Finda Sanha è una madre di 35 anni. Nel suo cortile di casa, a Gabú nella Guinea-Bissau orientale, ci sono ovunque barattoli di conserva di mango, ananas, foli e mandiple. I barattoli recano l’etichetta scolorita di una marca di maionese o della salsa di pomodoro: sono stati recuperati nei ristoranti locali e hanno il tappo un po’ ammaccato. Qui Finda trasforma frutta e produce conserve che poi rivende ai negozietti di articoli di prima necessità di Gabú.
Tuttə coinvolte in nuove opportunità di emancipazione
A donne come Finda, a giovani e persone con disabilità è rivolto il progetto Coinvolgiamo tuttə per costruire il nostro futuro: Politiche, formazione e lavoro per un business inclusivo!. Il progetto, co-finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) e implementato da Mani Tese in collaborazione con ENGIM, AIFO e i partner locali RENAJ, CIFAP e FADPD/GB, intende intervenire nel tessuto economico-sociale del Paese, creando nuove opportunità di impiego e rafforzando le attività generatrici di reddito già avviate, con un occhio di riguardo proprio per fasce svantaggiate della popolazione come giovani, donne e persone con disabilità.
Nel Leste della Guinea-Bissau in particolare, parlare di business e inclusione potrebbe risultare paradossale. Con un tessuto industriale pressoché inesistente, qui l’iniziativa imprenditoriale si riduce a modeste attività generatrici di reddito (AGR), piccole e micro imprese informali, gestite perlopiù dalle famiglie per la propria sussistenza, per mandare i figli a scuola o pagare le spese mediche.
Inoltre, il contesto culturale delle regioni di Gabú e Bafatá è caratterizzato dalla predominanza del credo islamico e da altre pratiche tradizionali che relegano la donna a una posizione subordinata rispetto all’uomo, limitandone l’emancipazione sociale e l’indipendenza economica. Allo stesso modo, ma per ragioni diverse, le persone con disabilità vivono lo stigma dell’emarginazione all’interno delle loro comunità e devono affrontare barriere nell’accesso a formazione, lavoro, salute e protezione sociale.
Il progetto Coinvolgiamo tuttə per costruire il nostro futuro! interviene proprio su queste dinamiche, operando su tre livelli – politiche pubbliche, formazione professionale e lavoro – con l’obiettivo di facilitare l’inclusione socio-economica di queste categorie vulnerabili e contribuire alla costruzione di un futuro migliore.
Il futuro ha la forma del sorriso di Finda
Finda Sanha è una tra gli oltre 500 candidati imprenditori locali che hanno aderito al bando, lanciato lo scorso aprile da Mani Tese e AIFO, per la creazione e il finanziamento di nuove proposte di business e contribuire, così, al rafforzamento del sistema economico locale. “Se vincessi il finanziamento, vorrei comprare barattoli e tappi nuovi, una macchina per incapsulare le conserve e una per mettere le etichette con il mio logo”, dice Finda.
Lo scorso 14 novembre si è concluso un percorso formativo per 66 corsisti tra giovani, donne e persone con disabilità provenienti dalle regioni di Gabú e Bafatá, propedeutico alla creazione e al finanziamento di micro e piccole imprese. La formazione è stata organizzata insieme ad AIFO e ha visto coinvolti 2 formatori esterni sui temi dell’imprenditorialità, gestione e contabilità basica. In particolare, i corsisti hanno appreso come compilare il Business Model Canvas (BMC), uno strumento che permette di sviluppare nuovi modelli di business e strutturare meglio quelli esistenti. Ultimato il percorso formativo, Finda sorride e si porta le mani alla bocca: al momento della proclamazione dei “vincitori”, la sua proposta di business è stata selezionata tra le 35 che riceveranno un finanziamento.