Il Kenya fra code, aumento dei prezzi petroliferi e siccità
Continuano gli effetti della guerra in Ucraina con la scarsità e l’aumento dei prezzi dei prodotti petroliferi, a cui si aggiunge lo spettro incombente della siccità.
In Kenya proseguono purtroppo le conseguenze della guerra in Ucraina di cui vi avevamo già parlato.
Da circa due settimane il Paese sta vivendo una carenza di prodotti petroliferi che generano lunghe code, caos e una rabbia montante. A Nairobi la maggior parte dei distributori è chiusa mentre i pochi distributori aperti vengono presi d’assalto generando lunghe code.
Fuori dalla capitale la situazione è anche peggiore: Nakuru, Marigat e Molo, le città di riferimento delle zone dove sono in corso i progetti di Mani Tese, sono a secco e la poca benzina è venduta a prezzi che superano anche il doppio del normale.
La benzina ha raggiunto picchi di 250 scellini (circa 2 euro) al litro, un costo altissimo per il Kenya. I prezzi del trasporto pubblico sono andati alle stelle. Come sempre, infatti, la scarsità ha generato comportamenti speculativi che aggiungono costi al già alto costo della vita.
Grazie all’intervento governativo, recentemente il prezzo ufficiale della benzina è fortunatamente sceso a 144 scellini al litro e la situazione si sta normalizzando, anche se il costo resta comunque elevato e la situazione ancora critica.
Si aggiunge così in Kenya un altro grave problema per un Paese già alle prese con il raddoppio del prezzo dei fertilizzanti e con gli aumenti delle materie prime alimentari causati dal conflitto in Ucraina.
Il governo ha stanziato un fondo speciale per far fronte alla situazione ma al momento non ci sono ancora segni di miglioramento. La vicina Somalia, nel frattempo, ha lanciato un appello su una crisi che sta mettendo a rischio milioni di persone.
In aggiunta alle conseguenze del conflitto, c’è poi il clima. Per la stagione umida, ormai in ritardo, in Kenya sono previste precipitazioni al di sotto della media, specie nelle zone aride. Si rischia così che le brevi piogge su terreni da mesi a secco provochino delle alluvioni.
Il nostro lavoro prosegue con difficoltà. Le pompe per l’acqua dei centri di allevamento sono a secco e stanno creando difficoltà per gli animali. Abbiamo anche dovuto rallentare le attività di coltivazione per il mancato arrivo delle precipitazioni.
Noi andiamo avanti cercando di dare il nostro supporto con tutto quello che abbiamo a disposizione e con l’aiuto di chiunque vorrà dare il proprio contributo.
Per sostenere il nostro impegno di giustizia in Kenya, usa la causale “Emergenza Kenya” e DONA ONLINE oppure via bonifico tramite iban IT 57 F 05018 01600 000010203040 e Bic/Swift CCRTIT2T84A intestati a Associazione MANI TESE ONG Onlus.