Mozambico: la testimonianza del coltivatore Abu Antonio
Il capo del gruppo di produzione agricola nella comunità di Mazuere spiega come il progetto sull’agricoltura circolare di Mani Tese stia dando i suoi frutti anche dopo un periodo di inondazioni, sempre più frequenti a causa dei cambiamenti climatici, che hanno distrutto i campi agricoli.
“Mi chiamo Abu António, capo del gruppo di produzione agricola nella comunità di Mazuere in Mozambico. Sono padre di due bambini e uno dei destinatari del progetto Agricoltura Circolare per ridurre la fame in Zambezia promosso da Mani Tese e co-finanziato con i fondi dell’8×1000 allo stato italiano.
Il progetto ci sta aiutando molto e stiamo imparando davvero tanto. Per quanto riguarda l’agricoltura, la difficoltà principale attualmente sta nell’affrontare i problemi dovuti alle inondazioni che hanno allagato i nostri campi. Rispetto alle campagne agricole passate, interessate da una maggiore produzione di cereali e conseguentemente da prezzi più bassi dei prodotti sia per la vendita che per il consumo, la situazione è peggiorata. Quest’anno, infatti, tutti i campi sono così inondati che non è ancora possibile cominciare a coltivare gli ortaggi. Come alternativa, stiamo provando a seminare patate dolci.
In questo momento siamo quindi molto concentrati sull’allevamento, un’altra attività del progetto. Ci prendiamo cura di polli, anatre e maiali, come pure del porcile e del pollaio costruiti nei mesi scorsi. Abbiamo ricevuto una formazione su come possiamo essere dei buoni allevatori, occupandoci in maniera corretta di alimentazione degli animali, del loro stato di salute, dell’igiene e della cura dei nuovi nati. Nonostante le difficoltà iniziali, ora stiamo riuscendo anche in questa attività.
Ci auguriamo che gli animali crescano e si riproducano in modo da poterli distribuire a tutti i membri della comunità e iniziare così a guadagnare sia dall’allevamento degli animali che dalla coltivazione dei campi.
Il nostro obiettivo è quello di mantenere viva l’associazione agricola anche una volta terminato il progetto. Avendo appreso i vantaggi dell’unione fra le pratiche di agricoltura e allevamento, non solo ora possiamo incrementare il nostro reddito ma anche migliorare la qualità del cibo che noi e le nostre famiglie consumiamo. A progetto terminato, intendiamo dare continuità a tutte le attività che ci sono state insegnate!”