Algeria ieri, Tunisia oggi

“Potessimo riavvolgere il filo del nostro lavoro, rimediare agli errori, riparare almeno qualche ferita, tornerei volentieri agli anni Novanta in Algeria. Lo ricordava l’altro giorno Gad Lerner commentando la strage di Tunisi. Centomila algerini massacrati dal jihadismo … I media “normali” davano poco spazio alla guerra civile algerina, la consideravano un fatto truculento e periferico […]

“Potessimo riavvolgere il filo del nostro lavoro, rimediare agli errori, riparare almeno qualche ferita, tornerei volentieri agli anni Novanta in Algeria. Lo ricordava l’altro giorno Gad Lerner commentando la strage di Tunisi. Centomila algerini massacrati dal jihadismo … I media “normali” davano poco spazio alla guerra civile algerina, la consideravano un fatto truculento e periferico … Non capimmo, allora, che in quella guerra ferale, poi vinta, per loro e nostra fortuna, dall’Algeria civile, era riassunto il nostro futuro.”  (la Repubblica, 21.03.2015)

Così rifletteva Michele Serra qualche giorno fa nella sua rubrica su Repubblica; a noi ha subito richiamato alla mente La gatta di maggio di Rabia Abdessemed. In quegli anni il Cres ha tradotto e pubblicato con le edizioni Lavoro i racconti di questa scrittrice algerina, fino ad allora mai tradotta in lingua italiana.

43-algeria_africa_06

Leggi l’intero articolo