Dal 21 al 30 giugno a Milano, un’esperienza interattiva unica, alla scoperta di ciò che si nasconde dietro gli indumenti che indossiamo tutti i giorni.
Dalla Puglia all'Africa passando per il Sud America: l'attività in prima linea contro i cambiamenti climatici per uno sviluppo sostenibile nel sud del mondo.
I giovani senza ideologia e con molto pragmatismo sono i protagonisti di una battaglia che richiama con urgenza i governi al rispetto degli impegni assunti.
L'urgenza di lottare contro il cambiamento climatico nasce da una domanda di giustizia, sopratutto per chi, nei paesi del Sud del Mondo è il primo a subirne le conseguenze.
Dalla Nigeria al Mozambico, le popolazioni locali pagano il prezzo più alto in termini di danno ambientale e povertà a causa del sistema di mercato attuale che governa l'estrazione e l'esportazione di combustibili fossili.
Sono 35 milioni le persone nel mondo costrette al lavoro forzato, spesso impiegate in attività che minano gli ecosistemi naturali come l'abbattimento illegale delle foreste. Dunque, combattere le schiavitù moderne significa anche fermare l'ecocidio della terra.
Mani Tese opera nel Paese con tre progetti indirizzati alle comunità rurali per aumentare la consapevolezza sui temi ambientali e favorire modelli di agricoltura resiliente.
Negli ultimi dieci anni, sono state due le crisi globali che hanno segnato la vita della comunità internazionale: la crisi finanziaria dei mutui sub-prime e la crisi climatica, che ha scalato la classifica dei trend topics dal 2015 a oggi.
Mani Tese dedica un numero del giornale ai cambiamenti climatici con un poster da stampare per manifestare durante il secondo sciopero globale per il clima.