Guinea-Bissau: una nuova casa per le donne vittime di violenza in São Domingos
Grazie al sostegno di UNHCR e dell’Ambasciata Americana, Mani Tese ha aperto un nuovo centro di accoglienza nella remota regione di Cacheu, dove per la prima volta le donne potranno trovare un rifugio sicuro.
Recentemente si è svolta a São Domingos, nella frontiera nord della Guinea-Bissau, una cerimonia attesa con impazienza dal nostro staff locale e, soprattutto, dalle donne vittime di violenza: l’inaugurazione della casa di accoglienza per donne vittime di violenza Jorgete Benante, dal nome di un’attivista locale per i diritti delle donne.
In Guinea-Bissau la violenza di genere è un fenomeno all’ordine del giorno, troppo spesso non denunciata e impunita. Grazie alla sinergia dei progetti finanziati dall’Alto Commissionato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) e con il sostegno dell’Ambasciata degli Stati Uniti di Dakar, è stato possibile realizzare insieme alla comunità locale la ristrutturazione di un edificio in condizioni precarie e aprirlo come centro di accoglienza per le donne vittime di violenza.
Il lavoro di Mani Tese nella regione
Mani Tese lavora nella regione di Cacheu, al nord della Guinea-Bissau e alla frontiera con il Senegal, dal 2017 come partner di UNHCR nell’implementazione di progetti volti a promuovere l’integrazione socio-economica della popolazione rifugiata dal Senegal presso le comunità locali.
Oltre allo sviluppo di iniziative economiche, agroecologiche e di gruppi di microcredito, un’importante area di intervento è la lotta alla violazione dei diritti umani, in particolare a favore dei gruppi di persone vulnerabili, come le donne vittime di violenza.
Mani Tese lavora sul territorio con un’equipe di esperte nella protezione delle donne vittime di violenza di genere per cercare di promuoverne l’empowerment e la conoscenza dei loro diritti, per sensibilizzare le comunità e per creare reti con le istituzioni pubbliche e private che favoriscano la prevenzione della violenza e la protezione delle vittime. Le assistenti sociali e le psicologhe di Mani Tese intervengono nel supporto psicosociale, nell’accompagnamento per l’elaborazione di life plans e nelle strategie di recupero della stabilitá emozionale, economica e sociale delle donne e delle ragazze che hanno subito violenza.
Il nuovo centro di São Domingos
Grazie all’esperienza dei progetti realizzati nella capitale Bissau, Mani Tese è riuscita a realizzare a São Domingos, nell’ambito del progetto Integrazione dei richiedenti asilo e dei rifugiati senegalesi, un nuovo centro di accoglienza per donne e ragazze vittime di violenza, impossibilitate a fare ritorno al proprio domicilio o nella propria comunità.
Al progetto hanno lavorato con Mani Tese l’associazione di donne locali Embo Buerere e la congregazione delle suore cattoliche presente sul territorio.
Dopo mesi di lavori, a ottobre 2021 la casa ha aperto le sue porte per accogliere le prime donne e ragazze che, per la prima volta in questa remota regione, hanno trovato uno spazio sicuro. Il centro le accoglie in un ambiente familiare, garantisce loro cibo, assistenza sanitaria e giuridica, supporto psicosociale e opportunità di formazione.
All’evento di inaugurazione hanno partecipato molte persone dalla capitale Bissau, tra cui diverse organizzazioni della società civile che si occupano di diritti umani, dell’infanzia e delle donne, istituzioni pubbliche e finanziatori.
La comunità locale ha assicurato il proprio sostegno all’inziativa con la partecipazione di rappresentanti di tutte le istituzioni territoriali e dei principali movimenti della società civile, tra cui rappresentanti delle comunitá religiose, difensori dei diritti umani, leader comunitari e associazioni giovanili, oltre al fenomenale gruppo teatrale e culturale Netos de São Domingos.
Il nastro è quindi stato tagliato, la casa ha aperto le sue porte ed è ora il momento di attuare il famoso motto guineense per farsi forza reciprocamente e non smettere di lottare, stavolta per le donne e le ragazze vittime di violenza: No sta djuntu! (Stiamo insieme).
Qui di seguito alcune foto dell’inaugurazione del centro di accoglienza.