MOZAMBICO, INNOVARE LA TRADIZIONE PER SVILUPPARE L’AGROECOLOGIA
A fine ottobre in Mozambico comincia la campagna agricola. Mani Tese, attraverso il “Progetto FORESTE”, cerca di sviluppare un modello agroecologico.
A fine ottobre, in Mozambico – e in particolare nel distretto di Mocubela, dove stiamo lavorando nell’ambito del “Progetto FORESTE” in partnership con le ONG ICEI e COSV – è iniziata la campagna agricola.
A ottobre il terreno aveva infatti appena approfittato di due mesi di riposo, dove le uniche colture presenti erano ananas, manioca e Cajanus cajanus. Questo è stato quindi il momento giusto per addolcire il terreno con qualche colpo di zappa, effettuare la potatura del Cajanus cajanus e preparare i semi migliori per la semina.
La preparazione per la campagna agricola sembra una corsa contro il tempo. Da una parte ci sono gli agricoltori, che con le loro tradizioni iniziano a dissodare la terra o a bruciare i campi; dall’altra ci sono i destinatari del “Progetto FORESTE” che, attraverso il supporto di Mani Tese, hanno messo a punto un modello agroecologico per le comunità rurali autoctone che si adatta alla natura del luogo e alle esigenze di tutti.
Quest’anno i beneficiari del “Progetto FORESTE” hanno potuto inoltre contare sui nuovi silos familiari costruiti da Mani Tese nelle comunità. I silos sono locali di immagazzinamento delle derrate alimentari e delle sementi che, grazie all’ambiente di conservazione migliore, mantengono una percentuale di germinabilità più alta a confronto dei sistemi di immagazzinamento tradizionali.
È molto difficile cambiare la tradizione. La tradizione è infatti il ricordo di un padre che ha tramandato al figlio come usare la zappa o come seminare un seme.
Ma quel padre non poteva immaginare che il figlio avrebbe dovuto confrontarsi con la diminuzione delle piogge e con la mancanza di acqua, né poteva aspettarsi che un giorno sarebbe diminuita la terra fertile. Per questo Mani Tese, con la collaborazione del partner locale Unione Provinciale dei Contadini (UPC-Z), si impegna ogni giorno per sensibilizzare le comunità sul tema dell’agroecologia, rispettando le tradizioni ma allo stesso tempo innovandole.
Non tagliare gli alberi della foresta per allargare le tue coltivazioni; prenditi cura della terra che hai per renderla più produttiva.
Non irrigare necessariamente due volte al giorno, usa la tecnica della pacciamatura che permette di risparmiare tempo, acqua e fatica.
Non rimuovere i residui di potatura, ma usali per ridare fertilità al suolo.
Con queste raccomandazioni bucoliche il futuro raccolto sarà migliore.
Il “Progetto FORESTE” è cofinanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo.