La pace non si costruisce con le armi
La pace è per tutti o non è per nessuno e si costruisce con la cultura del rispetto dell’altro, la cooperazione e la promozione di stili di vita responsabili per l’ambiente e la giustizia. La nostra adesione alla Marcia della Pace Perugia-Assisi del 24 aprile.
Sono passate settimane dall’inizio del conflitto in Ucraina. Come in Jugoslavia, in Iraq, in Siria, in Burkina Faso, la follia della guerra ha orizzonti infiniti e impatti devastanti sulle popolazioni civili generando morti, feriti e milioni di profughi. Questa è una guerra che dobbiamo affrontare senza ipocrisie.
Come molti oggi sentiamo che più forte si deve alzare la voce contro questa guerra e contro tutte le guerre, dovunque scoppino, qualunque sia la loro forma e qualsiasi il nome che viene dato loro. Ci opporremo sempre a chi la guerra la desidera, la fomenta o la prepara.
Contestiamo la scelta del governo italiano di inviare armi in Ucraina a pochi giorni dall’invasione russa, privandosi subito della possibilità di agire un negoziato. Riteniamo scellerata la scelta di aumentare le spese militari fino al 2% del PIL, così come richiesto dalla NATO, denunciamo la militarizzazione dei nostri territori e rilanciamo la necessità di adottare, di nuovo dopo 40 anni, l’obiezione di coscienza alla spese militari. Ci sembra incredibile che ancora si possa scegliere di perseverare in politiche di guerra, distruttive delle persone, dei popoli, del pianeta. Lo dice la storia e lo sanno anche i bambini: la Pace non si costruisce con le armi. La Pace si costruisce con la cultura del rispetto dell’altro, con la cooperazione e con la promozione di stili di vita responsabili per l’ambiente e per la giustizia. La Pace è per tutti o non è per nessuno.
A fianco di tante realtà locali, Mani Tese, con i suoi gruppi, associazioni e cooperative, si è subito attivata per gli aiuti ai rifugiati e i presidi territoriali. Sosteniamo le realtà locali che organizzano l’accoglienza della popolazione ucraina in fuga dalla guerra, così come abbiamo sempre fatto e continueremo a fare per chi arriva da ogni parte del mondo. Anche per chi fugge dalle guerre combattute con armi diverse: quelle della povertà e della schiavitù, dello sfruttamento e dell’accaparramento delle risorse, armi altrettanto mortali e distruttive che minacciano la sopravvivenza e la capacità di futuro delle popolazioni che affianchiamo attraverso i progetti di cooperazione internazionale. Per questo promuoviamo il diritto all’accoglienza di tutti i profughi e ci opponiamo all’ottica razzista che applica i distinguo alle medesime sofferenze umane.
Siamo vicini al popolo russo, prossima vittima di questa assurda guerra e in particolare ai russi che si oppongono alla guerra e che per questo sono perseguitati. In questo periodo così difficile continueremo il nostro impegno di giustizia anche promuovendo l’impegno di non finanziare tutte quelle realtà coinvolte nella produzione e commercializzazione di armi.
Cosa stiamo facendo e cosa possiamo fare come donne e uomini di pace? Come facciamo a non essere immobili davanti a questa ennesima strage e davanti a questa sconfitta umana? Da parte nostra, non possiamo che continuare a portare avanti il nostro impegno, che è iniziato ormai quasi sessant’anni fa.
Attraverso i progetti di sviluppo sostenibile, l’educazione alla cittadinanza globale, i percorsi di inclusione e di contrasto alle ingiustizie sociali e ambientali, la promozione del servizio civile universale, l’apertura di spazi di socialità e di educazione alla pace e l’impegno a sviluppare un’economia solidale lottiamo ogni giorno per costruire un mondo più giusto. Il nostro lavoro in Africa, in Asia, in America Latina e nei tanti territori italiani in cui operiamo, è un’azione concreta per contrastare i meccanismi che sono alla base di ogni guerra.
Forte di questo impegno che condivide con moltissimi volontari e sostenitori, Mani Tese aderisce alla Marcia della Pace Perugia-Assisi straordinaria del 24 aprile 2022, per riaffermare insieme a tutti gli operatori di pace e di giustizia il Diritto alla Pace, così semplice e oggi così lontano.