Segui le api e troverai il miele!

In Kenya Mani Tese ha celebrato la giornata mondiale delle api con scambi, festeggiamenti e l’esposizione dei prodotti locali realizzati nell’ambito del progetto “Agrichange”.

“Se l’ape sparisse dalla faccia della terra, all’uomo non resterebbero che quattro anni di vita”, diceva Albert Einstein. E noi non potremmo che esserne più d’accordo!

Il 20 maggio si è tenuta la giornata mondiale delle api ed anche in Kenya ci siamo uniti al resto del mondo per celebrarla con una tre giorni di eventi chiamata “Bee Engaged: celebriamo il contributo delle api all’ambiente, al cibo, alla sicurezza e alla creazione di reddito per l’umanità”. La celebrazione nazionale si è svolta a Nakuru nel giardino Nyayo.

Grazie all’esibizione dei nostri prodotti realizzati nell’ambito del progetto “AGRICHANGE: PICCOLE IMPRESE, GRANDI OPPORTUNITÀ. Sviluppo di filiere agro-alimentari nel bacino del Fiume Molo”, co-finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, ci è stato possibile entrare in contatto con altre organizzazioni e altre delegazioni di diversi paesi africani.

Il 18 maggio si è tenuta una visita all’Istituto Agrario di Baraka con lo scopo di condividere i temi di apicoltura, design delle arnie, apiario aperto e meccanismo di controllo dei parassiti. Il 19 maggio, oltre all’esposizione, è stato anche organizzato un simposio i cui argomenti principali sono stati la condivisione di ricerca e dati sulla produzione di miele, l’apicoltura e la miglior gestione dell’apiario. Il simposio ha anche permesso alla direttrice degli apicoltori Rabai, Lilian Kirui, di stabilire contatti chiave per la sostenibilità e crescita della società.

La direttrice degli apicoltori Rabai, Lilian, e Esther, una delle apicoltrici

La giornata mondiale delle api (20 maggio) è stata festeggiata con una manifestazione pacifica nella città di Nakuru per sensibilizzare le persone sull’importanza delle api riconoscendone il fondamentale ruolo nell’ecosistema, come quello di altri impollinatori.

La marcia organizzata durante il World Bee Day

Lo stand del progetto ha esibito una serie di prodotti locali (balsamo per le labbra, unguento per la mungitura, crema per il corpo, cera, candele e miele) che sono stati elogiati per la loro qualità.  

“Fuata nyuki ule asali” (segue le api e troverai il miele), si dice qui in Kenya, ed è proprio il motto che ha caratterizzato questo evento, che le api hanno reso un vero successo.

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Il giornale di Mani Tese è una voce qualificata e autorevole che segue da oltre 50 anni l’attività della nostra ONG, fa informazione libera e indipendente sui temi di attualità e sulle campagne di sensibilizzazione che ci stanno a cuore. IN QUESTO NUMERO: Tema dell’ edizione di giugno 2023 è il futuro del cibo declinato […]

Il giornale di Mani Tese è una voce qualificata e autorevole che segue da oltre 50 anni l’attività della nostra ONG, fa informazione libera e indipendente sui temi di attualità e sulle campagne di sensibilizzazione che ci stanno a cuore.

IN QUESTO NUMERO:

Tema dell’ edizione di giugno 2023 è il futuro del cibo declinato in diversi approfondimenti.

Ecco il sommario:

IL FUTURO DEL CIBO

Cibo e diritti. Un’altra idea di sovranità, Intervista a Nora McKeon, esperta di politiche alimentari, Agroecologia in Benin contro l’insicurezza alimentare, Burkina Faso. Una cintura verde per nutrire la città, Challenge: chiamata all’azione per un cambiamento agroecologico, La sostenibilità della filiera dell’avocado in Colombia, le persone di Mani Tese.

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Si è conclusa la School Week 2022!

La School Week 2022, un’iniziativa del Municipio 8 Comune di Milano in collaborazione con e Mani Tese e Reattiva, è stato un contenitore di eventi dedicati ai temi della pace e del diritto al gioco, che si sono tenuti tra il 23 e il 28 Maggio 2022, e che hanno coinvolto l’intera comunità educante.

La School Week 2022 del Municipio 8 di Milano è stato un contenitore di eventi dedicati ai temi della pace e del diritto al gioco, che si sono tenuti tra il 23 e il 28 Maggio 2022, e che hanno coinvolto l’intera comunità educante.

La School Week è stata un’iniziativa del Municipio 8 Comune di Milano in collaborazione con e Mani Tese e Reattiva, nell’ambito di Piccoli che Valgono, progetto selezionato da Con i Bambini all’interno del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

L’intento della School Week 2022 è stato quello di offrire uno spazio di partecipazione tra le persone e gli enti coinvolti nella sfida educativa valorizzando il tema la Pace in Gioco con le moltissime iniziative nate spontaneamente o attraverso Tavoli di confronto già consolidati all’interno del territorio e organizzando degli appuntamenti ad hoc dedicati a tutti per mettere a sistema le esperienze fatte e dare un significato comune alla settimana di mobilitazione.

Fra i vari eventi, durante la settimana sono state messe in scena tre repliche dello spettacolo teatrale “Il racconto dei Promessi Sposi” a cura della compagnia teatrale Lafabù. Lo spettacolo, per bambine e bambini tra i 7 e gli 11 anni, ha visto la presenza di narrazione, azione e burattini a ricostruire gli episodi salienti dei Promessi Sposi.

Il 27 maggio 2022 si è poi tenuta la Giornata del Gioco: le scuole aderenti hanno proposto un gioco ideato dai ragazzi (Zombie Lava) che si è svolto all’interno delle scuole stesse.

Nello stesso giorno, presso l’Auditorium Enzo Baldoni, si è tenuta una conferenza pubblica dedicata a genitori, insegnanti ed educatori dal titolo: “La Pace in Gioco (il diritto a litigare delle bambine e dei bambini)”. Nel giorno in cui si festeggiava la ratifica da parte dell’Italia della Convenzione sui diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, è stato affrontato il tema della cura dei litigi come spazio per esprimere le proprie emozioni e come laboratorio per costruire una cultura di pace, con uno sguardo alla sfida educativa che stanno affrontando genitori e insegnanti di fronte all’escalation di una guerra così vicina e così dolorosa come quella tra Russia e Ucraina.

I relatori presenti sono stati: Daniele Novara, fondatore e direttore del CPP Centro PsicoPedagogico per l’educazione e la gestione dei conflitti; Marta Versiglia, pedagogista, insegnante e formatrice referente del metodo Litigare bene; Giulia Pelucchi, Presidente del Municipio 8; Silvio Premoli, Garante dei diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza del Comune di Milano; Micol Dell’Oro, vice presidente di Mani Tese.

La mattina di Sabato 28 Maggio, nell’ambito degli eventi previsti presso il parco Monte Stella, è stato proposto uno spettacolo teatrale dedicato ai bambini tra i 2 e i 7 anni e alle loro famiglie presso il piccolo anfiteatro del Giardino dei Giusti, dalle 10. La Compagni Lafabù, già protagonista degli spettacoli proposti per la fascia 7-11 anni, ha messo in scena “Il mago di ghiaccio”, un racconto fantastico dedicato ai più piccoli sul tema della pace.

La marcia verso la cima del Monte Stella è stato l’evento conclusivo della School Week 2022, nell’ambito del quale è stata issata la bandiera della Pace grazie alla collaborazione dell’Agesci Milano e del CAI Milano.

Agrichange: piccoli imprenditori crescono

Tramite il progetto “Agrichange: piccole imprese grandi opportunità”, Mani Tese mira ad aumentare il potenziale economico dei piccoli produttori del Kenya con iniziative di sviluppo locale innovative, inclusive e sostenibili, con particolare attenzione all’imprenditoria femminile.

Nell’ambito del progetto Agrichange Agri-change: piccole imprese grandi opportunità. Sviluppo di filiere agro-alimentari nel bacino del fiume Molo”, cofinanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, la squadra di esperti E4impact ha avviato una formazione sulle pratiche imprenditoriali rivolta ai proprietari di piccole imprese nelle contee di Nakuru e Baringo. La formazione della contea di Nakuru si è svolta online e vi hanno partecipato 40 proprietari di impresa. Si è conclusa con un concorso per presentare nuove idee imprenditoriali, grazie al quale le 15 migliori riceveranno un finanziamento per la loro impresa.  

La formazione nella contea di Baringo si è svolta invece in presenza nella città di Marigat ed anche questa è stata molto partecipata. Un pubblico di 38 persone per la maggior parte giovane e ben rappresentato in termini di genere.

La formazione è stata suddivisa, in particolare, in tre sessioni avvenute in presenza e in una avviata online. Le prime tre sessioni hanno trattato il modello strategico Business Model Canvas, la finanza e il marketing. L’ultima sessione si è focalizzata su come sviluppare un business plan e applicare le tecniche apprese alla propria attività imprenditoriale. Anche questa formazione si è conclusa con un concorso per presentare nuove idee, al termine del quale 10 imprese riceveranno una sovvenzione.

Samuele, Responsabile Paese Mani Tese, durante la formazione in presenza

 “Ho imparato molto da questa formazione” ha detto uno dei partecipanti alla conclusione della formazione in presenza “in particolare su come tenere i registri finanziari, cosa che prima trascuravo pensando ciecamente di stare guadagnando. Ora so come seguire l’andamento della mia impresa e come fare dei cambiamenti, se necessario”.

La squadra dei formatori è stata molto professionale e ha saputo insegnare contenuti di alto livello in modalità semplici, anche passando dall’inglese al kiswhaili per accertarsi che tutti e tutte capissero. Al termine della formazione, uno dei partecipanti ha commentato: “È un piacere aver avuto l’opportunità di frequentare una formazione così istruttiva. Anche se tutti speriamo di avere la sovvenzione, è stata comunque un’ottima esperienza. Grazie alle conoscenze acquisite, la mia impresa non sarà più la stessa. Ringrazio E4impact e Necofa-Manitese per questa meravigliosa esperienza”.

Consegna degli attestati di avvenuta formazione

Ora speriamo che la conoscenza e le tecniche apprese vengano usate nelle imprese per portare cambiamenti positivi e abbiano effetti anche sulle altre persone della comunità.

Crediti foto E4Impact

Tornano I campi estivi di mani tese all’insegna della pace

I campi estivi di Mani Tese sono un’occasione preziosa per condividere con altri ragazzi e ragazze un impegno di solidarietà e di giustizia durante l’estate. Propongono attività di formazione, lavoro e volontariato sulle grandi sfide globali del nostro tempo

Tornano i campi estivi di Mani Tese, un’occasione preziosa per condividere un impegno di solidarietà e di giustizia. Propongono attività di formazione, lavoro e volontariato sulle grandi sfide globali del nostro tempo – come povertà, crisi ambientali, schiavitù moderne – e permettono di sperimentare buone pratiche di sostenibilità.

“Facciamo la pace, seminiamo giustizia!”

La pace è per tutti o non è per nessuno. È educazione, rispetto dell’altro e dell’altra, cooperazione internazionale, accoglienza e promozione di stili di vita responsabili per proteggere l’ambiente e i diritti delle persone. La pace è un impegno di giustizia.

Con questa premessa per l’estate 2022 Mani Tese propone il volontariato che costruisce la pace con iniziative rivolte ai/alle giovani di molte delle nostre città. Il tema della pace sarà comune a tutti i campi estivi, che avranno un unico titolo (“Facciamo la pace, seminiamo giustizia!”) e verrà declinato attraverso approfondimenti sulla giustizia ambientale, economica e sociale pratiche di volontariato e sviluppo sostenibile.

Tutti i campi di Mani Tese sono organizzati nel rispetto dei comportamenti utili alla prevenzione del covid-19.

L’estate 2022 di Mani Tese sarà a:

TREVISO (TV)

22 giugno – 2 luglio

Campo di volontariato diurno per ragazzi e ragazze dai 14 ai 17 anni

Per info e iscrizioni: 373 7463996 (Chiara)

SCANDICCI (FI)

21 agosto – 28 agosto

Campo di volontariato diurno per 15 partecipanti e residenziale per 10 persone dai 30 anni

Per info e iscrizioni: 329 7405426 (Marcella)

VERBANIA (VB)

28 luglio – 8 agosto

Campo di volontariato residenziale per ragazzi e ragazze dai 18 ai 35 anni

Per info e iscrizioni: 351 8489189 (Lorenzo)

FINALE EMILIA (MO)

27 giugno – 3 luglio

Laboratorio fotografia diurno per 10 ragazzi e ragazze dai 14 ai 18 anni

Per info e iscrizioni: 338 5990034 (Lucrezia)

FINALE EMILIA (MO)

27 giugno – 3 luglio

Laboratorio murales diurno per 10 ragazzi e ragazze dai 14 ai 18 anni

Per info e iscrizioni: 338 5990034 (Lucrezia)

TRIVERO VALDILANA (BI)

2, 3 e 4 settembre

Mini campo di volontariato diurno per 15 ragazzi e ragazze dai 14 ai 18 anni

Per info e iscrizioni: 348 313 8378 (Maria)

CATANIA – MOTTA SANT’ANASTASIA

(presso la Cooperativa Beppe Montana – Libera Terra)

29 agosto – 3 settembre

Campo di volontariato residenziale per 18 ragazzi e ragazze dai 18 ai 25 anni

Per info e iscrizioni: 338 3622655 (Marco)

Le informazioni sui campi estivi sono reperibili alla pagina dedicata!

Sopravvivere al traffico di bambini in Cambogia: la storia di Kosal

Tramite il progetto “Bambini al sicuro in Cambogia”, Mani Tese da anni sostiene il Centro di Accoglienza Damnok Toek, che ospita e protegge minori vittime di violenze e abusi, restituendo loro l’infanzia perduta. Kosal è uno di loro, è un bimbo che è tornato a vivere!

La prima cosa che si nota di Kosal*, 15 anni, è il suo contegno tranquillo e dignitoso, che nasconde il suo spirito acuto e la sua incredibile intelligenza.

Kosal è nato con una disabilità (una forma di nanismo) all’interno di una famiglia povera della Cambogia centrale. Quando era bambino, i suoi genitori sono stati avvicinati da un gruppo di uomini thailandesi che si sono offerti di portarlo nel loro Paese promettendo di prendersi cura di lui.

Kosal, però, come la famiglia scoprì più tardi, cadde vittima di trafficanti, che sfruttarono la sua disabilità per l’accattonaggio forzato nei mercati thailandesi. Dopo anni di abusi, all’età di 13 anni, venne arrestato dalla polizia tailandese per accattonaggio e riportato in Cambogia.

Dal Poipet Transit Centre (PTC), al confine tra Thailandia e Cambogia, venne inviato all’Ufficio per i bambini migranti (CMO) di Damnok Toek, che offre sostegno ai bambini deportati e, in particolare, ai minori non accompagnati. 

Kosal ricordava che la sua famiglia viveva nella provincia di Kampong Cham, ma non riusciva a rammentare il nome del suo villaggio natale.  Fortunatamente, in questi casi, il Programma di partenariato per la protezione dei bambini della Cambogia (3PC), una rete di collaborazione promossa da Friends International di cui Damnok Toek è un membro centrale, fornisce servizi di rintracciamento familiare e di reintegrazione. Gli assistenti sociali del 3PC hanno quindi localizzato con successo i membri della famiglia di Kosal, per scoprire purtroppo che si trovavano senza casa, in estrema povertà e aggravati dai debiti. Date le circostanze, fu quindi deciso che la soluzione migliore per il bambino fosse quella di venire accolto alla Transitional Care Facility (TCF) di Damnok Toek, il centro sostenuto da Mani Tese, dove avrebbe potuto vivere e proseguire la propria istruzione attraverso il programma di Educazione Non Formale (NFE). 

Kosal oggi riflette su questa decisione con gratitudine. “Prima di venire qui, la mia vita era difficile. Vivevo in Thailandia e non ero mai andato a scuola.”, ci racconta, “Quando sono tornato in Cambogia, non avevo un posto in cui stare e non avevo niente da mangiare. A Damnok Toek finalmente ora ho un posto sicuro dove dormire e mangiare tre pasti al giorno. Posso studiare e giocare…” E aggiunge, questa volta in inglese: “…Con i miei amici”.

Il Transitional Care Facility di Damnok Toek offre alloggio a lungo termine, pasti, istruzione, consulenza e altri servizi per i bambini sotto i 16 anni per i quali la reintegrazione familiare non è un’opzione possibile. Molti dei bambini che vivono al TCF hanno subito un trauma estremo a causa della tratta, dello sfruttamento, della violenza, degli abusi e dell’abbandono. La maggior parte di loro non è mai andata a scuola. Per rispondere alle esigenze di ogni bambino, Damnok Toek adotta un approccio d’istruzione individuale basato sull’apprendimento accelerato e sull’insegnamento delle abilità di vita. 

Kosal si è dimostrato da subito molto capace nelle sue lezioni e, dopo un anno di istruzione al TCF, è stato trasferito al programma di Educazione Non Formale per completare gli studi. Vantando un eccellente curriculum scolastico e, con il sostegno del suo insegnante, ha continuato a studiare in una scuola secondaria locale, prendendo lezioni extra il sabato mattina.

“Le mie materie preferite sono inglese e informatica” dice Kosal “Amo i computer e mi piacerebbe imparare a usarli meglio”.  La sua scuola attuale offre due ore di TIC (Tecnologie per l’Informazione e la Comunicazione) a settimana, ma Kosal si eserciterebbe volentieri di più, se solo avesse accesso a un computer al di fuori dell’orario scolastico.

Nonostante gli ostacoli, tuttavia, Kosal possiede un incrollabile ottimismo quando parla del suo futuro: “Mi piacerebbe andare all’università per progettare diversi modelli di computer e sviluppare programmi. So di non essere un uomo forte, quindi avere competenze nella progettazione di computer sarebbe davvero buono per me”.

Alla fine dell’intervista, abbiamo chiesto a Kosal se potevamo fargli una foto nel suo posto preferito del centro. Dopo aver camminato per un po’, si è fermato davanti a un cespuglio in fiore, ha colto un fiore giallo, l’ha portato al naso e ha esibito un bellissimo sorriso.

Per sostenere il nostro impegno di giustizia per i bambini in Cambogia, usa la causale “Salvali dalla strada” e DONA ONLINE oppure via bonifico tramite iban IT 57 F 05018 01600 000010203040 e Bic/Swift CCRTIT2T84A intestati a Associazione MANI TESE ONG Onlus.

Una foto di Kosal mentre annusa i fiori del giardino del Centro di Accoglienza

*Il nome del ragazzino è stato cambiato per proteggere la sua identità. 

Kenya: gli apicoltori di milano incontrano gli apicoltori Rabai

Con il progetto “Agrichange: piccole imprese grandi opportunità” aiutiamo i piccoli apicoltori della contea di Baringo, in Kenya, ad allevare api e produrre miele sostenibile, lottando contro i cambiamenti climatici.

“Il miele non si mangia come il cibo, e non si beve come l’acqua, ma si lecca”. Questa è una frase ricorrente in Kenya, che invita la gente a mangiare il miele con moderazione e non avidamente a grossi pezzi, coi quali potrebbero strozzarsi o essere colpiti da disidratazione.

Quando gli apicoltori di Rabai hanno accolto due nuovi ospiti apicoltori venuti dall’Italia, si aspettavano che un mistero sulle api venisse loro svelato, per poi capire che l’apicoltura è, in fondo, simile ovunque. Quello che cambia è soprattutto il calendario delle fioriture e ciò di cui le api si nutrono. Daniele e Luciano dell’Associazione dei Produttori Apistici della Provincia di Milano (APAM), recentemente hanno infatti visitato gli apicoltori di Rabai nella contea di Baringo nell’ambito del progetto “

AGRICHANGE: PICCOLE IMPRESE, GRANDI OPPORTUNITÀ. Sviluppo di filiere agro-alimentari nel bacino del Fiume Molo. co-finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo e di cui APAM è uno dei partner.

Gli apicoltori sono stati accolti da John Ngugi, il capo progetto, Lilian Kurui, la responsabile della raffineria del miele e Carolyne Kimeto, una formatrice che lavora con gli apicoltori.

La zona qui è secca, con temperature che arrivano fino a 37 gradi.  I cespugli sono spinosi e raramente qualcuno tocca una pianta senza pungersi. Le piante più diffuse sono Acacia, Prosopis e altri cespugli. Per un visitatore è stato affascinante vedere persone che lavorano attivamente durante la giornata nonostante le vampate di calore.

Baringo è infatti orgogliosamente associato alla produzione di miele di qualità. Per proteggere questa attività, quasi nessuna altra coltura qui viene praticata. Sono presenti solo alcuni progetti di irrigazione su larga scala come quelli di Perkerra, Eldume ed Endau.

La nutrizione delle api

Negli ultimi tre anni, in questa zona le piogge sono state scarse e una delle idee condivise da Luciano e Daniele è stata quella di intervenire attraverso la nutrizione delle api, un po’ come si fa in Europa durante l’inverno. L’apiario della raffineria di Rabai aveva una colonia molto debole ma, dopo aver nutrito le api con una miscela di zucchero e sciroppo di acido acetico e acido citrico, esse si sono riattivate. Una visita all’apicoltore Signor Jackson di Chepnyorgin ha confermato l’importanza di nutrire efficacemente le api. Nonostante la siccità, il suo apiario ha infatti un buon tasso di colonizzazione.  Il signor Jackson ha spiegato che la conoscenza tradizionale, unita a moderne tecniche di apicoltura, gli hanno permesso di restare a galla e mantenere una parte della sua colonia. Jackson si assicura sempre di appendere gli alveari a tre metri di altezza per evitare che il calore riflesso dal terreno li raggiunga. Inoltre ha identificato alcuni alberi che non perdono le foglie durante la stagione secca, come il Likwonde (Boscia angustifolia) che offre ombra anche in questa stagione critica. Bagna, infine, gli alveari con una spugna intrisa d’acqua in modo che le api possano bere.

L’albero di Likwonde che rimane verde anche quando gli altri cespugli perdono le foglie

Daniele e Luciano usano gli alveari Langstroth nella loro attività di apicoltori, che sono adatti per la zona di Milano, dove hanno oltre 800 alveari. La principale stagione di fioritura per loro è in primavera fra aprile e maggio quando si assiste al massimo della produzione del miele.

Gli apicoltori di Rabai usano sia gli alveari Langstroth, sia gli alveari Kenya Top Bar sia quelli tradizionali con un tronco scavato e migliorati con il sistema di esclusione della regina. Si è notato che le api preferiscono gli alveari Kenya Top bar e gli alveari tradizionali, a causa del loro ambiente, ma con una buona gestione, è possibile ottenere anche buone percentuali di colonizzazione dagli alveari Langstroth, grazie all’introduzione di strati di cera nei favi per far sì che le api li riconoscano, e grazie all’installazione di materiali isolanti.

Preparazione di celle reali

Per aumentare la produzione di miele, inoltre, è importante assicurarsi che gli alveari siano colonizzati. Questo argomento, che riguarda la divisione della colonia e l’allevamento della regina, è stato molto discusso. Si tratta di una cosa possibile in Italia, che rimane un punto di domanda in Kenya a causa del tipo di alveari utilizzati. Ora però, con la pratica e le nuove metodologie apprese, la raffineria di Rabai potrebbe moltiplicare la sua colonizzazione nel giro di un anno.

Si tratta di un risultato molto importante vista la carenza di produzione di miele a livello globale e in Kenya in particolare, a causa della perdita di colonie negli ultimi tre anni causata dall’invasione di cavallette, che ha costretto il governo a un uso indiscriminato di antiparassitari che hanno sterminato le colonie di api.

Gli effetti del terrorismo in Burkina Faso

Con il progetto “Semina – Uscire dall’emergenza promuovendo l’agricoltura” abbiamo finanziato e distribuito beni di prima necessità alle popolazioni che abitano nelle zone diventate pericolose. Le storie di due donne che hanno ripreso in mano la loro vita.

In Burkina Faso lavoriamo nei comuni di Ouahigouya, Thiou, Zogore e Tangaye nel Nord del Paese, dove la presenza di gruppi radicali armati è stata sempre più presente negli ultimi mesi provocando un’escalation di violenza che sta mettendo in pericolo la vita quotidiana delle persone.

In questa situazione così instabile e rapidamente mutevole, diventa sempre più importante la nostra azione nell’ambito del progetto Semina – Uscire dall’emergenza promuovendo l’agricoltura, cofinanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo.

Attraverso questo progetto e grazie a un’equipe che ha saputo implementare delle strategie di adattamento al contesto, insieme con il partner locale Ocades Ouahigouya, abbiamo intrapreso una serie di azioni che coniugano all’attività di sviluppo anche attività di emergenza.

Accanto alla promozione dell’agricoltura con un approccio agroecologico abbiamo infatti intrapreso attività a sostegno di 120 famiglie vulnerabili, tra cui molti sfollati interni: abbiamo distribuito viveri (100 kg di riso, 75 kg di miglio, 25 kg di fagioli, 25 kg di pasta, 20 kg di sale e 10 litri di olio per famiglia), kit di igiene (stuoie, taniche, secchi, saponi, candeggina, assorbenti igienici, etc) e credito incondizionato (unconditional cash).

Questi interventi sono stati condotti dal nostro staff locale, che può ancora parzialmente accedere a queste zone, purtroppo interdette agli espatriati per l’oggettivo alto rischio.

Ecco le testimonianze di due donne destinatarie di queste attività di emergenza.

Ouedraogo Mariam

Mi chiamo Mariam, ho 45 anni, cinque figli e sono la prima moglie di un uomo poligamo sposato con tre mogli.

Con mio marito abbiamo vissuto tranquillamente a Koumbri, un villaggio di circa 3.000 abitanti non lontano da Ouahigouya, fino all’avvento del terrorismo nella zona.

Da allora, mio marito si è trasferito a Ouagadougou con le ultime due mogli, lasciandomi sola con i miei cinque figli. Mi ha abbandonato improvvisamente e sono rimasta senza alcun sostegno.

Ora vivo in una casa in affitto con i miei cinque figli e tutte le spese sono a mio carico. Devo lottare ogni giorno per poter procurare a tutti da mangiare.

Anche se mi sono recata più volte presso la sede della “Direction Provinciale de l’Action Humanitaire”, la mia famiglia non è mai stata selezionata per alcun tipo di assistenza.

Per fortuna, però, siamo stati trovati dall’equipe Ocades Ouahigouya (partner di Mani Tese) che ci ha aiutato. Abbiamo ricevuto del cibo, un kit di igiene e un trasferimento in denaro del valore di 33.330 fcfa (circa 50 euro).

Ho usato parte di questa somma per curarmi e l’altra parte per pagare arachidi, pesi di terra e sapone liquido coi quali iniziare un piccolo commercio. Il cibo lo stiamo consumando con attenzione.

Questo progetto mi ha aiutato molto e per questo ringrazio davvero il progetto e Ocades e il suo supporto, che ci ha salvato la vita.

Una foto di Mariam

Niampa Kalizeta

Mi chiamo Niampa, ho 44 anni, sono sposata e madre di 7 figli.

Da quando sono iniziati gli attacchi terroristici nel villaggio di Dougouri nel comune di Titao, nella provincia del Lorum, vivo con mio marito in una casa in affitto nel grande cortile di famiglia (dove siamo in 28 in totale) a Ouahigouya.

Dall’azione sociale non abbiamo ricevuto alcun aiuto perché ci sono troppe persone bisognose da aiutare, ma per fortuna OCADES ci ha fornito un sostegno.

Grazie al progetto ho ricevuto un trasferimento di denaro di 33.330 fcfa (circa 50 euro) e con questa somma sono riuscita a pagare una pecora a 17.500 Fcfa, che sto allevando per poterla poi vendere e così guadagnare qualcosa. Il resto del denaro lo abbiamo usato per soddisfare i bisogni urgenti della famiglia, in particolare l’acquisto di alcuni alimenti.

Ho poi beneficiato di un kit per l’igiene e di cibo.

Voglio davvero dire grazie a questo progetto perché, nella situazione in cui mi trovo, questo sostegno è stato molto importante per la mia famiglia.

In futuro, se guadagnerò dei soldi, ho intenzione di acquistare delle arachidi da cui estrarre l’olio per venderlo e trasformare la polpa che resta dopo la spremitura in coura-coura (ndr: una sorta di pralinatura di arachidi che viene utilizzata per condire gli spiedini di carne) sempre da vendere.

Una foto di Niampa