4. Il riscatto di Léa

Léa, imprenditrice del Burkina Faso, ha creato insieme ad altre 9 donne l’associazione Lompar, che si occupa della lavorazione e trasformazione del niébé, un fagiolo locale con cui si prepara anche il couscous.

di Giulia Polato, Responsabile Paese Burkina Faso

Léa ha 51 anni e l’associazione che ha contribuito a creare, Lompar, partecipa al progetto “Imprese sociali innovative e partecipazione dei migranti per l’inclusione sociale in Burkina Faso” cofinanziato da AICS e Fondazione Maria Enrica.  È una donna dinamica che si divide tra casa, famiglia e associazionismo. Una che non sta mai ferma, sempre pronta ad informarsi e formarsi, consapevole che essere donna, in Burkina Faso, non è facile e se non ci si dà una mano difficilmente si può riuscire.

Perché la donna africana si deve svegliare alle 4, preparare la colazione per tutta la famiglia (magari andando a prendere l’acqua a chilometri di distanza), svegliare e lavare i bambini, mandarli a scuola, per poi andare a lavorare nei campi, ma tornando sempre in tempo per preparare la cena e accudire la famiglia, mangiando al volo ciò che resta quando gli altri hanno finito di servirsi.

il riscatto di lea mani tese 2020
Léa Marie Zigani, vive nel Boulgou e la sua associazione opera nella città di Garango

Così Léa, insieme a 9 donne ha creato l’associazione Lompar, che significa “la femme fait le foyer” (la donna è famiglia), che si occupa della lavorazione e trasformazione del niébé, il fagiolo locale, con la cui farina prepara anche un couscous che recentemente ha vinto un premio per l’innovazione in campo agroalimentare di circa 150.000 fcfa (250€ circa). E se ci pensate bene è stato un grandissimo successo, il secondo in pochi mesi, dopo il contributo ricevuto dal progetto, per un’associazione che fino a un anno e mezzo fa aveva portato avanti le proprie attività senza nessun supporto esterno! Infatti Léa mi ha detto che partecipare al bando di Mani Tese è stata una grandissima sfida, ma lei sapeva che, insieme a Lompar, aveva le capacità e le risorse per farcela!

Adesso Léa non vede l’ora che, grazie alle realizzazioni che stanno facendo (Mani Tese con il progetto le sta aiutando a costruirsi una casetta per poter lavorare al riparo e in un ambiente pulito, a dotarsi di un forno, di un essiccatoio ad energia solare e di altro materiale utile alla lavorazione), tutte le donne che lavorano per Lompar possano uscire dalla povertà, pagare la scuola ai propri figli e comprarsi una moto e magari pure una macchina!

lavori di costruzione lompar -mt2020
I lavori di costruzione di un edificio per l’associazione Lompar

Quando mi parla le brillano gli occhi e posso capire che Léa sta davvero vedendo realizzarsi il suo sogno e prova una grande soddisfazione e felicità per avercela fatta fino a qui.

Mi dice che augura a tutti noi (responsabili di Mani Tese, ma anche ai membri delle altre organizzazioni collettive coinvolte nel progetto) di avere sempre del lavoro da fare, di non rimanere mai con le mani in mano, perché se si lavora si prospera e si vive a lungo. E poi ovviamente si augura la pace, per noi e per tutto il Burkina Faso.

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