Contesto
Il progetto si svolge nella regione di Cacheu, nei villaggi al confine con il Senegal che negli anni hanno accolto migliaia di rifugiati provenienti dal conflitto che ha caratterizzato la vicina regione della Casamance.
Furono quasi 11.300 i rifugiati senegalesi che alcuni decenni fa scapparono in Guinea-Bissau per sfuggire al conflitto armato fra l’esercito regolare del Senegal ed i ribelli del MFDC (Movimento delle Forze democratiche della Casamance). Fuggivano dalla guerra e quindi da morte e distruzione, ma non si può dire che siano arrivati in un contesto stabile sia da un punto di vista politico sia socio-economico: la Guinea-Bissau, con una popolazione di circa 1,5 milioni di abitanti, si colloca infatti agli ultimi posti per Indice di Sviluppo Umano. Il che vuol dire che circa metà della popolazione è costretta a vivere al di sotto della soglia di povertà (1,25 $/giorno).
Ora molti dei rifugiati di lunga data sono stati naturalizzati e dunque sono diventati cittadini della Guinea-Bissau ma permangono una serie di problemi. Uno di questi è la mancanza di rispetto dei diritti delle donne e la diffusione di episodi di violenza di genere: violenza domestica, abusi sessuali e piscologici, matrimoni precoci, indisponibilità di risorse e privazioni economiche sono tra le problematiche che caratterizzano la zona. Mancano meccanismi protetti per permettere alle vittime di denunciare situazioni di questo tipo, non ci sono programmi di supporto ed esistono pochi centri in tutto il Paese dove le donne vittime di violenza possono essere protette e assistite.