Sta per concludersi il progetto “Mettiamo le ali allo sviluppo”

Grazie allo sviluppo della filiera avicola, in Guinea-Bissau oltre 70 famiglie hanno un reddito sicuro e mandano i propri figli a scuola.

Mancano ormai pochi mesi al termine dell’ambizioso progetto “Mettiamo le ali allo sviluppo”,  finanziato dall’Unione Europea a partire da gennaio 2019, che vede Mani Tese come capofila.

Il progetto – anche chiamato Ianda Guiné! Galinhas, essendo parte di Ianda Guiné, programma di sviluppo lanciato per il Paese nel 2019 dall’Unione Europea –  si propone di sviluppare una filiera avicola in Guinea-Bissau.

Questo progetto ha dovuto affrontare molte sfide, legate non solo alle difficoltà intrinseche del Paese ma anche a livello internazionale, a cominciare dalla pandemia, proseguendo attraverso una crisi economica mondiale causata della guerra in Ucraina. Tuttavia, in questi anni è riuscito a dare i suoi frutti. A oggi, infatti, più di 40 famiglie allevano galline ovaiole e si sostentano con la vendita delle loro uova. Altre 30 famiglie si sono concentrate nell’allevamento di pulcini da vendere. In totale, quindi, circa 70 famiglie godono di un’entrata sicura, oltre a quella generata delle attività agricola. 

Il fatto che una piccola parte della popolazione della Guinea-Bissau abbia riconosciuto che non si può basare l’economia famigliare solamente sulla raccolta della castagna di caju o sulla coltivazione di riso, mais e fagioli (attività che producono reddito, ma che purtroppo non rendono le famiglie indipendenti a livello economico, a causa della fragilità del mercato), è una piccola grande rivoluzione.

La produzione di uova e di polli porta infatti buone entrate alle famiglie, tanto che in ognuna di esse, due o tre bambini o adolescenti riescono a frequentare in modo continuativo la scuola o un percorso di studi più avanzato, come un liceo a Bissau.

In questi ultimi mesi di progetto, il team di Mani si concentrerà sull’Organizzazione della Fiera Agroecologica di Natale, che si terrà dal 15 al 22 dicembre 2023, insieme ai partner di progetto e altre organizzazioni che si occupano di agroecologia. Si tratta di una preziosa occasione per creare sinergie locali, mettendo in contatto produttori avicoli e produttori agricoli. 

La Commissione per l’Organizzazione della Fiera sarà composta da UPCA (unione produttori della filiera avicola della Guinea-Bissau), da Kabaz de Vida (associazione di donne contadine del quartiere Granja di Bissau) e da Asas de Socorro, ONG locale che si occupa di sviluppo rurale e nostro partner di progetto.

Durante la fiera sarà data ai beneficiari l’opportunità di vendere i loro prodotti a prezzi fissi (quindi non trattabili come avviene nella maggior parte dei mercati del paese) e a volte anche più alti della media.

Il programma sarà anche fitto di djumbai, momenti dedicati al dialogo, per promuovere lo scambio tra le esperienze dei produttori, consentendo alle famiglie provenienti da varie zone del paese di confrontarsi e sulle sfide per il futuro sentendosi parte di un fronte comune che mira a far riconoscere l’attività avicola come base per il miglioramento delle condizioni di vita della Guinea-Bissau, non solo a livello economico, ma anche a livello di salute e di consumo dei prodotti locali.