CONSUMARE SOSTENIBILE: SOGNO O BISOGNO?

Laboratori di idee per affamati di alternative presso il Giardino Nascosto di Cascina Martesana

“Se si sogna da soli, è solo un sogno. Se si sogna insieme, comincia la realtà”.

(Proverbio africano)

Orti condivisi, attività di riuso, spazi comuni, gruppi di acquisto locali…Iniziative e stili di vita che a Milano stanno già creando una nuova realtà sostenibile.
Domenica 3 giugno, presso “Il Giardino Nascosto” di Cascina Martesana (in Via Luigi Bertelli 44 a Milano), li esploreremo insieme attraverso un pomeriggio con tavoli di confronto sui temi della sostenibilità e laboratori pratici per grandi e bambini.

La partecipazione è libera e gratuita.

L’evento – organizzato da Mani Tese, Recup e ETC – è realizzato nell’ambito del Festival dello sviluppo sostenibile promosso da ASviS.

Vi aspettiamo!

Ecco il programma dell’evento:

CONSUMARE SOSTENIBILE: SOGNO O BISOGNO?
Laboratori di idee per affamati di alternative

 

15:00 – 17:00 TAVOLI DI CONFRONTO

Discutiamo insieme di:

  • Riuso e riciclo
  • Consumo etico
  • Cibo e alimentazione
  • Spazi e comunità

Iscrizione obbligatoria: per partecipare, compila il modulo qui sotto!

Dalle 17:30 LABORATORI PRATICI

  • Laboratorio sull’orto:
    • SEED BOMBS E GUERRILLA GARDENING Creeremo piccole “bombe” di argilla e compost ripiene di semi, per riempire di colori e profumi la città e  seminare anche nelle zone inaccessibili. Scopriremo la storia delle Seed Bombs, da Fukuoka al Guerrilla Gardening.
    • KOKEDAMA, PIANTE VOLANTI GIAPPONESI Impareremo a realizzare eleganti piante ornamentali, seguendo antiche tecniche giapponesi. Una sfera di vero muschio farà da “vaso” alla pianta che sceglierai. Semplice da curare, si potrà appendere sia in casa che all’aperto (il laboratorio è gratuito, ma per chi volesse portare a casa il proprio kokedama è previsto un contributo di almeno 10€ come rimborso per i materiali).
  • Laboratorio di cucito: RICREIAMO DAI JEANS! Realizzeremo dei cestini porta-oggetti ricavati dal fondo di jeans ormai non più indossabili e quindi destinati alla discarica. Avremo a disposizione bottoni e passamanerie vintage per decorarli. Voi dovrete portare solamente la vostra fantasia!
  • Laboratorio sul riusoI COLORI NATURALI Una riflessione sull’uso degli scarti di frutta e verdura per ottenere dei colori naturali dalle tinte molto delicate, simili ad acquerello. La semplicità del progetto permette di replicarlo anche a casa.

I laboratori sono aperti a tutti!

A seguire ASSAGGI SOSTENIBILI
Un assaggio di lotta allo spreco alimentare grazie al cibo recuperato da Recup.

TUTTE LE INIZIATIVE SONO LIBERE E GRATUITE FINO AD ESAURIMENTO POSTI.

Partecipa all’evento Facebook!

Leggi la locandina (clicca sull’immagine per scaricare la versione PDF):

Locandina 3 giugno A3

 

Compila il modulo di iscrizione per partecipare ai tavoli di confronto:

EMERGENZA KENYA: SOSTENIAMO LA POPOLAZIONE DOPO IL CROLLO DELLA DIGA!

A causa delle precipitazioni, nella zona di Molo occorre far fronte alla contaminazione dell’acqua: aiutaci a fornire dei kit di potabilizzazione

Il Kenya, dopo 3 anni di siccità, sta vivendo una stagione della piogge caratterizzata da fortissime e anomale precipitazioni. Secondo i dati della National Disaster Management Agency (NDMA), a oggi ben 311.164 persone sono state sfollate mentre 132 hanno perso la vita.

L’ultima tragedia è accaduta proprio nella contea di Nakuru, in cui opera Mani Tese, dove una diga privata, situata nei pressi della cittadina di Solai, è crollata a causa delle ormai incessanti precipitazioni uccidendo più di 40 persone di cui quasi la metà bambini.

Da Mombasa a Nakuru, al nord del Kenya, l’emergenza è continua. Se prima si attendeva la tanto agognata pioggia, ora i campi e il bestiame tradizionale, allevato allo stato brado, sono sommersi dall’acqua. In questo duro periodo, sono andati persi ben 6.000 capi di bestiame e le precipitazioni dureranno almeno fino alla fine del mese di maggio.

Perché succedono tali fenomeni?

La causa è nell’alternanza dei fenomeni naturali di El Niño e La Niña, fortemente accentuati sia dal processo di cambiamento climatico, sia da anni di negligenza nella conservazione del territorio, con una forte riduzione delle zone forestali. Il terreno disboscato con le forti piogge è stato sottoposto a una tremenda erosione, che sta portando tonnellate di sedimenti a valle, causando il fortissimo interramento delle dighe e la distruzione di strade e vie di comunicazione.

Come stiamo cercando di far fronte al problema?

Attualmente siamo impegnati, insieme al nostro partner locale NECOFA, nel fornire assistenza in questo difficile frangente. Nell’ambito del progetto “IMARISHA! ENERGIE RURALI PER LA LOTTA AL CAMBIAMENTO CLIMATICO E LA SALVAGUARDIA AMBIENTALE“, cofinanziato da AICS, stiamo infatti lavorando al consolidamento degli argini e alla riforestazione. Nelle ultime settimane abbiamo intrapreso un grossissimo lavoro con più di 10 ettari di terreno scoperto ed eroso nella zona di Ndoinet, che si trova lungo un fiume che andrà ad alimentare un bacino di raccolta per l’acqua di Nakuru.

Stiamo inoltre proteggendo 4 sorgenti d’acqua e vari km di un fiume completamente eroso nella zona di Molo.

L’attività è realizzata in collaborazione con il Kenya Forest Service e con le comunità, valutando, con il loro ausilio, le situazioni più critiche e che più hanno avuto un impatto negativo sulla popolazione. Si tratta di un lavoro importante per consolidare il terreno ed evitare la perdita di sedimenti e di fertilità dei suoli e per evitare tragedie come quelle accadute.

Solo una costante cura del territorio è la soluzione per evitare simili tragedie.

Il Kenya, con il forte sviluppo economico degli ultimi anni, ha sacrificato la conservazione della natura sull’altare del facile profitto e della speculazione edilizia. Ora le strade allagate di Nairobi e Mombasa e delle principali città, l’erosione e le tragedie come  quella di Solai devono rappresentare i campanelli d’allarme per un’inversione di rotta prima che si verifichino ulteriori e anche peggiori disastri.

Come sostenerci?

A causa dell’inondazione di molti pozzi e la distruzione delle latrine, nella zona di Molo occorre far fronte a un problema di contaminazione dell’acqua. Per ovviare a questa situazione, stiamo fornendo alle famiglie dei kit di potabilizzazione dell’acqua.

Con 20 euro puoi contribuire all’approvvigionamento di un kit per una famiglia colpita dalle alluvioni.
Donare è semplice: vai sulla pagina on line del progetto di Mani Tese e clicca nella sezione “DONA ORA” scegliendo la prima opzione di donazione.

Grazie per il tuo contributo!

FATIMA E I SUOI GEMELLI: CRESCERE INSIEME AL NOSTRO PROGETTO

Fatima divide il suo tempo tra il pollaio, la casa e i campi e si porta sempre con sé i suoi due gemelli. Abdul e Mamadu sono abituati a seguire la loro madre e, per passare il tempo, si inventano dei giochi. Nelle foto successive, scattate dal 2016 al 2018, potete vedere come sono cresciuti!

Fatima ha 27 anni e vive nel villaggio di Bafata-Oio in Guinea-Bissau. Dal 2016 con la sua associazione “Wula Nafa” alleva polli.

Fatima divide il suo tempo tra il pollaio, la casa e i campi e si porta sempre con sé i suoi due gemelli. Abdul e Mamadu sono abituati a seguire la loro madre e, per passare il tempo, si inventano dei giochi. Nelle foto successive, scattate dal 2016 al 2018, potete vedere come sono cresciuti!

Il progetto “No pui asas pa disinvovlimentu (Promozione della filiera avicola in Guinea-Bissau) promosso da Mani Tese ha come obiettivo quello di migliorare la situazione alimentare e nutrizionale della popolazione rurale e urbana della Guinea-Bissau introducendo l’avicoltura. Secondo l’ultimo studio del WFP e della FAO nella regione di Oio l’indice di insicurezza alimentare è di 94,2%, uno dei piú alti a livello nazionale.

Mani Tese e ASAS DE SOCORRO in 3 anni hanno aiutato a costruire 11 pollai comunitari nella regione.

I pollai hanno la funzione di produrre polli e uova e servono sopratutto come esempio. Grazie ad essi, infatti, il numero di pollai comunitari o famigliari nella regione è triplicato.

Per la a nutrizione, soprattutto dei bambini, le uova sono ottime fonti di proteine in un Paese con una dieta carente a livello proteico. Secondo uno studio condotto da Mani Tese risulta infatti che il 20% della popolazione intervistata non consuma uova e il 50% degli intervistati consuma 1 o 2 uova per settimana.

Con questo progetto stiamo strutturando la filiera avicola offrendo opportunità di lavoro a donne e uomini e migliorando l’alimentazione di grandi e soprattutto dei bambini.

Di seguito le foto di Fatima e i suoi gemelli: la prima foto l’abbiamo scattata nel 2016, la seconda nel 2017 e la terza nel 2018. Il nostro progetto è cresciuto insieme a loro!

fatima_guineabissau_manitese_2016

fatima_guineabissau_manitese_2017

fatima_guineabissau_manitese_2018

MOZAMBICO PRIMA E DOPO: RIGENERARE IL SUOLO CONTRO I CAMBIAMENTI CLIMATICI

Le foto del suolo rigenerato di tre comunità della provincia della Zambezia dove è in corso il nostro Progetto FORESTE prima e dopo il nostro intervento.

In queste foto vi mostriamo il suolo rigenerato di tre comunità della provincia della Zambezia dove è in corso il nostro Progetto FORESTE prima e dopo il nostro intervento.

Applicando le principali tecniche dell’agricoltura di conservazione – ovvero alterazione minima del suolo, copertura permanente del suolo e rotazione delle colture – è stato infatti possibile rigenerare la fertilità del suolo in pochi mesi.

La salute del suolo è molto importante anche per quanto riguarda il contrasto ai cambimenti climatici, come sostiene la definizione della FAO:

“Per ‘salute del suolo’ si intende la sua capacità di funzionare come un sistema vivente. Un suolo sano mantiene una comunità diversificata di organismi che contribuiscono a controllare le malattie delle piante, gli insetti e le erbe infestanti, a formare utili associazioni simbiotiche con le radici, a riciclare nutrienti essenziali, a migliorare la struttura del suolo con effetti benefici sulle capacità di quest’ultimo di trattenere acqua e nutrienti e, in ultima analisi, a migliorare la produzione agricola. Un suolo sano, inoltre, contribuisce a mitigare gli effetti del cambiamento climatico, mantenendo o aumentando il proprio contenuto di carbonio”.

(FONTE: http://www.fao.org/3/b-i4405o.pdf FAO, 2015)

Ginama, Mozambico – Prima e dopo il nostro intervento
Maiza, Mozambico – Prima e dopo il nostro intervento
Nialene, Mozambico – Prima e dopo il nostro intervento

 

RULLI FRULLI: PRESENTAZIONE DEL NUOVO ALBUM “ARCIPELAGO”

▹ Rulli Frulli Day | a r c i p e l a g o ◃ sabato 5 maggio 2018 viale della Rinascita, palestra PalaLucaToni Finale Emilia (MO) ▸ PROGRAMMA ◂ ore 18:30 ▸ Fulz Djset + Aperitivi, Cene su prenotazione * ore 19:00 ▸ MARINAI (prog. Rulli Frulli Reggio Emilia) ore 20:30 ▸ Rulli […]

▹ Rulli Frulli Day | a r c i p e l a g o ◃

sabato 5 maggio 2018
viale della Rinascita,
palestra PalaLucaToni
Finale Emilia (MO)

▸ PROGRAMMA ◂

ore 18:30 ▸ Fulz Djset + Aperitivi, Cene su prenotazione *
ore 19:00 ▸ MARINAI (prog. Rulli Frulli Reggio Emilia)
ore 20:30 ▸ Rulli FrulliNI
ore 20:45 ▸ LIVE Matemù (da Roma) in acustico
ore 21:15 ▸ Tupamaros
Banda Rulli Frulli with Cristina Donà Tommaso Cerasuolo (PERTURBAZIONE) Bob Corn Bruskers Duo

[[ FREE ENTRY ]]

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♨ apertura porte dalle 18.00
♨ Dalle 19:00 cene con menù fisso: maccheroncini alla Rulli Frulli e arrosto di prosciutto all’aceto balsamico dell’acetaia “Le Aperte”.
Costo 15€ adulti, 5€ ragazzi under 10 con possibilità di menù vegetariano. Per prenotare tel. Marco – 3478577334.
♨ Durante la serata piadine e bibite dell’associazione APS Rulli Frulli LAB in collaborazione con la fondazione Carlo e Guglielmo Andreoli.

♬ Live h 20:30

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⇩ Come trovarci ⇩

Se arrivi da Mirandola/San Felice: goo.gl/maps/3vKhMEuy7HS2
Se arrivi da Carpi/Cavezzo: goo.gl/maps/da19CwjnWdM2
Se arrivi da Modena/San Prospero: goo.gl/maps/sMN5aHnRVH92

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www.bandarullifrulli.com

A proposito della Banda Rulli Frulli e di Mani Tese: leggi il progetto.

AL VIA IL “CINEFORUM DEI MONDI POSSIBILI” DI MANI TESE!

Vi aspettiamo nella sede di Mani Tese di Milano per tre imperdibili appuntamenti con film che ci faranno, riflettere e immaginare un futuro diverso.

Siete tutte e tutti invitati al “Cineforum dei mondi possibili“! Vi aspettiamo nella sede di Mani Tese di Milano per tre imperdibili appuntamenti con film che ci faranno riflettere per ripensare e immaginare un futuro diverso.

Il primo evento si terrà giovedì il 17 maggio alle 19.30 con BEFORE THE FLOOD documentario del 2016 diretto da Fisher Stevens sul cambiamento climatico che ha visto la partecipazione di Leonardo Di Caprio.
Guarda il trailer

Giovedì 31 maggio verrà proiettato il film L’ORDINE DELLE COSE di Andrea Segre, un viaggio attraverso le condizioni esistenziali di chi migra e di chi si trova a confrontarsi con il fenomeno delle migrazioni.
Guarda il trailer

Giovedì 14 giugno ultimo appuntamento con BRING THE SUN HOME di Chiara Andrich e Giovanni Pellegrini, documentario che racconta la storia di quaranta donne analfabete di un villaggio senza luce di El Salvador che in India imparano a sfruttare l’energia solare
Guarda il trailer

Vi aspettiamo in Mani Tese, Piazzale Gambara 7/9, Milano
TUTTI GLI EVENTI SONO LIBERI E GRATUITI FINO AD ESAURIMENTO POSTI.

Per informazioni: percorsi@manitese.it

L’iniziativa rientra nell’ambito di “Cittadini si diventa!”, il Maggio dedicato all’Educazione alla Cittadinanza Globale: un’iniziativa ideata e promossa dal tavolo ECG di CoLomba. #CittadiniSiDiventa #MaggioECG2018 #ECG #EducazioneAllaCittadinanzaGlobale 

Di seguito la locandina dell’evento:
(clicca sull’immagine per scaricare la versione in PDF)

cineforum_locandina_mani tese_2018

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25 APRILE: DICIAMO STOP ALL’INVASIONE RAZZISTA!

In occasione del 25 aprile, vogliamo dire NO a ogni forma di razzismo e di fascismo condividendo il racconto di un’iniziativa di Mani Tese Firenze.

In occasione del 25 aprile, Anniversario della Liberazione d’Italia, vogliamo dire NO a ogni forma di razzismo e di fascismo condividendo il racconto di un’iniziativa che ha recentemente visto protagonista Mani Tese Firenze.

Lo facciamo attraverso le parole di Leonardo Baldassini, volontario dell’associazione:

“Negli ultimi anni l’emergenza profughi, le guerre e le divisioni sociali hanno estremizzato il dibattito politico in Italia come nel resto d’Europa con il conseguente ritorno di idee e modi di fare tipici di un periodo che speravamo esserci lasciati ormai alle spalle.

Anche nella nostra città, Scandicci, ironicamente nei muri intorno alla sede di Mani Tese, sono apparse negli ultimi mesi vergognose scritte razziste accompagnate dalla freschissima e nuovissima croce celtica, giusto per non lasciare dubbi sulla provenienza di tali ‘ideali’.

A noi questo non sta bene. Così abbiamo mappato le varie scritte della zona e, con un sentito supporto del Comune e della sezione di Scandicci dell’ANPI, ci siamo armati di vernice e pennelli per andare a ripulire questa vergogna.

Il duplice scopo dell’iniziativa, oltre al decoro, è stato quello di far sentire la voce di chi non ci sta e non smetterà mai di lottare. Per questo, abbiamo documentato tutto grazie a una bravissima fotografa (ndr: Dina Duende) e, in occasione della festa della Liberazione, uscirà sul nostro canale YouTube il video dell’evento”

Alcune fotografie di Dina Duende:

Guarda il video dell’iniziativa:

CROLLO DEL RANA PLAZA: DOPO 5 ANNI LA PRESSIONE SULLE IMPRESE DEVE PROSEGUIRE

La mattina del 24 aprile 2013 a Dhaka, capitale del Bangladesh, il Rana Plaza brulicava di operai che controvoglia iniziavano a lavorare…

La mattina del 24 aprile 2013 a Dhaka, capitale del Bangladesh, il Rana Plaza brulicava di operai che controvoglia iniziavano a lavorare. Controvoglia perché nei giorni precedenti erano comparse preoccupanti crepe nella struttura – cinque piani che ospitavano principalmente fabbriche tessili. Pur temendo per la propria sicurezza, erano comunque andati a lavorare perché costretti, per timore di perdere il posto di lavoro.

Alle 8.57 il crollo. In quello che rimane il più grave disastro del settore tessile sono morte 1.134 persone, e oltre 2.500 sono stati i feriti, alcuni tuttora in condizioni gravissime e con disabilità permanenti. Oltre la metà delle vittime erano donne, e con loro sono morti i figli che si trovavano negli asili all’interno dello stesso edificio.

Rovistando tra le macerie, le etichette dei vestiti coi marchi per cui le vittime stavano lavorando erano spesso le uniche prove che indicassero i committenti internazionali, tra cui figuravano numerosi importanti marchi europei.

In seguito alla tragedia del Rana Plaza fu siglato l’Accordo per la prevenzione degli incendi e sulla sicurezza degli edifici in Bangladesh che in primis imponeva ai 220 marchi firmatari di affrontare il problema della sicurezza nelle fabbriche in maniera strutturata e collaborativa, attraverso ispezioni indipendenti, credibili e trasparenti, e la formazione dei lavoratori.

Questo Accordo terminerà a maggio 2018, e per il momento solo 140 marchi hanno aderito al suo proseguimento, l’Accordo di Transizione 2018. Rimane oggi necessario mantenere la pressione su tutti marchi che si riforniscono in Bangladesh, così come in India e Cina – i tre maggiori produttori di tessile a livello mondiale – perché si assumano le loro responsabilità nel garantire la sicurezza nelle fabbriche dove avviene la produzione per loro conto.

L’obiettivo è di aumentare il numero di lavoratori salvaguardati, ma anche di includere nell’accordo la produzione tessile non destinata all’abbigliamento. A causa dell’impossibilità di associare con immediatezza la produzione alla committenza, questo passaggio della lavorazione – dalla filatura del cotone alla produzione di accessori e complementi d’arredo in tessuto o a maglia – rischia di rimanere un cono d’ombra all’interno di una filiera già di per sé poco trasparente.

Ancora maggiore pressione deve quindi essere esercitata sui nostri decisori nazionali ed europei perché elaborino una legislazione vincolante sulle attività all’estero delle imprese europee, una legislazione mirata alla prevenzione di abusi dei diritti umani, e che al tempo stesso garantisca alle vittime un reale accesso a compensazione e giustizia.

(Fonte: rijans – Flickr: Dhaka Savar Building Collapse)