KENYA, IL RISCATTO DELLE DONNE DAI DISASTRI NATURALI E DAI FURTI DI BESTIAME

Grazie al progetto Agri-change, il Sinyati Women Group si sta dedicando con successo all’apicoltura e alla frutticoltura risollevando la sua comunità, duramente colpita dalle inondazioni e dalla piaga dei furti di bestiame.

Tiaty è un territorio del Kenya purtroppo interessato dal costante furto di bestiame, una piaga che ha spesso conseguenze terribili e che coinvolge molti uomini, padri e mariti che spesso ci rimettono la vita lasciando le loro famiglie orfane di affetti e di reddito.

Per ovviare a questo grave problema, alcune donne si sono riunite all’interno di un gruppo, il Sinyati Women Group, con il proposito di non demordere, ma di cercare una fonte di reddito per le loro famiglie che fosse alternativa alla rischiosa pastorizia e che non generasse conflitti.

Grazie al progetto AGRICHANGE di Mani Tese, queste donne hanno ricevuto alcune piantine di alberi destinati sia allo sviluppo dell’apicoltura che a quello della frutticoltura nel loro territorio.

Purtroppo però un’altra tragedia, nel mentre, si è abbattuta sulla comunità: il lago Baringo è straripato, rompendo gli argini e inondando le case della maggior parte delle donne, costringendole così a trasferirsi in zone più sicure.

A causa delle inondazioni, le donne del Sinyati Women Group si sono ritrovate nell’impossibilità di procedere con le coltivazioni nei loro territori. Ma non si sono perse d’animo e hanno deciso di piantare tutte le piantine ricevute nella terra di Hellen, la presidente del gruppo, che fortunatamente non era stata colpita dal disastro naturale.

Quasi un anno fa, nello scorso mese di lugliosono stati così piantati ben 125 alberelli.

Oltre ad aver ricevuto le piantine, le donne sono state anche formate sulla gestione del loro frutteto. Attraverso le conoscenze acquisite, hanno potuto prendersi cura delle piantine e, durante l’ultima visita di controllo, il tasso di sopravvivenza delle piantine fornite era del 100%.

Le donne si sono date ruoli e compiti condivisi nella cura degli alberi e si riuniscono due giorni alla settimana per innaffiare le piantine.

Il gruppo, grazie a questo intervento, è molto motivato anche per quanto riguarda la sensibilizzazione degli altri membri della comunità sull’importanza di passare dalla loro tradizionale fonte di sostentamento, la pastorizia, ad altre attività economiche più sicure e sostenibili come la frutticoltura.

Dopo aver visto che tutte le piantine sono sopravvissute, le donne hanno iniziato, su loro iniziativa, a creare un vivaio e a usare la loro fattoria come luogo dimostrativo per le altre persone della comunità, fornendo a loro volta delle piantine.

“La frutticoltura è l’attività più sottovalutata in quest’area- ha dichiarato Hellen, la presidente del gruppo – La maggior parte delle persone misura la ricchezza in base al numero di capi di bestiame posseduti senza capire i benefici che la frutticoltura potrebbe avere non solo sul reddito ma anche sulla salute. Come gruppo vogliamo educare le persone sull’importanza di diversificare la propria fonte di reddito e speriamo che questo progetto dia davvero dei buoni frutti! Inutile dire che il nostro positivo risultato è per noi molto incoraggiante.”

La speranza di Hellen è quella di coinvolgere almeno altri cinquanta membri della comunità nella nuova impresa.

“Non è facile convincere le persone a lasciare il loro tradizionale lavoro per coltivare la frutta -, racconta Edna Stated, un’altra destinataria del progetto – Abbiamo un compito difficile davanti a noi ma siamo fiduciose”.

Queste donne sono davvero disposte a fare di tutto per cambiare la comunità in modo positivo. Il loro obiettivo a lungo termine, sostenuto dal progetto di Mani Tese, è che diverse famiglie della comunità diventino presto in grado di abbracciare la frutticoltura e di proteggere gli alberi circostanti.

Il progetto “Agri-change: piccole imprese grandi opportunità Sviluppo di filiere agro-alimentari nel bacino del fiume Molo” è promosso da Mani Tese e cofinanziato dall’Agenzia Italiana per la cooperazione allo sviluppo. È realizzato in collaborazione con i partner locali NECOFA e KOAN e i partner internazionali E4Impact Foundation, Università degli Studi di Torino, Associazione Produttori Apistici della Provincia di Milano (APAM), Società Italiana Veterinaria Agricola Milano (SIVAM), Università Cattolica del Sacro Cuore, sede di Piacenza.

Hellen davanti al frutteto