3. LAGO DI BARINGO: NATURA E PROGETTI

Una nuova puntata del Mazingira Tour 2017 in Kenya, un campo di turismo responsabile tra natura, cultura e solidarietà con il popolo kenyota

di Stella Mecozzi – Coordinatrice Mazingira Tour 2017

Nei tre giorni nella Contea di Baringo, abbiamo visitato i progetti che si snodano attorno al lago di Baringo, immersi nella natura di questa zona.

Purtroppo a causa della deforestazione, il lago è esondato, distruggendo le strutture ricettive e commerciali nate sulla riva e alterando la biodiversità presente.
I progetti di sviluppo di quest’area lavorano sull’agricoltura e sull’allevamento di Tilapia, pesce tipico.
Diverse le formazioni per le comunità che vivono attorno al lago che si basano sulle modalità di coltivazione per migliorare la produzione come anche quelle nelle scuole.
La sorpresa di tutti è arrivare al Ruko Community Wildlife Conservancy e incontrare libere le 8 giraffe, protette in questa area.

Leggi le altre puntate del diario Mazingira Tour 2017

 

YOROTO DAL BENIN: UNA VITA PER IL VILLAGGIO E LA MANIOCA!

Vicepresidente di uno dei cinque gruppi di donne del villaggio di Tampègré in Benin, Yoroto è stata eletta la presidente dell’unione di cooperative di donne del villaggio

Vicepresidente di uno dei cinque gruppi di donne del villaggio di Tampègré in Benin, appartenente al gruppo Yeerina n yon, Yoroto è stata eletta presidente dell’unione di cooperative di donne del villaggio. L’unione riunisce  14 gruppi che svolgono diverse attività come la trasformazione della manioca, del karité, della  soja e delle arachidi in diverse località del comune di Toucountouna, salvo a Kouba, dove è presente un’altra cooperativa che raccoglie i 5 gruppi di donne di Kouba.

Yoroto è di indole pacata, gioviale, lavoratrice e incline all’amicizia sia con le donne del suo gruppo d’origine, sia con i membri dell’Unione di cui lei è presidente.

Analfabeta, ma intelligente e lucida, non prova mai imbarazzo a richiamare, se necessario con autorevolezza, la disciplina, ma è una donna dal cuore d’oro! Yoroto, non smette mai di far sapere ai visitatori, da qualunque luogo provengano, fino a che punto Mani Tese ha cambiato in positivo la vita delle donne, delle loro famiglie, ed anche delle loro comunità, grazie ai diversi progetti di trasformazione della manioca.

Le difficoltà durante il periodo di scarsità di cibo, che imperversavano ogni anno da maggio ad agosto, ormai sono soltanto un brutto ricordo.

Leggi il nostro progetto “Protagonismo al femminile e sviluppo economico in Benin”

 

TAVOLA ROTONDA: REINSERIMENTO SOCIALE E DIRITTI DEI DETENUTI IN GUINEA-BISSAU

Sensibilizzare gli attori della giustizia in Guinea-Bissau affinché le leggi siano applicate per migliorare le condizioni di reclusione dei prigionieri.

Il 19 ottobre è stata realizzata una tavola rotonda sulla giustizia riparatrice e sulle misure alternative di pena, organizzata da Mani Tese e dalla Direzione Generale dei Servizi Prigionali del Ministero di Giustizia della Guinea-Bissau.

Numerosi gli interventi tra cui quelli di Peacebuilding Fund, della rappresentante dell’Unione Europea e di Voz di Paz sul tema. Molti gli spunti di avvocati, società civile e del giudice di esecuzione di pena della Guinea-Bissau.

Ancora una volta ribadiamo che la prigione è l’alternativa estrema rispetto a pene più eque e più utili per favorire il reinserimento sociale ed economico come il lavoro socialmente utile e altre modalità molto efficaci.

L’obiettivo della tavola rotonda è stato quello di sensibilizzare gli attori della giustizia in Guinea-Bissau affinché, tutte le leggi rispetto a questi temi, ben sviluppati, siano applicati per migliorare le condizioni di reclusione dei prigionieri.

Ringraziamo le volontarie di ENGIM per il supporto alla comunicazione e alla fotografia.

Presentazioni per approfondire:

  1. Medidas Alternativas de Pena e de reinserção social
  2. TIPOS DE MEDIDAS ALTERNATIVAS NA GUINÉ-BISSAU

IL PANE DOLCE DEI MIGRANTI DI RITORNO IN GUINEA-BISSAU

Attivo e funzionante il forno comunitario a Gabu nell’ambito del progetto “Ritorniamo per rimanere”.

Un forno, un’associazione giovanile, otto migranti di ritorno. Un piccolo gruppo di donne. Un quartiere periferico della città di Gabù.

Quella che raccontiamo in queste poche righe è una storia di una attività produttiva e di piccole economie di quartiere, di riscatto e di integrazione sociale. La storia è di un forno comunitario del quartiere di Capo Verde gestito dall’associazione Mon Na Lama insieme ad alcuni migranti di ritorno che da giugno 2017 lavorano attivamente all’interno del forno producendo pane, ciambelle e pan dolce.
Un idea, questa del pan dolce (pãozinho) che consente ad Aliu e Samba, due giovani che hanno tentato il viaggio in Europa e subito violenze in Libia, di avere un piccolo reddito e di riscattarsi a livello comunitario.
Quasi ogni giorno il forno produce 300 pani dolci che vengono venduti attraverso un porta a porta con l’ausilio di biciclette e una vendita a piccole botteghe di quartiere.

Molti bambini assalgono le biciclette per poterlo assaggiare! Provare per credere. Squisitezze pasticciere da leccarsi i baffi…

L’UNHCHR IN LIBIA: “MIGRANTI DETENUTI OLTRAGGIO ALLA COSCIENZA DELL’UMANITÀ”

L’Alto Commissario delle Nazioni Unite ai Diritti Umani ha denunciato il deterioramento delle condizioni di detenzione dei migranti nel Paese.

A seguito della missione degli osservatori internazionali in Libia, l’Alto Commissario delle Nazioni Unite ai Diritti Umani ha denunciato il deterioramento delle condizioni di detenzione dei migranti nel Paese, giudicando “disumana” la cooperazione dell’Unione Europea con questo Paese.

“La comunità internazionale non può continuare a chiudere gli occhi sugli inimmaginabili orrori vissuti dai migranti in Libia e sostenere che la situazione non può essere risolta che migliorando le condizioni di detenzione” ha affermato in un comunicato l’Alto Commissario Zeid Raad al Hussein sostenendo che “la politica dell’Ue che consiste nell’aiutare la guardia costiera libica e intercettare e respingere i migranti è disumana”.
La sofferenza dei migranti detenuti in Libia è un oltraggio alla coscienza dell’umanità”, ha aggiunto.

L’Alto Commissario ha denunciato l’aiuto fornito dall’Ue e dall’Italia alla guardie costiere libiche per arrestare i migranti in mare sostenendo inoltre che “i centri di detenzione in Libia devono essere chiusi. La situazione in questi campi è inaccettabile”.

Secondo le cifre del Dipartimento libico di lotta contro la migrazione illegale, citate dall’Onu, 19.900 persone si trovano in questi centri a inizio novembre, rispetto alle circa 7.000 di metà settembre. Questo consistente aumento delle detenzioni segue violenti combattimenti a Sabrata, città dell’ovest della Libia diventata piattaforma di partenza dei migranti verso l’Europa. La situazione nei campi libici, documentata anche in un reportage esclusivo di Cnn, rivela una vera e propria tratta di esseri umani del tutto paragonabile a quella degli schiavi.

“La protezione dei nostri confini non può giustificare quello che sta accadendo sull’altra sponda del Mediterraneo con il supporto dell’Europa e dell’Italia – dichiara Valerio Bini, Presidente di Mani Tese – Quanto riportato dagli osservatori internazionali ci confermano che i migranti sono le prime vittime delle schiavitù moderne non solo in Libia. I dati aggiornati dell’ILO mostrano che una vittima del lavoro forzato su quattro è stata sfruttata al di fuori del suo paese di residenza, lo stesso vale per tre vittime su quattro di sfruttamento sessuale”

“La denuncia dell’Alto commissario delle Nazioni Unite ai diritti umani – aggiunge Bini – rafforza la convinzione e l’impegno che mettiamo come Mani Tese nel contrastare le forme di schiavitù moderna attraverso un programma multisettoriale che incrocia attività di sensibilizzazione ed educazione in Italia con progetti di contrasto, prevenzione e protezione delle vittime di lavoro minorile, trafficking e sfruttamento lungo le filiere produttive”.

SCHIAVE SCINTILLANTI: INCONTRO CON SILVESTRO MONTANARO

In occasione della Giornata Contro la Violenza sulle Donne, Mani Tese propone un incontro per parlare delle vittime dello sfruttamento sessuale

“Ho sopportato ogni orrore e sono divenuta un corpo che scintilla e scintillare per tutte noi è innanzitutto sorridere. Voi uomini, voi stranieri, avete bisogno di comprarci sorridenti per chetare i vostri sensi di colpa, illudervi, nascondervi la semplice verità di star pagando un corpo che ha anche un’anima cui è stata rubata la libertà, la purezza e la gioia”

(Da “Il cuore coperto di neve” di Silvestro Montanaro)

Nel mondo sono 4,8 milioni le vittime di sfruttamento sessuale. Di queste, la maggior parte è donna.
Abusate, seviziate, prigioniere, costrette a prostituirsi: è la spaventosa vita quotidiana di moltissime schiave, spesso bambine.

In occasione della Giornata Contro la Violenza sulle Donne (25 novembre 2017), Mani Tese propone l’evento “SCHIAVE SCINTILLANTI – Le vittime della prostituzione e dello sfruttamento sessuale”.

Un incontro con Silvestro Montanaro, giornalista e documentarista (noto come autore del programma di Rai Tre “C’era una volta”), che ha raccolto le storie delle vittime di sfruttamento sessuale durante le sue coraggiose inchieste e le ha pubblicate nel libro “Col cuore coperto di neve”.

Dialogano insieme a lui, Chiara K. Cattaneo, Program Manager della Campagna “I Exist” di Mani Tese e Sr. Claudia Biondi, Responsabile Area Tratta e Prostituzione di Caritas Ambrosiana.

L’incontro si terrà Sabato 25 novembre 2017, alle ore 18.00, presso la sede di Mani Tese in Piazzale Gambara 7/9, Milano.
L’ingresso è libero.

SCARICA LA LOCANDINA DELL’EVENTO

Leggi la nostra intervista a Silvestro Montanaro

AL NOSTRO PARTNER DAMNOK TOEK IL PREMIO “CHILD 10 AWARD”!

Sam Sovannarith, Direttore di Damnok Toek, nostro partner in Cambogia, è da poco tornato da Stoccolma dove ha ritirato il premio Child 10 Award 2017

Damnok Toek, che in lingua khmer significa goccia d’acqua, è nostro partner in Cambogia dal 2008. Con questa organizzazione stiamo promuovendo il progetto “Bambini al sicuro in Cambogia” che prevede il supporto a un centro di accoglienza per bambini vittime di trafficking e a rischio di abusi.

Sam Sovannarith, Direttore di Damnok Toek, è da poco tornato da Stoccolma dove ha ritirato il premio Child 10 Award 2017 promosso da Sophie Stenbeck Family Foundation, Reach for Change ed ECPAT Sweden.

Il Child 10 Award viene rilasciato ogni anno a 10 imprenditori sociali che, in tutto il mondo, si sono distinti nella promozione e nella difesa dei diritti dei bambini.

Di seguito il video proiettato durante la cerimonia di premiazione:

Scopri le attività che Mani Tese supporta in Cambogia grazie a Damnok Toek

GUINEA-BISSAU, SINERGIE VIRTUOSE PER LA REINTEGRAZIONE DEGLI EX DETENUTI

RENASCER è l’organizzazione di ex detenuti creata in Guinea Bissau per promuovere la diffusione dei diritti dei prigionieri e il loro reinserimento

RENASCER è l’organizzazione di ex detenuti creata di recente in Guinea Bissau all’interno del progetto Prisioneiro tene balur (Il prigioniero ha valore). L’associazione RENASCER nasce con l’idea di promuovere attività di diffusione dei diritti dei prigionieri appoggiando il loro reinserimento sociale e familiare.

Ma non si può pensare a un reinserimento sociale senza la possibilità e la certezza di un lavoro. Per questo motivo, grazie anche alla collaborazione di ENGIM, stiamo lavorando con i membri di RENASCER per valorizzare le loro idee cercando di concretizzare i loro sogni.

I membri dell’associazione sono molto entusiasti di questa collaborazione. Tanto che Ivanildo, segretario dell’associazione, ha accompagnato Mani Tese, insieme ad altri suoi colleghi, in una serie di conferenze lanciate da Desafio GB, programma di rilancio delle micro imprese in Guinea Bissau, il 23 settembre.

Il loro impegno e la loro voglia ci spingono a un ultimo mese di progetto molto intenso. Grazie alle competenze agricole acquisite in carcere in questi anni, RENASCER ha infatti deciso di cimentarsi nella creazione di un pollaio comunitario e nell’allevamento di suini.

E allora perché non creare sinergie con i progetti in corso in Guinea Bissau, dove si sta sviluppando proprio una filiera avicola? Sabato 30 settembre abbiamo dunque visitato il CEDAVES (centro avicolo) e i piccoli pollai familiari dei quartieri periferici di Bissau finanziati dal nostro progetto “Promozione della filiera avicola in Guinea Bissau”. Alfredo, Segunda, Paula, ci hanno raccontato dei loro piccoli successi economici e del loro impegno, sacrificio e dedizione nell’allevamento di polli.

Nei prossimi giorni l’associazione si riunirà per iniziare a pensare concretamente al loro piccolo pollaio e noi di Mani Tese cercheremo di accompagnare gli amici di RENASCER in questo sogno.

Il processo di reintegrazione dei detenuti continua anche grazie alla sinergia tra i nostri progetti!

Ivanildo, segretario dell'associazione RENASCER
Ivanildo, segretario dell’associazione RENASCER
Foto di gruppo conferenza sviluppo micro imprese
Foto di gruppo alla conferenza sviluppo micro imprese
Visita al CEDAVES
Visita al CEDAVES
Alfredo, direttore di ASAS spiega la filiera avicola nel centro di Antula
Alfredo, direttore di ASAS spiega la filiera avicola nel centro di Antula
Pollai costruiti con materiale di poco valore. l'esperienza di Segunda
Pollai costruiti con materiale di poco valore. l’esperienza di Segunda
Costruzioni artigianali. Si può fare anche con poco
Costruzioni artigianali. Si può fare anche con poco
Visita nei pollai
Visita e curiosità nei pollai