Appello contro l’indifferenza
La lettera di Mani Tese: contro l’odio e la nuova ondata di fascismo occorre schierarsi. Noi, ancora una volta, ci mettiamo le mani.
A novembre 2018, l’Alto Commissariato per i Diritti Umani delle Nazioni Unite aveva rilevato un aumento degli attacchi d’odio in Italia, legittimati da politici “che abbracciano spudoratamente la retorica razzista e xenofoba anti-immigrante e anti-straniera”.
Oggi, a un anno di distanza, la situazione è tutt’altro che migliorata. I recenti attacchi conto la senatrice Liliana Segre, che l’hanno costretta sotto scorta, non sono che l’ultimo e più eclatante episodio di una serie sempre più violenta di attacchi a matrice fascista che hanno colpito realtà impegnate nella produzione culturale come La Pecora Elettrica, personaggi pubblici simbolo di integrazione come il calciatore Balotelli, e più in generale la gente comune di origine straniera, come è accaduto a Bologna con la mappatura delle case popolari occupate da residenti di origine straniera sulla falsariga dei “censimenti della razza” nazisti.
Assistiamo, sgomenti e indignati, alla crescita incontrollata di hate speech sul web e nel discorso pubblico, che sempre più spesso sfocia in azioni violente contro i gruppi sociali più vulnerabili (migranti, omosessuali, donne) e contro chiunque osi prendere le loro parti. Invece di prendere posizione con fermezza e in modo unanime, buona parte della classe politica nicchia, chiude un occhio o tutti e due, si gira dall’altra parte o addirittura giustifica e apertamente legittima.
Come Mani Tese, riteniamo necessario, ancora una volta, schierarci in modo deciso e inequivocabile al fianco dei più deboli e di chi li difende. Per questo, esprimiamo tutta la nostra solidarietà e vicinanza a Liliana Segre e a tutte le vittime di questa recrudescenza fascista. Gli attacchi d’odio ci fanno paura, ma ancora più paura ci fa l’indifferenza, il fatto che chi avrebbe la possibilità di farlo non prenda posizione e non denunci la deriva sempre più preoccupante delle destre estreme. L’indifferenza, vale sempre la pena di ricordarlo, è stata la culla del nazifascismo all’inizio del XX secolo, e può riprodurre lo stesso risultato in qualsiasi momento storico.
Riteniamo che sia nostro dovere continuare a lavorare affinché i diritti di tutti siano garantiti, perché è cominciando a fare differenze tra “noi” e “loro” che muore la democrazia. I diritti o ci sono per tutti o non ci sono per nessuno. Con una sempre maggiore convinzione, continueremo a lottare per un mondo più giusto ed equo, e ad investire tutte le nostre energie nell’educazione e nella formazione sia in Italia che nel Sud del mondo, perché la cultura e la conoscenza sono le uniche armi efficaci contro il razzismo, il fascismo e l’intolleranza. Lavoriamo nei territori per una società più aperta e inclusiva, che sappia difendersi dalle derive autoritarie, razziste e militaristiche ma soprattutto che abbia il coraggio di prendere posizione e schierarsi ogni volta che sarà necessario.