15 giugno 2016 – LE DONNE DI MAKA E KABARE’
Atterrati a Cotonou due giorni fa, la giornata di ieri è trascorsa nel lungo viaggio in auto verso Natitingou, nella regione dell’Atacora (Benin), dove siamo arrivati in serata. Ci aspettano 10 giorni di ricerca nei villaggi dei comuni di Natitingou, Toucountouna e Kouandé per osservare l’andamento del progetto a sostegno delle cooperative di donne che […]
Atterrati a Cotonou due giorni fa, la giornata di ieri è trascorsa nel lungo viaggio in auto verso Natitingou, nella regione dell’Atacora (Benin), dove siamo arrivati in serata.
Ci aspettano 10 giorni di ricerca nei villaggi dei comuni di Natitingou, Toucountouna e Kouandé per osservare l’andamento del progetto a sostegno delle cooperative di donne che producono il gari, una semola di manioca molto utilizzata nella cucina locale.
Oggi abbiamo incontrato le cooperative di Maka e Kabarè. Sono gruppi con i quali Mani Tese lavora da diversi anni e quindi il dialogo è facile, anche grazie alla mediazione di Nicolas, l’animatore del progetto, altra conoscenza storica di Mani Tese in Benin.
Il progetto procede bene e le entrate della vendita del gari hanno permesso alle donne di rafforzare il loro ruolo nella famiglia e nel villaggio. I problemi segnalati sono soprattutto due: la possibilità di un micro-credito per acquistare più manioca da trasformare e il trasporto dei prodotti. Maka e Kabaré infatti sono lontani dalla strada asfaltata e dunque devono pagare per poter raggiungere i mercati principali dove il gari si vende a un prezzo più alto.
(Diario dal Benin, Giorno 1 – a cura di Valerio Bini, Presidente di Mani Tese e Paolo Santagostini, ricercatore in geografia e dottorando all’Università di Paris VIII)