Kenya: il Biogas contro gli effetti del riscaldamento globale
In Kenya Mani Tese promuove il biogas come modo intelligente di gestire i rifiuti organici degli animali perché consente di produrre energia rinnovabile riducendo le emissioni di gas serra: la testimonianza di Tracy Kiplagat, una sua soddisfatta utilizzatrice.
Per noi di Mani Tese è molto importante che i nostri progetti di sviluppo in Kenya, così come negli altri Paesi, siano rispettosi dell’ambiente e possano aiutare a ridurre gli attuali effetti dei cambiamenti climatici.
L’agricoltura è la seconda maggior fonte di emissione di gas serra. Circa il 20% di queste emissioni deriva dal letame e continua a crescere dell’1% l’anno. I sistemi di gestione del letame come l’industria del biogas sono quindi particolarmente adatti per ridurre le emissioni di gas serra e per mitigare gli effetti del cambiamento climatico. Grazie al biogas si può infatti produrre energia rinnovabile dai rifiuti organici restituendo nutrienti e sostanza organica al suolo.
Per questo motivo, in Kenya attraverso il progetto AGRI-CHANGE: PICCOLE IMPRESE GRANDI OPPORTUNITÀ, cofinanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo sviluppo, abbiamo intrapreso una collaborazione col nostro partner locale NECOFA per promuovere la diffusione del biogas. Venticinque allevatori di maiali sono stati dotati di impianti di biogas per permettere loro di gestire i rifiuti in maniera sostenibile, ottenendo energia pulita per cucinare e bio-fertilizzante per la loro fattoria. I fertilizzanti di sintesi, infatti, contribuiscono al 13% delle emissioni di gas serra e hanno un impatto negativo sul suolo: l’uso di bio-liquame sui loro terreni risolverà gradualmente i problemi causati dal loro uso pregresso.
Durante una visita ai destinatari del nostro progetto, abbiamo potuto constatare come il biogas abbia ridotto significativamente l’uso di legna da ardere. Questo vuol dire che non vengono più tagliati alberi per produrre carbonella o legna da ardere contribuendo alla conservazione dell’ambiente.
Tracy Kiplagat è una delle destinatarie del progetto che ha ricevuto il biogas traendone significativi benefici: maggiore rapidità nel cucinare, risparmio di tempo, facilità di gestione, minori ustioni, ridotto consumo di legna. Tracy ha inoltre usato il bio-liquame nella sua fattoria per irrigare gli alberi e migliorare la fertilità. Ora può anche usare il tempo che trascorreva a raccogliere la legna per svolgere altre attività.
Ecco la sua testimonianza:
“Il biogas è stato fondamentale per la mia famiglia. Ho imparato come usarlo e mi è servito moltissimo. I miei vicini vengono qui quasi sempre per vedere come lo uso. Ne hanno visti i benefici e ora lo vorrebbero anche loro. L’impianto di biogas mi ha aiutato a gestire efficacemente i rifiuti non solo dei maiali ma anche delle mucche. Non c’è più nessun cattivo odore e il mio recinto è sempre pulito. Inoltre non devo tagliare più gli alberi per fare la carbonella e questo mi ha fatto anche capire di più l’importanza di conservare l’ambiente”.
Tracy considera la fornitura di biogas come una risposta alle sue preghiere. Tradizionalmente, infatti, era solita usare legna da ardere. Ma questa continua esposizione ai fumi, la indoor pollution, è pericolosa e viene stimata come causa di morte di oltre 3 milioni di persone all’anno. (WHO)
Il biogas, oltre a preparare i pasti più velocemente, ha avuto un forte impatto sulla salute di Tracy, che ora tossisce meno.
Tracy Kiplagat è una dei 25 destinatari del progetto che, da quando è stato fornito loro il biogas, hanno ridotto il consumo di legna da ardere di almeno 80%. Siamo davvero soddisfatti di questo risultato e ci auguriamo che questi cambiamenti possano contribuire a ridurre gli effetti del cambiamento climatico e a conservare l’ambiente!