MODA SOSTENIBILE E RIUSO: LE ESPERIENZE DI FINALE EMILIA, FAENZA E CATANIA
La sostenibilità della moda è un tema caro a Mani Tese e alle associazioni locali che fanno parte della nostra Federazione: scopri i progetti attivi a Finale Emilia, Faenza e Catania!
La moda è arte, storia, cultura, è il nostro modo di vestirci, di esprimere la nostra personalità ed è anche uno dei principali settori produttivi del mondo, che dà lavoro a oltre 300 milioni di lavoratori e lavoratrici.
Ma qual è il lato oscuro della moda? Sfruttamento dei lavoratori, violazioni dei diritti e inquinamento ambientale. Soprattutto nel modello “fast fashion”, basato su una frenetica produzione di capi di abbigliamento a basso prezzo e per un consumo di massa, che amplifica gli impatti sulle persone e sull’ambiente.
Per sensibilizzare i consumatori, diffondere consapevolezza su questo lato nascosto e chiedere un cambiamento all’industria dell’abbigliamento stiamo promuovendo il progetto Cambia MODA insieme ai partner Istituto Oikos Onlus, FAIR, ALTIS (Università Cattolica), Koinètica, Lottozero e Guardavanti: per il futuro dei bambini.
Ma il tema della sostenibilità e dell’eticità della moda, così come quello del riuso e della circolarità dell’economia, è un tema caro da anni a Mani Tese, che svolge sul territorio attività dedicate grazie anche alle associazioni e cooperative locali che fanno parte della Federazione Mani Tese.
Oggi vogliamo parlarvi di loro e di alcuni specifici progetti dedicati al riuso e alla moda sostenibile.
Mani Tese Finale Emilia e il progetto Manigolde
Il gruppo Mani Tese Finale Emilia nasce nel 1996 ed è composto da circa 40 volontari e volontarie di tutte le età. Fra le attività svolte dall’associazione c’è la gestione del mercatino dell’usato (aperto mercoledì e sabato dalle 15.30 alle 18.30) che si trova in una struttura costruita dai volontari in via per Camposanto 7/A, nella periferia di Finale Emilia.
Al mercatino è possibile portare qualsiasi cosa a cui si voglia dare una seconda vita e ogni settimana arrivano tantissime donazioni. Fra le varie tipologie di beni, i capi di abbigliamento sono certamente la categoria più gettonata e negli ultimi anni le donazioni di vestiti sono raddoppiate.
Purtroppo non è possibile rivendere tutto al mercatino, quindi la domanda è sorta spontanea: “cosa ne facciamo di stoffe, jeans, tessuti e accessori invenduti?”. Il quesito è stato posto anche su Facebook e inaspettatamente sono arrivate tantissime risposte e proposte.
È da qui che nasce il progetto Manigolde.
Manigolde è una sartoria sociale con un duplice obiettivo: da una parte, recuperare gli indumenti di scarto e, dall’altra, recuperare le persone, inserendo in un contesto lavorativo uomini e donne con svantaggi socioeconomici (a oggi gli inserimenti sono stati due).
Tre sono le linee di moda che comunicano la filosofia del progetto:
- Manigolde, composta da modelli nuovi realizzati con tessuti di scarto industriali;
- RiMani, creata modificando i capi d’abbigliamento provenienti dalle donazioni al mercatino di Mani Tese Finale Emilia;
- RiMani puro, che prevede la sanificazione di pezzi unici vintage.
Il progetto Manigolde è reso possibile dalla determinazione dei volontari e delle volontarie e dal sostegno di Mantovanibenne, Fondazione Cattolica Assicurazioni e Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola.
Manigolde, però, mira ad avere anche una sostenibilità economica data dalle vendite delle sue creazioni sartoriali… Per maggiori informazioni visitate i profili di Manigolde sui social (Facebook o Instagram) o scrivete a info.manigolde@gmail.com.
Mani Tese Faenza e il matrimonio con Garum
L’Associazione Mani Tese Faenza si è costituita nel 2011 e opera sul territorio faentino in stretta collaborazione con la Cooperativa Sociale Riciclaggio e Solidarietà, con cui condivide in particolare l’attività legata alla promozione del riuso e della cultura anti spreco.
Anche Mani Tese Faenza gestisce un mercatino dell’usato (aperto tutti i giovedì dalle 14:30 alle 18 e il primo sabato del mese dalle 10 alle 12.30), ma in questo articolo vi vogliamo parlare della collaborazione con Garum, altra associazione del faentino che recupera materiali tessili dagli scarti dei magazzini e li trasforma in nuovi capi dallo stile unico.
“Garum è un insieme di colori, di stoffe, di stili, di magia dove una camicia da uomo diventa la perfetta borsa da donna e dove la gonna da donna diventa il perfetto gilet da uomo. Una fusione di creatività, fantasia, passione e bravura che non ha limiti, confini, stereotipi e differenze. Dove non importa da dove vieni, ma importa solo dove puoi arrivare, dove un capo vecchio gettato può tornare a splendere.”
Cultura del riuso, rispetto delle diversità, rifiuto di qualsiasi forma di discriminazione: tante le cose in comune fra Garum e Mani Tese Faenza che sposano una i valori dell’altra e celebrano questo matrimonio con due sfilate annuali delle collezioni di abiti sartoriali di Garum. Il ricavato delle vendite viene poi interamente devoluto ai progetti di Mani Tese.
Per maggiori informazioni seguite il profilo Facebook di Mani Tese Faenza.
La cooperativa FIERi e Mani Tese Sicilia
FIERi (Fabbrica Interculturale Ecosostenibile del Riuso) nasce come progetto condiviso da varie realtà siciliane, fra cui Mani Tese Sicilia, attorno alle tematiche della riduzione dei rifiuti, del riuso, del riciclo e del recupero dei materiali considerati di scarto.
La finalità della cooperativa è, da un lato, creare opportunità lavorative per migranti e giovani disoccupati in condizioni di marginalità sociale, dall’altro, sviluppare un’economia circolare in grado di reintegrare nella vita quotidiana le risorse e le persone.
FIERi è specializzata nella creazione di abiti, accessori e arredi per interno ed esterno. Le creazioni, i modelli e i prototipi di FIERi hanno una storia che deriva dal fatto che si tratta di oggetti che hanno già avuto una vita e dietro ognuno di essi c’è la storia di una o più persone che lo hanno pensato.
In quest’ultimo anno si è cercato di sistematizzare il recupero dei materiali collaborando con il mercatino della Cooperativa Sociale Ri-Mani (nata da Mani Tese Sicilia) e riuscendo così a creare nuovi prodotti solo con materiali di riuso. Legna, mobili, stoffe, bottoni, cerniere, fili e tanto altro vengono trasformati e valorizzati come risorse e questo permette a FIERi di creare prodotti unici e di qualità.
Purtroppo la cooperativa in questi anni ha subito due furti che l’hanno obbligata a ricominciare quasi da zero, ma le donne della cooperativa sono scese in campo e con dolcezza, caparbietà e forza hanno rimesso in piedi FIERi raccogliendo donazioni, portando stoffe e ben tre macchine da cucire.
Oggi FIERi propone una linea di mascherine ecosostenibili, sacchetti per la spesa e sportine, accessori, borse, zaini, arredi per la casa, tutto realizzato con materiali che per l’80% arrivano dalla Cooperativa Ri-Mani. Da qualche settimana è presente anche un angolo presso il mercatino, dove si mostra ciò che si può fare semplicemente osservando gli oggetti e le stoffe…da un altro punto di vista!
Per maggiori informazioni: www.fieri.info o www.facebook.com/fieri.fabbrica.interculturale
Il progetto Cambia MODA: link utili
Il progetto “Cambia MODA! – Dalla fast fashion a una filiera tessile trasparente e sostenibile” è realizzato grazie al contributo dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo. Se vuoi saperne di più clicca qui: https://manitese.it/progetto/cambia-moda
E iscriviti alla comunità Cambia MODA! per chiedere una moda più sostenibile, etica e trasparente: https://www.cambiamoda.it/