LE CONSEGUENZE DEL COVID-19 A POIPET IN CAMBOGIA

La chiusura della frontiera con la Thailandia sta provocando una grave crisi economica che ha messo molte famiglie sul lastrico: il nostro partner Damnok Toek continua però a sostenere i più vulnerabili.

Poipet è una città che si trova nell’area nord-ovest della Cambogia, al confine con la Thailandia. Grazie al commercio transfrontaliero e a recenti investimenti cinesi, la città offre oggi molte opportunità economiche e negli ultimi anni hanno aperto fabbriche, casinò, bar e nello specifico molti bar karaoke, noti purtroppo come luoghi di prostituzione.

Molte famiglie cambogiane si trasferiscono a Poipet da tutto il Paese, nella speranza di migliorare la loro condizione economica e dare un futuro migliore ai propri figli. Purtroppo, essendo poco istruiti e poco qualificati, i membri di queste famiglie e in particolare i bambini sono fra i soggetti più a rischio di sfruttamento. Se i bambini finiscono spesso nella spirale del trafficking, i genitori vengono invece sfruttati per lavori umili pagati in media 3 dollari al giorno, una somma ovviamente non sufficiente per sopravvivere.

In questo contesto già critico, la pandemia di Covid-19 ha ulteriormente aggravato la situazione e la chiusura del confine Cambogia-Thailandia ha interrotto quel flusso di turisti che garantiva buoni affari a bar, ristoranti, casinò e ad altre imprese locali. Molte attività sono state costrette alla chiusura e le fabbriche hanno visto calare gli ordini con la conseguenza che molti lavoratori sono stati lasciati a casa.

Questo scenario ha d’altra parte offerto nuove opportunità ai trafficanti illegali che riescono comunque a far passare merci e persone oltre il confine, usando un ponte lontano dal valico di frontiera principale. Per molte persone questa è purtroppo l’unica possibilità per trovare lavoro e aiutare le proprie famiglie. In Thailandia, però, le leggi sull’immigrazione illegale sono severe, in particolare in questo momento, e molti cambogiani vengono arrestati durante o poco dopo il tentativo di sconfinamento.

Il sindaco di Poipet il 26 maggio ha dichiarato: “La popolazione della città si è ridotta del 40% dall’inizio del 2020 a causa della pandemia di Covid-19 e della chiusura di molte imprese che ha comportato il rinvio di gran parte della produzione e l’annullamento di molti contratti di lavoro. Inoltre negli ultimi mesi per le strade della città sono aumentati i bambini che chiedono l’elemosina, sono aumentati i furti, le irruzioni nelle case, il gioco d’azzardo e le attraversate illegali verso la Thailandia in cerca di lavoro. Circa il 45% delle famiglie sta lottando poi per sostenere i costi della vita quotidiana che sono aumentati anche a causa dell’inflazione”.

Mani Tese a Poipet da diversi anni supporta l’associazione Damnok Toek che accoglie nel suo centro i bambini e le bambine vittime di trafficking e abusi, per riabilitarli e reintegrarli nelle loro famiglie. Anche in questo periodo complicato le attività sono proseguite, ovviamente adottando le adeguate misure di sicurezza per staff e beneficiari di cui abbiamo parlato in questo articolo. Ora però gli operatori di Damnok Toek hanno notato sempre più bambini vivere in strada e intere famiglie nelle discariche e così sono aumentati gli sforzi in favore di questi soggetti più deboli e più vulnerabili.

I bambini del centro di accoglienza e del centro di assistenza hanno accesso all’e-learning per continuare con le lezioni e l’ufficio dell’impiego continua a supportare i giovani che sono alla ricerca di un lavoro. L’ufficio, purtroppo, in questo periodo è inondato di chiamate di chi chiede assistenza perché ancora non ha un impiego e gli operatori di Damnok Toek hanno scoperto che molti di quelli che hanno perso il lavoro sono tornati nelle loro province di origine. Altri invece sono stati costretti a vendere il proprio telefono cellulare o altri oggetti per acquistare beni di prima necessità.

Il centro di accoglienza non è accessibile a pieno regime, ma piccoli gruppi di bambini a turno possono entrare per giocare, studiare, lavarsi e ricevere un pasto nutriente. Questa struttura è essenziale che resti attiva durante la pandemia in quanto si rivolge ai bambini che vivono in strada o che lavorano in strada.

Gli insegnanti del nostro programma di educazione non formale (NFE) e il personale del centro di accoglienza stanno facendo regolarmente visite a domicilio agli studenti e distribuendo o raccogliendo i compiti. Al contempo stanno distribuendo pacchi alimentari alle famiglie più bisognose che hanno espresso la massima riconoscenza per l’aiuto ricevuto in questo momento di grande difficoltà.

Il nostro gruppo di sensibilizzazione a Poipet sta poi continuando a condurre visite familiari per informare i bambini e le loro famiglie sulle misure di prevenzione del Covid-19. Anche in questo caso l’attività si affianca a un’opera di distribuzione di cibo che ha come destinatari i bambini che vivono in strada (in molti casi si tratta degli stessi bambini che visitano il centro di accoglienza per lavarsi o per ricevere un pasto).

Un’altra modalità di sensibilizzazione della comunità sul tema del Covid-19 è stata la diffusione di messaggi tramite altoparlanti e materiali cartacei che sono stati distribuiti usando i tradizionali tuk tuk come mezzo di trasporto. I nostri agenti ChildSafe – che sono venditori, conducenti di tuk tuk, conducenti di motodup e altri membri della comunità – sono stati opportunamente formati per spiegare alla popolazione di Poipet  le norme di sicurezza per prevenire la diffusione del Covid-19.

Secondo l’associazione Damnok Toek, se il confine tra Thailandia e Cambogia rimarrà chiuso, sempre più famiglie si troveranno nella situazione di dover chiedere aiuto per sopravvivere, perché attualmente le fonti di reddito sono pochissime. Prima della pandemia molte persone trovavano lavoro come conducenti di motodup, operai di fabbrica, lavorando nei casinò oppure migrando in Thailandia dove ci sono opportunità nella pesca, nel trasporto merci o nell’industria tessile. Ora però le opzioni sono molto più limitate e le famiglie non sanno più come dar da mangiare ai propri figli.

Qui di seguito alcune foto delle attività di sensibilizzazione realizzate da Damnok Toek.

Sensibilizzazione dei bambini di strada
Le lezioni al centro di accoglienza proseguono
L’igienizzazione delle mani durante una lezione
La distribuzione dei compiti
Sensibilizzazione dei genitori
Sensibilizzazione degli agenti ChildSafe
La distribuzione di cibo
Una visita medica al centro di accoglienza

Scopri di più sul progetto “Bambini al sicuro in Cambogia” e fai una donazione se vuoi supportare anche tu il centro di accoglienza di Damnok Toek: https://manitese.it/progetto/cambogia-centro-accoglienza-bambini-vittime-trafficking-rischio-abusi

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