Il futuro è nelle nostre mani!

Gli eventi di Mani Tese in occasione della Pre COP 26 a Milano: “Cambiare il sistema per cambiare il clima”.

Cambiare il sistema per cambiare il clima. È questo il motto di Mani Tese che parteciperà attivamente agli eventi organizzati in occasione della Youth4Climate e della PreCOP, che quest’anno si terranno in Italia, a Milano, fra il 28 settembre e il 2 ottobre 2021. Si tratta di importanti tappe di avvicinamento alla COP26 del prossimo novembre, a Glasgow (Scozia), dove si riuniranno le nazioni di tutto il mondo per decidere sul futuro degli abitanti del pianeta.

Le iniziative di Mani Tese avranno luogo nell’ambito del percorso Climate Open Platform, una piattaforma lanciata dai Fridays for Future nel maggio scorso, a cui hanno aderito decine di associazioni e sigle sindacali, con l’obiettivo di influenzare i processi istituzionali attraverso un Eco Social Forum, che si svolgerà dal 28 al 30 settembre, e due manifestazioni di piazza: il Climate Strike degli Studenti del 1 ottobre e il Climate Strike Generale del 2 ottobre.

Gli eventi di Mani Tese

Mani Tese parteciperà attivamente a diversi eventi della Climate Open Platform, che spazieranno in particolare su tre ambiti della sostenibilità: cibo, moda e salute.

“Il nostro motto è cambiare il sistema per cambiare il clima’ – dichiara Giosuè De Salvo, Responsabile Advocacy di Mani TesePer questo abbiamo pensato di mettere al centro dell’Eco Social Forum i nessi tra cibo/clima e moda/clima, due ambiti in cui Mani Tese è fortemente impegnata nel superare un modo convenzionale di produrre che è ormai provato essere insostenibile dal punto di vista sociale, ambientale e climatico. A questo si aggiungerà un approfondimento sulle relazioni tra crisi climatica e pandemia, un tema abbandonato troppo in fretta per non mettere in discussione un sistema economico dominante che è in larga parte basato su estrattivismo e sfruttamento senza regole di risorse naturali e di persone”.

Martedì 28 settembre 2021, ore 15.00
Salute, cambiamento climatico e tutela della biodiversità, nell’era delle pandemie

Convegno co-organizzato da Mani Tese con IPSIA ACLI
Presso Acli Milanesi
Via della Signoria 3, Milano

Con:

  • Maria Cristina Rulli, Politecnico di Milano
  • Nicoletta Dentico, Society for International
  • Development Monica Di Sisto, FairWatch Italia

Mercoledi 29 settembre 2021, ore 10.00
From Soil to Fork. Dal suolo al piatto

Convegno organizzato da Legambiente
Presso Cascina Nascosta (Parco Sempione)
Viale Emilio Alemagna 14, Milano

Giovedì 30 settembre 2021, ore 10.00
Senza agricoltura contadina non c’è transizione ecologica. Agroecologia e sovranità alimentare per raffreddare il pianeta

Convegno organizzato da ARI – Associazione Rurale Italiana
Presso Cascina Nascosta (Parco Sempione)
Viale Emilio Alemagna 14, Milano

Sabato 2 ottobre 2021, ore 14:45
Global March for Climate Justice

Presso Largo Benedetto Cairoli, Milano
La Marcia per la Giustizia Climatica della Climate Open Platform di chi crede fermamente che non debbano essere gli ultimi a pagare le conseguenze del disastro climatico, ma chi se n’è reso responsabile, di chi sa che senza giustizia sociale non ci può essere transizione ecologica. Il ritrovo per chi vuole manifestare con Mani Tese è di fronte all’ingresso di Decathlon Milano Cairoli alle ore 14.45.

Domenica 3 ottobre 2021, ore 16:30
Un’altra moda è possibile

Sfilata e laboratori dedicati alla sostenibilità co-organizzati da Mani Tese con vari partner
Presso Giardini in Transito – Giardino Comunitario Lea Garofalo
Via Montello 3, Milano

Programma dell’evento:

  • 16:30 | Belli capelli con l’upcycling: laboratorio per adulti a cura di Dress ECOde e Carlotta Redaelli Workshop per realizzare accessori per i capelli, turbanti, fasce e scrunchies recuperando tessuti di scarto.
  • 17:30 | Immagina e crea il tuo eco-animaletto: laboratorio per bambini/e a cura di Dress ECOde e Carlotta Redaelli Workshop per creare animaletti con stoffe di recupero dedica-to a bambini/e 6-10 anni.
  • 18:30 | Sfilata “Un’altra moda è possibile”: le possibili alternative alla fast fashion sfilano in passerella! A cura di Cooperativa Sociale Mani Tese, Manigolde Sartoria Sociale e Oso.

Il poster di Mani Tese

In fondo a questa pagina potete scaricare il poster con il claim “IL FUTURO È NELLE NOSTRE MANI!”. La particolarità del poster è la presenza di due fessure (da ritagliare) nelle quali infilare le proprie mani, che andranno così fisicamente a sorreggere un’immagine della Terra.

Il poster potrà essere stampato e portato con sé durante eventi e manifestazione per il clima e sostenibilità in tutta Italia.

Scarica il poster

in FORMATO A2

o in FORMATO A3

Un’altra moda è possibile

Una sfilata di moda sostenibile per far riflettere sulle alternative alla fast fashion.

Gli abiti di riuso e sostenibili diventano glamour! Domenica 3 ottobre, a colpi di stile, faremo riflettere sulle possibili alternative alla fast fashion, la moda usa e getta che ha un enorme impatto sul pianeta.

Durante l’evento si terrà una sfilata dove presenteremo capi di abbigliamento prodotti con materiali naturali, tessuti recuperati e vestiti di riuso.

L’evento avrà inizio a partire dalle 16.30 e si svolgerà presso Giardini in Transito – Giardino Comunitario Lea Garofalo, in via Montello 3 a Milano.

Il programma

  • Ore 16:30 | Belli capelli con l’upcycling, a cura di Dress ECOde e Carlotta Redaelli

Laboratorio per adulti per realizzare accessori per i capelli, turbanti, fasce e scrunchies recuperando tessuti di scarto.

  • Ore 17:30 | Immagina e crea il tuo eco-animaletto, a cura di Dress ECOde e Carlotta Redaelli

Laboratorio per bambini/e (6-10 anni) per creare animaletti con stoffe di recupero.

  • Ore 18:30 | Sfilata “Un’altra moda è possibile”, a cura di Cooperativa Sociale Mani Tese, Sartoria Sociale Manigolde e Oso

Le possibili alternative alla fast fashion sfilano in passerella! Ci saranno anche un mercatino solidale e una zona bar.

Per info e iscrizioni ai laboratori scrivete a eventi@manitese.it o chiamate il 3401641474.

VITA E RINASCITA DI THA, VITTIMA DI SFRUTTAMENTO IN CAMBOGIA

Quella di Tha è una delle tante storie di bambine e bambini vittima di sfruttamento in Thailandia e Cambogia: l’organizzazione Damnok Toek si occupa di loro con l’aiuto di Mani Tese.

Tha* è una bambina originaria della provincia di Pursat in Cambogia. Dopo la separazione col marito, la madre di Tha decise di migrare in Thailandia, con l’aiuto di un intermediario, e la bambina finì a mendicare per strada.

La madre di Tha sapeva che l’intermediario la costringeva a elemosinare, ma si rifiutò sempre di andare alla polizia a denunciarlo per non essere riportata in Cambogia. In seguito, la madre di Tha si risposò con un altro uomo e non si preoccupò più della figlia.

“Avevo molta paura – ci ha raccontato poi Tha – Non volevo più vivere e lavorare in Thailandia, ma mia madre non mi ascoltava. Così ho cercato di trovare un altro lavoro e ho parlato della mia situazione alla gente, che poi ha denunciato tutto alla polizia”.

Nel dicembre 2019, Tha è stata identificata dalla polizia di immigrazione thailandese ed è stata mandata in un centro per bambini e bambine chiamato Banbratakan, dove è rimasta prima di essere riportata in Cambogia. Una volta arrivata nel suo Paese di origine, tramite il Poipet Transit Centre è stata indirizzata al centro di accoglienza di Damnok Toek, supportato da Mani Tese.

“All’inizio – ci raccontano gli operatori di Damnok Toek – Tha era molto intimorita e non voleva parlare né con gli altri bambini né con il personale del centro. Poi è emerso che la piccola si vergognava di essere stata abbandonata dalla madre e sfruttata dagli intermediari”.

Da quando vive al centro di accoglienza di Damnok Toek, però, Tha è gradualmente rinata e ha potuto studiare e imparare il khmer, la lingua cambogiana. È molto felice della sua nuova vita e di poter imparare nuove discipline, come la meditazione, la danza, l’artigianato e il disegno. Riceve anche un supporto di consulenza e di assistenza dalla squadra del centro di accoglienza.

Tha finalmente sorride e ci dice: “Non ho più paura, tutti qui mi hanno aiutato. Voglio studiare duramente per poter avere una mia attività, forse un piccolo negozio, penso di poterlo fare. In futuro, se ne avrò l’opportunità, spero di poter sostenere altri bambini vulnerabili come me. Non voglio che abbandonino la scuola e vengano sfruttati”.

*Tha è un nome di fantasia per proteggere la privacy del minore.

Nasce Reattiva, l’impresa sociale per prepararci a un futuro sostenibile

La transizione sostenibile è ormai improrogabile e per compierla occorrono persone motivate e competenti. Reattiva nasce per formarle, aiutarle a crescere e a connettersi.

Mani Tese, impegnata da oltre 50 anni nella difesa dei diritti umani e dell’ambiente, annuncia la nascita di Reattiva, la nuova impresa sociale dedicata alla formazione, nata dall’esperienza e dalle competenze della Ong.

Obiettivo di Reattiva è quello di offrire formazione e servizi per compiere la sempre più necessaria transizione verso un futuro sostenibile, dove le persone e le imprese possano crescere in armonia con l’ambiente e l’intelligenza collettiva serva il benessere di tutti, in un delicato equilibrio tra prosperità e cura del pianeta.

“La transizione sostenibile è ormai improrogabile e per compierla occorrono persone motivate e competenti. Reattiva nasce per formarle, aiutarle a crescere e a connettersi – afferma Sara de Simone, Presidente di Mani Tese Grazie alla nascita di Reattiva, accanto alle attività di Educazione alla Cittadinanza Globale che portiamo avanti da più di trent’anni, da ora potremo offrire servizi di formazione e facilitazione. È un’innovazione importante che rafforza e completa l’impegno storico di Mani Tese per costruire una società più sostenibile e attenta alle generazioni future”.

Il Presidente di Reattiva è Andrea Di Stefano, giornalista e autore radiofonico esperto in informazione economico-finanziaria, che aggiunge: “I soggetti chiave per innescare un cambiamento del sistema educativo, produttivo e sociale nella direzione degli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite spesso non sono preparati ad affrontarlo. Reattiva, con la sua offerta formativa, offre strumenti, metodi e competenze per permettere a insegnanti, studenti, imprenditori, professionisti, operatori del Terzo Settore e cittadini di rendere concreta la sfida della transizione verso un sistema più sostenibile, a casa, a scuola e nella propria professione”.

A chi si rivolge

Insegnanti ed Educatori per acquisire nuovi metodi e competenze, raccogliere le sfide della società globale e trasmetterle agli studenti in modo interattivo.

Operatori e dirigenti del Terzo Settore per progettare sempre meglio, coinvolgere in modo efficace volontari e attivisti e disegnare processi partecipativi che funzionano.

Operatori e dirigenti delle PMI per rendere la propria attività o business più sostenibile, per misurare e comunicare in modo efficace le performances ambientali e sociali.

Cittadini e studenti da 0 a 99 anni per capire, approfondire e contribuire in prima persona alla costruzione di un futuro più sostenibile.

L’offerta formativa

Reattiva offre servizi di educazione, formazione e facilitazione per sostenere persone e organizzazioni nella transizione del sistema produttivo e sociale verso gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) delle Nazioni Unite.

L’offerta si compone di corsi sia in presenza che on line, registrati o in streaming, per rispondere alle specifiche esigenze degli utenti.

Formazione per la sostenibilità

Reattiva offre un’ampia gamma di opportunità per le persone e le organizzazioni che intendono incrementare le proprie competenze tecniche e professionali.

Sul sito www.reattiva.org sono già disponibili i primi dieci corsi:

  • Guida pratica al PNRR – Tutto quello che vale la pena di sapere sulle opportunità del Green Deal in Italia

In coerenza con l’Accordo di Parigi, il Green Deal europeo fissa gli obiettivi obbligatori a cui imprese, consumatori e pubbliche amministrazioni dovranno adeguarsi in tempi rapidi perché il pianeta riduca le emissioni di gas climalteranti e la temperatura globale del 2100 non cresca oltre i limiti di 1,5-2 gradi rispetto all’era preindustriale.

  • Co-progettare con la teoria del cambiamento

Un corso per fornire inquadramento teorico e competenze da spendere immediatamente nella propria professione o all’interno delle proprie organizzazioni nell’ambito della co-progettazione.

  • SAPIENS a 5 P: fare educazione civica con gli SDGs

Un corso che fornisce metodi e strumenti per proporre delle attività di gruppo incentrate sull’Agenda 2030 e sui 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs). Il corso è corredato da un vero e proprio kit didattico, un documento che spiega passo per passo il percorso interdisciplinare.

  • Professione attivista: digital campaigning e community organizing per le cause sociali

Fare l’attivista di professione è possibile ma richiede competenze altamente qualificate: un corso pensato per introdurre alle più innovative tecniche di digital campaigning e di community organizing.

  • Metodologie e tecniche del lavoro di gruppo per la Sostenibilità LIVELLO BASE

Un corso per fornire i primi strumenti di base per accompagnare gruppi o classi di tutte le età ad occuparsi in modo attivo di Sostenibilità.

  • Metodologie e tecniche del lavoro di gruppo per la Sostenibilità LIVELLO AVANZATO

Corso per approfondire le fasi principali e le tecniche di conduzione sulle quali ruotano i percorsi formativi di gruppo, con uno sguardo rivolto specialmente all’Agenda 2030.

  • Valutare l’impatto con la teoria del cambiamento

I partecipanti alla Masterclass conosceranno in dettaglio le fasi principali che caratterizzano l’approccio della TdC, al fine di preparare al meglio una valutazione dell’impatto sociale.

  • Strumenti per l’educazione civica: il portale Cambia Moda!

Come realizzare un percorso di educazione civica interdisciplinare incentrato sul tema della moda, dei suoi impatti ambientali e sociali.

  • Strumenti per l’educazione civica: il portale Jackypuò

Metodi e strumenti per lavorare insieme ai ragazzi con l’obiettivo di educare alla cittadinanza economica e di sviluppare le competenze trasversali di cittadinanza globale.

  • De André in classe

Le canzoni dell’artista genovese diventano stimoli per insegnare in modo affascinante le discipline classiche, l’intercultura, l’educazione civica.

Facilitazione e metodi partecipativi

Reattiva insegna a utilizzare metodologie innovative per liberare il potenziale delle persone e dei gruppi valorizzando al massimo il patrimonio di conoscenza delle organizzazioni.

Fornisce, in particolare, consulenza per progettare e partecipare con successo a bandi di finanziamento; imparare le tecniche più efficaci di facilitazione e stakeholder engagement; conoscere e applicare metodi innovativi per coinvolgere e ottenere il massimo dalle persone e dai gruppi con cui si lavora.

Educazione alla cittadinanza globale

Reattiva, in collaborazione con Mani Tese, continua a offrire tante proposte di educazione alla cittadinanza globale per le scuole attraverso la proposta “SAPIENS A 5P”, nuovi percorsi formativi per classi e/o gruppi di tutte le età per diventare homo sapiens “a 5P”, dove per 5P si intendono i cinque concetti chiave dell’Agenda 2030 (Persone, Prosperità, Pace, Partnership, Pianeta).

Reattiva, è una impresa sociale riconosciuta tra gli enti del Terzo Settore ai sensi del Dlgs 117/2017. È un soggetto senza scopo di lucro ed è interamente partecipata da Mani Tese.

Per saperne di più www.reattiva.org

PROGETTO SEMINA: LA TESTIMONIANZA DI BINTOU

Bintou è una contadina della provincia di Yatenga (Burkina Faso) e verrà sostenuta dal progetto SEmInA per aumentare la propria produzione e imparare le tecniche agroecologiche.

Nella Regione del Nord del Burkina Faso e in particolare nella provincia di Yatenga, siamo attivi con il progetto SEmInA – Superare l’emergenza incentivando l’agricoltura, cofinanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo.

L’obiettivo è quello di migliorare le condizioni di vita delle comunità locali, riducendo l’insicurezza alimentare e aumentando qualitativamente e quantitativamente le produzioni agricole, in un contesto ambientale e sociale molto difficile.

Oggi vi portiamo la testimonianza di Bintou, una mamma forte e coraggiosa che abita nel villaggio di Noodin, nel Dipartimento di Ouahigouya.

Mi chiamo Bintou Sawadogo, ho 42 anni e tre figli piccoli. Insieme ad altre famiglie vulnerabili del mio villaggio sono stata selezionata come beneficiaria del progetto SEmInA.

Per vivere coltivo un piccolo pezzo di terra vicino a casa, ma non ho buoni attrezzi per lavorare, né il denaro sufficiente per comprarne di nuovi. Per fortuna vicino all’orto c’è un punto per la raccolta dell’acqua, ma l’acqua è poca soprattutto durante la stagione secca.

Non conosco nessuna tecnica per migliorare il mio orto, ma ho tanta voglia di imparare per produrre di più e sostenere meglio la mia famiglia.

Molte donne del villaggio hanno un orto e andiamo a coltivare tutte insieme per farci forza a vicenda e condividere gli strumenti di lavoro.

Coltiviamo soprattutto pomodori, cipolle, patate e cetrioli, ma anche se l’annata è buona e tutto va bene, quello che produco è appena sufficiente per sfamare la mia famiglia.

Tradizionalmente, delimitiamo gli orti con la tecnica della siepe viva, ovvero pratichiamo il taglio di alcuni arbusti per realizzare i perimetri, ma ora questa tecnica non è più consentita e dobbiamo trovare il modo di procurarci delle reti metalliche. Questo è per noi un altro costo da sostenere.

Per tirare su l’acqua dai pozzi tradizionali, facciamo uso di carrucole, corde e catini ricavati da camere d’aria cucite insieme per creare dei secchi.

Per rendere più fertile il terreno, utilizziamo prevalentemente concime chimico e non tanto l’organico perché non conosciamo bene le tecniche di compostaggio.

Bintou insieme ad altri 360 uomini e donne appartenenti a famiglie vulnerabili dei comuni di Thiou, Ouahigouya, Zogore e Thangaya, sarà supportata nella produzione orticola per migliorare le condizioni di vita della sua famiglia. Riceverà una fornitura di semi di pomodoro, cipolla e cavolo e un kit di utensili composto da pala, zappa, rastrello, guanti, annaffiatoio, secchio e carriola. Sarà inoltre formata dal nostro staff locale sulle tecniche di produzione agroecologica.

Sostieni anche tu Bintou e scopri di più sul progetto SEmInA – Superare l’emergenza incentivando l’agricoltura.

Foto di Bintou

DALL’ORTICOLTURA ALLA FRUTTICOLTURA: LA STORIA DI DAVID

Grazie al progetto AGRI-CHANGE, che Mani Tese sta realizzando in Kenya, David Chelal sta sviluppando la sua coltivazione di alberi da frutto.

David Chelal vive nella zona di Kirambach, nella contea di Baringo. Nel 2014 ha cominciato a dedicarsi all’orticoltura, ma inizialmente non aveva sufficienti conoscenze in materia e i suoi raccolti erano poveri. Convinto però che l’orticoltura potesse cambiare la sua vita, David si è trasferito prendendo in affitto un nuovo terreno.

Durante questo periodo di cambiamento, David ha imparato molte cose sulla frutticoltura. Ha iniziato a piantare banani e a prendersi cura degli alberi di mango che già si trovavano in quel terreno. Se durante la prima esperienza come agricoltore l’acqua scarseggiava, dopo il trasferimento David è stato più fortunato perché il nuovo terreno è raggiunto da un piccolo canale proveniente da un vicino fiume.

La nuova attività di David è iniziata molto bene, tanto che ha per il momento abbandonato l’orticoltura e il suo desiderio è quello di espandere la frutticoltura e aumentare così il proprio reddito. Vista la sua determinazione, lo staff di Mani Tese in Kenya ha deciso di coinvolgerlo nel progetto “Agri-change: piccole imprese grandi opportunità. Sviluppo di filiere agro-alimentari nel bacino del fiume Molo”, cofinanziato dall’Agenzia Italiana per la cooperazione allo sviluppo.

Sono state quindi consegnate a David alcune piante da frutto, in particolare 125 piante di papaia, 15 piante di acacia e 10 piante di mango. Ora David vuole diventare un fornitore di frutta per la città di Marigat, dove vi è un importante mercato, e per altre aree vicine, ma non abbandona il progetto di coltivare ortaggi, anzi.

“Questa esperienza – racconta David – mi ha fatto capire che, con le conoscenze, posso avere successo anche con la coltivazione di ortaggi. Adesso, però, la cosa più importante è che i frutti dei miei alberi vengano raccolti e diventino sia cibo nutriente per la mia famiglia sia una fonte di reddito. Ringrazio Mani Tese perché la formazione è stata fondamentale per permettermi di far crescere bene le piantine”.

Al momento della nostra visita alla fattoria di David, gli alberi erano in ottimo stato ed era già cominciato il momento della raccolta. La speranza è che l’esempio di David possa portare altri agricoltori e abitanti della zona a sviluppare le proprie attività aumentando il proprio reddito e migliorando le proprie condizioni di vita.

18. Mariam e il burro di Karité

Grazie al progetto “Imprese”, la cooperativa Song Taaba sta aumentando la produzione e sta rendendo sempre più autonome le donne che ne fanno parte.

In Burkina Faso, le donne della cooperativa Song Taaba di Banko, nella provincia di Boulkiemdé, hanno deciso di rendere il processo di trasformazione del karité in burro il proprio lavoro. Mariam Zongo, una delle protagoniste, ci racconta: “Abbiamo ereditato quest’attività dalle nostre madri che a loro volta trasformavano il karité in burro. Questo prodotto tradizionalmente fa parte delle nostre abitudini di consumo, ma adesso è anche un’importante fonte di guadagno perché, oltre che in Burkina, è richiestissimo ovunque, anche in Europa”.

Il burro di karité, infatti, è alla base di moltissimi prodotti cosmetici, come idratanti o lenitivi, e da sempre viene usato dalle donne burkinabé per curare ed ammorbidire la propria pelle e quella dei bambini. Inoltre, viene utilizzato anche in cucina come grasso alimentare in sostituzione dell’olio, soprattutto in ricette come il benga, un piatto a base di riso e fagioli locali, ma è usato anche per la preparazione delle creme spalmabili alla nocciola o al cioccolato che si trovano nei supermercati.

Mariam e le sue colleghe di Song Taaba sono molto felici perché grazie ai fondi ricevuti dal progetto Imprese sociali innovative e partecipazione dei migranti per l’inclusione sociale in Burkina Faso” (cofinanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo e dalla Fondazione Maria Enrica) hanno finalmente potuto acquistare del materiale adeguato e rafforzare la propria capacità produttiva. Inoltre, il corso di alfabetizzazione organizzato dal progetto è stato molto apprezzato dalle donne della cooperativa, infatti la stessa Mariam ci dice che “prima non sapevano nemmeno tenere in mano una penna” mentre ora sono molto più autonome anche nella scrittura.

Il cambiamento più grande che Mariam e le sue colleghe hanno registrato è stato però il passaggio dal lavoro manuale a quello semi-industriale, che ha facilitato e aumentato la produzione trasformando un semplice gruppo in un’impresa. Le donne socie della cooperativa possono ora dare il proprio contributo nella gestione dell’economia domestica, attraverso il pagamento di tasse scolastiche, cure mediche, acquisto di vestiti e del cibo per i propri figli.

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IN BURKINA FASO FORMAZIONI SULLA TRASFORMAZIONE DEL POMODORO E SULLA PREPARAZIONE DI MARMELLATE

Le formazioni che realizziamo sono fondamentali per rendere maggiormente autonomi i produttori locali.

In Burkina Faso, ormai da molti anni, Mani Tese accompagna i 238 membri dell’Unione dei produttori di Loumbila NANGLOBZANGA, in un percorso di consapevolezza e cambiamento verso la transizione agroecologica. In questo percorso, svolge un ruolo chiave il centro di formazione e trasformazione, realizzato nel corso degli anni dall’Unione con il nostro sostegno, che è diventato il fulcro di tante attività dei nostri progetti.

Nella seconda settimana di giugno, nell’ambito dei progetti “TOMATO REVOLUTION” e “DOLCI PRODUZIONI” finanziati rispettivamente dalla Regione Emilia-Romagna e dal Comitato Lecchese per la Pace e la Cooperazione tra i Popoli, si sono tenute due importanti formazioni. Le formazioni sono la chiave del cambiamento, perché danno la possibilità ai partecipanti di imparare nuove tecniche e acquisire nuove competenze.

Come prima cosa, insieme all’Unione NANGLOBZANGA, abbiamo identificato i criteri di selezione dei partecipanti, ovvero: interesse specifico per le attività di trasformazione proposte, precedente esperienza nell’attività di formazione, omogeneità ed equità di distribuzione dei partecipanti fra i vari villaggi rappresentati e considerazione del genere per incentivare la partecipazione di donne.

La prima formazione è stata dedicata al processo di trasformazione del pomodoro ed ha coinvolto 30 donne, mentre la seconda, incentrata sulla realizzazione di confetture, ha visto la partecipazione di 10 donne.

Le formazioni sono sempre guidate da esperti locali accompagnati dagli animatori di Mani Tese e seguono un modello consolidato che permette ai partecipanti di acquisire importanti informazioni generali di base, come l’igiene durante il processo di lavorazione, piuttosto che gli ingredienti da utilizzare, ma soprattutto che consente di mettere in pratica operativamente i processi di trasformazione.

Le partecipanti hanno sperimentato le differenti varietà di pomodori e frutta che possono essere utilizzate, sono stati poi discussi i diversi stadi di maturazione e individuati quelli più idonei a ciascun preparato finale, infine sono state condivise informazioni su ulteriori ingredienti che possono essere integrati. La Stevia rebaudiana, ad esempio, può essere utilizzatain sostituzione dello zucchero per la preparazione di confetture e oltre 200 piante sono già pronte per essere piantate nell’orto dell’Unione per una sperimentazione in questo senso. Questa parte introduttiva della formazione è stata fondamentale per facilitare la comprensione delle norme igieniche da adottare durante la preparazione e il condizionamento al fine di garantire un prodotto sano e sicuro.

Ma la parte pratica rimane il cuore vitale delle formazioni. Le donne, con l’accompagnamento dell’esperta formatrice e della nostra equipe, hanno realizzato tutto il processo di trasformazione della frutta in confettura e del pomodoro in purea, mettendo in pratica tutti i passaggi appresi ed utilizzando tutti i materiali necessari. Il centro di Loumbila è diventato così un vero e proprio laboratorio di trasformazione dove le donne sono protagoniste, impegnatissime a sperimentare, comprendere i vari passaggi, fare prove di condizionamento dei prodotti finali e valutare la qualità dei prodotti ottenuti. Non in ultimo, queste formazioni sono state l’occasione per parlare di come immettere sul mercato questo tipo di prodotti, del loro posizionamento e delle loro potenzialità.

Dopo 6 giorni complessivi di intensa formazione, tutte le partecipanti avevano un grande sorriso sul volto, soddisfatte di avere acquisto nuove competenze, e finalmente si sentivano pronte ad avviare la produzione di una nuova linea di prodotti provenienti da un’agricoltura agroecologica con il marchio dell’Unione NANGLOBZANGA.

Insieme, abbiamo fatto un altro importante passo per rendere maggiormente autonomi i produttori dell’Unione NANGLOBZANGA e per rendere sostenibile questi progetti!

Qui di seguito alcune foto delle formazioni: