โBee my Partnerโ: giovani apicoltori crescono in Kenya!
La storia di un gruppo di giovani imprenditori con la passione per lโapicoltura e per lโambiente che sta realizzando i suoi sogni grazie al progetto โAgrichangeโ.
Quella di Bee my partner รจ una storia incoraggiante che parla di persone che hanno iniziato in piccolo e finito per avere successo grazie anche al nostro supporto.
Il gruppo Bee my partner รจ nato nella contea di Nakuru nel 2019 dallโunione di 13 ragazzi e ragazze (sette donne e sei uomini) che avevano le stesse idee e il medesimo interesse per lโapicoltura. I ragazzi e le ragazze ci raccontano di aver scelto lโapicoltura perchรฉ รจ unโattivitร rispettosa dellโambiente e che conserva la natura. ย Unendo le loro risorse, questi giovani hanno iniziato costruendo un apiario di 2 metri x 3 con circa 15 arnie Langstroth. Lโattivitร di apicoltura รจ cominciata bene, i giovani si incontravano due volte al mese per controllare lโapiario e svolgere le necessarie operazioni di gestione. Durante il primo anno sono riusciti a raccogliere tra i 70 e i 120 kg di miele per arrivare, migliorando sempre di piรน la gestione, a 180-200 kg annui.
Tuttavia, per via della stagionalitร dellโapicoltura, i ragazzi avevano bisogno di unโaltra attivitร che generasse reddito anche nel resto dellโanno. Hanno quindi iniziato a produrre fertilizzanti organici su piccola scala utilizzando materiali localmente disponibili come letame, cenere e giacinti dโacqua. Questi giovani imprenditori si sono dedicati alla nuova attivitร con passione educando la loro comunitร sullโimportanza di usare fertilizzanti organici rispettosi dellโambiente.
โAbbiamo saputo che Mani Tese e NECOFA (ndr: nostro partner locale) erogavano un contributo per le attivitร imprenditoriali innovative, lo abbiamo chiesto e lo abbiamo ottenuto. Per noi รจ stato come un sogno trasformato in realtร perchรฉ avevamo sempre voluto espandere il nostro apiario. La richiesta di miele รจ in crescita e vogliamo soddisfarla fornendo un prodotto di qualitร โ, spiega Robert.
Al momento della nostra visita i ragazzi avevano giร costruito un apiario e ordinato 40 nuove arnie. Il loro obiettivo รจ di raccogliere almeno 400 kg alla fine dellโanno e pian piano espandersi fino a produrne 1.200 kg lโanno. Lโintento รจ quello di motivare altri imprenditori che stanno per mollare e nel contempo dare lavoro ad altri giovani.
Alcune delle 40 arnie presenti nell’apiario
โSiamo grati a Mani Tese, NECOFA e E4IMPACT (partner di progetto) per la formazione che ci hanno fornito e che ci ha aperto gli occhi sulla gestione della nostra impresa. Abbiamo imparato moltissimo e siamo grati per i fondi che abbiamo ricevuto. Espanderemo il nostro apiario e inizieremo a lavorare il miele, cosa che a sua volta darร lavoro ad altri giovaniโ continua Robert โDa quando ci siamo messi insieme, questa esperienza ci ha cambiato la vita. Eravamo dei giovani disoccupati e adesso siamo in grado di avere un reddito per tutto lโanno!โ.
La storia e i progressi dei giovani imprenditori di Bee my partner sono davvero incoraggianti. Speriamo di veder presto avverarsi tutti i loro sogni imprenditoriali!
Chanthavy, una bambina che ha ritrovato il sorriso
Dopo unโinfanzia di maltrattamenti, Chanthavy, grazie alla Struttura di Assistenza Temporanea di Damnok Toek in Cambogia, ha scoperto la bellezza di studiare, di stare con gli amici, di danzare e fare giardinaggio. La sua vita non รจ piรน la stessa!
Chanthavy* indossa unโuniforme scolastica pulita e ben stirata mentre cammina con unโamica della sua classe verso la Struttura di Assistenza Temporanea, dove ha vissuto negli ultimi tre anni. Si tratta di uno spazio molto importante, specifico per minori che sono stati vittime di traffico, migrazione non sicura, abusi domestici, o sono orfani che hanno vissuto per strada.
La Struttura fa parte del programma di accoglienza di Damnok Toek a Poipet, in Cambogia, sostenuto da Mani Tese.
Chanthavy รจ cresciuta col padre e la matrigna. Il padre non si occupava di lei e faceva uso di droga mentre la matrigna la maltrattava. Quando Chantavy se ne andรฒ di casa per sfuggire ai maltrattamenti, il padre e la matrigna traslocarono senza darle alcuna comunicazione. Chantavy andรฒ cosรฌ a vivere dalla nonna ma, alla morte di questโultima, Chanthavy si ritrovรฒ nuovamente senza casa e senza nessuno che si occupasse di lei.
Grazie a una segnalazione al numero verde ChildSafe, un servizio gestito da Damnok Toek H24 tramite il quale le persone possono riferire di casi di minori in condizioni di non sicurezza agli assistenti sociali, Chantavy venne identificata. Vista la sua situazione, si stabilรฌ che la cosa migliore per lei fosse accoglierla presso la Struttura di Assistenza Temporanea (TCF) di Damnok Toek, dove avrebbe trovato un posto sicuro in cui vivere, cibo sano e regolare, istruzione e assistenza psicologica oltre a tutti gli altri servizi necessari.
Parlando dei cambiamenti del suo ambiente di vita, Chanthavy dice โAdesso posso imparare, frequentare lezioni, ho abiti buoni, buon materiale da usare, ho abbastanza da mangiare e un buon posto in cui stare. Ho un posto per giocare e quando abbiamo una cerimonia (Capodanno Khmer, Pchum Ben) abbiamo un sacco di buon cibo.โ
Chanthavy รจ timida, ma si illumina quando parla dei suoi hobby preferiti: giardinaggio e danze tradizionali Khmer, che il personale della Struttura insegna ai ragazzi. Prima del Covid, lei e gli altri ragazzi si divertivano ad andare in gita nella provincia a visitare pagode o altre cittร . Ora che le restrizioni del Covid si sono allentate in Cambogia, il personale ha potuto finalmente progettare una nuova gita a Siem Reap, la prima in due anni, che ha suscitato lโentusiasmo di tutti.
Chanthavy danza assieme alle sue compagne e educatrici
Chanthavy si concentra molto nello studio. ร una studentessa brillante ed รจ stata velocemente promossa nella classe 4 frequentata presso la Struttura di Assistenza Temporanea e ora frequenta la classe 5. โMi piacciono veramente matematica e lingua Khmerโ dice.
Il programma di Educazione Non-formale arriva solo fino alla classe 6, dopo di che i ragazzi possono iscriversi a una scuola privata o fare domanda presso una scuola secondaria gestita da unโaltra organizzazione, cosa a cui Chanthavy รจ molto interessata. โHo in programma di fare domanda e continuare i miei studi.โ, racconta.
Alla domanda sui suoi progetti per il futuro, dice che vuole lavorare al casinรฒ.
Poipet รจ una cittร piena di casinรฒ che pagano anche alti stipendi e molti ragazzi sono ammagliati dal loro fascino, di cui sentivano parlare fin da quando vivevano per strada. Nonostante gli insegnanti e gli assistenti di Damnok Toek cerchino di proteggerli da questi luoghi insegnando loro i pericoli che si nascondono, molti ragazzi sono ancora convinti che i casinรฒ siano il loro lasciapassare per un futuro migliore.
Nella Struttura di Assistenza Temporanea il personale lavora sodo per tenere i ragazzi al sicuro nella speranza di riuscire a rompere il ciclo di povertร nel quale sono nati. Phattana suggerisce a Chanthavy che, poichรฉ le piace moltissimo la matematica ed รจ ancora tanto giovane, la ragazza ha ancora tempo per imparare di piรน sia sulla realtร del lavoro al casinรฒ sia su altre possibili professioni.
Chanthavy รจ molto intelligente e ha molti interessi e, con un accesso costante a unโistruzione di qualitร , un posto sicuro in cui vivere, un ambiente stimolante per esplorare i suoi interessi, ora ha tutte le opportunitร per aspirare a un futuro meraviglioso.
* Il nome della bambina รจ stato cambiato per proteggerne lโidentitร .
Benin: I bambini e le bambine che non possono andare a scuola
In alcuni comuni dellโAtacora, in Benin, ogni anno 30 bambini su 100 in media abbandonano la scuola. Questo grave fenomeno ha subito un ulteriore incremento a causa dellโimpoverimento generato dalla pandemia. Di seguito le testimonianze dei direttori scolastici e di due ex bambine costrette ad abbandonare la scuola.
In Benin, secondo la legge, l’istruzione primaria รจ obbligatoria. Tuttavia il diritto all’istruzione non รจ ancora garantito a tutti i bambini e le bambine. Nel dipartimento dellโAtacora, uno dei piรน poveri del Paese, dove Mani Tese combatte la povertร e la fame da oltre 40 anni, molti bambini in etร scolare vengono spesso tenuti a casa anzichรฉ andare a scuola. Diverse localitร rurali, in particolare, sono colpite dalla piaga dellโabbandono scolastico.
Secondo i dati raccolti nel 2020 grazie a un progetto precedentemente sviluppato da Mani Tese nella regione, in nove scuole primarie pubbliche del dipartimento dellโAtacora, in media 30 bambini su 100 abbandonano la scuola ogni anno nei comuni di Natitingou, Toucountouna e Kouandรฉ. In queste zone Mani Tese dal 2018 ha intrapreso diversi progetti per sensibilizzare le comunitร sull’importanza del diritto all’istruzione e ridurre in modo significativo la piaga dell’abbandono scolastico. Tuttavia nel dipartimento di Atacora permangono sfide importanti a cui Mani Tese sta rispondendo con il progetto โโPromozione dei diritti dei bambini nellโAtacoraโย sostenuto con i fondi Otto per Mille della Chiesa Valdese.
“Dobbiamo continuare a sensibilizzare la popolazione sullโimportanza e lโimpatto positivo della scuolaโ ha dichiarato Wanta Sammadori, direttore della Scuola Primaria Pubblica di Tampรจgrรฉ โLa missione della scuola non รจ per nulla conosciuta dai genitori, soprattutto da quelli che non lโ hanno potuta frequentare. Per loro la scuola di oggi forma solo disoccupati ed รจ meglio mandare i bambini nei campi. Eppure la missione della scuola รจ innanzitutto quella di fornire un’istruzione completa combattendo l’analfabetismo, che aggrava la povertร โ.
Le famiglie che sostengono di tenere i figli a casa per mancanza di mezzi finanziari spesso usano questa scusa come giustificazione per lo sfruttamento dei bambini. Anche per questo lโattivitร di sensibilizzazione di Mani Tese con le famiglie sullโimportanza della scolarizzazione รจ molto importante.โFrequentavo la sesta classe quando mio padre mi ha comunicato che non avrei potuto continuare la scuolaโ racconta Nรจkito, 19 anni. โMi disse che ero giร grande e che la mia formazione scolastica non era piรน utile. Gli dissi che volevo andare a scuola e almeno ottenere il certificato di scuola primaria per poi imparare un mestiere, ma lui non mi volle ascoltare. Da quel momento in poi mio padre non si occupรฒ piรน della mia istruzione scolastica. Non mi dava piรน i soldi per la colazione a scuola e non mi comprava il materiale scolastico necessario. Alla fine dell’anno, a causa di tutte le sofferenze che avevo passato, decisi di interrompere gli studi. Andai con mia madre a lavorare nel campo e l’anno successivo incontrai un giovane uomo con cui oggi sono sposata da due anni. Rimpiango perรฒ amaramente di non aver potuto continuare gli studi. Se avessi almeno terminato la scuola primaria, avrei imparato un mestiere e la mia vita oggi sarebbe diversaโ.
Nรจkito con suo figlio
A Tectibayaou, un villaggio situato a una decina di chilometri dal capoluogo del comune di Toucountouna, oltre alla situazione di abbandono scolastico, lo sfruttamento dei bambini รจ una seria preoccupazione per il preside della scuola, il signor TANTOUKOUTE Evariste.
“Ogni anno assistiamo impotenti allo spostamento dei bambini nella regione del cotone di Alibori, dove vengono sfruttati per attivitร di produzione agricolaโ dichiara il preside โA volte si tratta di bambini di 6 e 7 anni che vengono trasportati su moto che viaggiano a tutta velocitร . Vengono reclutati a Tampรจgrรฉ, Toucountouna, Boribansifa, Tchakalakou, Tampatou, Tectibayaou, e inoltre a Wabou, Kouarfa, Kouba, Maka, Tansรฉ, Kabarรฉ e altri villaggi. Quest’anno, con il sostegno dei membri del comitato che Mani Tese ci ha aiutato a creare, ho organizzato delle sessioni di sensibilizzazione per spiegare ai genitori i rischi che corrono lasciando andar via i loro figli in questo modo. Diversi genitori che volevano mandare i loro figli lontani a lavorare ci hanno rinunciato, ma altri non ci hanno dato ascolto. Di conseguenza anche quest’anno abbiamo purtroppo registrato diversi casi di abbandonoโ.
A Kouba, sempre nel comune di Toucountouna, oltre al problema dellโabbandono scolastico, si registra anche un basso tasso di scolarizzazione dei bambini e delle bambine.
Secondo BIAOU Antoine, direttore della scuola locale, “per un villaggio che conta piรน di 500 bambini in etร scolare, solo il 20% รจ iscritto a scuola. Stiamo sensibilizzando i genitori affinchรฉ i loro figli vengano iscritti, ma molti di loro non hanno ancora capito che nessun bambino puรฒ avere successo nella vita di oggi se non va a scuolaโ.ย
La situazione รจ comune a diversi villaggi rurali del dipartimento di Atacora. In seguito agli effetti della pandemia di Covid-19 che hanno impoverito le comunitร , inoltre, c’รจ da temere che il fenomeno dellโabbandono scolastico si aggravi negli anni a venire se non si attuano azioni concrete per arginarlo. Ecco perchรฉ รจ fondamentale proseguire con lโattivitร di promozione dellโistruzione e di protezione dellโinfanzia.
โNon sono andata a scuola perchรฉ i miei genitori non ne capivano l’utilitร . Solo ora lโhanno compresa, ma per me รจ troppo tardi.โ racconta Kassapรฉ, 24 anni โIncoraggio tutti i bambini e le bambine ad andare a scuola, in modo che non restino al buio come me. Io ho quattro figli e i primi due stanno giร andando a scuolaโ.
Sei anni in Guinea-Bissau a fianco delle donne e dei rifugiati
Si รจ conclusa con successo la nostra collaborazione con UNHCR per la naturalizzazione dei rifugiati senegalesi in Guinea-Bissau e per la protezione dei diritti umani delle comunitร locali, in particolare delle donne vittime di violenza. Il resoconto della nostra cooperante e coordinatrice di progetto.
Di Giulia Giovagnoli, Coordinatrice del progetto di Mani Tese โINTEGRAZIONE DEI RICHIEDENTI ASILO E DEI RIFUGIATI SENEGALESIโ in Guinea-Bissau
In Guinea-Bissau รจ cominciata la stagione delle piogge e anche la campagna di raccolta degli anacardi, il principale prodotto di esportazione del paese, nella cui coltivazione e raccolta รจ impegnata gran parte della popolazione delle zone rurali, incluse le donne. Durante lโepoca della raccolta, le donne e ragazze guineensi si trovano a essere ancora piรน vulnerabili che in altri periodi dellโanno. Spesso rimangono da sole in casa, mentre i membri maschili del gruppo familiare si assentano tutto il giorno per la raccolta dei frutti nelle zone boschive. In altri momenti della giornata loro stesse si allontanano per realizzarla. Lโalta mobilitร che caratterizza questo periodo dellโanno e la repentina disponibilitร di denaro derivante dalla vendita degli anacardi, che spesso si traduce in acquisto immediato e consumo di prodotti alcolici da parte principalmente della popolazione maschile, fanno sรฌ che le donne si trovino a essere ancora piรน isolate e suscettibili di aggressioni.
La Guinea-Bissau รจ uno dei paesi piรน poveri al mondo: occupa il 175ยบ posto, su un totale di 188, nell’Indice dello Sviluppo Umano del 2020. In un contesto di povertร estrema, causata essenzialmente da una carenza di lavoro e di risorse, la condizione femminile รจ gravemente penalizzata e le violenze di ogni tipo su donne e bambine sono allโordine del giorno. La societร locale รจ essenzialmente patriarcale e storicamente indifferente alla tutela dei diritti e dei bisogni delle donne, sebbene il benessere e il progresso economico di intere comunitร dipendano quasi esclusivamente dal lavoro femminile. Disparitร , assenza di opportunitร , abusi e violenze, con scarsissime protezioni giuridiche, si registrano in ogni settore. Fin dalla tenera etร , alle bambine รจ limitata la possibilitร di esprimere il loro potenziale e di acquisire gli strumenti che consentirebbero loro di uscire da uno stato di indigenza opprimente. Rispetto agli uomini, le donne hanno un limitatissimo accesso ai servizi sanitari, un minore accesso ai servizi educativi, ridotte entrate economiche, un maggiore tasso di disoccupazione e piรน ampie difficoltร nella lotta alla povertร . Sono inoltre vittime delle piรน diverse forme di violenza di genere, dalle mutilazioni genitali femminili ai matrimoni forzati, agli abusi psicologici, economici, fisici e sessuali perpetrati spesso da familiari o membri delle comunitร .
Mani Tese lavora sin dal 2017 nella regione di Cacheu, nella zona nord del paese, alla frontiera con il Senegal, per cercare di intervenire e costruire una risposta articolata con le istituzioni e la societร civile per lโassistenza e la protezione delle donne e ragazze vittime di violenza di genere e di un altro gruppo di popolazione altamente vulnerabile, i rifugiati e richiedenti asilo. Come segnalato nel portale della Missione delle Nazioni Unite per il Consolidamento della Pace in Guinea-Bissau -UNIOGBIS, nel 2017, โLa Guinea-Bissau ha ratificato a febbraio del 1976 la Convenzione delle Nazioni Unite sui Rifugiati, ed ha rispettato i suoi obblighi di paese firmatario, accogliendo rifugiati da differenti paesi della sub-regione, comโรจ il caso di Liberia, Gana, Serra Leone e Senegal (…) Il paese accoglie attualmente piรน di ottomila rifugiati, dei quali il 98% รจ composto da individui provenienti dal Casamance, la regione sud del Senegal, situata tra il Gambia e la Guinea-Bissau, in conflitto da piรน di 30 anni con il Governo del Senegal per la sua indipendenza.โ[1] (t.d.r)
Sin dal 1979 Mani Tese interviene in varie regioni della Guinea-Bissau nellโimplementazione di progetti principalmente sui temi dei diritti umani e della sovranitร alimentare, e dal 2017 ad oggi abbiamo mantenuto una presenza costante in 42 villaggi della zona con piรน presenza di rifugiati nel paese, la regione di Cacheu, nella frontiera con la regione indipendentista senegalese del Casamance, lavorando come partner di implementazione di UNHCR, lโAlto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati. Le principali aree di intervento sono state la promozione di processi ed attivitร socio-economiche per accompagnare lโintegrazione locale e la costruzione di forme pacifiche e sostenibili di convivenza e coesistenza tra la popolazione rifugiata e le comunitร locali di accoglienza nonchรฉ lโimpegno attraverso azioni di sensibilizzazione, advocacy e protezione nella lotta contro ogni forma di violenza di genere e nellโassistenza alle vittime e sopravvissute.
Villaggi di intervento di Mani Tese nella regione di Cacheu, con parziale dettaglio di attivitร realizzate nella comunitร di Varela. Credits: Bissau Economic Lab โ BELAB, SARL.
Il 2022 vale la pena di essere ricordato per due importantissimi risultati in ciascuna di queste due aree di intervento e di impegno di Mani Tese nella regione di Cacheu.
A fine febbraio 2022 si รจ concluso il processo di naturalizzazione dei rifugiati di lunga durata in Guinea-Bissau, predisposto e guidato da UNHCR e Governo della Guinea-Bissau sin dal 2017 e condotto in partenariato con Mani Tese. A dicembre del 2017, infatti โUNHCR, la Commissione Nazionale di Rifugiati e Sfollati Interni, una struttura del Governo della Guinea-Bissau, hanno lanciato le basi per la concessione della nazionalitร guineense a circa 10.000 rifugiati. Ufficializzando questa integrazione locale, il governo guineense restituisce cosรฌ dignitร umana ai displaced, togliendo loro lo status di rifugiati e permettendo che godano del diritto fondamentale allโidentitร (…) La decisione ha un potenziale di prevenzione dellโinsicurezza, trattandosi di un mezzo efficace di lotta alla apatridia, fonte di reclutamento di persone per il mondo del crimine organizzato e transnazionale, includendo attivitร terroristicheโ. [2] (t.d.r)
Lโimportantissima iniziativa, che, come naturalizzazione di massa, si annovera tra le poche realizzate sinora nel mondo, ha preso quindi piede ormai cinque anni fa con lโinizio del processo di identificazione e registro dei rifugiati e si รจ conclusa nei primi mesi del 2022. Mani Tese negli ultimi anni ha accompagnato il Governo della Guinea-Bissau edUNHCR tanto nellโimplementazione e finalizzazione dellโesercizio di registro[3] (t.d.r) come nella realizzazione di missioni nelle piรน remote comunitร rurali per la consegna di documenti di identificazione ai nuovi cittadini, attivitร che si รจ conclusa a giugno 2022.
Oltre a questo prezioso risultato, il primo semestre del 2022 ha visto anche il consolidamento di un ulteriore intervento costruito negli anni dallโequipe di Mani Tese di Sรฃo Domingos, cittadina di frontiera e base di lavoro nella regione di Cacheu, e delle altre sedi in Guinea-Bissau. Sin dal 2017 nella regione di Cacheu, infatti, e nelle decadi anteriori anche in altre regioni del paese, Mani Tese si รจ impegnata nella definizione ed implementazione di azioni per la promozione e protezione dei diritti umani. Come partner di implementazione di UNHCR abbiamo lavorato con dedizione, tra le altre azioni, alla lotta alla violenza di genere ed allโassistenza delle sopravvissute. Lโequipe locale, formata da assistenti sociali, psicologhe e professioniste dellโambito giuridico, ha registrato negli ultimi quasi sei anni piรน di 200 casi di donne, ragazze e bambine vittime di violenza di genere, offrendo loro assistenza psicosociale, opportunitร di formazione e supporto economico, accompagnamento per il recupero dellโequilibrio psicofisico e il reinserimento sociale.
Attivitร di prevenzione, advocacy e sensibilizzazione su SGBV (Sexual and Gender Based Violence) e protezione sociale implementate da Mani Tese dal 2017 al 2021 nei villaggi della regione di Cacheu. Credits: Bissau Economic Lab โ BELAB, SARL.
Come giร raccontato in altri resoconti[4], il lavoro pluriennale svolto a livello interistituzionale e nellโassistenza diretta alle donne vittime di violenza ha dato i suoi frutti con lโapertura della prima Casa di Accoglienza per vittime di violenza di genere nella regione di Cacheu. Dalla sua apertura si รจ lavorato incessantemente alla formazione e allโaction learning dei membri delle associazioni locali partner di Mani Tese nella gestione della Casa. Si รจ capitalizzato il background di esperienze nella prevenzione e protezione svolto negli anni e le molteplici relazioni con istituzioni locali, nazionali e internazionali, della societร civile e con le autoritร statali favore della consolidamento del nuovo spazio e delle competenze degli attori locali coinvolti nellโacquisizione di expertise per poter guidare autonomamente lโiniziativa. La Casa รจ stata in questi mesi teatro di numerose attivitร formative per le donne sopravvissute, sessioni di accompagnamento psicosociale, incontri istituzionali e โscuola in azioneโ per le associazioni locali.
Un solo articolo non permette di dare voce e risalto a tutti gli interventi sviluppati in quasi sei anni, ma comunque speriamo che questo accenno stimoli un pizzico di curiositร nei confronti degli oltre 40 gruppi di microcredito che Mani Tese ha supportato nella regione di Cacheu sin dal 2017, degli oltre 25 orti e pollai realizzati con pratiche agroecologiche e guidati principalmente da gruppi di donne rurali, rifugiate e delle comunitร di accoglienza.
A giugno 2022 si รจ conclusa la collaborazione di Mani Tese e UNHCR grazie allโottimo risultato del processo di naturalizzazione. LโAgenzia ONU continuerร a dare accompagnamento e follow-up alle politiche e pratiche di protezione della Guinea-Bissau dal suo ufficio transnazionale di Dakar. Come team di Mani Tese siamo sicuri di aver fatto il possibile per fornire alle comunitร e agli attori locali gli strumenti per garantire la sostenibilitร delle azioni promosse in questi anni, ma siamo ย altresรฌ consapevoli della necessitร di continuare gli sforzi per il rafforzamento, tra gli altri, della Casa di Accoglienza, con la volontร di camminare ancora insieme alle associazioni locali e alle donne sopravvissute alla violenza per proteggerle nel modo piรน efficace.
Sostieni la casa di accoglienza delle donne vittime di violenza di Cacheu: LINK
Scopri di piรน sul progetto INTEGRAZIONE DEI RICHIEDENTI ASILO E DEI RIFUGIATI SENEGALESIโ in Guinea-Bissau:LINK
Mani Tese ricorda e celebra il lavoro e la dedizione di Samuel Karanja Muhunyu per il proprio Paese, il Kenya.
Samuel Karanja
Muhunyu รจ quello che in inglese definiremmo an unsung hero.
ร perchรฉ anche se
la morte lo ha strappato al suo caro Kenya, il suo esempio e le sue parole sono
ancora con noi.
Per quasi un
decennio abbiamo lavorato fianco a fianco. ร stato un onore e privilegio aver
vissuto con vero leader comunitario che tanto ha contribuito allo sviluppo di
un angolo importante di Kenya.
Samuel ha
ricoperto incarichi importanti, in seno a Slow Food, prima coordinatore in
Kenya, poi membro del Consiglio Internazionale e del Collegio Arbitrale. Ed รจ
stato direttore e fondatore di NECOFA, Network for Ecofarming in Africa Kenya
dal 1998 ad oggi.
NECOFA รจ una ONG
che ha trasformato le vite in una zona particolare del Kenya, il bacino del
fiume Molo, dagli altipiani a oltre 2500 metri sino alle aride zone di Baringo.
Qui si รจ sviluppata la partnership con Mani Tese, iniziata da un incontro con
Bruna Sironi e i primi progetti, cementatasi poi con lโapertura dellโufficio in
Kenya nel 2014.
Samuel aveva una
profonditร culturale, una capacitร di visione e una etica del lavoro fuori dal
comune. Non era inusuale vederlo sotto una pianta, con il suo diario prendere
appunti e dirigendo le azioni dei molti progetti, tra una pausa e lโaltra del
lavoro di campo.
Insieme a Mani
Tese NECOFA ha sviluppato numerose partnership con associazioni italiane e non.
Samuel รจ stato strumentale nel creare un nucleo di giovani formati presso
lโuniversitร di Pollenzo, ha guidato innumerevoli delegazioni presso Terra
Madre e altri convegni internazionali.
Amava Baringo e
le societร pastorali, che gli ricordavano i suoi anni al ministero della
agricoltura nelle zone di Isiolo. E aveva esteso lโazione di NECOFA proprio ad
Isiolo, Meru e Kajado.
Ma nel suo cuore
portava Mariashioni, il luogo di nascita di sua madre. Un piccolo villaggio
arroccato nel Mau, dove il suo lavoro ha portato una trasformazione enorme, con
la creazione di una radio comunitaria, una guest house e un centro per la
promozione del miele Ogiek.
Nei momenti piรน
bui del Kenya, le violenze del 2007-8, ha giocato un ruolo fondamentale nel
supporto agli sfollati, e non era un caso che per molte di queste comunitร egli
fosse come un padre.
Nellโultimo
incontro mi strinse la mano, era stanco ma ancora forte, con una visione per un
nuovo progetto per risolvere i problemi delle comunitร . Nella nostra ultima
conversazione, mano nella mano, mi disse della sua visione per un lavoro
integrato sulla catena del latte e approccio agroecologico.
In questi anni
fra noi, e qui parlo a livello personale, si รจ sviluppata piรน di una semplice
relazione fra colleghi e partner di lavoro.
ร nata una profonda amicizia, stima, sinergia e modo di pensare.
Innumerevoli volte, al telefono o durante le riunioni ci siamo chiesti se uno o
lโaltro avessero letto il pensiero altrui, tanta era lโunitร di vedute.
ร stato un onore
stare al suo fianco dalle strade fangose della foresta Mau a quelle polverose
di Baringo.
Un uomo la cui visione, carisma e guida mancheranno. Per lui, le comunitร e gli oltre 30 anni di lavoro รจ necessario ora piรน che mai portare avanti il suo impegno per la giustizia sociale e la conservazione ambientale Riposa in pace Samuel.
Samuel mentre gioca con due bimbi
Mozambico: la testimonianza del coltivatore Abu Antonio
Il capo del gruppo di produzione agricola nella comunitร di Mazuere spiega come il progetto sullโagricoltura circolare di Mani Tese stia dando i suoi frutti anche dopo un periodo di inondazioni, sempre piรน frequenti a causa dei cambiamenti climatici, che hanno distrutto i campi agricoli.
โMi chiamo Abu Antรณnio, capo del gruppo di produzione agricola nella comunitร di Mazuere in Mozambico. Sono padre di due bambini e uno dei destinatari del progetto Agricoltura Circolare per ridurre la fame in Zambezia promosso da Mani Tese e co-finanziato con i fondi dellโ8×1000 allo stato italiano.
Il progetto ci sta aiutando molto e stiamo imparando davvero tanto. Per quanto riguarda lโagricoltura, la difficoltร principale attualmente sta nell’affrontare i problemi dovuti alle inondazioni che hanno allagato i nostri campi. Rispetto alle campagne agricole passate, interessate da una maggiore produzione di cereali e conseguentemente da prezzi piรน bassi dei prodotti sia per la vendita che per il consumo, la situazione รจ peggiorata. Questโanno, infatti, tutti i campi sono cosรฌ inondati che non รจ ancora possibile cominciare a coltivare gli ortaggi. Come alternativa, stiamo provando a seminare patate dolci.
In questo momento siamo quindi molto concentrati sullโallevamento, unโaltra attivitร del progetto. Ci prendiamo cura di polli, anatre e maiali, come pure del porcile e del pollaio costruiti nei mesi scorsi. Abbiamo ricevuto una formazione su come possiamo essere dei buoni allevatori, occupandoci in maniera corretta di alimentazione degli animali, del loro stato di salute, dellโigiene e della cura dei nuovi nati. Nonostante le difficoltร iniziali, ora stiamo riuscendo anche in questa attivitร .
Ci auguriamo che gli animali crescano e si riproducano in modo da poterli distribuire a tutti i membri della comunitร e iniziare cosรฌ a guadagnare sia dallโallevamento degli animali che dalla coltivazione dei campi.
Il nostro obiettivo รจ quello di mantenere viva l’associazione agricola anche una volta terminato il progetto. Avendo appreso i vantaggi dellโunione fra le pratiche di agricoltura e allevamento, non solo ora possiamo incrementare il nostro reddito ma anche migliorare la qualitร del cibo che noi e le nostre famiglie consumiamo. A progetto terminato, intendiamo dare continuitร a tutte le attivitร che ci sono state insegnate!โ
Burkina Faso: inaugurata la sede delle donne โSoeur Burkinabe di Poedogoโ
Con grande soddisfazione nel mese di giugno Mani Tese ha inaugurato la sede dellโassociazione di donne coltivatrici SOEUR BURKINABE DI POEDOGO con il magazzino annesso.
La realizzazione di questo edificio รจ stata possibile grazie ai progetti โDonne al centro per uno sviluppo inclusivo e sostenibileโ e โDonne al centro per la transizione agroecologicaโ.
Con grande soddisfazione nel mese di giugno abbiamo inaugurato la sede dellโassociazione di donne coltivatrici SOEUR BURKINABE DI POEDOGO con il magazzino annesso.
La realizzazione di questo edificio รจ stata possibile grazie ai progetti โDonne al centro per uno sviluppo inclusivo e sostenibileโ e โDonne al centro per la transizione agroecologicaโ, co-finanziati rispettivamente da Regione Veneto e Regione Emilia-Romagna e ha visto un percorso di progettazione piuttosto complesso. Il progetto infatti prevedeva inizialmente la costruzione di una struttura di circa 28 m quadri. Con lo sviluppo delle attivitร , ci siamo perรฒ resi conto che questa metratura non era sufficiente a ospitare il gran gruppo di donne destinatarie dei progetti, costituito da 70 coltivatrici, che avevano bisogno di un ampio spazio per riunirsi, che le proteggesse dal sole durante le riunioni e le pause dal lavoro nei campi e che fosse al contempo idoneo a realizzare alcune prime attivitร di trasformazione dei prodotti.
Il progetto iniziale รจ stato cosรฌ modificato ampliandone la metratura attraverso la realizzazione di un grande spazio esterno coperto da una tettoia.
Un importante criterio per la realizzazione della sede era quello di limitare l’uso del cemento e di rispettare la bellezza naturale del contesto: il perimetro orticolo dove lavorano faticosamente queste donne che si trova in aperta campagna, non distante da un barrage (bacino dโacqua il cui livello varia con le stagioni). Abbiamo quindi iniziato a informarci per capire quali fossero i materiali e la tecnica costruttiva piรน adatti oltre che la massima metratura edificabile con il budget a disposizione.
La consegna delle chiavi dell’edificio
In questa fase abbiamo potuto beneficiare del supporto dell’Ordine degli Architetti di Ouagadougou e di quello degli Ingegneri del Genio Civile, che si sono dimostrati disponibili a fornirci alcuni preziosi consigli tecnici. Siamo quindi riusciti a costruire un edificio di circa 75 mq di cui 10 adibiti a magazzino, 25 a sala riunione e circa 40 per lo spazio esterno coperto.
L’edificio รจ stato costruito su una piattaforma in cemento di circa 60 cm che lo protegge da eventuali piogge che si potrebbero accumulare nel terreno, ed รจ costruito quasi esclusivamente in mattoni di laterite. La laterite รจ una pietra locale molto resistente, dal bellissimo colore rosso, il cui uso garantisce una maggiore durata dellโedificio. Il tetto รจ stato inoltre dotato di controsoffittature di cannucciato naturale.
La sede dell’associazione
Lโuso di questi materiali contribuisce a rendere la struttura confortevole, abbassandone le temperature interne. Siamo davvero contenti che queste donne, impegnate in unโimportante attivitร di transizione agroecologica, ora possano usufruire di un centro non solo utile al loro lavoro ma anche rispettoso del contesto naturale sia dal punto di vista dell’impatto ambientale che di quello visivo.
Per sostenere il progetto dona a questo LINKย tramite la sezione “Dove c’รจ piรน bisogno” e inserisci nelle note il testo “Donne al centro in Burkina Faso”.
Kenya: il Biogas contro gli effetti del riscaldamento globale
In Kenya Mani Tese promuove il biogas come modo intelligente di gestire i rifiuti organici degli animali perchรฉ consente di produrre energia rinnovabile riducendo le emissioni di gas serra: la testimonianza di Tracy Kiplagat, una sua soddisfatta utilizzatrice.
Per noi di Mani Tese รจ molto importante che i nostri progetti di sviluppo in Kenya, cosรฌ come negli altri Paesi, siano rispettosi dellโambiente e possano aiutare a ridurre gli attuali effetti dei cambiamenti climatici.
Lโagricoltura รจ la seconda maggior fonte di emissione di gas serra. Circa il 20% di queste emissioni deriva dal letame e continua a crescere dellโ1% lโanno. I sistemi di gestione del letame come lโindustria del biogas sono quindi particolarmente adatti per ridurre le emissioni di gas serra e per mitigare gli effetti del cambiamento climatico. Grazie al biogas si puรฒ infatti produrre energia rinnovabile dai rifiuti organici restituendo nutrienti e sostanza organica al suolo.
Per questo motivo, in Kenya attraverso il progetto AGRI-CHANGE: PICCOLE IMPRESE GRANDI OPPORTUNITร, cofinanziato dallโAgenzia Italiana per la Cooperazione allo sviluppo, abbiamo intrapreso una collaborazione col nostro partner locale NECOFA per promuovere la diffusione del biogas. Venticinque allevatori di maiali sono stati dotati di impianti di biogas per permettere loro di gestire i rifiuti in maniera sostenibile, ottenendo energia pulita per cucinare e bio-fertilizzante per la loro fattoria. I fertilizzanti di sintesi, infatti, contribuiscono al 13% delle emissioni di gas serra e hanno un impatto negativo sul suolo: lโuso di bio-liquame sui loro terreni risolverร gradualmente i problemi causati dal loro uso pregresso.
Durante una visita ai destinatari del nostro progetto, abbiamo potuto constatare come il biogas abbia ridotto significativamente lโuso di legna da ardere. Questo vuol dire che non vengono piรน tagliati alberi per produrre carbonella o legna da ardere contribuendo alla conservazione dellโambiente.
Tracy Kiplagat รจ una delle destinatarie del progetto che ha ricevuto il biogas traendone significativi benefici: maggiore rapiditร nel cucinare, risparmio di tempo, facilitร di gestione, minori ustioni, ridotto consumo di legna. Tracy ha inoltre usato il bio-liquame nella sua fattoria per irrigare gli alberi e migliorare la fertilitร . Ora puรฒ anche usare il tempo che trascorreva a raccogliere la legna per svolgere altre attivitร .
Ecco la sua testimonianza:
โIl biogas รจ stato fondamentale per la mia famiglia. Ho imparato come usarlo e mi รจ servito moltissimo. I miei vicini vengono qui quasi sempre per vedere come lo uso. Ne hanno visti i benefici e ora lo vorrebbero anche loro. Lโimpianto di biogas mi ha aiutato a gestire efficacemente i rifiuti non solo dei maiali ma anche delle mucche. Non cโรจ piรน nessun cattivo odore e il mio recinto รจ sempre pulito. Inoltre non devo tagliare piรน gli alberi per fare la carbonella e questo mi ha fatto anche capire di piรน lโimportanza di conservare lโambienteโ.
Tracy considera la fornitura di biogas come una risposta alle sue preghiere.ย Tradizionalmente, infatti, era solita usare legna da ardere. Ma questa continua esposizione ai fumi, la indoor pollution, รจ pericolosa e viene stimata come causa di morte di oltre 3 milioni di persone allโanno. (WHO)
Tracy nella sua semplice cucina
Il biogas, oltre a preparare i pasti piรน velocemente, ha avuto un forte impatto sulla salute di Tracy, che ora tossisce meno.
Tracy Kiplagat รจ una dei 25 destinatari del progetto che, da quando รจ stato fornito loro il biogas, hanno ridotto il consumo di legna da ardere di almeno 80%. Siamo davvero soddisfatti di questo risultato e ci auguriamo che questi cambiamenti possano contribuire a ridurre gli effetti del cambiamento climatico e a conservare lโambiente!