MOZAMBICO, CONTRASTARE LO “SLASH AND BURN” PER PROTEGGERE L’AMBIENTE
Nell’ambito del “Progetto FORESTE” il nostro staff è impegnato anche nella prevenzione della pratica “slash and burn”, tecnica ancestrale che i contadini usano per coltivare nuovi lotti di terra.
Nel mese di settembre, in Mozambico, cominciano i preparativi per la campagna agricola che normalmente inizia a metà ottobre.
Nell’ambito del “Progetto FORESTE“, co-finanziato dall’Aics – Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, il nostro staff è impegnato nella prevenzione della pratica “slash and burn”, tecnica ancestrale che i contadini usano per coltivare nuovi lotti di terra.
Quella dello “slash and burn” è una tecnica praticata sin dagli albori della civiltà agricola e ancora troppo usata in contesti fragili come l’ecosistema africano. La tecnica consiste nella coltivazione di tratti disboscati di foresta ottenuti bruciando la vegetazione. Nella maggior parte dei casi, i terreni disboscati vengono utilizzati temporaneamente e poi lasciati alla ricolonizzazione della vegetazione naturale fino al ripristino di livelli di fertilità idonei a una nuova coltivazione. Si tratta tuttavia di una tecnica deleteria per l’ambiente.
Dal 18 al 21 settembre la ONG ICEI – capofila del Progetto FORESTE – per promuovere una forma di gestione sostenibile del territorio agricolo, ha tenuto una formazione su agricoltura sintropica e agroecologia nel distretto di Mocubela a cui ha partecipato anche Mani Tese. La formazione ha visto la partecipazione di un consulente brasiliano molto bravo nel trasmettere le proprie conoscenze, che ha anche indossato i panni di cuoco per far scoprire ai contadini le varie forme di lavorazione della manioca mostrando come preparare un’ottima tapioca.
L’obiettivo di tutte queste attività realizzate all’interno del Progetto FORESTE è, in sostanza, quello di superare le tecniche agricole tradizionali, spesso irrispettose dell’ambiente, verso un’agricoltura sostenibile che conservi il patrimonio naturale della regione.
Di seguito, alcune foto del progetto: