Tornano I campi estivi di mani tese all’insegna della pace

I campi estivi di Mani Tese sono un’occasione preziosa per condividere con altri ragazzi e ragazze un impegno di solidarietà e di giustizia durante l’estate. Propongono attività di formazione, lavoro e volontariato sulle grandi sfide globali del nostro tempo

Tornano i campi estivi di Mani Tese, un’occasione preziosa per condividere un impegno di solidarietà e di giustizia. Propongono attività di formazione, lavoro e volontariato sulle grandi sfide globali del nostro tempo – come povertà, crisi ambientali, schiavitù moderne – e permettono di sperimentare buone pratiche di sostenibilità.

“Facciamo la pace, seminiamo giustizia!”

La pace è per tutti o non è per nessuno. È educazione, rispetto dell’altro e dell’altra, cooperazione internazionale, accoglienza e promozione di stili di vita responsabili per proteggere l’ambiente e i diritti delle persone. La pace è un impegno di giustizia.

Con questa premessa per l’estate 2022 Mani Tese propone il volontariato che costruisce la pace con iniziative rivolte ai/alle giovani di molte delle nostre città. Il tema della pace sarà comune a tutti i campi estivi, che avranno un unico titolo (“Facciamo la pace, seminiamo giustizia!”) e verrà declinato attraverso approfondimenti sulla giustizia ambientale, economica e sociale pratiche di volontariato e sviluppo sostenibile.

Tutti i campi di Mani Tese sono organizzati nel rispetto dei comportamenti utili alla prevenzione del covid-19.

L’estate 2022 di Mani Tese sarà a:

TREVISO (TV)

22 giugno – 2 luglio

Campo di volontariato diurno per ragazzi e ragazze dai 14 ai 17 anni

Per info e iscrizioni: 373 7463996 (Chiara)

SCANDICCI (FI)

21 agosto – 28 agosto

Campo di volontariato diurno per 15 partecipanti e residenziale per 10 persone dai 30 anni

Per info e iscrizioni: 329 7405426 (Marcella)

VERBANIA (VB)

28 luglio – 8 agosto

Campo di volontariato residenziale per ragazzi e ragazze dai 18 ai 35 anni

Per info e iscrizioni: 351 8489189 (Lorenzo)

FINALE EMILIA (MO)

27 giugno – 3 luglio

Laboratorio fotografia diurno per 10 ragazzi e ragazze dai 14 ai 18 anni

Per info e iscrizioni: 338 5990034 (Lucrezia)

FINALE EMILIA (MO)

27 giugno – 3 luglio

Laboratorio murales diurno per 10 ragazzi e ragazze dai 14 ai 18 anni

Per info e iscrizioni: 338 5990034 (Lucrezia)

TRIVERO VALDILANA (BI)

2, 3 e 4 settembre

Mini campo di volontariato diurno per 15 ragazzi e ragazze dai 14 ai 18 anni

Per info e iscrizioni: 348 313 8378 (Maria)

CATANIA – MOTTA SANT’ANASTASIA

(presso la Cooperativa Beppe Montana – Libera Terra)

29 agosto – 3 settembre

Campo di volontariato residenziale per 18 ragazzi e ragazze dai 18 ai 25 anni

Per info e iscrizioni: 338 3622655 (Marco)

Le informazioni sui campi estivi sono reperibili alla pagina dedicata!

Sopravvivere al traffico di bambini in Cambogia: la storia di Kosal

Tramite il progetto “Bambini al sicuro in Cambogia”, Mani Tese da anni sostiene il Centro di Accoglienza Damnok Toek, che ospita e protegge minori vittime di violenze e abusi, restituendo loro l’infanzia perduta. Kosal è uno di loro, è un bimbo che è tornato a vivere!

La prima cosa che si nota di Kosal*, 15 anni, è il suo contegno tranquillo e dignitoso, che nasconde il suo spirito acuto e la sua incredibile intelligenza.

Kosal è nato con una disabilità (una forma di nanismo) all’interno di una famiglia povera della Cambogia centrale. Quando era bambino, i suoi genitori sono stati avvicinati da un gruppo di uomini thailandesi che si sono offerti di portarlo nel loro Paese promettendo di prendersi cura di lui.

Kosal, però, come la famiglia scoprì più tardi, cadde vittima di trafficanti, che sfruttarono la sua disabilità per l’accattonaggio forzato nei mercati thailandesi. Dopo anni di abusi, all’età di 13 anni, venne arrestato dalla polizia tailandese per accattonaggio e riportato in Cambogia.

Dal Poipet Transit Centre (PTC), al confine tra Thailandia e Cambogia, venne inviato all’Ufficio per i bambini migranti (CMO) di Damnok Toek, che offre sostegno ai bambini deportati e, in particolare, ai minori non accompagnati. 

Kosal ricordava che la sua famiglia viveva nella provincia di Kampong Cham, ma non riusciva a rammentare il nome del suo villaggio natale.  Fortunatamente, in questi casi, il Programma di partenariato per la protezione dei bambini della Cambogia (3PC), una rete di collaborazione promossa da Friends International di cui Damnok Toek è un membro centrale, fornisce servizi di rintracciamento familiare e di reintegrazione. Gli assistenti sociali del 3PC hanno quindi localizzato con successo i membri della famiglia di Kosal, per scoprire purtroppo che si trovavano senza casa, in estrema povertà e aggravati dai debiti. Date le circostanze, fu quindi deciso che la soluzione migliore per il bambino fosse quella di venire accolto alla Transitional Care Facility (TCF) di Damnok Toek, il centro sostenuto da Mani Tese, dove avrebbe potuto vivere e proseguire la propria istruzione attraverso il programma di Educazione Non Formale (NFE). 

Kosal oggi riflette su questa decisione con gratitudine. “Prima di venire qui, la mia vita era difficile. Vivevo in Thailandia e non ero mai andato a scuola.”, ci racconta, “Quando sono tornato in Cambogia, non avevo un posto in cui stare e non avevo niente da mangiare. A Damnok Toek finalmente ora ho un posto sicuro dove dormire e mangiare tre pasti al giorno. Posso studiare e giocare…” E aggiunge, questa volta in inglese: “…Con i miei amici”.

Il Transitional Care Facility di Damnok Toek offre alloggio a lungo termine, pasti, istruzione, consulenza e altri servizi per i bambini sotto i 16 anni per i quali la reintegrazione familiare non è un’opzione possibile. Molti dei bambini che vivono al TCF hanno subito un trauma estremo a causa della tratta, dello sfruttamento, della violenza, degli abusi e dell’abbandono. La maggior parte di loro non è mai andata a scuola. Per rispondere alle esigenze di ogni bambino, Damnok Toek adotta un approccio d’istruzione individuale basato sull’apprendimento accelerato e sull’insegnamento delle abilità di vita. 

Kosal si è dimostrato da subito molto capace nelle sue lezioni e, dopo un anno di istruzione al TCF, è stato trasferito al programma di Educazione Non Formale per completare gli studi. Vantando un eccellente curriculum scolastico e, con il sostegno del suo insegnante, ha continuato a studiare in una scuola secondaria locale, prendendo lezioni extra il sabato mattina.

“Le mie materie preferite sono inglese e informatica” dice Kosal “Amo i computer e mi piacerebbe imparare a usarli meglio”.  La sua scuola attuale offre due ore di TIC (Tecnologie per l’Informazione e la Comunicazione) a settimana, ma Kosal si eserciterebbe volentieri di più, se solo avesse accesso a un computer al di fuori dell’orario scolastico.

Nonostante gli ostacoli, tuttavia, Kosal possiede un incrollabile ottimismo quando parla del suo futuro: “Mi piacerebbe andare all’università per progettare diversi modelli di computer e sviluppare programmi. So di non essere un uomo forte, quindi avere competenze nella progettazione di computer sarebbe davvero buono per me”.

Alla fine dell’intervista, abbiamo chiesto a Kosal se potevamo fargli una foto nel suo posto preferito del centro. Dopo aver camminato per un po’, si è fermato davanti a un cespuglio in fiore, ha colto un fiore giallo, l’ha portato al naso e ha esibito un bellissimo sorriso.

Per sostenere il nostro impegno di giustizia per i bambini in Cambogia, usa la causale “Salvali dalla strada” e DONA ONLINE oppure via bonifico tramite iban IT 57 F 05018 01600 000010203040 e Bic/Swift CCRTIT2T84A intestati a Associazione MANI TESE ONG Onlus.

Una foto di Kosal mentre annusa i fiori del giardino del Centro di Accoglienza

*Il nome del ragazzino è stato cambiato per proteggere la sua identità. 

Kenya: gli apicoltori di milano incontrano gli apicoltori Rabai

Con il progetto “Agrichange: piccole imprese grandi opportunità” aiutiamo i piccoli apicoltori della contea di Baringo, in Kenya, ad allevare api e produrre miele sostenibile, lottando contro i cambiamenti climatici.

“Il miele non si mangia come il cibo, e non si beve come l’acqua, ma si lecca”. Questa è una frase ricorrente in Kenya, che invita la gente a mangiare il miele con moderazione e non avidamente a grossi pezzi, coi quali potrebbero strozzarsi o essere colpiti da disidratazione.

Quando gli apicoltori di Rabai hanno accolto due nuovi ospiti apicoltori venuti dall’Italia, si aspettavano che un mistero sulle api venisse loro svelato, per poi capire che l’apicoltura è, in fondo, simile ovunque. Quello che cambia è soprattutto il calendario delle fioriture e ciò di cui le api si nutrono. Daniele e Luciano dell’Associazione dei Produttori Apistici della Provincia di Milano (APAM), recentemente hanno infatti visitato gli apicoltori di Rabai nella contea di Baringo nell’ambito del progetto “

AGRICHANGE: PICCOLE IMPRESE, GRANDI OPPORTUNITÀ. Sviluppo di filiere agro-alimentari nel bacino del Fiume Molo. co-finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo e di cui APAM è uno dei partner.

Gli apicoltori sono stati accolti da John Ngugi, il capo progetto, Lilian Kurui, la responsabile della raffineria del miele e Carolyne Kimeto, una formatrice che lavora con gli apicoltori.

La zona qui è secca, con temperature che arrivano fino a 37 gradi.  I cespugli sono spinosi e raramente qualcuno tocca una pianta senza pungersi. Le piante più diffuse sono Acacia, Prosopis e altri cespugli. Per un visitatore è stato affascinante vedere persone che lavorano attivamente durante la giornata nonostante le vampate di calore.

Baringo è infatti orgogliosamente associato alla produzione di miele di qualità. Per proteggere questa attività, quasi nessuna altra coltura qui viene praticata. Sono presenti solo alcuni progetti di irrigazione su larga scala come quelli di Perkerra, Eldume ed Endau.

La nutrizione delle api

Negli ultimi tre anni, in questa zona le piogge sono state scarse e una delle idee condivise da Luciano e Daniele è stata quella di intervenire attraverso la nutrizione delle api, un po’ come si fa in Europa durante l’inverno. L’apiario della raffineria di Rabai aveva una colonia molto debole ma, dopo aver nutrito le api con una miscela di zucchero e sciroppo di acido acetico e acido citrico, esse si sono riattivate. Una visita all’apicoltore Signor Jackson di Chepnyorgin ha confermato l’importanza di nutrire efficacemente le api. Nonostante la siccità, il suo apiario ha infatti un buon tasso di colonizzazione.  Il signor Jackson ha spiegato che la conoscenza tradizionale, unita a moderne tecniche di apicoltura, gli hanno permesso di restare a galla e mantenere una parte della sua colonia. Jackson si assicura sempre di appendere gli alveari a tre metri di altezza per evitare che il calore riflesso dal terreno li raggiunga. Inoltre ha identificato alcuni alberi che non perdono le foglie durante la stagione secca, come il Likwonde (Boscia angustifolia) che offre ombra anche in questa stagione critica. Bagna, infine, gli alveari con una spugna intrisa d’acqua in modo che le api possano bere.

L’albero di Likwonde che rimane verde anche quando gli altri cespugli perdono le foglie

Daniele e Luciano usano gli alveari Langstroth nella loro attività di apicoltori, che sono adatti per la zona di Milano, dove hanno oltre 800 alveari. La principale stagione di fioritura per loro è in primavera fra aprile e maggio quando si assiste al massimo della produzione del miele.

Gli apicoltori di Rabai usano sia gli alveari Langstroth, sia gli alveari Kenya Top Bar sia quelli tradizionali con un tronco scavato e migliorati con il sistema di esclusione della regina. Si è notato che le api preferiscono gli alveari Kenya Top bar e gli alveari tradizionali, a causa del loro ambiente, ma con una buona gestione, è possibile ottenere anche buone percentuali di colonizzazione dagli alveari Langstroth, grazie all’introduzione di strati di cera nei favi per far sì che le api li riconoscano, e grazie all’installazione di materiali isolanti.

Preparazione di celle reali

Per aumentare la produzione di miele, inoltre, è importante assicurarsi che gli alveari siano colonizzati. Questo argomento, che riguarda la divisione della colonia e l’allevamento della regina, è stato molto discusso. Si tratta di una cosa possibile in Italia, che rimane un punto di domanda in Kenya a causa del tipo di alveari utilizzati. Ora però, con la pratica e le nuove metodologie apprese, la raffineria di Rabai potrebbe moltiplicare la sua colonizzazione nel giro di un anno.

Si tratta di un risultato molto importante vista la carenza di produzione di miele a livello globale e in Kenya in particolare, a causa della perdita di colonie negli ultimi tre anni causata dall’invasione di cavallette, che ha costretto il governo a un uso indiscriminato di antiparassitari che hanno sterminato le colonie di api.

Gli effetti del terrorismo in Burkina Faso

Con il progetto “Semina – Uscire dall’emergenza promuovendo l’agricoltura” abbiamo finanziato e distribuito beni di prima necessità alle popolazioni che abitano nelle zone diventate pericolose. Le storie di due donne che hanno ripreso in mano la loro vita.

In Burkina Faso lavoriamo nei comuni di Ouahigouya, Thiou, Zogore e Tangaye nel Nord del Paese, dove la presenza di gruppi radicali armati è stata sempre più presente negli ultimi mesi provocando un’escalation di violenza che sta mettendo in pericolo la vita quotidiana delle persone.

In questa situazione così instabile e rapidamente mutevole, diventa sempre più importante la nostra azione nell’ambito del progetto Semina – Uscire dall’emergenza promuovendo l’agricoltura, cofinanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo.

Attraverso questo progetto e grazie a un’equipe che ha saputo implementare delle strategie di adattamento al contesto, insieme con il partner locale Ocades Ouahigouya, abbiamo intrapreso una serie di azioni che coniugano all’attività di sviluppo anche attività di emergenza.

Accanto alla promozione dell’agricoltura con un approccio agroecologico abbiamo infatti intrapreso attività a sostegno di 120 famiglie vulnerabili, tra cui molti sfollati interni: abbiamo distribuito viveri (100 kg di riso, 75 kg di miglio, 25 kg di fagioli, 25 kg di pasta, 20 kg di sale e 10 litri di olio per famiglia), kit di igiene (stuoie, taniche, secchi, saponi, candeggina, assorbenti igienici, etc) e credito incondizionato (unconditional cash).

Questi interventi sono stati condotti dal nostro staff locale, che può ancora parzialmente accedere a queste zone, purtroppo interdette agli espatriati per l’oggettivo alto rischio.

Ecco le testimonianze di due donne destinatarie di queste attività di emergenza.

Ouedraogo Mariam

Mi chiamo Mariam, ho 45 anni, cinque figli e sono la prima moglie di un uomo poligamo sposato con tre mogli.

Con mio marito abbiamo vissuto tranquillamente a Koumbri, un villaggio di circa 3.000 abitanti non lontano da Ouahigouya, fino all’avvento del terrorismo nella zona.

Da allora, mio marito si è trasferito a Ouagadougou con le ultime due mogli, lasciandomi sola con i miei cinque figli. Mi ha abbandonato improvvisamente e sono rimasta senza alcun sostegno.

Ora vivo in una casa in affitto con i miei cinque figli e tutte le spese sono a mio carico. Devo lottare ogni giorno per poter procurare a tutti da mangiare.

Anche se mi sono recata più volte presso la sede della “Direction Provinciale de l’Action Humanitaire”, la mia famiglia non è mai stata selezionata per alcun tipo di assistenza.

Per fortuna, però, siamo stati trovati dall’equipe Ocades Ouahigouya (partner di Mani Tese) che ci ha aiutato. Abbiamo ricevuto del cibo, un kit di igiene e un trasferimento in denaro del valore di 33.330 fcfa (circa 50 euro).

Ho usato parte di questa somma per curarmi e l’altra parte per pagare arachidi, pesi di terra e sapone liquido coi quali iniziare un piccolo commercio. Il cibo lo stiamo consumando con attenzione.

Questo progetto mi ha aiutato molto e per questo ringrazio davvero il progetto e Ocades e il suo supporto, che ci ha salvato la vita.

Una foto di Mariam

Niampa Kalizeta

Mi chiamo Niampa, ho 44 anni, sono sposata e madre di 7 figli.

Da quando sono iniziati gli attacchi terroristici nel villaggio di Dougouri nel comune di Titao, nella provincia del Lorum, vivo con mio marito in una casa in affitto nel grande cortile di famiglia (dove siamo in 28 in totale) a Ouahigouya.

Dall’azione sociale non abbiamo ricevuto alcun aiuto perché ci sono troppe persone bisognose da aiutare, ma per fortuna OCADES ci ha fornito un sostegno.

Grazie al progetto ho ricevuto un trasferimento di denaro di 33.330 fcfa (circa 50 euro) e con questa somma sono riuscita a pagare una pecora a 17.500 Fcfa, che sto allevando per poterla poi vendere e così guadagnare qualcosa. Il resto del denaro lo abbiamo usato per soddisfare i bisogni urgenti della famiglia, in particolare l’acquisto di alcuni alimenti.

Ho poi beneficiato di un kit per l’igiene e di cibo.

Voglio davvero dire grazie a questo progetto perché, nella situazione in cui mi trovo, questo sostegno è stato molto importante per la mia famiglia.

In futuro, se guadagnerò dei soldi, ho intenzione di acquistare delle arachidi da cui estrarre l’olio per venderlo e trasformare la polpa che resta dopo la spremitura in coura-coura (ndr: una sorta di pralinatura di arachidi che viene utilizzata per condire gli spiedini di carne) sempre da vendere.

Una foto di Niampa

Com’è andato il Mani-Fest? La parola ai ragazzi e alle ragazze del servizio civile

Il successo del Mani-Fest raccontato dai nostri volontari e volontarie del Servizio Civile Universale che si sono impegnati a fondo per organizzarlo!

Mani Tese da anni si adopera per coinvolgere nel suo impegno di Giustizia migliaia di volontari del Servizio Civile Universale, cittadine e cittadini che scelgono per un anno di accrescere la propria formazione e professionalità, dando allo stesso tempo un aiuto prezioso alla comunità e, in particolare, al lavoro quotidiano dell’ONG. A Mani Tese c’è una tradizione che riguarda questi volontari: verso la fine dell’anno di impegno Civile, per coronare il loro percorso di crescita, i volontari hanno la possibilità di realizzare insieme e in autonomia un progetto comune che valorizzi le capacità e le esperienze di ognuno.

Questa è anche un’opportunità per crescere professionalmente e umanamente, imparando ad assumersi più responsabilità e consolidando la relazione che li lega attraverso la condivisione di un’esperienza unica. Molti di loro sono alle prime esperienze lavorative e le difficoltà di certo non mancano, ma fortunatamente nemmeno l’entusiasmo!

Quest’anno tutto ciò si è concretizzato nel Mani-Fest, un evento che ci ha piacevolmente sorpresi perché attraverso una serie di giochi è riuscito a sensibilizzare sui valori e i progetti di Mani Tese. I nostri complimenti a tutto il gruppo per la creatività e il lavoro svolto!

Dunque, lasciamo la parola ad Arianna, Michele, Sofia, Kerim, Francesca, Tommaso e Giulia che ci raccontano cosa è stato per loro il Mani-Fest:

“È stata un’esperienza che ci ha arricchiti! Senza dubbio Mani Tese ci ha dato molto, in tanti modi diversi. Oltre a nuove skills, capacità, competenze, informazioni, ci ha anche donato preziose relazioni: noi sette, un bel gruppo che tra impegni e difficoltà si è dato parecchio da fare e ha condiviso molto, soprattutto per questo evento; e poi gli operatori di Mani Tese, colleghi sempre pronti a insegnarci e a contare su di noi che, nonostante siamo apprendisti, ci siamo sentiti pienamente parte della squadra.

Mani-Fest è stato per noi una grande sfida che ci ha uniti ancora di più perché abbiamo imparato a supportarci e sopportarci nei momenti difficili, a collaborare e unire le forze per affrontare tutti gli imprevisti incontrati lungo il percorso e, infine, a condividere le soddisfazioni e gioire dei risultati di questo impegnativo progetto.

I partecipanti ci hanno dato un riscontro molto positivo: siamo riusciti a creare qualcosa di coinvolgente e divertente che al tempo stesso è risultato impattante. È riuscito a far riflettere tutti i partecipanti sull’importanza di un impegno costante nei confronti delle problematiche ambientali, sociali ed economiche, da parte di Mani Tese e di ognuno di noi, per garantire più giustizia nel mondo.

Attraverso le 10 prove dell’Escape Game, le squadre hanno esplorato vari paesi, città, progetti e realtà in cui opera Mani Tese: i giochi rispecchiavano le reali difficoltà dei Paesi del Sud del mondo e ognuno si è messo nei panni dei nostri cooperanti che in missione sul campo aiutano a realizzare progetti di sviluppo sostenibile per trovare soluzioni a queste problematiche.

C’è stata una sana competizione tra i vari team che non si sono risparmiati, ma che alla fine hanno trovato anche il modo di collaborare per superare l’ultima prova tutti insieme!

Per la riuscita di Mani-Fest vogliamo ringraziare tutti coloro che ci hanno incoraggiato a osare e dato fiducia, supporto e consigli affinché questo evento riuscisse al meglio, a partire dai nostri colleghi e da tutti gli operatori di Mani tese, compresi i volontari del gruppo di Milano.
Un grande grazie alla parrocchia Santi Nazaro e Celso che ci ha messo a completa disposizione i propri spazi e risorse, soprattutto tramite il supporto di Luca che ci ha accompagnati durante questa avventura!
Un importante ringraziamento a RECUP, ai panifici del quartiere Barona, Forno Ambrosiano, Fior di Farina L’Antico Forno, al ristorante Degustibus e al birrificio A Tutto Malto per l’importante contributo nella realizzazione di uno speciale aperitivo contro lo spreco alimentare.
I nostri ringraziamenti vanno anche alla band Alpaca&Loopi, sorpresa di questa giornata, che ci ha regalato una splendida atmosfera durante l’aperitivo; a Camilla, di SorbaroTransferts, per averci donato la stampa del gadget ufficiale dell’evento; ai fotografi, Alessandro, Davide e Sergio, del Fotoclub il Sestante per il servizio fotografico che hanno realizzato.
Ultimi, ma non certo per importanza, ringraziamo di vero cuore tutti i partecipanti perché è proprio grazie a loro che il Mani-Fest è diventato un evento indimenticabile!

Siamo davvero felici del risultato di questa giornata che ha arricchito il nostro bagaglio di esperienze e di cui conserveremo un bellissimo ricordo!”

Per i più curiosi la classifica ufficiale:

  1. Squadra 6 con 49,82 punti
  2. Squadra 5 con 51,55 punti
  3. Squadra 1 con 52,45 punti
  4. Squadra 7 con 57,19 punti
  5. Squadra 2 con 57,53 punti
  6. Squadra 4 con 57,73 punti
  7. Squadra 3 con 64,02 punti

 

Qui alcune foto della giornata:

In Mozambico proteggiamo le foreste di mangrovie

Insieme al Comune di Quelimane stiamo creando una cintura verde di mangrovie per difendere le comunità dai cambiamenti climatici.

Mani Tese è attiva in Mozambico, dalla fine del 2021, con il progetto “Rendere Quelimane una Food Smart City”, cofinanziato dalla FAO, che mira a uno sviluppo più sostenibile delle attività di agricoltura, silvicoltura e pesca e vuole creare sistemi alimentari urbani sostenibili.

Fra gli obiettivi del progetto c’è anche quello di proteggere le foreste di mangrovie, che caratterizzano l’ecosistema di Quelimane e sono importantissime per l’ambiente e per l’uomo perché assorbono fino a quattro volte più anidride carbonica rispetto alle foreste terrestri, costituiscono un habitat naturale per pesci, crostacei ed altre specie animali e la loro presenza fa da barriera naturale contro eventi metereologici estremi come tempeste o inondazioni sempre più frequenti a causa dei cambiamenti climatici.

Nonostante l’importanza di queste foreste, a causa dell’aumento della popolazione urbana di Quelimane, le mangrovie hanno subito una grande attività di sfruttamento per l’ottenimento di legna da ardere e legname. La popolazione dell’area, spesso con difficoltà economiche e poche alternative, non si rendeva conto che il taglio delle mangrovie esponeva al rischio di fenomeni metereologici e danneggiava anche i suoli coltivabili per via dell’aumento dei livelli di sale nel terreno.

Per questo motivo, Mani Tese, in collaborazione con il Comune di Quelimane e nell’ambito dell’iniziativa “Città Verdi” della FAO, sta conducendo un adeguato ripristino delle mangrovie che comprende anche uno studio sulle aree a rischio di deforestazione ed erosione. L’obiettivo è di creare una cintura verde di mangrovie a coprire una superficie di circa tre ettari in quattro quartieri del Comune di Quelimane che in passato sono stati devastati da svariati interventi umani ed eventi naturali.

In particolare, con il sostegno dei capi locali e di volontari e volontarie della comunità di Morropue (un quartiere che ha sofferto molto per l’erosione), nelle scorse settimane è stato possibile riforestare un’area di 1,6 ettari di mangrovie per mitigare l’erosione. Per sensibilizzare la comunità, inoltre, nella zona sono stati posizionati dei cartelli che descrivono la riforestazione e un gruppo teatrale ha realizzato degli spettacoli incentrati sul ruolo e sull’importanza delle mangrovie nell’ecosistema.

Scopri di più sul progetto e sostieni il nostro impegno: https://manitese.it/progetto/quelimane-food-smart-city

Alcune foto dell’attività!

A Milano la School Week 2022: “La pace in gioco”

Dal 23 al 28 maggio una settimana di eventi delle scuole e per i cittadini del Municipio 8 dedicata al tema della pace e del diritto al gioco.

Dal 23 al 28 maggio 2022, con il titolo “la Pace in Gioco”, torna la School Week del Municipio 8 del Comune di Milano: un programma di oltre 40 eventi che coinvolgono la comunità educante, studenti, docenti, genitori e cittadini, dedicato ai temi della pace e del diritto al gioco.

L’obiettivo è quello di offrire uno spazio di partecipazione tra le persone e gli enti coinvolti nella sfida educativa, da una parte con un palinsesto di iniziative che nascono spontaneamente nelle scuole e nei Tavoli di confronto del Municipio, dall’altra con una proposta di appuntamenti dedicati a tutta la cittadinanza sul tema dell’educazione, del gioco e della pace.

Oltre 10 le scuole del Municipio 8 che sono state coinvolte nella School Week 2022, le quali hanno proposto più di 40 eventi, alcuni dedicati solo agli alunni e ai docenti, altri aperti anche ai genitori e ai cittadini.

Tra le varie iniziative sono previsti incontri e laboratori creativi, mostre artistiche e filosofiche e marce della pace.

Venerdì 27 maggio, in particolare, tutte le scuole parteciperanno alla Giornata Mondiale del Gioco con un gioco ideato dai ragazzi e dalle ragazze stessi/e: Zombie Lava, mix tra il gioco Zombie e The Floor is Lava, versione rivisitata dei più antichi giochi Rialzo e 1-2-3 Stella.

Nello stesso giorno, alle ore 21, si terrà la Conferenza pubblica “La Pace in Gioco – Il diritto a litigare delle bambine e dei bambini” presso l’Auditorium Enzo Baldoni in Via Quarenghi 23.

Nel giorno in cui si festeggia la Convenzione sui diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, si affronta il tema della cura dei litigi come spazio per esprimere le proprie emozioni e laboratorio per costruire una cultura di pace, con uno sguardo alla sfida educativa che stanno affrontando genitori e insegnanti di fronte a una guerra così vicina e dolorosa.

Tra i relatori: Daniele Novara, fondatore e direttore del CPP Centro PsicoPedagogico per l’educazione e la gestione dei conflitti; Marta Versiglia, pedagogista, insegnante e formatrice referente del metodo Litigare bene; Giulia Pelucchi, Presidente del Municipio 8; Silvio Premoli, Garante dei diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza del Comune di Milano; Micol Dell’Oro, vice presidente di Mani Tese.

L’evento è dedicato a famiglie, insegnanti ed educatori. Nell’orario della conferenza sarà attivo un servizio di babysitting con giochi dal mondo.

Per iscriversi alla conferenza, è possibile compilare il form on line in fondo a questa pagina: https://www.reattiva.org/news/la-pace-in-gioco-school-week-2022-29

Durante la School Week andranno inoltre in scena 4 spettacoli teatrali a ingresso libero e gratuito, a cura della compagnia Lafabù. Il racconto dei Promessi Sposi, dedicato a bambini e bambine dai 7 agli 11 anni, le cui repliche saranno realizzate con un set “da strada”: all’aperto presso lo spazio antistante la scuola Console Marcello (Mercoledì 25 ore 16.30), presso la biblioteca del Municipio 8 (Giovedì 26 ore 17) e presso il Parco Bertoli (Venerdì 27 ore 14.30). Sabato 28 invece, al Giardino dei Giusti alle ore 10 andrà inscena Il Mago del Freddo e del Ghiaccio, dedicato a bimbi e bimbe dai 2 ai 6 anni.

Come momento conclusivo, sabato 28 maggio alle ore 11, cittadini, genitori e insegnanti della Comunità Educante, sono invitati all’evento finale del Municipio 8, alla presenza delle autorità cittadine. Ci si ritroverà indossando una maglietta bianca al Giardino dei Giusti alle ore 11 per iniziare una breve marcia verso la cima del Monte Stella, dove verrà issata la bandiera della Pace.

Per tutti i dettagli sulla School Week 2022, è possibile consultare il programma completo di tutti gli eventi a questo link: https://manitese.it/wp-content/uploads/2022/05/la-pace-in-gioco-school-week-2022-programma.pdf

Piccoli che Valgono!

School Week 2022 rientra nell’ambito delle iniziative di Piccoli che Valgono! un progetto selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile promosso da Mani Tese insieme ad altri partner.

L’acqua e il lavoro liberano le donne del Benin

Inaugurati i nuovi pozzi e l’atelier di trasformazione della manioca che sarà gestito dai gruppi di donne.

Presente in Benin dal 1979, Mani Tese accompagna da tempo il popolo beninese nella lotta contro la povertà. Da alcuni anni il nostro lavoro si concentra in particolare nel dipartimento di Atacora, dove ci occupiamo della fornitura di acqua potabile, della costruzione di aule e più in generale del diritto all’educazione e, infine, della formazione in tecniche di produzione agro-ecologica per garantire la sovranità alimentare delle comunità.

Mani Tese lavora inoltre per promuovere l’empowerment femminile attraverso il sostegno a gruppi di donne per sviluppare attività generatrici di reddito. 

Nell’ambito del progetto “Miglioramento della sicurezza alimentare e delle condizioni igienico-sanitarie delle comunità agricole del dipartimento dell’Atacora” nelle ultime settimane abbiamo inaugurato dei pozzi d’acqua sia nuovi che risistemati – e un atelier con magazzino e attrezzature per la lavorazione e la trasformazione della manioca. 

I gruppi di donne di Pélima, Orou-kayo e di Bongou, dopo aver seguito un percorso di formazione sulla trasformazione dei prodotti e sull’agroecologia, sulla leadership e sull’organizzazione e la gestione dei centri di trasformazione, a seguito delle inaugurazioni sono stati ufficialmente incaricati di prendersi cura della gestione dei nuovi atelier. Dal loro impegno, infatti, dipenderà il miglioramento non solo della propria condizione economica e sociale ma anche di quella delle loro famiglie e del loro villaggio.

Le cerimonie di inaugurazione nei tre comuni si sono tutte svolte con un momento iniziale di presentazione del progetto da parte del Rappresentante Paese di Mani Tese in Benin, Achille Yotto Tepa, seguito da una serie di testimonianze da parte delle donne dei gruppi di trasformazione e dai ringraziamenti delle autorità locali, con l’intermezzo di danze e canti tradizionali.

Vogliamo vedere queste donne sentirsi ricompensate dal loro lavoro e vogliamo vederle cambiare le loro condizioni di vita e quelle dei loro figli, dando il buon esempio a tutti gli abitanti del villaggio” ha affermato Achille aprendo la cerimonia inaugurale a Pélima.

Le autorità hanno raccontano come, in tutte le località, prima di questo intervento ci fossero delle serie difficoltà nell’accesso all’acqua potabile e come, a causa di ciò, le donne fossero costrette a dedicare l’intera giornata al recupero dell’acqua per la famiglia. Con i nuovi pozzi, però, ora la situazione cambierà. “L’acqua è innanzitutto una fonte di vita” ha affermato il rappresentante dell’onorevole Abdoulaye GounouQuando si ha un punto d’acqua all’interno di un villaggio si liberano le donne”.

Anche i centri di trasformazione della manioca saranno preziosi perché permetteranno di trasformare la manioca localmente consentendo alle donne di lavorare e di avere un ritorno economico per pagare l’istruzione dei figli e prendersi cura della famiglia. La produzione locale di manioca, grazie ai macchinari donati, potrà creare un florido mercato locale che farà conoscere i prodotti anche al di fuori dei villaggi.

Le presidenti dei gruppi locali SANKO di Pélima, CHABI Elisabeth di Orou-kayo e KPAGRE Kayaou di Bongou hanno ringraziato i donatori e Mani Tese per aver permesso a tutte loro “di diventare le grandi donne del villaggio”.

Finalmente abbiamo ottenuto ciò che desideravamo da tempo” ha dichiarato la presidente del gruppo di donne di Bongou La nostra promessa è quella di impegnarci a usare al meglio quanto ricevuto, perché siamo sicure che tutto questo sarà di grande impatto nella nostra comunità”.

Qui di seguito alcune foto dell’inaugurazione.