IN MOZAMBICO L’EMERGENZA CONTINUA: LA LETTERA DEI NOSTRI COOPERANTI
In Zambezia, dopo il ciclone Idai e le piogge incessanti, la produzione agricola è in ginocchio. I nostri cooperanti lanciano dal Mozambico un appello a sostenere il nostro progetto “Ripartiamo seminando” per far fronte all’emergenza alimentare.
Ciao a tutti e a tutte,
Il sole è tornato a splendere in Zambezia e le acque lentamente si stanno ritirando.
Siamo pronti a riprendere in mano le attività dei nostri progetti e a far fronte ai molteplici danni nei distretti in cui lavoriamo: Mocubela, Quelimane, Namacurra e Nicoadala.
A Mocubela, dove Mani Tese sta già operando con il “Progetto Foreste”, le piogge hanno causato danni alla produzione nei campi agricoli, hanno fatto crollare alcune case degli agricoltori e danneggiato le strutture zootecniche costruite da Mani Tese.
Molti campi, realizzati nelle vicinanze dei corsi d’acqua per poter essere irrigati, sono stati sommersi e le colture spazzate via dalla corrente. La pioggia ha inoltre rovinato le derrate agricole alla base della dieta mozambicana, come manioca, patata dolce e mais.
Molti manufatti in cemento e argilla cotta delle strutture zootecniche dovranno essere ricostruiti da zero.
Fortunatamente diversi villaggi stanno impiegando i semi che erano stati immagazzinati dal raccolto precedente a seguito del corso di formazione realizzato da Mani Tese, che ha sensibilizzato le comunità a non vendere subito tutto il raccolto e a conservarne una parte per la nuova semina.
Il mese di aprile sarà dunque molto impegnativo per Mani Tese: insieme agli agricoltori inizieremo o porteremo a termine una seconda semina nelle comunità più colpite per scongiurare l’imminente crisi alimentare e per ricostruire, o concludere, i pollai e le stalle che hanno subito una battuta d’arresto.
Nelle comunità di Quelimane, Namacurra e Nicoadala, dove Mani Tese è presente con il progetto “Quelimane agricola”, siamo finalmente riusciti ad accedere a tutti i campi e ad alcune comunità che erano rimaste isolate fino ad ora a causa dell’eccesso di acqua e fango.
Il 70% della produzione di mais dei nostri campi è andata persa così come il 60% della produzione di fagioli. Arachidi e sesamo hanno subito perdite consistenti per asfissia radicale (assenza di ossigeno dovuta all’eccesso di acqua nei campi).
Molti campi ancora oggi sono sott’acqua.
La manioca e la batata, tuberi tradizionalmente di base dell’alimentazione qui in Mozambico, hanno subito danni legati a marcescenza.
In questi giorni quel poco di prodotto recuperato – anche purtroppo quello avariato – viene raccolto e seccato come meglio si riesce per evitare di non avere niente da mangiare nei prossimi mesi.
Per questo motivo, abbiamo programmato delle formazioni extra rivolte agli agricoltori per la conservazione e la selezione della manioca.
Nelle comunità di Nicoadala più di 80 famiglie vivono nelle tende fornite da UKAid poiché le loro case sono state letteralmente spazzate via dalla piena di alcuni affluenti del fiume Licuar o crollate sotto il peso incessante dell’acqua, che ha inoltre provocato danni a una cisterna di raccolta dell’acqua piovana, creando delle crepe e delle perdite di acqua. Stiamo aspettando che il terreno si asciughi per rimediare anche a questo.
Il governo provinciale della Zambezia, con cui stiamo collaborando, ci ha chiesto una mano per sopperire all’emergenza alimentare con semi di mais precoce da distribuire nei distretti più colpiti.
Il vostro sostegno è più che mai fondamentale: se riuscissimo ad aumentare la quantità di semi da mettere a disposizione dei contadini, potremmo rafforzare la seconda semina e scongiurare un’imminente crisi alimentare.
Matteo, Federico e lo staff di Mani Tese Mozambico
DONA ORA PER IL PROGETTO “EMERGENZA IN MOZAMBICO: RIPARTIRE SEMINANDO”