BURKINA FASO, CONSEGNATO MATERIALE SANITARIO PER LA PREVENZIONE DEL COVID-19
Anche con il Coronavirus l’impegno di Mani Tese in Burkina Faso non si ferma: consegnati kit igienizzanti per 15 Centri di Salute in 3 regioni del Paese.
In Burkina Faso, dove Mani Tese è attiva da quasi 30 anni con progetti di sviluppo sostenibile per le comunità locali, il Coronavirus si è aggiunto e ha esacerbato una crisi già in atto a causa della desertificazione crescente, della povertà e dell’avanzamento del terrorismo.
Ovviamente, anche il numero di ospedali è scarso nel Paese e per questo la popolazione, soprattutto quella rurale, si rivolge principalmente ai cosiddetti “Centri di Salute” ovvero piccoli ambulatori di villaggio dove ci si reca per piccole ferite, malattie lievi o anche per partorire.
Già in contatto con i Centri di Salute di villaggio di tre regioni grazie ad un progetto in corso sui diritti delle donne e dei bambini e la promozione dei servizi sanitari e di stato civile, Mani Tese ha raccolto la richiesta di rendere questi luoghi più attrezzati per prevenire la diffusione del virus.
Ha quindi acquistato kit igienizzanti (lavamani, secchi, sapone, gel idroalcolico, disinfettante, candeggina, stracci, guanti, mascherine, scope) per 15 Centri di Salute di villaggio di 3 regioni del Paese africano (Plateau Central, Centre Sud e Centre) e la prima consegna è avvenuta presso il governatorato di Ziniaré (Plateau Central) qualche settimana fa.
I kit sono stati portati su due enormi pick-up straripanti di secchi e strutture di ferro, con scope infilate in ogni angolo disponibile e corde a tenere insieme il tutto (ovviamente dopo aver caricato i suddetti pick-up, sotto il sole a 40 gradi, vanificando ogni tentativo di arrivare puliti e ordinati alla cerimonia… ma in fin dei conti, cosa importa? È molto più importante far arrivare il necessario!).
A Ziniaré attendevano la governatrice e tutto il comitato di risposta all’emergenza Covid-19 della Regione, nonché alcune organizzazioni beneficiarie del progetto, venute a sostenerci in questo momento particolare. La cerimonia è stata semplice ma molto significativa: la governatrice si è quasi commossa ringraziandoci del sostegno che stiamo dando, nonostante nel nostro stesso Paese d’origine, l’Italia, la situazione sia drammatica.
Abbiamo avuto anche una bella sorpresa: i gruppi di donne che partecipano al progetto, a loro spese, avevano invitato un cantante che si è esibito in una performance di canto e ballo, a oggetto “gestes barrière”: il tema erano tutti quei gesti di prevenzione che è buona norma adottare in questa situazione (portare la mascherina, lavarsi le mani, starnutire nell’incavo del gomito, ecc). Le donne hanno dovuto sostenere anche la spesa del generatore, perché ovviamente non c’era corrente!
Siamo tornati da questo viaggio positivi e carichi, contenti del gesto compiuto e consapevoli che tanti, per fortuna, intorno a noi, si stanno muovendo nella stessa direzione e che in questo modo ce la potremo fare. Perché mai come in questa occasione, è il caso di ribadire il motto burkinabé per eccellenza: on est ensemble (stiamo insieme).
Questo virus ci sta insegnando che, anche se siamo tutti vittime, comunque abbiamo la possibilità di guardare al di là del nostro orticello: in Italia abbiamo ricevuto il sostegno da tanti Paesi nel mondo. Qui in Burkina Faso, dove Mani Tese da anni è ospite accolto e integrato, era giusto fare la nostra parte: ci siamo quindi rimboccati le maniche per dare il nostro contributo.
Questa azione rientra tra le attività del progetto “Promozione sociale e dei diritti delle donne e dei bambini per il miglioramento dei servizi sanitari e di stato civile”, cofinanziato dall’Unione Europea e che stiamo realizzando in consorzio con la Fondazione ACRA (capofila) e le ONG Asmade, Comunità di Sant’Egidio e la federazione delle donne rurali del Burkina Faso (Fenafer-B).