ONG, MIGRANTI E POLITICA

Le riflessioni del Presidente di Mani Tese Valerio Bini sulla recente polemica in merito al rapporto ONG-migranti.

La polemica innescata da alcuni esponenti del ceto politico italiano sul rapporto ONG-migranti ha due dimensioni, una giuridica e una politica. La prima sarà affrontata dai magistrati, se le illazioni diventeranno accuse reali e se le prove sostituiranno le ipotesi. La seconda, meno evidente, si manifesta quando si chiede alle ONG che salvano i migranti di fermare le loro navi al limite meridionale dell’isola di Malta. Quando le ONG, in sostanza, vengono accusate di essere dei “taxi del mare” e di fornire un’assistenza non prevista dagli accordi europei, garantendo de facto un corridoio umanitario verso l’Italia.

La mia impressione è che, in questa polemica, la dimensione giuridica sia stata usata come pretesto per avanzare questa critica, in realtà squisitamente politica. Un’obiezione legittima, ma decisamente scomoda da esporre per chi la avanza. Su questa dimensione politica, e in particolare sul rapporto fra ONG e politica, è bene fare qualche riflessione.

Le ONG si chiamano così per un motivo. Quando sono nate, il richiamo all’idea di “non governativo” aveva e ha ancora un forte valore politico: le ONG nascono per intervenire laddove i Governi non difendono le popolazioni civili, per indifferenza, per cinismo o per volontà di repressione. Era vero negli anni Sessanta, quando molte di queste organizzazioni nacquero per proporre una cooperazione libera dagli interessi e dalla corruzione degli Stati, ed è vero ancora oggi.

Il ruolo delle ONG che salvano i migranti nel Mediterraneo è proprio questo. Di fronte al fallimento delle Istituzioni Europee nel garantire il più elementare diritto alla vita, esse intervengono, non solo e non tanto per sostituirsi a quelle Istituzioni, ma per denunciare all’opinione pubblica il valore di alcuni principi universali che travalicano gli interessi dei singoli Stati: il diritto al cibo, il diritto alla vita, il diritto alla felicità.

La recente polemica deve servire a ricordarci che le ONG nascono proprio per aprire spazi di giustizia e di democrazia che non sono garantiti dagli Stati. Per questo motivo esse si trovano in una condizione di strutturale tensione dialettica con lo Stato.

Solo in tempi recenti, a Mani Tese è capitato almeno in due occasioni di essere cacciata dai Paesi in cui lavorava da governi autoritari perché aiutava le popolazioni locali: in Eritrea (Paese da cui provengono molti dei migranti che arrivano in Italia) e in Sudan (Paese con cui l’Italia ha firmato recentemente un accordo di polizia per il rimpatrio dei migranti).

La differenza tra uno Stato autoritario e uno Stato democratico è che nel primo la tensione con le ONG viene risolta in modo repressivo, per via giudiziaria (come in Turchia, Paese con cui l’Unione Europea ha firmato un accordo per bloccare i migranti), nel secondo essa rappresenta uno dei mezzi con cui la democrazia cresce e si rafforza.

Abbiamo detto più volte che il problema dell’immigrazione non si risolve nel Mar Mediterraneo e che il nostro lavoro quotidiano si svolge lontano dalle coste, accanto a coloro che non sono (ancora) partiti o che sono già tornati. Tuttavia oggi il Mediterraneo è diventato un simbolo perché è lì dove, nell’indifferenza degli Stati europei, vengono violati i più elementari diritti universali.

Se c’è una cosa positiva, dunque, in tutta questa polemica è che la banalizzazione di un problema estremamente complesso ci spinge, finalmente, a schierarci: vogliamo stare con chi per convinzione o per opportunismo elettorale spera che i migranti siano fermati dal mare oppure con chi si impegna perché il diritto alla vita non sia subordinato agli interessi nazionali?

Noi non abbiamo dubbi.

(Articolo pubblicato su Alley oop – Il Sole 24 Ore il 19 maggio 2017)

Di seguito la fotogallery della presenza di Mani Tese alla manifestazione 20 MAGGIO INSIEME SENZA MURI che si è tenuta sabato 20/05/2017 a Milano:

 

11. I RISCHI DELL’IMMIGRAZIONE ILLEGALE

Ci sono giorni che non dimenticherò mai qui in Guinea Bissau. Sicuramente l’organizzazione del primo dibattito comunitario di sensibilizzazione sull’immigrazione illegale e la proiezione del documentario. Il primo dei 12 djumbai comunitari (così sono chiamati i dibattiti qui in Guinea) ha interessato il quartiere periferico “Capo Verde”, sulla strada di Bafatà. E’ uno dei quartieri […]

Ci sono giorni che non dimenticherò mai qui in Guinea Bissau. Sicuramente l’organizzazione del primo dibattito comunitario di sensibilizzazione sull’immigrazione illegale e la proiezione del documentario.
Il primo dei 12 djumbai comunitari (così sono chiamati i dibattiti qui in Guinea) ha interessato il quartiere periferico “Capo Verde”, sulla strada di Bafatà. E’ uno dei quartieri che dimostra la rapida e incontrollata espansione urbanistica di una cittadina in crescita a fronte di un esodo rurale ogni anno più intenso. Molti di questi giovani infatti viene da villaggi limitrofi in città nella speranza di guadagnare qualcosa attraverso piccole attività commerciali. Moltissime le famiglie beneficiarie del progetto vivevano in settori più lontani (Boé e Pirada).
L’obiettivo delle proiezioni e dei “djumbai” è quello di sensibilizzare i giovani sui rischi dell’immigrazione illegale e sulle opportunità che il loro territorio ha da offrire (agricoltura primo fra tutti).
Noi ci stiamo provando. E i primi commenti sulle nostre attività sono molto positivi!
Segui i prossimi post per sapere i commenti della gente al djumbai e alle proiezioni!’

Segui il lavoro sul campo di Matteo e tutte le attività di #AiutaliANonFuggire in Guinea Bissau

10. USSUMANE, OTTIMO MECCANICO!

‘Ussumane è davvero un ottimo meccanico. Ha soli 21 anni ed è cresciuto nell’officina del padre che ha lavorato tantissimi anni a Bafatà, zona produttrice di riso, dove si è sempre occupato di macchine per il centro di trasformazione di riso. E lui è davvero molto preparato. Sta lavorando con noi e aiuta le nostre […]

‘Ussumane è davvero un ottimo meccanico. Ha soli 21 anni ed è cresciuto nell’officina del padre che ha lavorato tantissimi anni a Bafatà, zona produttrice di riso, dove si è sempre occupato di macchine per il centro di trasformazione di riso. E lui è davvero molto preparato.

Sta lavorando con noi e aiuta le nostre associazioni con grande professionalità. Ha iniziato i corsi in maniera formidabile: smonta le parti di motore interessate alla manutenzione e le fa rimontare ai formandi. Cambio d’olio e controllo dell’acqua ormai sono pratiche comuni e consolidate dal comitato di gestione. E le macchine lavorano davvero tanto… Basta guardare nelle foto quanta pula c’è al lato delle macchine!!!’


Segui il lavoro sul campo di Matteo e tutte le attività di #AiutaliANonFuggire in Guinea Bissau.

OGNI COSA A SUO TEMPO: KASSA E LE DONNE DI BORONKONNÉ

KASSA Matohou è la presidente del gruppo di donne trasformatrici di manioca di Boronkonné presso il comune di Toucountouna in Benin. Una brava donna, lavoratrice e intelligente, che dirige un gruppo di una quarantina di donne, uno dei più coesi e intraprendenti fin da quando nel 2009 Mani Tese ha iniziato a collaborare con loro. […]

KASSA Matohou è la presidente del gruppo di donne trasformatrici di manioca di Boronkonné presso il comune di Toucountouna in Benin. Una brava donna, lavoratrice e intelligente, che dirige un gruppo di una quarantina di donne, uno dei più coesi e intraprendenti fin da quando nel 2009 Mani Tese ha iniziato a collaborare con loro. Kassa è vedova da due mesi e ai recenti funerali del marito hanno partecipato, per solidarietà e affetto verso questa donna combattiva, tutta l’équipe di Mani Tese e i rappresentanti di tutti i gruppi di donne delle zone limitrofe.

Nonostante la sua visione sempre chiara e le sue testimonianze commoventi sull’impatto positivo dei progetti di Mani Tese sulla vita delle donne e delle loro famiglie, inizialmente Kassa si è mostrata reticente all’idea di unirsi agli altri gruppi del Comune di Toucountouna per costituire una cooperativa di secondo livello, che avrebbe permesso al gruppo di accedere a diversi servizi di supporto per la trasformazione e la commercializzazione dei prodotti tra cui quello del credito.

Kassa e le donne del suo gruppo erano timorose nel fare questo passaggio, evidentemente non si sentivano pronte o forse non volevano investire le loro risorse per pagare l’adesione alla cooperativa. Mani Tese ha così scelto non di abbandonare il gruppo che non rispondeva più agli step previsti dal progetto ma al contrario di rafforzare il supporto e l’accompagnamento affinché la scelta maturasse piano piano e con i tempi di cui ciascuno ha bisogno.

Kassa ha potuto partecipare con altre donne leader dei gruppi alla visita di scambio in Burkina Faso realizzata lo scorso aprile, esperienza che le ha permesso di conoscere come altri gruppi in un altro Paese sono organizzati e i vantaggi del collaborare e fare rete, condividendo la responsabilità di creare insieme qualcosa di più grande.

Rientrata in Benin, e dopo aver raccontato la sua esperienza ai membri del proprio gruppo, ha deciso di aderire alla cooperativa dei gruppi di donne di Toucountouna, versando la quota prevista.

Si tratta di una bella soddisfazione per tutti, per gli altri gruppi che potranno avere anche Borokonné nella cooperativa e beneficiare dell’esperienza e delle capacità di Kassa e ovviamente per i membri del gruppo di Borokonné, che potranno da subito accedere ai servizi della cooperativa, a partire dal microcredito.

Questa esperienza ci conferma che la metodologia di Mani Tese di mettersi a fianco delle comunità in cui si interviene lasciandole protagoniste e responsabili del proprio sviluppo è una scelta vincente.

Réunion préparatoire visite d'échanges au Burkina_mani tese_2017
Riunione in vista della visita di scambio in Burkina Faso.

ON LINE L’ASTA BENEFICA WO/MAN A FAVORE DI MANI TESE

Torna Wo/Man Italian Style, l’evento shop di moda che seleziona brand indipendenti, 100% Made in Italy. La seconda edizione andrà in scena in Corso Como 5, nei giorni 27 e 28 maggio dalle ore 11.00 alle 24.00 il sabato e alle 20.00 la domenica (ingresso libero, orario continuato). Da questa edizione, Wo/Man in collaborazione con […]

Torna Wo/Man Italian Style, l’evento shop di moda che seleziona brand indipendenti, 100% Made in Italy. La seconda edizione andrà in scena in Corso Como 5, nei giorni 27 e 28 maggio dalle ore 11.00 alle 24.00 il sabato e alle 20.00 la domenica (ingresso libero, orario continuato).

Da questa edizione, Wo/Man in collaborazione con www.charitystars.com, ha deciso di sostenere Mani Tese con un’asta online a partire da oggi fino al 2 giugno, dove potrete aggiudicarvi accessori unici che sono stati donati dai designer. Il ricavato andrà a supporto della campagna I Exist contro le schiavitù moderne.

Cosa aspetti? Scegli l’oggetto di moda che più ti piace su Charitystars e fai la tua offerta!

Se vuoi vedere dal vivo le opere all’asta, ti aspettiamo il 27 e 28 maggio all’evento Wo/Man Italian Style in Corso Como 5, dove saremo presenti anche noi di Mani Tese con un banchetto informativo. Una bella occasione per ammirare oggetti di moda di brillanti designer, che si racconteranno e faranno conoscere le loro creazioni.

LA GIORNATA DELL’UNIONE EUROPEA IN GUINEA BISSAU

Martedì 9 maggio si è svolto presso gli spazi della Delegazione dell’Unione Europea nella Repubblica della Guinea Bissau un evento in concomitanza con la Giornata dell’Unione Europea. L’iniziativa ha rappresentato un momento utile per tutte le organizzazioni che promuovono i progetti finanziati dalla UE in Guinea Bissau per presentare gli obiettivi, i risultati e i […]

Martedì 9 maggio si è svolto presso gli spazi della Delegazione dell’Unione Europea nella Repubblica della Guinea Bissau un evento in concomitanza con la Giornata dell’Unione Europea.

L’iniziativa ha rappresentato un momento utile per tutte le organizzazioni che promuovono i progetti finanziati dalla UE in Guinea Bissau per presentare gli obiettivi, i risultati e i prodotti delle loro attività.

Anche Mani Tese era presente con alcuni membri del suo staff per illustrare le iniziative di cui si occupa ormai da diversi decenni nel Paese.

MARTESANA IN FESTA PER LA RETE AGROECOLOGICA

Nonostante la pioggia, domenica 7 maggio a est di Milano è stata una giornata luminosa, che ha visto la partecipazione calorosa da parte degli attivisti agricoli e di tutti i partner del nostro progetto Agroecologia in Martesana.   Al mattino siamo stati a visitare la cooperativa agricola di Castel Cerreto, dove Francesco ci ha mostrato […]

Nonostante la pioggia, domenica 7 maggio a est di Milano è stata una giornata luminosa, che ha visto la partecipazione calorosa da parte degli attivisti agricoli e di tutti i partner del nostro progetto Agroecologia in Martesana.

 

Al mattino siamo stati a visitare la cooperativa agricola di Castel Cerreto, dove Francesco ci ha mostrato come gli asparagi crescono, facendosi strada tra la paglia, e poi ci ha accompagnato in una camminata esplicativa nel frutteto della sua cooperativa.

 

Al pomeriggio, ci siamo ritrovati a Cassina de’ Pecchi per un momento di festa conclusivo aperto a tutti, animato anche dai più piccoli dove abbiamo respirato lo spirito di un progetto che ha saputo creare un’innovativa ed entusiasta rete agroecologica di produttori, consumatori e attivisti sul territorio.

 

Grazie a tutti e a tutte per essere stati con noi!

 

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IN GUATEMALA PER PROMUOVERE LA SOVRANITA’ ALIMENTARE

Da più di 10 anni siamo in Guatemala per promuovere la sovranità alimentare e il rispetto del diritto al cibo.   In questo Paese – segnato da degrado ambientale, esclusione sociale delle popolazioni indigene e crisi alimentare causata dai cambiamenti climatici – abbiamo da poco intrapreso il progetto SOBERANOS: Promozione della sovranità alimentare attraverso il […]

Da più di 10 anni siamo in Guatemala per promuovere la sovranità alimentare e il rispetto del diritto al cibo.

 

In questo Paese – segnato da degrado ambientale, esclusione sociale delle popolazioni indigene e crisi alimentare causata dai cambiamenti climatici – abbiamo da poco intrapreso il progetto SOBERANOS: Promozione della sovranità alimentare attraverso il sostegno ai processi di decentramento territoriale nel Corredor Seco, cofinanziato dalla Regione Toscana.

 

Nelle comunità beneficiate dal progetto, continua la collaborazione di Mani Tese con il Dipartimento di Gestione dei Sistemi Agrari, Alimentari e Forestali (GESAAF) dell’Università degli Studi di Firenze. Beatrice, Giulio e Antonio, che ne fanno parte, proprio in questi giorni hanno presentato il progetto SOBERANOS al Centro Universitario de Oriente (CUNORI) di Chiquimula. Nel contempo hanno anche iniziato le visite di campo nelle comunità, funzionali all’installazione di sistemi di raccolta di acqua piovana per l’irrigazione di orti familiari.

 

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