Burkina Faso: continua il processo di transizione agroecologica
Le donne del villaggio di Poedogo, beneficiarie del progetto di Mani Tese, hanno ricevuto semi, attrezzi e formazione e partecipato a un’importante visita di scambio: sono pronte per affrontare la sfida agroecologica!
Sono passati già diversi mesi dall’inizio dei progetti “Donne al centro per uno sviluppo inclusivo e sostenibile” e “Donne al centro per la transizione agroecologica”, complementari tra loro e co-finanziati rispettivamente da Regione Veneto e Regione Emilia-Romagna, nel villaggio di Poedogoe abbiamo fatto parecchia strada insieme al gruppo di donne delle “Soeur Burkinabe di Poedogo”. Questo gruppo ha forti legami di collaborazione con l’Associazione delle sorelle Burkinabé di Treviso, che partecipa al progetto con alcune attività in Italia insieme al gruppo Mani Tese di Treviso. Immediatamente dopo l’evento di sensibilizzazione su come produrre cibo sano e sostenibile, abbiamo infatti iniziato le vere e proprie attività.
Da un lato abbiamo intrapreso la formazione per fornire alle donne i necessari strumenti di empowerment e, dall’altro, abbiamo realizzato attività che hanno permesso di mettere in pratica quanto appreso per avviare una vera e propria transizione agroecologica.
Il primo step di questo importante cambiamento è stata la visita presso il perimetro orticolo del partner locale Association Watinoma. La visita ha coinvolto oltre una ventina delle 70 donne del gruppo, che hanno potuto fare esperienza diretta dei risultati evidenti di una coltivazione realizzata senza l’uso di concimi chimici o di pesticidi e che, soprattutto, hanno potuto beneficiare dell’esperienza e della motivazione di altre donne. Questa visita di scambio ha anche suscitato nel gruppo delle “Soeur Burkinabe di Poedogo” delle importanti riflessioni sulla gestione comune degli attrezzi da lavoro e sull’ottimizzazione dell’uso dell’acqua.
Successivamente alla visita, abbiamo distribuito i semi da orto secondo le esigenze espresse dalle donne e abbiamo fornito loro un kit di attrezzi da lavoro per la cura degli stessi: pale, rastrelli, guanti, annaffiatori, zappe e nebulizzatori sono stati dati individualmente mentre carriole e nebulizzatori per i biopestici sono stati forniti per un uso collettivo.
La distribuzione di semi e attrezzi è stata affiancata da un’opportuna formazione sull’agroecologia. Nei quattro giorni trascorsi con i formatori dell’Associationi Watinoma e gli animatori di Mani Tese, le donne hanno acquisito importanti conoscenze sulle tecniche di preparazione del compost e dei biopesticidi, sull’interazione fra le culture orticole e arboree, sull’importanza del mantenimento di un equilibrio sinergico tra piante, alberi e insetti all’interno di un ecosistema naturale come quello di un perimetro orticolo agroecologico.
Durante la formazione sono state anche condotte esercitazioni pratiche che hanno permesso di realizzare quattro grandi cumuli di compost, che saranno utilizzati per rivitalizzare il terreno dell’orto, molto impoverito dal precedente uso di prodotti chimici. Utilizzando questo ricco fertilizzante naturale – realizzato a partire da differenti strati di paglia, deiezioni animali, cenere e acqua che si decompongono diventando un ricco humus per il terreno – le donne riescono a non dipendere più dall’uso di altri fertilizzanti chimici. Il risultato è un terreno rivitalizzato e fertile con un risparmio concreto di denaro, che le donne possono utilizzare per le proprie spese, come ad esempio le cure mediche.
Altre importanti formazioni sono state realizzate nei mesi successivi. La prima è stata condotta da Mani Tese sulle tecniche di trasformazione e di essiccazione di foglie e frutti. L’essicazione è una delle tecniche più antiche e semplici di trasformazione e permette di aumentare il tempo di conservazione dei prodotti, che in questo modo possono essere disponibili anche al di fuori del loro periodo di stagionalità. Durante la formazione sono stati anche distribuiti due essiccatori solari.
La seconda formazione ha riguardato i principi di una sana alimentazione, il riconoscimento dei sintomi della malnutrizione infantile, l’igiene personale e dei luoghi di trasformazione. Per le mamme è infatti fondamentale l’acquisizione delle competenze per individuare tempestivamente un eventuale stato di malnutrizione nei loro bambini prima che si trasformi in una forma cronica e abbia ripercussioni sul loro sviluppo fisico e mentale.
Mani Tese ha poi curato la realizzazione della sede associativa delle donne agricoltrici, un edificio a basso impatto ambientale di circa 40 mq di spazi al chiuso e 35 mq esterni di tettoia, costruito con mattoni di laterite, una pietra locale dal bellissimo colore rosso. Questa scelta, a differenza del cemento, rende l’edificio più accogliente, in grado di accumulare meno calore e più resistente nel tempo.
Nei prossimi mesi ci aspettano ancora molte sfide, ma siamo certi che le Soeur Burkinabe di Poedogo ora hanno dalla loro parte tanti nuovi strumenti oltre che la giusta motivazione per poterle affrontare al meglio insieme!
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