25/26 giugno 2016 – FRA COTONE, GARI E MANIOCA

25 Giugno 2016 Parakou Iniziamo il ritorno verso Cotonou, dove ci aspetta l’aereo per tornare in Italia. Oggi arriviamo a Parakou, terza città del paese e capitale economica della zona centro-settentrionale. La storia di Parakou è strettamente legata al cotone che, fin dai tempi della colonizzazione, arrivava dalle regioni settentrionali e ripartiva in treno in […]

25 Giugno 2016
Parakou

Iniziamo il ritorno verso Cotonou, dove ci aspetta l’aereo per tornare in Italia. Oggi arriviamo a Parakou, terza città del paese e capitale economica della zona centro-settentrionale.
La storia di Parakou è strettamente legata al cotone che, fin dai tempi della colonizzazione, arrivava dalle regioni settentrionali e ripartiva in treno in direzione della costa, per poi essere imbarcato verso l’Europa. Negli anni Settanta qui si è sviluppata anche un’industria tessile nazionale, la Ibetex che però, come molte imprese simili, è andata in crisi con i Piani di Aggiustamento Strutturale (PAS) degli anni Novanta.
Con le privatizzazioni dei PAS, diverse aziende cotoniere sono state acquistate da un imprenditore locale, Patrice Talon, che è diventato il leader del settore. Dopo aver sviluppato ottime relazioni politiche con l’ex presidente Yayi Boni, Talon è caduto in disgrazia e ha perso tutte le sue imprese a seguito di una fantasiosa accusa di complotto contro il presidente. Alle recenti elezioni, Talon ha sfidato il candidato presidenziale Lionel Zinsou, un imprenditore franco-beninese con forti relazioni politiche con Parigi. Sfruttando la sua rete di relazioni legata alla produzione di cotone, Talon ha guadagnato consensi ed è diventato il nuovo presidente del paese. Il nuovo presidente ha conservato il suo interesse per il settore cotoniero e in molti sono pronti a scommettere su un futuro aumento degli investimenti pubblici nel settore.

26 Giugno 2016
Cotonou e Paouignan

Da Parakou viaggiamo verso Cotonou. La strada che corre parallela al confine nigeriano è costeggiata di rivenditori informali di benzina. Un litro costa 300 franchi CFA, meno di 50 centesimi di euro. Il rapporto tra mercato informale ed economia ufficiale è complesso: da una parte questo commercio non controllato ostacola lo sviluppo di una distribuzione formale efficace, dall’altra l’assenza di benzina nelle stazioni ufficiali alimenta il mercato informale.
Arrivati a Dassa inizia una zona famosa per il commercio di gari: Paouignan è il centro di questa economia locale e le strade sono un susseguirsi di banchi di vendita coperti di sacchi pieni di bianca semola di manioca. Anche qui sono le donne le protagoniste di questo commercio e cercano di spingere i viaggiatori a fermarsi con fantasiose insegne pubblicitarie e con i più tradizionali richiami in francese e in fon, la lingua del Sud. Osservando queste energiche commercianti, colpisce il contrasto tra l’economia diffusa del gari e la forte centralizzazione del sistema cotoniero, legato a doppio filo con la politica nazionale.

(Diario dal Benin, Giorno 9 e 10 – a cura di Valerio Bini, Presidente di Mani Tese Paolo Santagostini, ricercatore in geografia e dottorando all’Università di Paris VIII)