‘E’ proprio vero che un orto è diverso dall’altro. Non che ci fosse bisogno di qualcuno che lo facesse notare. Ma quando si entra in un mondo nuovo e in una cultura totalmente differente si notano non solo i particolari ma anche piccole cose che spesso si danno per scontate. E non solo perché davvero ogni suolo è diverso ma perché ogni orto è l’espressione dell’agricoltore che lo coltiva gelosamente.
Amidu per esempio.
Beh, lui è uno di quei giovani che ci mette la firma. Un curioso, Quasi un artista. Consocia le piante ed è attento ai risultati. e Non solo a quelli. Un orto biologico infatti non può essere semplicemente una monocoltura ma un ecosistema più complesso. E Amidu lo sapeva. Ci ha chiesto di aiutare la sua comunità con alcune piante e noi siamo stati ben felici di farlo. Moringa, neem e acacie sono state piantate nell’orto di Djibata, un quartiere periferico di Gabù, con l’obiettivo di migliorare non solo la fertilità del suolo (le prime due piante sono leguminose perenni e migliorano la struttura e la fertilità del suolo, la seconda è una da cui si estrae uno tra i più potenti antiparassitari del mondo) ma perché in questa epoca di caldo le piante sono danneggiate da stress termici. L’ombra (non eccessiva) delle piante è uno dei rimedi più naturali al calore che potessimo pensare.
Ora non ci resta che aspettare che crescano. E qui ai tropici, è davvero un attimo….’