Ambiente e diritti umani: un confronto tra stakeholder per il business di domani

Il 10 maggio presso l’Università degli Studi di Milano si terrà un incontro pubblico sulla direttiva che mira a imporre alle imprese il rispetto dell’ambiente e dei diritti umani.

Il 23 febbraio la Commissione europea ha adottato una proposta di direttiva che prevede l’introduzione, a carico delle imprese, di obblighi di dovuta diligenza in materia di sostenibilità.

L’Università degli Studi di Milano, in collaborazione con la campagna Impresa 2030 – Diamoci una regolata, promuove un momento pubblico di confronto tra i principali attori del processo: imprese, sindacati, istituzioni ed enti del terzo settore.

Vi aspettiamo: martedì 10 maggio, dalle 14.30 alle 17.30, presso la Sala Napoleonica dell’Università degli Studi di Milano in via Sant’Antonio 12.

Per partecipare scrivere una mail a conferenza10maggiounimi@gmail.com specificando nome, cognome, ente di appartenenza e numero di telefono.

PROGRAMMA

SALUTI INTRODUTTIVI:

  • Marina Carini, Prorettrice alla Terza Missione, Attività Culturali e Impatto Sociale (Università degli Studi di Milano)
  • Chiara Amalfitano, Direttrice Dipartimento Diritto Pubblico Italiano e Sovranazionale (Università degli Studi di Milano)
  • Nerina Boschiero (Università degli Studi di Milano)
  • Martina Rogato (campagna Impresa2030)

RELAZIONI A CURA DI:

  • Angelica Bonfanti (Università degli Studi di Milano, Dipartimento di Diritto Pubblico Italiano e Sovranazionale)
  • Marco Fasciglione (Human Rights International Corner; IRISS-CNR Centro Nazionale Ricerche)

TAVOLA ROTONDA CON:

  • Daniela Bernacchi (Global Compact Network Italia)*
  • Silvia Borelli (Università di Ferrara e Segretariato Europa della CGIL)
  • On. Brando Benifei (Parlamento Europeo, PD)
  • On. Fabio Massimo Castaldo (Parlamento Europeo, Movimento 5 Stelle)*
  • Giosuè De Salvo (campagna Impresa 2030)

Modera: Marco Girardo, caporedattore economia di Avvenire

* in attesa di conferma

Info e registrazioni

Per partecipare è importante prenotarsi scrivendo a conferenza10maggiounimi@gmail.com. Nella mail va specificato nome, cognome, ente di appartenenza e numero di telefono.

La campagna Impresa2030. Diamoci una regolata

Impresa2030, Diamoci una regolata è una campagna di informazione, sensibilizzazione e advocacy, rivolta alla società civile e ai decisori politici affinché la forma definitiva della direttiva su dovuta diligenza in materia di ambiente e diritti umani sia efficace e tuteli le comunità.La campagna è promossa da un network di organizzazioni già impegnate nella difesa dei diritti umani nella propria azione quotidiana tra cui: ActionAid Italia, Equo Garantito, Fair, Fairtrade Italia, Focsiv, Fondazione Finanza Etica, Good Shepherd International Foundation, Human Rights International Corner, Large Movements, Mani Tese, Oxfam Italia, Save the Children e WeWorld.

Il Kenya fra code, aumento dei prezzi petroliferi e siccità

Continuano gli effetti della guerra in Ucraina con la scarsità e l’aumento dei prezzi dei prodotti petroliferi, a cui si aggiunge lo spettro incombente della siccità.

In Kenya proseguono purtroppo le conseguenze della guerra in Ucraina di cui vi avevamo già parlato.

Da circa due settimane il Paese sta vivendo una carenza di prodotti petroliferi che generano lunghe code, caos e una rabbia montante. A Nairobi la maggior parte dei distributori è chiusa mentre i pochi distributori aperti vengono presi d’assalto generando lunghe code.

Fuori dalla capitale la situazione è anche peggiore: Nakuru, Marigat e Molo, le città di riferimento delle zone dove sono in corso i progetti di Mani Tese, sono a secco e la poca benzina è venduta a prezzi che superano anche il doppio del normale.  

La benzina ha raggiunto picchi di 250 scellini (circa 2 euro) al litro, un costo altissimo per il Kenya. I prezzi del trasporto pubblico sono andati alle stelle.  Come sempre, infatti, la scarsità ha generato comportamenti speculativi che aggiungono costi al già alto costo della vita.

Grazie all’intervento governativo, recentemente il prezzo ufficiale della benzina è fortunatamente sceso a 144 scellini al litro e la situazione si sta normalizzando, anche se il costo resta comunque elevato e la situazione ancora critica.

Si aggiunge così in Kenya un altro grave problema per un Paese già alle prese con il raddoppio del prezzo dei fertilizzanti e con gli aumenti delle materie prime alimentari causati dal conflitto in Ucraina.

Il governo ha stanziato un fondo speciale per far fronte alla situazione ma al momento non ci sono ancora segni di miglioramento. La vicina Somalia, nel frattempo, ha lanciato un appello su una crisi che sta mettendo a rischio milioni di persone.

In aggiunta alle conseguenze del conflitto, c’è poi il clima. Per la stagione umida, ormai in ritardo, in Kenya sono previste precipitazioni al di sotto della media, specie nelle zone aride. Si rischia così che le brevi piogge su terreni da mesi a secco provochino delle alluvioni.

Il nostro lavoro prosegue con difficoltà. Le pompe per l’acqua dei centri di allevamento sono a secco e stanno creando difficoltà per gli animali. Abbiamo anche dovuto rallentare le attività di coltivazione per il mancato arrivo delle precipitazioni.

Noi andiamo avanti cercando di dare il nostro supporto con tutto quello che abbiamo a disposizione e con l’aiuto di chiunque vorrà dare il proprio contributo.

Per sostenere il nostro impegno di giustizia in Kenya, usa la causale “Emergenza Kenya” e DONA ONLINE oppure via bonifico tramite iban IT 57 F 05018 01600 000010203040 e Bic/Swift CCRTIT2T84A intestati a Associazione MANI TESE ONG Onlus.

Burkina Faso: teatro e cinema per promuovere alimentazione sana e agroecologia

Nel villaggio di Podeogo, si è svolto un evento di sensibilizzazione con teatro e cinema per capire insieme come produrre cibo più sano e più sostenibile.

In Burkina Faso, nel villaggio di Podeogo (Regione del Centro), siamo attivi con il nuovo progetto Donne al centro per la transizione agroecologica, cofinanziato dalla Regione Emilia-Romagna, per promuovere l’agroecologia e il ruolo della donna nella produzione orticola.

Nell’ambito di questo progetto, nel mese di marzo, si è svolto un evento di sensibilizzazione, in collaborazione con il partner locale Watinoma, proprio per promuovere l’agricoltura sostenibile e un’alimentazione sana in un contesto di forte malnutrizione.

L’evento ha visto la partecipazione di oltre 200 persone, con tante donne e bambini/e, e per far comprendere meglio, e in maniera piacevole, i contenuti dell’incontro si è deciso di sfruttare la potenza comunicativa del teatro e del cinema!

I/le partecipanti hanno così potuto assistere a uno spettacolo teatrale sul tema dell’agroecologia che metteva in risalto il rispetto della terra e disincentivava l’uso di prodotti chimici. A seguire, è stato proiettato il documentario “Burkinabè Bounty” che racconta la lotta per la sovranità alimentare in Burkina Faso.

Guarda il video dell’evento!

Il progetto

Con il progetto Donne al centro per la transizione agroecologica, cofinanziato dalla Regione Emilia-Romagna, Mani Tese sostiene 70 donne del villaggio di Podeogo attraverso formazioni su agroecologia e nutrizione di base e con eventi di sensibilizzazione come quello descritto sopra.

Inoltre, lo staff di Mani Tese in Burkina Faso affianca le donne in un processo di transizione agroecologica con l’obiettivo di aumentare, diversificare e migliorare la qualità della produzione orticola per il consumo familiare del villaggio.

Il contesto

Il villaggio di Podeogo, nel dipartimento di Koubri, provincia di Kadiogo, Regione del centro del Burkina Faso, dista soli 35 km dalla capitale Ouagadougou, ma per arrivarci bisogna percorre circa 5 km di strada non asfaltata che durante la stagione delle piogge causa problemi ai mezzi di trasporto.

Per fortuna, al momento, in quest’area non si segnalano problemi di sicurezza legati al terrorismo, ma in compenso i tassi di malnutrizione sono molto alti, soprattutto tra le donne in età fertile. Qui, secondo i dati del Ministero della Salute del Burkina Faso, solo il 25,9% delle donne che consumano tutti i gruppi alimentari.

Per sostenere il progetto dona qui: donazioni.manitese.it

Qui di seguito alcune foto dell’evento.

“Mani-Fest” giochiamo per bene!

Sabato 14 maggio ti aspettiamo al MANI-FEST, un evento in cui passeremo un pomeriggio alternativo all’insegna del divertimento e della condivisione!

Costruiamo insieme un mondo più giusto per tutti e per tutte!

Il Mani-Fest sarà un pomeriggio alternativo all’insegna del divertimento e della condivisione! Tra giochi, buona musica e un delizioso rinfresco, avremo l’occasione di confrontarci e riflettere insieme sui piccoli gesti che ognuno di noi può fare per costruire un mondo più giusto per le generazioni future.

L’evento si svolgerà sabato 14 maggio a partire dalle ore 14:00 presso l’Oratorio S.s. Nazaro e Celso in Via Bonaventura Zumbini 19 a Milano.

Partiremo con una breve presentazione iniziale che ci darà modo di conoscerci meglio e di spiegare come si svolgeranno le varie attività in programma.

Verranno proposti giochi e attività, adatti sia a grandi che piccini, in modo che tutti possano divertirsi insieme. Attraverso esercizi di immedesimazione, prenderemo consapevolezza delle disuguaglianze sociali nelle varie parti del mondo, scopriremo il percorso di una semplice t-shirt di cotone, realizzeremo l’impatto del nostro stile di vita consumistico sul pianeta.

Alle 15:00 avrà inizio l’ESCAPE GAME di Mani Tese, una sfida a squadre (da 3 a 5 giocatori) in cui dovrete mettere in gioco tutte le vostre abilità per risolvere enigmi e superare ostacoli! Le squadre che arriveranno sul podio saranno premiate con un regalo speciale della nostra Cooperativa Sociale Mani Tese.

Per concludere, dalle 17:00 un aperitivo vegano a buffet con due drink inclusi, che comprenderà varie delizie a base di frutta e verdura. L’aperitivo sarà organizzato grazie al prezioso contributo di RECUP, un’associazione milanese che si impegna ogni giorno per combattere gli sprechi alimentari e l’esclusione sociale nei mercati rionali della città.

 

PROGRAMMA DELL’EVENTO:

  • Ore 14:00 – 15:00 | Registrazione + Presentazione + Giochi e attività
  • Ore 15:00 – 17:00 | Escape Game a squadre + Premiazione vincitori
  • Ore 17:00 – 19:00 | Aperitivo vegano a buffet con bevande incluse

 

Per partecipare all’evento è necessario iscriversi effettuando una donazione di 20 euro per persona. Grazie alla quota di partecipazione avrete accesso a tutte le attività, all’aperitivo e riceverete un gadget ufficiale dell’evento. Inoltre, il vostro contributo ci aiuterà a sostenere i nostri progetti!

PROCEDURA DI ISCRIZIONE:

  • clicca sul LINK https://donazioni.manitese.it/
  • effettua una DONAZIONE SINGOLA di 20 euro (a persona)
  • compila il FORM con i tuoi dati e il tuo CODICE FISCALE (per fini assicurativi)
  • IMPORTANTE! Inserisci nella sezione “Messaggio” la causale QUOTA PARTECIPAZIONE MANI FEST
  • completa il PAGAMENTO per confermare l’iscrizione

 

 

 

Per ulteriori informazioni e per segnalare allergie o intolleranze alimentari potete scrivere a comunicazione@manitese.it oppure chiamare il 3929584447.

In caso di maltempo tutte le attività verranno regolarmente svolte al chiuso.

Mozambico, piantiamo alberi nella giornata internazionale delle foreste

Nell’ambito del progetto Wona in Mozambico, nella città di Quelimane sono state piantate 432 piantine di acacia per aumentare il verde urbano.

Nella città di Quelimane (Mozambico) siamo attivi con un nuovo progetto per promuovere la sostenibilità ambientale e combattere i cambiamenti climatici.

In occasione della Giornata Internazionale delle Foreste, il 21 marzo, è stata quindi svolta un’attività di piantumazione di alberi per aumentare il verde urbano e sensibilizzare la cittadinanza.

Nella giornata sono state coinvolte 40 persone, tra cui il coordinatore di progetto di Mani Tese, il direttore del vivaio municipale e lo staff tecnico del consiglio comunale, l’associazione Access, rappresentanti dei quartieri della città, giovani attivisti e attiviste e semplici cittadini e cittadine.

L’attività è cominciata la mattina presto, alle 7 e mezza, presso il vivaio comunale dove è stata effettuata la selezione delle piantine tenendo conto della loro età e del loro stato fitosanitario. Per la precisione, sono state identificate 432 piantine di acacia di due specie ovvero l’acacia rossa e l’acacia albizia (o acacia di Costantinopoli).

Le piantine sono state quindi caricate su un mezzo di Mani Tese e ci si è recati tutti e tutte in Avenida 25 de Junho a Quelimane per eseguire la piantumazione.

I/le partecipanti si sono divisi in gruppi e un primo gruppo di persone si occupava di fare delle piccole buche, un secondo gruppo effettuava la piantumazione, mentre un terzo gruppo posizionava dei piccoli recinti protettivi per ridurre il rischio di danni alla piantine.

L’attività è durata circa 2 ore ed è stato oggetto del rimboschimento più di 1 km di strada. I/le partecipanti, soddisfatti del lavoro, sono poi tornati/e al vivaio comunale per un momento di riflessione e un rinfresco.

L’attività rientra nell’ambito del progetto Wona, svolto in collaborazione con Fondazione E-35, Municipio di Quelimane e UPC-Z (Unione Provinciale dei Contadini della Zambezia) e cofinanziato da Regione Emilia-Romagna e Fondazione E-35.

Qui di seguito alcune foto della giornata.

La pace non si costruisce con le armi

La pace è per tutti o non è per nessuno e si costruisce con la cultura del rispetto dell’altro, la cooperazione e la promozione di stili di vita responsabili per l’ambiente e la giustizia. La nostra adesione alla Marcia della Pace Perugia-Assisi del 24 aprile.

Sono passate settimane dall’inizio del conflitto in Ucraina. Come in Jugoslavia, in Iraq, in Siria, in Burkina Faso, la follia della guerra ha orizzonti infiniti e impatti devastanti sulle popolazioni civili generando morti, feriti e milioni di profughi. Questa è una guerra che dobbiamo affrontare senza ipocrisie.

Come molti oggi sentiamo che più forte si deve alzare la voce contro questa guerra e contro tutte le guerre, dovunque scoppino, qualunque sia la loro forma e qualsiasi il nome che viene dato loro. Ci opporremo sempre a chi la guerra la desidera, la fomenta o la prepara.

Contestiamo la scelta del governo italiano di inviare armi in Ucraina a pochi giorni dall’invasione russa, privandosi subito della possibilità di agire un negoziato. Riteniamo scellerata la scelta di aumentare le spese militari fino al 2% del PIL, così come richiesto dalla NATO, denunciamo la militarizzazione dei nostri territori e rilanciamo la necessità di adottare, di nuovo dopo 40 anni, l’obiezione di coscienza alla spese militari. Ci sembra incredibile che ancora si possa scegliere di perseverare in politiche di guerra, distruttive delle persone, dei popoli, del pianeta. Lo dice la storia e lo sanno anche i bambini: la Pace non si costruisce con le armi. La Pace si costruisce con la cultura del rispetto dell’altro, con la cooperazione e con la promozione di stili di vita responsabili per l’ambiente e per la giustizia. La Pace è per tutti o non è per nessuno.

A fianco di tante realtà locali, Mani Tese, con i suoi gruppi, associazioni e cooperative, si è subito attivata per gli aiuti ai rifugiati e i presidi territoriali. Sosteniamo le realtà locali che organizzano l’accoglienza della popolazione ucraina in fuga dalla guerra, così come abbiamo sempre fatto e continueremo a fare per chi arriva da ogni parte del mondo. Anche per chi fugge dalle guerre combattute con armi diverse: quelle della povertà e della schiavitù, dello sfruttamento e dell’accaparramento delle risorse, armi altrettanto mortali e distruttive che minacciano la sopravvivenza e la capacità di futuro delle popolazioni che affianchiamo attraverso i progetti di cooperazione internazionale. Per questo promuoviamo il diritto all’accoglienza di tutti i profughi e ci opponiamo all’ottica razzista che applica i distinguo alle medesime sofferenze umane.

Siamo vicini al popolo russo, prossima vittima di questa assurda guerra e in particolare ai russi che si oppongono alla guerra e che per questo sono perseguitati. In questo periodo così difficile continueremo il nostro impegno di giustizia anche promuovendo l’impegno di non finanziare tutte quelle realtà coinvolte nella produzione e commercializzazione di armi.

Cosa stiamo facendo e cosa possiamo fare come donne e uomini di pace? Come facciamo a non essere immobili davanti a questa ennesima strage e davanti a questa sconfitta umana? Da parte nostra, non possiamo che continuare a portare avanti il nostro impegno, che è iniziato ormai quasi sessant’anni fa.

Attraverso i progetti di sviluppo sostenibile, l’educazione alla cittadinanza globale, i percorsi di inclusione e di contrasto alle ingiustizie sociali e ambientali, la promozione del servizio civile universale, l’apertura di spazi di socialità e di educazione alla pace e l’impegno a sviluppare un’economia solidale lottiamo ogni giorno per costruire un mondo più giusto. Il nostro lavoro in Africa, in Asia, in America Latina e nei tanti territori italiani in cui operiamo, è un’azione concreta per contrastare i meccanismi che sono alla base di ogni guerra.

Forte di questo impegno che condivide con moltissimi volontari e sostenitori, Mani Tese aderisce alla Marcia della Pace Perugia-Assisi straordinaria del 24 aprile 2022, per riaffermare insieme a tutti gli operatori di pace e di giustizia il Diritto alla Pace, così semplice e oggi così lontano.

Clementina Ramirez: un esempio per la comunità di Rodeo

Doña Clementina, grazie alla formazione di Mani Tese in Guatemala, ha migliorato l’igiene e l’organizzazione domestica e reso i suoi campi più redditizi.

Nonostante le difficoltà dovute alla pandemia in corso, il progetto “Lotta contro la malnutrizione nel dipartimento di Chiquimula” sta continuando a incidere sulla vita delle comunità rurali del Guatemala. Proprio in questi mesi, infatti, le donne delle comunità hanno seguito i corsi di formazione sulla salute, l’igiene, la pianificazione famigliare e la pulizia domestica.

Le famiglie, protagoniste del progetto, hanno anche ricevuto delle stufe migliorate per cucinare meglio e senza dispersione di fumo all’interno della casa e hanno avviato una campagna di disinfezione all’interno delle proprie abitazioni.

I formatori e gli operatori del progetto hanno accompagnato tutte le attività e, attraverso delle visite domiciliari presso ciascuna famiglia, hanno avuto modo di valutare l’effettivo miglioramento delle condizioni igieniche dopo gli incontri svolti.

La signora Clementina Ramirez di Rodeo, frazione di Chantiago, in particolare, è stata di grande esempio per tutta la comunità. Durante la visita domiciliare, che si è svolta insieme al capo della comunità di Rodeo, Eusebio Gutiérrez, tutti hanno potuto notare l’ordine e l’organizzazione della sua abitazione. A partire dai fagioli seminati all’ingresso, adornati con numerosi fiori di specie diverse, piante medicinali e piccoli recipienti pieni di acqua pulita, fino al sentiero che conduce all’interno della casa: tutto nell’abitazione di Doña Clementina è apparso pulito, organizzato e ben curato.

Anche lo spazio cucina, dove è stata installata la stufa migliorata, è apparso pulito e ordinato, con i recipienti dell’acqua ben chiusi in modo da non far entrare gli insetti e le padelle pulite e asciutte appese alle pareti.

Doña Clementina ha cambiato il modo di gestire le faccende domestiche e migliorato l’igiene della casa perché ha sempre partecipato attivamente alle formazioni organizzate dagli operatori del progetto. È inoltre riuscita a sistemare l’orto e renderlo più redditizio grazie ai serbatoi d’acqua che ora le permettono di irrigarlo anche d’estate, senza dover camminare fino al pozzo.

Clementina Ramirez adesso può produrre frutta e ortaggi per la sua famiglia. È infatti convinta che sia meglio prodursi il cibo da sé, perché più sano e ricco di nutrienti.

Una foto di Clementina con un membro del nostro staff in Guatemala
Clementina nel suo orto
Clementina e la stufa migliorata
Un momento della formazione su salute, igiene, pianificazione famigliare e pulizia domestica
Alcuni dei materiali consegnati a Clementina
Un altro momento della formazione

Gli studenti dell’università di Milano alla scoperta dei progetti di mani tese in Kenya

Dieci studenti e studentesse hanno visitato la zona della foresta Mau e del lago Baringo e ci hanno raccontato la loro esperienza.

Nel mese di gennaio, un gruppo di studenti e studentesse del corso “Scienze Umane dell’Ambiente, del Territorio e del Paesaggio” dell’Università degli Studi di Milano, ha visitato il Kenya e, in particolare, i luoghi di sviluppo dei nostri progetti dedicati alla tutela ambientale e alla sicurezza alimentare.

Vi raccontiamo com’è andata grazie a un resoconto inviatoci proprio dagli studenti e dalle studentesse che hanno partecipato al viaggio.

“Questo inverno – ci raccontano – grazie al sostegno dell’Università degli Studi di Milano, abbiamo avuto la possibilità di recarci in Kenya, nella regione della foresta Mau, e abbiamo toccato con mano i progetti di Mani Tese che avevamo studiato durante il corso.

Tra le attività che ci hanno colpito maggiormente nella prima parte di viaggio, c’è sicuramente la fattoria biologica di Salomè, che è stata coinvolta in corsi di formazione promossi da Mani Tese e Slow Food e ora è molto attenta alla sostenibilità ambientale. Gestita da Salomè e dalla sua famiglia, la fattoria è diventata ormai un punto di riferimento per la comunità, che può imparare un nuovo modo di coltivare, nel rispetto dell’ambiente e delle risorse naturali.

Sempre nella prima parte del nostro viaggio, siamo stati accolti/e nella casa di Rose, una donna che fa parte della CFA (Community Forest Association). È stata l’occasione per parlare dei problemi e delle risorse della foresta Mau e per partecipare a un pranzo an plein air con la sua famiglia e con altri membri della comunità. I nostri delicati stomaci sono stati messi alla prova da pietanze esotiche, quali la testa di gallo stufata e un particolare latte fermentato con la cenere, il mursik.

Spostandoci nei giorni seguenti verso sud, più precisamente nell’area della foresta di Kiptunga, abbiamo potuto vivere altre esperienze interessanti. Fra queste la visita dell’ecolodge di Mariashoni, dove Mani Tese ha realizzato una guest house, una radio e una raffineria di miele, dando un forte impulso economico e sociale alla comunità.

La figura che più è rimasta impressa nei nostri cuori è stata quella della guida Friedrich Lesingo, del gruppo etnico Ogiek che, fra le altre cose, sono esperti produttori di miele. Friedrich e la sua tribù hanno sempre vissuto in simbiosi con la foresta – fonte di cibo, medicinali e materie prime – ma, negli ultimi decenni, numerosi e controversi interventi governativi e privati li hanno allontanati dalla foresta. 

Questa esperienza – concludono gli studenti – ci ha permesso di collezionare molto più che semplici dati e osservazioni. Abbiamo infatti avuto la possibilità di relazionarci con moltissime persone, ognuna con le proprie opinioni, dalle quali abbiamo potuto attingere non solo informazioni, ma veri e propri istanti di vita. Porteremo con noi ricordi di sguardi soddisfatti per ciò che è stato realizzato e per ciò che ancora oggi è in corso d’opera, attraverso gli svariati progetti di cooperazione dei quali Mani Tese è promotrice, azioni talvolta così semplici da lasciare sbalorditi per l’efficacia del proprio effetto.”

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