IN BURKINA FASO FACCIAMO RETE CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE
Riunite oltre 90 organizzazioni della società civile nelle regioni del centro, centro-sud e plateau central del Burkina Faso.
di Habibou Kabré, coordinatrice di progetto Mani Tese
Come purtroppo accade in molti Paesi africani come la Guinea-Bissau, la violenza di genere è un fenomeno preoccupante anche in Burkina Faso.
Per contribuire alla lotta contro questa piaga Mani Tese, attraverso il progetto “Promozione sociale e dei diritti delle donne e dei bambini per il miglioramento dei servizi sanitari e di stato civile” e in collaborazione con le autorità locali (direzione provinciale per le donne, consigli provinciali della gioventù e autorità municipali), ha riunito le organizzazioni della società civile per i diritti umani nelle regioni del centro, centro-sud e plateau central, per una sinergia di azione.
L’obiettivo è il rafforzamento delle capacità dei membri delle organizzazioni femminili e giovanili, per consentire loro di organizzarsi meglio e intervenire efficacemente nella promozione e protezione dei diritti umani in generale e di quelli delle donne e ragazze in particolare.
A tal fine sono state costituite otto reti per la tutela e la promozione dei diritti umani, composte da oltre 90 organizzazioni della società civile dislocate in sette province delle tre regioni di intervento del progetto.
Nell’ambito di questa iniziativa, è stata organizzata una sessione di formazione sul fundraising e sulle strategie di mobilitazione delle risorse finanziarie al fine di rafforzare l’efficienza e l’efficacia di queste reti nella lotta contro la violenza di genere.
Perché le reti possano lavorare al meglio si è poi lavorato al coinvolgimento delle istituzioni, ovvero i sindaci dei comuni coinvolti, i direttori provinciali incaricati delle donne, i consigli provinciali della gioventù nonché il coordinamento comunale e provinciale delle donne nelle suddette località.
Secondo la direttrice provinciale delle donne dell’Oubritenga, l’iniziativa di Mani Tese è benvenuta perché risponde a un’esigenza sentita nel campo della promozione, difesa e tutela dei diritti umani delle fasce vulnerabili e delle donne in particolare.
Qui di seguito alcune foto degli incontri con le organizzazioni della società civile.