I MIGRANTI BURKINABÉ DIVENTANO UNA RISORSA PER LA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE

Mani Tese lancia un progetto di sviluppo d’imprese sociali innovative in Burkina Faso con la partecipazione dei migranti in Italia.

Non solo attentati e rapimenti, che purtroppo stanno riempendo le cronache quotidiane del piccolo Paese africano, esiste un Burkina Faso che cerca di reagire, un Paese in cui si dà vita a nuove opportunità economiche e a uno sviluppo inclusivo e sostenibile. È questo l’obiettivo del nuovo progetto lanciato nelle scorse settimane da Mani Tese nel Paese.

Imprese sociali innovative e partecipazione dei migranti per l’inclusione sociale in Burkina Faso è un progetto cofinanziato dall’Agenzia Italiana per la cooperazione allo sviluppo e dalla Fondazione Maria Enrica e realizzato da Mani Tese in partenariato con Fondazione ACRA, CeSPI, Chico Mendes, Ital-Watinoma, Comune di Milano, Comune di Ouagadougou, Associazione Watinoma, FIAB (Federazione nazionale delle industrie agroalimentari e di trasformazione del Burkina Faso) e FENAFERB (Federazione nazionale delle donne rurali del Burkina Faso).

I territori interessati sono le province del Boulgou e del Boulkiemdé e la capitale Ouagadougou.

“In Burkina Faso l’incidenza della povertà riguarda il 40% della popolazione, in particolar modo nelle aree rurali, dove vive più del 90% delle persone sotto la soglia della povertà” dichiara Giovanni Sartor, Responsabile della Cooperazione Internazionale di Mani Tese “Per questo motivo il progetto si pone come obiettivo quello di migliorare le condizioni di vita della popolazione rurale in Burkina Faso e intende farlo attraverso uno sviluppo inclusivo e sostenibile”.

Il progetto vuole infatti favorire lo sviluppo di attività produttive, imprenditoriali e innovative, valorizzando le produzioni agricole locali e agro-ecologiche e promuovendo il coinvolgimento di donne, giovani e migranti in Italia.

Quello dei migranti burkinabé in Italia, in particolare, è un ruolo importante nel quadro del progetto.

“Il progetto intende favorire lo sviluppo di piccole e medie imprese anche nei luoghi di origine dei migranti in Italia attraverso la valorizzazione delle loro competenze e delle loro risorse relazionali ed economiche.” spiega Sartor “Sono sei le associazioni di migranti, da Treviso a Napoli passando per Fiorenzuola, che stanno partecipando al progetto grazie a un percorso di formazione condotto da CeSPI e che sosterranno altrettante piccole medie imprese in Burkina Faso contribuendo, al contempo, allo sviluppo del loro Paese d’origine”.

Sono 40 le piccole e medie imprese in Burkina Faso che beneficeranno di formazione e orientamento e incontri con imprenditori ed esperti.  In queste settimane parteciperanno alla progettazione del piano d’impresa, a sessioni di formazione gestionale, amministrativa e di promozione e a incontri con gli istituti di microfinanza per facilitarne l’accesso al credito. Per 20 di loro, quelle con il piano d’impresa più promettente, al termine del percorso formativo ci sarà la possibilità di ottenere un finanziamento. Sono in totale 154.000 euro i fondi messi a disposizione per migliorare la produzione attraverso l’acquisto di equipaggiamenti e attrezzature.

“Il nostro intento è quello di promuovere soprattutto i prodotti di qualità di piccoli produttori locali che difficilmente riescono a collocarsi sul mercato” aggiunge Sartor.

Per questo motivo, il progetto prevede, grazie al lavoro del partner Fondazione ACRA, lo sviluppo dell’Impresa sociale Ke de Burkinabé che promuove il consumo di prodotti locali e si occupa della loro commercializzazione sostenendo i produttori, curando in particolare gli aspetti relativi alla qualità e al packaging del prodotto. La promozione di prodotti locali avviene inoltre con il coinvolgimento delle Istituzioni, in particolare con il comune di Ouagadougou che intende promuovere l’agricoltura urbana e uno scambio di buone pratiche con il comune di Milano a partire dall’esperienza del Milan Urban Food Policy Pact.

Il progetto prevede infine il coinvolgimento dei giovani in attività di miglioramento delle loro competenze NTIC (Nuove Tecnologie di Informazione e Comunicazione) applicate nell’attività di impresa anche con l’uso di materiale informatico di recupero.