Indice di sviluppo umano
183 Ranking [UNDP, 2017]
Mortalità infantile
81/1000 [al di sotto dei 5 anni. UNICEF, 2018] 51/1000 [al di sotto di 1 anno. OMS, 2018]
Diffusione di HIV/AIDS
0.12‰ [UNAIDS, 2018]
Accesso all’acqua potabile
48% [OMS, 2018]
Burkina Faso
Occupato dalla Francia tra il 1896 e il 1901 e, da allora, parte dell’Africa Occidentale Francese, il Paese ottenne l’indipendenza nel 1960 col nome di Alto Volta, mantenuto fino al 1984, quando il presidente Thomas Sankara adottò il nome Burkina Faso che nelle lingue locali significa «terra delle persone integre».
Sankara, noto anche come il “Che” dell’Africa Occidentale, varò numerose riforme sociali che migliorarono le condizioni del Paese, diventando il simbolo della rivoluzione contro l’imperialismo per tutto il continente. Nel 1987 venne ucciso da un complotto che vide coinvolto anche il suo compagno d’armi, Blaise Compaoré, che prese il potere subito dopo e ci rimase fino al 2014.
Con Blaise il Paese ebbe un periodo di stabilità politica e un cambio di rotta: dal socialismo si passò alla liberalizzazione dell’economia, con l’apertura ad investimenti stranieri e l’adozione di misure di privatizzazione. Nel 2014, però, a seguito di un progetto di riforma della costituzione che gli avrebbe consentito di prolungare il suo mandato, la popolazione insorse. Provata dalla crisi economica e stanca del regime corrotto di Blaise, la gioventù Burkinabè voleva un cambiamento. La pressione delle manifestazioni di piazza spinsero l’esercito a schierarsi con gli insorti e a costringere Compaoré alle dimissioni. Il generale Zida prese temporaneamente il potere, poi sostituito alla presidenza della repubblica dal diplomatico Michel Kafando, mentre Zida venne nominato dallo stesso Kafando Primo Ministro. Questa diarchia aveva lo scopo di traghettare il Paese ad elezioni, cosa che avvenne nel novembre 2015 con la vittoria di Roch M.C. Kaboré, del Movimento Popolare per il Progresso che il 29 dicembre 2015 assunse l’incarico di Presidente della Repubblica. Incarico che ha mantenuto, vincendo anche le successive elezioni del novembre 2020, fino all’arresto del gennaio 2022 a seguito di un colpo di stato.
L’aggravarsi della crisi securitaria legata all’avanzata dei gruppi jihadisti e l’aumento dei massacri di civili nel nord del Burkina Faso, oltre ad una situazione economica del Paese molto difficile hanno creato le condizioni per l’intervento dei militari che hanno preso il potere affidandolo al generale Damiba. Dopo soli nove mesi di presidenza, per via dell’inefficacia delle sue azioni in ambito militare, l’avanzata dei jihadisti e la corruzione del suo regime, con un altro colpo di stato, questa volta condotto dai bassi ranghi dell’esercito, il 30 settembre 2022 è salito al potere il Capitano Ibrahim Traoré, il presidente più giovane del continente africano.
L’azione di Mani Tese
Mani Tese è presente in Burkina Faso dagli anni ’80.
Il principale settore di intervento nel Paese è la sovranità alimentare a beneficio dei piccoli agricoltori organizzati in unioni, associazioni o cooperative. A causa della crescente insicurezza nel paese gli interventi si inseriscono anche in un’ottica di sicurezza alimentare promuovendo sempre un approccio agroecologico allo sviluppo del settore agricolo. L’azione di Mani Tese in Burkina si declina principalmente sui seguenti assi:
- Uno orientato alla salvaguardia dell’ambiente e del territorio, con la diffusione di tecniche di conservazione e restaurazione della fertilità dei suoli, per un incremento della resilienza da parte della popolazione target agli shock ambientali, e la promozione della biodiversità attraverso la piantumazione di prodotti forestali non legnosi e di specie locali.
- L’altro rivolto al miglioramento del sistema produttivo e della qualità delle filiere destinate al mercato, in modo da creare, da un lato, un circuito virtuoso di approvvigionamento dei centri urbani riducendo le importazioni dall’estero e, dall’altro, una diversificazione della dieta alimentare. Ciò significa lavorare sulla selezione delle sementi, la trasformazione della materia prima, la conservazione, la commercializzazione dei prodotti e la messa in relazione tra i diversi attori.
- Un ulteriore asse riguarda la promozione dell’imprenditoria giovanile, soprattutto in ambito agroalimentare e dell’economia verde per ridurre l’altro tasso di disoccupazione, promuovendo innovazioni in ambito di produzione agricola e valorizzando i legami con le associazioni della diaspora Burkinabè in Italia.
La componente trasversale di tutti gli interventi è l’utilizzo di un approccio trasformativo di genere, che mira a modificare le relazioni di potere di genere con lo scopo di produrre un cambiamento positivo dei paradigmi sociali e culturali che in un determinato contesto producono discriminazioni e diseguaglianze.
Le aree di intervento prioritarie sono la regione del Centro, in particolare la capitale Ouagadougou, le zone periurbane legate alla cintura verde e Koubri. Sono altrettanto importanti la regione del Centro-Ovest, con l’epicentro a Koudougou, la regione del Centro-Est, in particolare la provincia del Boulgou, e la regione delle Cascate.