorrendo ore in coda o in cammino per accedere a fonti remote, e oltre 2,6 miliardi di persone che non dispongono di servizi igienici di base, la cui assenza è causa primaria di contaminazione della poca acqua disponibile e delle malattie collegate (fonte: Oms/Unicef).

Cosa fare?

Noi di Mani Tese siamo convinti che occorra concentrare gli sforzi della società civile e dei movimenti sociali verso uno strumento di diritto sovranazionale che sia cogente e quindi non aggirabile da parte degli Stati. Insieme al CICMA – Comitato Italiano per il Contratto Mondiale sull’Acqua e con il supporto di giuristi ed esperti internazionali abbiamo quindi redatto una proposta di “Protocollo Opzionale al Patto Internazionale sui Diritti economici sociali e culturali” e lanciato la campagna mondiale “Water Human Right Treaty”.

Il progetto è ambizioso e necessita di un supporto ampio e diversificato. Anche da parte tua che stai leggendo. Se vuoi saperne di più e dare la tua adesione, visita il sito: www.waterhumanrighttreaty.org

NASCE “GIUSTIZIAMBIENTALE.ORG”, IL PORTALE CHE DÀ VOCE AGLI ATTIVISTI AMBIENTALI

E’ on line www.giustiziambientale.org, un nuovo spazio partecipato d’informazione e di scambio sulla giustizia ambientale promosso da Mani Tese, l’ONG che da oltre 50 anni opera a livello nazionale e internazionale per perseguire la giustizia e promuovere stili di vita sostenibili.   Giustiziambientale.org si rivolge ad attivisti, ricercatori e operatori della cooperazione allo sviluppo come […]

E’ on line www.giustiziambientale.org, un nuovo spazio partecipato d’informazione e di scambio sulla giustizia ambientale promosso da Mani Tese, l’ONG che da oltre 50 anni opera a livello nazionale e internazionale per perseguire la giustizia e promuovere stili di vita sostenibili.

 

Giustiziambientale.org si rivolge ad attivisti, ricercatori e operatori della cooperazione allo sviluppo come strumento per ampliare la conoscenza di base sulla giustizia ambientale. Il progetto intende inoltre dare voce al mondo dell’attivismo ambientale (gruppi, comunità, comitati) in lotta per difendere la bellezza, la salubrità e la cultura dei luoghi in cui vive, resistendo ai soprusi di un sistema economico incapace di garantire sostenibilità e rispetto dei diritti umani fondamentali.

 

Giustiziambientale.org_Mani Tese_2017

 

COME FUNZIONA
Giustiziambientale.org offre un servizio gratuito di aggregazione di notizie, analisi e commenti in lingua italiana e inglese sul tema. Attraverso la possibilità di pubblicare articoli e foto originali, cittadini e attivisti possono inoltre diventare “citizen journalist” sul tema della giustizia ambientale.

 

I PROMOTORI
L’iniziativa è promossa da Mani Tese in collaborazione con un gruppo di esperti provenienti dai mondi della ricerca, dell’editoria e del giornalismo, uniti dalla passione per la giustizia ambientale e fortemente convinti del suo potenziale trasformativo.
Del gruppo fanno parte: Marco Moro (direttore editoriale di Edizioni Ambiente), Emanuele Bompan (giornalista e geografo), Rosy Battaglia (giornalista e fondatrice di Cittadini Reattivi), Iris Corberi (direttrice responsabile di BioEcoGeo), Simon Maurano (ricercatore di Cores Lab-Università di Bergamo), Pietro De Marinis (associazione Dévelo – Università di Milano), Chiara Pirovano (coordinatrice per il Wwf della campagna “Riutilizziamo l’Italia”).
Il progetto è realizzato con il contributo di Fondazione Cariplo.

 

A PROPOSITO DI GIUSTIZIA AMBIENTALE
La giustizia ambientale è un principio al quale si ispirano movimenti, associazioni e ONG per la difesa dei diritti umani che riconoscono l’ambiente come elemento di equità e giustizia sociale.
Il concetto si è affermato negli Stati Uniti a partire dagli anni Ottanta del secolo scorso grazie a una mobilitazione contro una discarica di rifiuti tossici nella contea nera di Warren in North Carolina. A partire dal primo decennio del XXI secolo la giustizia ambientale è entrata nel campo di interesse di diverse agenzie delle Nazioni Unite e nelle attività di denuncia e di intervento di organizzazioni non governative in Africa, Asia e America Latina. Nel 2002, in occasione del secondo Summit mondiale sullo sviluppo sostenibile di Johannesburg, alla connotazione di difesa dall’ingiustizia sociale si aggiunse la connotazione di difesa delle comunità locali dal depauperamento di risorse naturali causato da imprese statali e private.
Il principio di giustizia ambientale giunto ai nostri giorni si traduce in azioni volte ad affermare il diritto delle popolazioni indigene e delle comunità storicamente insediate nei territori a esercitare il pieno controllo sul terra, acqua, foreste e fonti energetiche in termini di accesso e distribuzione, di ripartizione dei proventi, di compensazione per i danni subiti.

3. KENYA, A SCUOLA DI PARTECIPAZIONE POPOLARE

Il Kenya ha varato, dopo le violenze del 2007-2008, una nuova costituzione nel 2010 per favorire la devolution e la partecipazione popolare ed è proprio per rafforzare quest’ultima che si inserisce l’attività di potenziamento della capacità degli small scale farmes (piccoli contadini) di incidere nelle politiche locali e agricole. Il progetto ha visto coinvolti 80 […]

Il Kenya ha varato, dopo le violenze del 2007-2008, una nuova costituzione nel 2010 per favorire la devolution e la partecipazione popolare ed è proprio per rafforzare quest’ultima che si inserisce l’attività di potenziamento della capacità degli small scale farmes (piccoli contadini) di incidere nelle politiche locali e agricole.

Il progetto ha visto coinvolti 80 leader comunitari destinatari di incontri di formazione sul tema dell’educazione alla Costituzione del Kenya e le possibilità che essa prevede per la partecipazione popolare, soprattutto per quanto riguarda le problematiche degli small scale farmers.

Sono state organizzate anche 2 giornate di incontro/confronto con le autorità locali con ottimi risultati, come testimonia il video. L’attività è stata inoltre estesa a 4 scuole per lavorare anche con i più giovani e i leader contadini del futuro.

I risultati, come ci raccontano dal campo, sono stati importanti e hanno avuto risposte chiare da parte delle autorità.

 

Queste attività di formazione completano il lavoro di empowerment dei contadini di supporto al reddito e di creazione di opportunità di business previste dal progetto promosso da Mani Tese. In questo modo, infatti, da un lato vengono migliorate le condizioni economiche dei contadini, permettendo ìdi far fronte alle loro necessità e, dall’altro, attraverso la formazione, si lavora sul piano polito, aiutandoli a far valere i propri diritti. Questo approccio integrato consente un cambio reale delle condizioni di vita dei destinatari del progetto.

Aiuta anche tu Mani Tese a supportare integralmente le comunità contadine: con 10 euro aiuti la partecipazione di un leader comunitario a un incontro di formazione, con 100 euro aiuti a organizzare un meeting di villaggio!

Dona ora!

Segui il lavoro sul campo di Samuele e tutte le attività di #Ricreiamolambiente.

 Il progetto AID 010149/MATE/KEN è cofinanziato dalla Cooperazione Italiana allo Sviluppo e implementato da Mani Tese e dal partner locale NECOFA. 

MANI TESE PER “LA NOSTRA EUROPA”: CI VEDIAMO IL 25 MARZO A ROMA!

Anche Mani Tese aderisce a “La nostra Europa”, una coalizione di associazioni, movimenti sociali, sindacati, organizzazioni e attori sociali che si sono riconosciuti nell’appello LA NOSTRA EUROPA | UNITA, DEMOCRATICA, SOLIDALE, impegnati per una grande mobilitazione europea il 23, 24 e 25 marzo, quando a Roma i leader della UE si incontreranno per celebrare i […]

Anche Mani Tese aderisce a “La nostra Europa”, una coalizione di associazioni, movimenti sociali, sindacati, organizzazioni e attori sociali che si sono riconosciuti nell’appello LA NOSTRA EUROPA | UNITA, DEMOCRATICA, SOLIDALE, impegnati per una grande mobilitazione europea il 23, 24 e 25 marzo, quando a Roma i leader della UE si incontreranno per celebrare i 60 anni di integrazione europea.

 

La nostra adesione è fondamentale per ribadire il sostegno a un’Europa pacifista e solidale contro tutte le derive nazionaliste e violente che stanno emergendo intorno a noi” ha dichiarato Valerio Bini, Presidente di Mani Tese.

 

Il 23 e 24 marzo, in particolare, saranno giornate dedicate a forum, iniziative e villaggio all’Università La Sapienza. Sabato 25 marzo è previsto il CORTEO per LA NOSTRA EUROPA che partirà da Piazza Vittorio alle 11:00 fino al Colosseo.

 

Noi di Mani Tese saremo presenti al corteo con una nostre delegazione: se vuoi partecipare con noi scrivici a advocacy@manitese.it. Ti aspettiamo per marciare!

 

Per informazioni:
www.lanostraeuropa.org

Per aderire all’appello:
nostraeuropa2017@gmail.com

 

La nostra Europa_Mani Tese_2017

A SCUOLA DI SARTORIA DEL RIUSO CON LE DONNE AFRICANE E ITALIANE

Di Chiara Cecotti, responsabile area volontariato e servizio civile Mani Tese   Sabato 11 marzo abbiamo avviato a Treviso la seconda edizione del corso “Quello che possono le mani!” che quest’anno propone a un gruppo di venti donne provenienti da alcuni paesi dell’Africa Occidentale di condividere saperi (e sogni) sul tema della SARTORIA DEL RIUSO. […]

Di Chiara Cecotti, responsabile area volontariato e servizio civile Mani Tese

 

Sabato 11 marzo abbiamo avviato a Treviso la seconda edizione del corso “Quello che possono le mani!” che quest’anno propone a un gruppo di venti donne provenienti da alcuni paesi dell’Africa Occidentale di condividere saperi (e sogni) sul tema della SARTORIA DEL RIUSO. Il corso è realizzato con il contributo della Regione Veneto e la collaborazione del Comune di Treviso, Assessorato alla Partecipazione con delega alle Pari Opportunità. Due donne speciali affiancano Mani Tese in questa impresa, Kadiatou Nana mediatrice linguistica e culturale e Daniela Sandoni stilista.

 

Il progetto non si propone solo di offrire una risposta a un bisogno di apprendimento, ma ha anche l’ambizione di vedere lontano e puntare a un obiettivo più ampio e generativo: l’inclusione, la partecipazione attiva delle donne alla vita della nostra comunità, il rafforzamento delle capacità personali, il riconoscimento e la visibilità oltre le mura domestiche, la promozione dell’artigianato e dell’impresa al femminile.

 

A un anno dal corso incentrato sull’autoproduzione, sabato ci siamo ritrovate con moltissima curiosità, i colori dei filati e delle stoffe recuperate, i bambini sulle spalle, il profumo del caffè e un bello spirito creatore.
Abbiamo iniziato con il sondare le nostre capacità e abbiamo imparato le tecniche base per realizzare un piccolo sacchetto di stoffa in cui inserire tutti i materiali del corso. Alle nostre amiche del Burkina Faso, della Guinea e della Costa D’Avorio, si sono affiancate altre donne italiane, impegnate alcune a partecipare alle attività di taglio e cucito, altre a intrattenere i bambini in una bellissima giornata di sole.

 

Il prossimo appuntamento del corso è previsto per sabato 1 aprile.

 

Quello che possono le mani_Mani Tese_2017

Quello che possono le mani2_Mani Tese_2017

Quello che possono le mani3_Mani Tese_2017

Quello che possono le mani4_Mani Tese_2017

MOZAMBICO, A TEATRO PER EDUCARE ALLA SALUTE

Il gruppo di teatro dei giovani di Namacurra, seguito dall’associazione NAFEZA (che si occupa di difendere i diritti delle donne), ha messo in scena un breve spettacolo teatrale sulla spiaggia di Macuse, un villaggio di pescatori immerso nel verde mozambicano. Lo spettacolo teatrale ha divertito molto bambini e adulti e, al tempo stesso, ha contribuito […]

Il gruppo di teatro dei giovani di Namacurra, seguito dall’associazione NAFEZA (che si occupa di difendere i diritti delle donne), ha messo in scena un breve spettacolo teatrale sulla spiaggia di Macuse, un villaggio di pescatori immerso nel verde mozambicano.

Teatro_Mozambico_Mani_Tese-2017

Lo spettacolo teatrale ha divertito molto bambini e adulti e, al tempo stesso, ha contribuito a diffondere messaggi importanti sulla prevenzione e cura dell’AIDS. “A vida não termina com o HIV” ma per continuare a vivere è necessario seguire il trattamento, come hanno ben spiegato i giovani attori.

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Secondo gli ultimi dati di UNAIDS, in Mozambico la malattia colpisce circa il 10% delle persone tra 15 e 49 anni. Spettacoli come questi sono fondamentali per l’educazione alla salute soprattutto se riescono a raggiungere anche aree remote come la bellissima spiaggia di Macuse.

Teatro3_Mozambico_Mani_Tese_2017_ridotta

Il progetto “Alfabetizzazione, formazione e diritti“, realizzato da Mani Tese in collaborazione con Nexus E.R., UPC-Z e NAFEZA e finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, prevede diversi spettacoli teatrali che andranno in scena nelle prossime settimane.

Teatro4_Mozambico_Mani_Tese_2017_ridotta

ACCANTO ALLE DONNE: ANCHE MANI TESE SOSTIENE LO SCIOPERO GLOBALE DELL’OTTO MARZO

Mani Tese è accanto alle donne che hanno deciso di aderire allo sciopero globale che coinvolge diversi Paesi nel mondo, in occasione della Giornata della Donna. Siamo convinti e convinte che tutti gli esseri umani debbano avere pari dignità e diritti. E siamo a fianco di coloro che si impegnano per raggiungere questo obiettivo. Oggi, […]

Mani Tese è accanto alle donne che hanno deciso di aderire allo sciopero globale che coinvolge diversi Paesi nel mondo, in occasione della Giornata della Donna.

Siamo convinti e convinte che tutti gli esseri umani debbano avere pari dignità e diritti. E siamo a fianco di coloro che si impegnano per raggiungere questo obiettivo.

Oggi, in particolare, siamo accanto alle donne di tutto il mondo, quelle che protestano per i propri diritti e le numerose destinatarie dei nostri progetti di cooperazione internazionale.

Siamo con le donne del Mozambico, le vittime di violenza di genere del centro Nafeza con cui collaboriamo e le trecento beneficiarie dei nostri corsi di alfabetizzazione.

Siamo con le donne della Guinea Bissau a cui dedichiamo le nostre attività di formazione e sostegno al reddito.

Siamo con le donne in Burkina Faso, di cui stiamo cercando di favorire l’inclusione nei processi di sviluppo socioeconomico nelle organizzazioni contadine.

Siamo con le donne del Benin, le mille destinatarie del nostro progetto di sviluppo della filiera della manioca che le vede coinvolte in prima persona e i numerosi gruppi beneficiari di un fondo di risparmio e credito per le loro attività generatrici di reddito.

Siamo con le donne indiane vittime dello sumangali, un insidioso sistema di sfruttamento all’interno delle fabbriche tessili.

Siamo con le donne Dalit, povere ed emarginate, in Bangladesh, dove ci impegniamo affinché non diventino merce per la tratta di esseri umani.

Siamo con le bambine della Cambogia vittime di trafficking accolte nel centro di Poipet.

Siamo con le donne, da sempre.
E continueremo a sostenerle!

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Qui informazioni sullo sciopero dell’8 marzo.

5. DECORTICATRICI E MULINI: MONTATI!