Descrizione sintetica del progetto
Il progetto Lotta alla denutrizione nel dipartimento di Chiquimula si è concentrato sul miglioramento delle condizioni dell’accesso al cibo per le famiglie, soprattutto le più povere ed emarginate, l’implementazione di buone pratiche alimentari e di salute per mezzo del programma “Case Salubri” e l’introduzione di un’agricoltura sostenibile e rispettosa dell’ambiente, che si rifà ai principi dell’agroecologia. Hanno partecipato gli studenti del Corso di Agronomia dell’Università San Carlos del Guatemala, condividendo la loro esperienza tecnica per permettere la corretta implementazione del progetto. Nella collaborazione si è unita anche l’Università di Firenze, dipartimento DAGRI.
Beneficiari diretti
A beneficiare più direttamente del progetto sono state 49 famiglie di due comunità del municipio di Camotán: 25 famiglie di Lantiquin di cui 17 del quartiere Nuevo e 8 del quartiere El Chorro, e 24 famiglie di Dos Quebradas. In totale si è arrivati a 241 persone.
Attività realizzate
1 – Migliorare il sistema di gestione delle risorse naturali in famiglie con minori in situazione di denutrizione.
Sono stati svolti 6 workshop di formazione sull’agroecologia, affrontando i seguenti temi: sovranità alimentare, introduzione generale all’agroecologia, sottosistema suolo, sottosistema coltivazioni, sottosistema coltivazioni ecologiche, sottosistema irrigazione. Sono stati realizzati 49 orti annessi alle abitazioni famigliari per il recupero di piante native, alimentari e medicinali. È stato portato avanti anche uno studio delle specie forestali che esistono nella zona di intervento. È stata fatta una pianificazione produttiva e una semina di grani basici personalizzata per ciascuna delle terre. È stato importante, inoltre, fornire silos da 12 quintali alle famiglie beneficiarie, al fine di procedere all’immagazzinamento adeguato dei grani basici coltivati.
2 – Implementazione di buone pratiche alimentari e di salute per mezzo del programma di “Case Salubri”
Come primo passo ci si è concentrati sulla formazione, attraverso dieci workshop, riguardo alle pratiche di igiene della casa, di igiene personale e di conservazione degli alimenti per le 49 famiglie beneficiarie divise in piccoli gruppi. Dopodiché è stata condotta la campagna di pulizia in ognuna delle case con una disinfestazione da parassiti in particolare per le 15 famiglie colpite maggiormente da questa problematica. Con le donne, inoltre, sono state realizzate delle ricette nutrizionali con piante prodotte negli orti del cortile interno e con dei focus group è stata fatta una valutazione comunitaria delle piante medicinali per l’impiego contro differenti malattie.
Risultati raggiunti
- La gente riconosce l’importanza degli orti familiari come un sistema di produzione che è fonte di cibo sano e di reddito attraverso la vendita.
- I beneficiari hanno compreso che possono prevenire i parassiti che colpiscono le loro coltivazioni, utilizzando materie prime che loro stessi hanno nella comunità grazie all’agricoltura biologica; questa aiuta anche a conservare l’acqua e mantenerne la qualità. contribuisce alla salute ed al benessere degli animali, riduce gli effetti del cambiamento climatico e promuove la biodiversità.
- La conservazione del cibo e l’igiene all’interno delle case è amentata grazie ai silos e alla campagna di pulizia e disinfestazione che si sono rivelate fondamentali soprattutto con l’arrivo della pandemia di COVID 19.
Terminiamo con quanto ha dichiarato un beneficiario del progetto: “Prima, io lavoravo 20 appezzamenti di terra ed ottenevo 8 quintali di mais, con le buone pratiche che grazie al progetto ho introdotto quest’anno ho coltivato 12 appezzamenti e ho ottenuto 15 quintali.”